Borgo San Jacopo: il nuovo menu di Brunel. Firenze

Borgo San Jacopo, cucina stellata con tocchi innovativi sull'Arno (Photo by Borgo San Jacopo)
Grande cucina nella Firenze più bella ed esclusiva. A un mese dalla sua riapertura, dopo il fermo semestrale che l’ha coinvolto per il totale rinnovo dell’Hotel Lungarno di cui fa parte, il ristorante Borgo San Jacopo (BSJ) si rivela più "in forma" che mai. Stessa guida - lo chef stellato Peter Brunel con la sua vena innovativa e la voglia di stupire il suo "pubblico" internazionale - ma anche tante piccole novità che regalano a questo indirizzo con vista sull'Arno ancora più charme e una rinnovata eleganza. Brunel resta il perno di un'esperienza culinaria che si articola in mille rivoli come quelli delle acque delle Dolomiti da cui proviene.
Dalle Dolomiti a Firenze: Peter Brunel (Photo Facebook)
Gli ambienti si sono, inatti, arricchiti di un nuovo soppalco incorniciato da pareti di cristallo che insonorizzano la sala, rendendola ancora più adatta ad essere privatizzata, pur vivendo il servizio ogni sera anche con una mise en place classica. Da qui la vista sull’Arno è immediata e diretta, davvero suggestiva, grazie anche un gioco di specchi che aiuta lo sguardo a sentire l’acqua ancora più vicina. Questa bella cornice ospita un BSJ che - mai come oggi - desidera far vivere ai propri ospiti vere e proprie esperienze orchestrate dall’estro dello chef e della sua brigata. Il fine rimane sempre quello iniziale: meravigliare gli ospiti con i "disegni" delle proprie creazioni per poi confortarli con la "solidità" dei gusti della tradizione. La cucina innovativa di Brunel, come è stato detto e scritto. Tutto ciò è possibile grazie ai 3 menu degustazione, due dei quali possono essere annoverati tra i “classici” del menu del ristorante sull'Arno. Ecco dunque che, accanto a "La mia Toscana" e all’ormai famoso "Variazione sul tema patata", appare ora il nuovo "Menu Ortaggi" (vince ancora la tradizione più che un'improvvisa "virata" vegetariana) che ha lo scopo di indagare e far conoscere alcune tra le famiglie dei nostri amati prodotti della terra, dedicando a ognuno di loro un piatto: radici e legumi, bulbo, tubero, foglia, fiore, stelo, frutto. Il tutto naturalmente in un menu a tema, dall’antipasto al dolce. 

La cucina tra tradizione e innovazione di Brunel (Photo by BSJ)

Rimangono anche i piatti à la carte, ma sono ridotti a 2 antipasti, 2 primi e 2 secondi. Tutte le proposte più classiche che fino allo scorso anno erano in carta (ad esempio il Minestrone o la Tagliata) adesso passano in eredità al Picteau Lounge dell’Hotel Lungarno, prima aperto solo a pranzo, ma ora anche a cena, in grado di offrire una lista semplice e classica per quelle sere in cui non si ha voglia di sperimentare ma solo di una cucina dove la qualità delle ricette è sinonimo di gusti pieni e di "certezze" dell'esperienza culinaria. La voglia di punti fermi e di una scelta dai riferimenti più consolidati stavolta predominano. Nessun cambio invece nella carta dei dolci, sempre a firma di Loretta Fanella, altro grande punto di riferimento per chi voglia il meglio delle delicatessen. Una firma d'autore, anzi d'autrice.


Ma le novità non finiscono qui: dall’11 settembre torna nel cuore storico di Firenze la kermesse di cene gourmet che negli ultimi due anni ha portato a Firenze ben 60 stelle Michelin (tra cui Les Grandes Tables di Antonia Klugman, Nadia Santini e Tomaz Kavcic, solo per ricordarne alcuni) e oltre 1.200 ospiti da tutto il mondo. Come di consueto Borgo San Jacopo aprirà la sua cucina ai migliori cuochi (quest’anno tutti bi-stellati) per dar vita ad una raffica di menu a quattro mani con lo chef padrone di casa e allietare il palato di 50 fortunati ospiti. Le serate continuano ad essere a numero chiuso e solo su prenotazione. La storia del re dei fornelli sull'Arno è ormai conosciuta ma vale la pena ricordarla "Originario della Val di Fassa, nelle splendide Dolomiti, dopo una formazione importante in Italia e in Francia, è entrato a Villa Negri, a Riva del Garda, e conquista una stella Michelin nel 2003. Decisivi nella sua crescita, il passaggio al ristorante Chiesa di Trento e al Palagio59 di Rignano sull’Arno. Nel cuore di Firenze e dell’eleganza di Lungarno, Brunel ha trovato una casa per inventare un menu autenticamente italiano con stimolanti aperture a mondi lontani. Protagonisti in cucina? La ricchezza della materia prima, la genuinità dei presidi culinari e la sperimentazione più equilibrata". Estro e armonia nei piatti.
                                                                                                                                   
                                                                                                                        D.V.