Il Comandante dell'Hotel Romeo. Napoli e Oriente

Lo chef stellato Salvatore Bianco
Una nuova veste, sempre più contemporanea e artistica, la continua ricerca dello chef Salvatore Bianco nella creazione di sapori per tutti: il Comandante del Romeo apre la via della cucina gourmet per tutte le tendenze, anche a Napoli. Dal 2012 Bianco disegna la via dei sapori, dalla postazione di comando de il Comandante, il ristorante del Romeo di Napoli, nello stesso spazio dove un tempo sorgeva la sede dello storico palazzo Lauro, tra le stesse pareti, al 10° piano, da cui Achille Lauro osserva il porto. Per guidare tutti gli ospiti nel mondo della cucina gourmet, lo chef ha creato oggi nuovi piatti, dedicati alla democrazia, cioè al rispetto delle esigenze e dell’utilizzo completo della materia prima. Ragù 9850, la Rana Pescatrice: coda, fegato, guancia, Assoluto di Gambero 2.0, Risotto il Mare a Milano sono alcuni degli iconici piatti che incarnano il suo Dna.

Il Ragù, un must-have della tradizione italiana e napoletana, incarna la sua personale minuziosa ricerca, tanto da diventare vegetariano, senza perdere un grammo del sapore originale di questo sugo di carne. “Sono i piccoli dettagli che scindo da ogni sapore e da cui inizio una ricerca profonda di ogni elemento che compone il sapore di un ingrediente”, afferma lo chef. Il segreto è questo, cercare nel mondo i sapori che, assemblati sapientemente, ricercano quello originale, pensato per chi non può o ha deciso di non mangiare alcuni ingredienti, come, nel caso del ragù, la carne. E se l’ex Palazzo Lauro unisce l’arte napoletana a quella giapponese, grazie all’intervento dell’Archistar Kenzo Tange, lo chef non poteva dimenticare di guardare anche all’Oriente e inserire nei suoi piatti elementi ricercati e internazionali, come l’alga Kombu.
Oltre all’effetto antiossidante, questo alimento rafforza il sistema immunitario, migliora il processo digestivo, stimola il metabolismo e insaporisce i piatti in modo naturale e sano. E 9850, infine, non è solo un numero ma la distanza che unisce Napoli a Tokyo. Ogni creazione esalta la materia prima, tanto da sezionare ogni suo elemento e riproporlo come piatto; è la Rana Pescatrice, che viene servita in due portate e offre l’elaborazione di ogni sua parte, dalla coda alla guancia, affinchè ogni elemento sia rispettato e valorizzato. Le tecniche di lavorazione scelte vogliono preservare le caratteristiche organolettiche delle materie prime locali rispettandone così il gusto e i valori nutrizionali, siano queste tipiche della cucina italiana o rintracciabili in quelle straniere. 


E con ogni grande chef non può mancare un sommelier in grado di abbinare ad ogni elemento la scelta del vino migliore: è Mario Vitiello, che seleziona le quasi 6000 etichette del Romeo e per iniziare, accoglie gli ospiti con un caldo brodo al vermut, la sua sorpresa personale per preparare i palati. il Comandante, infine, si veste di nuovo per la Primavera: i tavoli si spogliano delle tovaglie e, nudi, diventano un’opera d’arte, firmata da Sergio Fermariello. Sagome stilizzate di pesci e uomini compongono l'opera, come se galleggiassero in mare. Sergio Fermariello vede la costellazione delle figure sulla superficie dell'acqua come rappresentazione degli antenati che vengono dal mare, portando fertilità e nuova vita. I 13 tavoli de il Comandante del Romeo diventano una installazione, che testimonia la ricerca formale del valore del segno come archetipo. Fermariello ha tratto inspirazione dai frammenti di un vaso rinvenuto a Ischia, in cui si narra la storia del naufragio dei compagni di Ulisse ed esprime con questa opera il potenziale taumaturgico dell'arte, dall'antichità ai nostri giorni. Luci soffuse e incredibili vetrate, tutto è studiato per lasciare spazio alle creazioni dello chef e al panorama: il Vesuvio, la baia e il porto. Il Comandante del Romeo è stato premiato dal 2012 con la stella Michelin e dal 2016 inserito nella prestigiosa guida Le Soste. Bianco, classe 1978, è lo chef de il Comandante, il ristorante gastronomico del Romeo. Originario di Torre del Greco, porta nei piatti i sapori e i profumi del golfo di Napoli, che ama sposare con ingredienti e suggestioni di altre culture e territori.