Vetro, le "Doppie assenze" di Silvia Levenson. Altare

Happiness, opera di Silvia Levenson

Arte e denuncia sociale ma anche bellezza e ricerca: il Museo dell'Arte Vetraria Altarese ospita sino a domenica 2 luglio 2017 la mostra "Doppie Assenze - Dobles Ausencias" dell’artista argentina Silvia Levenson, nota a livello internazionale per le sue installazioni realizzate principalmente con il vetro. Siamo in provincia di Savona e qui Altare Vetro Arte è diventato un punto di riferimento e di incontro imprescindibile per designer, artisti, maestri o semplici curiosi che condividono la passione per il mondo del vetro. Il grande artigianato.
Silvia Levenson, artista di Buenos Aires che vive tra il Lago Maggiore e l'Argentina, esprime la sua creatività attraverso questo materiale millenario, affrontando, tra l'altro, tematiche di estrema attualità legate e ispirate dalla alla realtà contemporanea.
Silvia Levenson
Le sue creazioni, infatti, traggono sempre spunto dalla quotidianità e, partendo da una considerazione personale, diventano una riflessione generale sulla storia argentina e sul significato dell’esistenza della società contemporanea. Levenson espone oggetti della vita di tutti i giorni, banali e apparentemente gradevoli, che acquisiscono, però, un valore metaforico e ironico che li rende spiazzanti e destabilizzanti, provocando una reazione nello spettatore. E così, nella filosofia dell’artista, il titolo della mostra acquista un doppio significato: la "Doppia assenza" è quella vissuta dalle "Abuelas de Plaza de Mayo" (Le nonne di Plaza de Mayo) che hanno perduto sia le figlie desaparecidas senza poterne riabbracciare i corpi sia i nipoti sequestrati. Ma la "Doppia assenza" è anche quella dei migranti di oggi, il disagio esistenziale di chi sente di non appartenere né al proprio Paese di origine né a quello di destinazione. 


La mostra, curata da Mariateresa Chirico, rappresenta l’evento conclusivo della quinta edizione della manifestazione "Sol de Mayo 2017", rassegna culturale che si tiene annualmente ad Altare dal 2013. Per un mese viene proposta una serie di proiezioni cinematografiche, mostre ed eventi con registi, scrittori, studiosi ed esperti che approfondiscono la storia, la geografia, la cultura, la società argentina. L'attenzione è mirata in modo particolare sulle tematiche legate alla memoria, alle migrazioni e ai diritti umani.
Silvia Levenson riflette sull'assenza e sulla società argentina
Organizzatore di "Sol de Mayo" è il Comitato per i gemellaggi del Comune di Altare, attivo dal 2008 con l'obiettivo di mantenere viva la memoria dei maestri vetrai altaresi che, sin dai tempi più antichi, hanno portato l'arte del vetro soffiato e lavorato a mano nel resto d'Italia, d'Europa e del mondo intero. In particolare, ricorre quest'anno il 70° anniversario dell'attività di un gruppo di vetrai proprio di Altare che in Argentina, nella provincia di Santa Fe, realizzarono quattro cristallerie, una delle quali è tuttora attiva a San Carlos Centro, cittadina con cui, nel 2009, il Comune di Altare ha stipulato un gemellaggio. Un sodalizio che ha portato il borgo latinoamericano ad assumere dal 2013 la denominazione ufficiale di capitale del Cristallo artigianale della Repubblica Argentina. 
Il patrocinio a "Sol de Mayo" arriva dal Comune di Altare, dal Comitato per i gemellaggi del Comune, dal ministero dei Beni e delle attività culturali, dall'Associazione DcomeDesign, da AIHV (Association Internationale pour l’Hostoire du Verre) con il sostegno di Verallia, Quidam Vetro & Innovazione e Vetreria EtruscaSede. Il Museo dell’Arte Vetraria Altarese trova spazio in Piazza del Consolato 4. Il biglietto d'ingresso alla mostra di Levenson costa 5 euro.


Ad Altare la Cultura del vetro ha radici molto antiche: le prime fornaci per la lavorazione del vetro risalgono all’Undicesimo secolo mentre del 1495 sono gli Statuti dell’Università del Vetro, corporazione che riuniva le famiglie che si dedicavano alla sua lavorazione. Dopo lo scioglimento del sodalizio nel 1823, i vetrai decisero dunque di fondare la Società Artistico- Vetraria, prima cooperativa d’Italia. La Società, nata la notte di Natale del 1856 e fondata dalle famiglie dei vetrai altaresi, aveva diverse linee produttive: principalmente per il vetro d’uso, per la casa e la vita quotidiana ma anche per l’industria chimico-farmaceutica, oltre che per la creazione di oggetti artistici realizzati dai maestri fuori dalla produzione ordinaria. All’interno della vetreria fu anche organizzato un museo aziendale dove vennero conservati gli oggetti più importanti come quelli presentati nelle varie esposizioni e durante i concorsi nazionali ed internazionali. Dopo il fallimento della cooperativa nel 1978, il museo aziendale venne acquistato dal Comune di Altare e costituì il primo nucleo dell’attuale collezione espositiva. Il Museo conserva un patrimonio d’eccezione, limitato sostanzialmente a poco più di un secolo ma depositario di una tradizione millenaria. Ai visitatori viene offerta la visione di opere che vanno dal Settecento a oggi oltre ad una selezione di attrezzi per la lavorazione artigianale. I nuovi strumenti multimediali illustrano tutte le fasi della lavorazione del vetro. 
                                                                                          
                                                                                                 Renzo Lacuster
www.museodelvetro.org
Telefono: 0195-84734