Esiste una seconda Bologna, e si trova, a sorpresa, tra le pagine della Divina Commedia, nell’Inferno e nel Purgatorio. Lo racconta Beatrice Buscaroli, storica e scrittrice d’arte, nel suo ultimo libro "Dante a Bologna", che presenterà venerdì 27 settembre, alle ore 18.30, al Grand Hotel Majestic "già Baglioni". Il cinque stelle lusso apre le porte a un’affascinante immersione nel passato, che parte dagli endecasillabi di Dante per rivelare storie quasi dimenticate, immagini a tratti grottesche, misteriose personalità legate alla Bologna del Tredicesimo secolo. "Dante a Bologna" appartiene alla collana, edita da Minerva, dei "Libri della Buonanotte", un’esclusiva del Gruppo Duetorrihotels: omaggi che gli ospiti trovano direttamente in camera, lasciati sui loro cuscini durante la coverture serale come un piccolo gesto per augurare la buona notte e una preziosa occasione per stringere un legame più autentico con la città, scoprendo storie, curiosità e idee.
Un soggiorno diventa così un’esperienza a tutto tondo, un’immersione nel contesto storico e culturale a cui appartiene anche il Majestic. A fianco di Beatrice Buscaroli anche il poeta e scrittore Davide Rondoni. Nel corso della serata sarà evocata una Bologna scomparsa, quella di Guido Guinizelli, che Dante chiamava "padre", quella delle quasi 180 torri svettanti - su tutte quella degli Asinelli - e dell’Alma Mater, intorno alla quale si riunivano studenti di Diritto, Grammatica e Retorica, e dove probabilmente studiò lo stesso poeta fiorentino. La presentazione del volume - bilingue, italiano e inglese - sarà seguita da un brindisi. Beatrice Buscaroli Fabbri, storica dell’arte, è stata curatrice delle Civiche Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara dal 1994 al 1998, e direttore artistico dello spazio Lamec di Vicenza. Insegna storia dell’arte moderna, storia dell’arte contemporanea e museologia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Università di Ravenna. Autrice della monografia su Carlo Cignani (ora in corso di ristampa per Electa) e di altri saggi sull’arte bolognese del Seicento (L’inventar nuove maniere dopo tante: norma e comportamento nella pittura bolognese dell’ultimo Seicento; Il Cardinal Farnese e la sua Sala: un ciclo di affreschi per la famiglia e la città), ha curato diverse mostre e i relativi cataloghi, dalla prima rassegna italiana di Max Klinger (Ferrara) ad altre d’arte moderna (Petronio e Bologna. Il volto di una storia, 2001-2002) e contemporanea (Nino Bertocchi; Futurismo. I gruppi Boccioni e Savarè; Réné Paresce; Carlo Mattioli). Critico d’arte de "Il Domenicale", collabora con "Il Giornale", "Il Resto del Carlino", "Il Giornale di Vicenza". Dal 1999 è docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Bologna-Ravenna. Già membro del Comitato Nazionale per il Centenario del Manifesto del Futurismo ha dedicato a questo movimento artistico la cura di diverse mostre (Futurismo veneto, Futurismo in Romagna, Futurismo a Bologna), saggi e articoli.
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Beatrice Buscaroli (ph. Minerva) |
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GRAND HOTEL MAJESTIC "GIA’ BAGLIONI"
L’hotel, inaugurato nel 1912, in piena Belle Époque, si trova in un palazzo settecentesco, a pochi passi da piazza Maggiore, nel cuore di Bologna. All’interno custodisce veri tesori: al piano nobile si può ammirare il "Camerino d’Europa", capolavoro cinquecentesco e prima opera nota dei Carracci, mentre nei sotterranei è stato riportato al suo splendore un tratto dell’antica pavimentazione della Flaminia Militare, risalente al 189 a.C, oggi sede di esposizioni temporanee. Unico 5 stelle lusso in città, il palazzo propone agli ospiti un’esperienza realmente immersiva nel cuore di Bologna. Con le sue 106 camere e suite in stile classico veneziano e Ottocento francese, la Comfort room, il centro Health & Wellness e il fitness corner, l’hotel offre un percorso nel benessere e nella bellezza che valorizza il meglio del Made in Italy. In hotel da sempre alloggiano celebrità, artisti, star di Hollywood: tra gli ospiti più noti il fondatore del Futurismo Marinetti, che qui organizzò la sua celebre mostra-blitz del 1914. Ed è appunto intitolato all’artista il Cafè Marinetti, interamente Art Déco, con poltroncine e divani di design e giardino d’inverno. Entrando al Ristorante I Carracci ci si accomoda invece in un salone cinquecentesco con i soffitti decorati da affreschi della scuola dei fratelli Carracci, dove si assapora la cucina regionale e non solo. L’Enoteca Morandi è il "regno" di degustazioni e cene private accompagnate da una selezionata gamma di etichette italiane e straniere.