Lucerne Festival: il 27 agosto 12 concerti in 14 ore



Nell’estate 2017 il Lucerne Festival, come già anticipato da Style Legends, si dedicherà al tema dell’"identità" e cioè a come, nel presente e nella storia, l’essere umano venga condizionato dalle sue origini, dalla sua patria, dalla propria fede, cultura e religione. O dallo sradicamento da tutto questo. Anche molti musicisti, in questo contesto, sono costretti a confrontarsi con un quotidiano che cambia continuamente: come i nomadi, essi viaggiano in tutto il mondo per esibirsi un giorno a New York e quello dopo a Tokio. Gli stessi profughi, che dalle zone di guerra giungono in Europa, cercano una via sostenibile tra il desiderio di una nuova integrazione e il ricordo che li mantiene ancorati alla loro terra natale.
In affinità con il tema conduttore dell’identità, la giornata evento del 27 agosto propone a Lucerna 14 concerti nell’arco di dodici ore, tra i quali l’Idomeneo di Mozart in una nuova versione con i profughi, la "performance" di Jordi Savall e il suo ensemble sulle orme delle tratte degli schiavi tra il Quindicesimo e il Diciannovesimo secolo oltre a sette concerti brevi al Kunstmuseum con la Lucerne Festival Academy, Wolfgang Rihm, Patricia Kopatchinskaja e Jay Campbell. Un’ulteriore "liaison" con il tema della rassegna musicale sarà data dall'omaggio a importanti compositori come Claudio Monteverdi, pioniere della musica classica dalle caratteristiche moderne, di cui nel 2017 ricorrerà il 450° anniversario della nascita. John Eliot Gardiner dirigerà gli English Baroque Soloists nelle tre opere monteverdiane rimaste: L’Orfeo, Il ritorno di Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea. La regia è di Elsa Rooke. 
La ricerca di autenticità e naturalezza segna, poi, le opere di Gustav Mahler. Il 13 e il 15 agosto sono previsti due concerti con la Chamber Orchestra of Europe, diretta da Bernard Haitink, in cui Christian Gerhaher si esibirà nei Rückert-Lieder e, al fianco di Anna Lucia Richter, in una selezione di Lieder del ciclo Des Knaben Wunderhorn.
Patricia Kopatchinskaja (Photo by Julia Wesely)
Un compositore la cui identità musicale è stata fortemente attaccata dallo stalinismo, il sistema politico della sua patria, fu Dmitrij Šostakovič. Sarà possibile apprezzare tre delle sue sinfonie e il concerto per pianoforte, tromba e orchestra d’archi. Anch’esso tormentato dalle autorità, Sergej Prokof'ev abbandonò la sua patria in seguito alla Rivoluzione d’Ottobre: nel 1935 fece ritorno nell’Unione Sovietica di Stalin, mosso da un sentimento di nostalgia. I suoi cinque concerti per la tastiera verranno presentati in un’unica serata con Daniil Trifonov e altri pianisti nell'esecuzione con l'Orchestra Sinfonica del Teatro Mariinskij diretta da Valery Gergiev. 
Durante la giornata-evento del 27 verranno eseguite anche numerose opere di Béla Bartók, incluso il concerto per violino, interpretato da Patricia Kopatchinskaja, e il virtuoso balletto Der holzgeschnitzte Prinz con l’Orchestra della Lucerne Festival Academy. Bartók studiò a fondo le musiche contadine originarie dei Balcani per realizzare un nuovo linguaggio sonoro. E ancora il ciclo dedicato ai temi dell'identità viene affrontato da altre prospettive come quella del confronto attuale con la musica popolare svizzera (l’Alb-Chehr di Holliger e una nuova composizione di Helena Winkelman) o con la musica boema in un concerto scenico con Patricia Kopatchinskaja e il progetto «symphony.land» o con l’esecuzione della Quarta Sinfonia di Beethoven interpretata da profughi. Quest’estate Riccardo Chailly concentrerà il suo lavoro con la Lucerne Festival Orchestra su tre programmi sinfonici, facendo così spazio a un nuovo repertorio. Per il concerto d’inaugurazione e la replica, prevista il giorno successivo, il maestro italiano si dedicherà a Richard Strauss proponendo il Così parlò Zarathustra, Morte e Trasfigurazione e il Till Eulenspiegel. Il secondo programma accosta il Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn alla Sinfonia Manfred di Čajkovskij, due opere che affrontano in maniera molto diversa il tema del Festival estivo: la prima in tono scherzoso, la seconda tragico.
Il pubblico estivo fuori dal KKL del Festival di Lucerna
In un altro concerto Chailly punta i riflettori su Igor Stravinskij: punto di arrivo è Le Sacre du Printemps, attraverso quattro opere più giovanili. Oltre a Le Faune et la Bergère, interpretato da Sophie Koch, si potranno apprezzare lo Scherzo fantastique, il Feu d’artifice e, in prima esecuzione svizzera, il Chant funèbre, opera a lungo considerata scomparsa. 
Anche quest’estate il Festival ospiterà le orchestre sinfoniche e i solisti più prestigiosi. E così, per un mese, sarà possibile apprezzare le identità sonore più disparate: dallo stile viennese dei Wiener Philharmoniker - quest’anno sotto la direzione di Michael Tilson Thomas e Daniel Harding - alla scuola russa dell'Orchestra sinfonica del Teatro Mariinskij, diretta da Valery Gergiev, fino alla cultura orchestrale statunitense dell’Orchestra Sinfonica di Pittsburgh, con Manfred Honeck e Anne-Sophie Mutter.

Presenti anche rappresentanti della «vecchia Europa»: l'Orchestra Reale del Concertgebouw di Amsterdam, diretta da Daniele Gatti, e i Berliner Philharmoniker che per l’ultima volta si esibiranno insieme al direttore Sir Simon Rattle a Lucerna.
Jay Campbell (Photo by Shervin Lainez)
La Filarmonica della Scala, diretta da Chailly, sarà ospite per la prima volta con il solista Leonidas Kavakos. La City of Birmingham Symphony Orchestra si presenterà con la sua nuova direttrice Mirga Gražinytė-Tyla mentre Charles Dutoit e Martha Argerich si esibiranno con la Royal Philharmonic Orchestra. La Shanghai Symphony Orchestra sarà la prima compagine a rappresentare la Cina al festival. Sul tema dell’identità non poteva mancare la West-Eastern Divan Orchestra con Daniel Barenboim. Philippe Jordan dirigerà l’Orchestra dell’Opéra national de Paris.Torneranno anche i due «Ensemble habitué»: la Chamber Orchestra of Europe, diretta da Bernard Haitink, e la Mahler Chamber Orchester sotto la bacchetta di François-Xavier Roth. Una raffica di grandi stelle della mudica colta mondiale, dunque, ma la giornata del 27 agosto - tra Savall, Campbell e Kopatchinskaja - proporrà un ponte ideale tra il meglio del passato e l'attualià dei giovani interpreti già affermati. Le identità ancora di più che l'identità.

  
                                                                               Daniele Vaninetti
www.lucernefestival.ch