Benetti, la mostra di Modigliani e Livorno. Affinità

Promotore di iniziative ed eventi che mettano in risalto il forte legame tra il cantiere e la città labronica, Benetti rinnova ancora una volta il suo stretto rapporto con Livorno sponsorizzando la prestigiosa mostra internazionale "Modigliani e l'avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre". Per Benetti, icona di uno stile senza tempo e di eccellenza nel mondo, capace di coniugare grande tradizione e raffinatezza in un prodotto esclusivo tutto italiano, quella di sostenere l'esposizione del Museo della Città non è una scelta casuale.
Benetti "Metis". Amedeo Modigliani, Filette en blue, 1918, olio su tela. Parigi, Collezione Netter
Celebrando il maestro livornese, Benetti ricerca e dimostra l’esistente parallelismo tra la cultura dell’artista, profondamente italiana, e lo stile delle sue imbarcazioni sempre influenzate, nelle scelte stilistiche, dai dettami dell’arte. Il filo conduttore che lega Benetti a questo evento è il richiamo al bello e a ciò che un artista come Modigliani rappresenta, insieme alla forte internazionalità di un uomo che ha saputo portare l’arte rinascimentale nel mondo e di un cantiere che con le sue imbarcazioni sta conquistando i cinque continenti. La mostra con cui la città di Livorno rende omaggio ad uno dei più famosi artisti di tutti i tempi, in occasione del centenario della sua scomparsa avvenuta il 24 gennaio 1920 a soli 36 anni, è organizzata dal comune di Livorno insieme all’Istituto Restellini di Parigi con la partecipazione della Fondazione Livorno. E' curata da Marc Restellini con il coordinamento di Sergio Risaliti.



Il pubblico ha l’occasione di ammirare ben 26 opere di Modigliani tra dipinti e disegni. Entrando, i visitatori verranno accolti e sorpresi da un modellino Benetti, il Sunday di 58 metri, riprodotto in scala 1:50. Spiega Simone Lenzi, assessore alla Cultura del Comune di Livorno: "Questa mostra ha per la città di Livorno un valore storico. L’aggettivo non sembri eccessivo, perché la storia funziona così: stabilisce degli appuntamenti a cui dobbiamo avere il coraggio di presentarci. Il centenario della morte di Modigliani è uno di questi. O meglio, è l’appuntamento a cui, finalmente, non possiamo più mancare. Il valore di questa mostra (aperta sino al 16 febbraio 2020, ndr) è allora quello di una celebrazione importante, ma non solo. Serve a dare il bentornato a Amedeo Modigliani, o meglio, a “Dedo”, nella città in cui è nato e cresciuto. Ma serve anche a mettere fine a quel lungo fraintendimento, generato dai cascami di un romanticismo d’accatto e da leggende posticce, che ha distorto, fino a renderlo irriconoscibile, il profondo rapporto di filiazione fra Livorno e questo suo figlio che era destinato a diventare il pittore più straordinario del Novecento".