Ravenna, “1914 l’anno che ha cambiato il mondo”

Riccardo Muti
Ravenna Festival ricorda la Grande Guerra 1914-1918. Dopo il prologo del 26 maggio con Lucio Villari e Paolo Rumiz, dal 5 giugno all’11 luglio 2014 (con una Trilogia d’autunno a Settembre e ottobre come chiusura) la città patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dedicherà spettacoli, eventi, performances e incontri a questo tema, cioè all’’anno che ha cambiato il mondo”. Ed è anche il 25° anniversario della rassegna.


immagine di Achille Beltrame
Gli organizzatori riflettono così su quella tragedia globale: “Pochi eventi, nella storia del mondo moderno, hanno avuto un impatto profondo come quello della Grande Guerra sulla cultura europea e, al contempo, rare sono le grandi svolte epocali altrettanto impreviste, devastanti, traumatizzanti. Fra il 1914 e il 1918 la Grande Guerra produsse mutamenti di vastissima portata sul piano politico, economico, sociale, culturale, come pure, e inevitabilmente, sul piano intimo e profondo delle coscienze individuali. Nel corso di quegli anni il flusso della vita e della storia si interruppe almeno per un momento e lì, in quell’arresto cardiaco della storia europea, si poterono cogliere simultaneamente l’agonia del vecchio mondo (la Finis Austriæ ma non solo, Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus…) e l’irrompere del nuovo: l’una non ancora compiuta, l’altro non ancora pienamente dispiegato ma già chiaramente visibile tra i lampi e le terrificanti esplosioni (veicolo di esperienze sonore di inaudita potenza)”. 

Vadim Repin


Ravenna Festival, com’è nella sua tradizione, ruota attorno ad una corposa sezione dedicata alla musica sinfonica che vede come protagonisti alcuni tra i maggiori direttori del nostro tempo, i cui nomi sono già famigliari al pubblico del festival, come Yuri Temirkanov, sul podio dell’Orchestra Sinfonica di San Pietroburgo con il violinista Vadim Repin (anch’egli russo, così come russi sono gli autori eseguiti: da Chajkovskij a Stravinskij), l’americano Kent Nagano assieme ai giovani dell’Orchestra Cherubini e al pianista viennese Till Fellner in un programma interamente brahmsiano che sarebbe sicuramente piaciuto alla scrittrice Françoise Sagan. Poi Valerij Gergiev con l’Orchestra Filarmonica Ceca, solista la giovane pianista coreana Yeol Eum Son, anche in questo caso con un programma integralmente inscritto nella grande tradizione russa (da Musorgskij a Rachmaninov). 

Vinicio Capossela
Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra Cherubini sia nella Messa da Requiem di Verdi sia insieme, come solista, al pianista francese David Fray impegnato con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Beethoven e la Sinfonia n. 5 di Chajkovskij. A questo concerto Muti intende conferire un significato molto particolare con un gesto di simbolica reciprocità: se nell’ottobre del 2008 Claudio Abbado invitò la Cherubini ad unirsi all’Orchestra Mozart, da lui stesso voluta e creata, per l’esecuzione del Te Deum di Berlioz, ora Riccardo Muti invita la Mozart ad unirsi alla Cherubini in un omaggio alla memoria di Abbado, scomparso a gennaio e da Muti definito come “un compagno di viaggio in quel meraviglioso e sconfinato paese che è la Musica”. Ma che dire, infine, dell’esibizione di Vinicio Capossela e La Banda della Posta o della serata tutta dedicata all’Orchestra Popolare La Notte della Taranta? Che siamo sempre dentro la grande musica anche se i ritmi e gli stili sono diversi.  

Ma a Ferrara si potranno ascoltare anche il violoncello di Giovanni Sollima o le canzoni delle Alpi Occidentali dal Corou de Berra mentre l’Oratorio “Doppio Fronte” di e con Lucilla Galeazzi e Moni Ovadia ci narrerà le storie dei “combattenti” pro o contro la guerra. Spazio anche per il Ballet du Grand Théatre de Geneve, una delle formazioni più brillanti della scena europea, e a Michele Serra con il suo “Father and son” con Claudio Bisio. Per il cinema omaggio a Charlie Chaplin e a Luis Bunuel. Spazio anche al binomio musica-cucina (gourmet a suon di musica) con protagonista lo chef stellato Gianni D’Amato del “Rigoletto”. E per concludere mostre e visite guidate a tema. 

                                                                                          Daniele Vaninetti