Libri: Metamorfosi. Palazzo Te come opera d'arte totale

Per Tre Lune Edizioni esce Metamorfosi. Palazzo Te come opera d'arte totale di Claudia Cieri Via. "L'estro mi spinge a narrare di forme mutate in corpi nuovi. O dei ... seguite con favore la mia impresa e fate che il mio canto si snodi ininterrotto dalla prima origine del mondo fino ai miei tempi". Nei versi straordinari che aprono le Metamorfosi, Ovidio enuncia il percorso del poema, dal caos al cosmo, dalla frammentazione dei corpi alla trasformazione del Tutto. Il racconto del poeta attraversa le camere, le sale e le logge di Palazzo Te a Mantova, dal caos delle origini alla dimensione temporale della storia, dalla übris dei mortali alle conseguenti punizioni da parte degli dei. Il percorso all'interno del Palazzo introduce - attraverso i miti di Orfeo ed Euridice, Apollo e Marsia, Apollo e Pan - la contrapposizione fra le divinità e gli esseri umani e semiumani nella polarità fra apollineo e dionisiaco, che si esprime in particolare nella musica a corda di Apollo e di Orfeo e nella musica a fiato di Pan e di Marsia.
La metamorfosi, dunque, coinvolge la vita degli umani ma anche degli animali e delle piante, fino ad arrivare a processi di ibridazioni, che trovano una grandiosa espressione "nell'affresco cosmogonico" dei miti ovidiani e nella sublimazione dell'amore fra Cupido e Psiche nella Favola di Apuleio che Giulio Romano mette in scena nelle pitture di Palazzo Te. Da queste forme in incessante movimento prendono le mosse anche gli scrittori, i poeti e gli artisti contemporanei che frequentemente attingono alle Metamorfosi per immergersi nel mondo della natura vegetale e animale. È il caso della trasformazione di Dafne nella pianta dell'alloro - come sublimazione della violenza di Apollo - che si riflette nel lavoro di Giuseppe Penone sulla materia vivente, esemplare di questa filosofia della natura che, a sua volta, echeggia una certa assonanza con il processo artistico di Giulio Romano. Nell'ibridazione con gli elementi della natura ma anche con il mostruoso e il grottesco la sua arte al Te dimostra una rottura dei canoni stilistici classici, che trova infine espressione nel potente affresco della Caduta dei Giganti. Nel volume edito da TRE LUNE Edizioni, introdotto da un denso saggio di Stefano Baia Curioni e riccamente illustrato a colori, l'autorevole e affermata storica dell'arte Claudia Cieri Via esplora le rappresentazioni dei miti antichi ad opera del geniale Giulio Romano, le confronta con altri modelli artistici e letterari, ne indaga la tradizione formale e iconologica, le dispiega in un racconto innovativo, avvincente, colto, semplice e necessario. 

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CLAUDIA CIERI VIA 

Claudia Cieri Via si è formata alla Sapienza Università di Roma. È stata Visiting Scholar presso: Institute for Advanced Studies, Princeton; Center for Advanced Study in the Visual Arts, National Gallery of Art, Washington; Sterling & Francine Clark Art Institute, Williamstown (Usa); École des Hautes Études en Sciences Sociales, Parigi. È stata, poi, Fulbright Professor alla Northwestern University, Chicago. Dal 2000 è professore ordinario di Storia della Critica d’Arte e dal 2012 Senior Research Fellows, Scuola Superiore di Studi Avanzati, Sapienza Università di Roma. Ha fondato il sito ICONOS dedicato alle Metamorfosi di Ovidio, fra immagini e testi. Alla pittura mitologica ha dedicato la mostra Immagini degli dei. Mitologia e collezionismo tra ’500 e ’600 (1996, catalogo Leonardo) e il volume L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento (Lithos 2003). Sugli aspetti teorici e storiografici, e in particolare sulla tradizione degli studi iconologici, ha pubblicato: Lo sguardo di Giano. Aby Warburg fra tempo e memoria (Aragno 2005), Nei dettagli nascosto. Per una storia del pensiero iconologico (Carocci 2009), Introduzione a Aby Warburg (Laterza 2011).