Gstaad Palace, Polanski e il finale del Menuhin Festival

Il trailer dell'ultimo film di Roman Polanski - in arrivo, fuori concorso e in anteprima mondiale, a Venezia80 - ne immortala la facciata sin dal primo fotogramma. L'autorevole rivista Bilanz, think thank giornalistico di analisi economiche specializzato anche nel settore dell'ospitalità di pregio, lo classifica come il miglior Swiss Deluxe Hotels e ai primissimi posti della classifica europea. Il Menuhin Festival & Academy (in svolgimento sino 2 settembre 2023 sul tema "Umiltà") con le sue star non può prescindere dal suo fascino storico anche se è il legame con la Settima Arte ("Il ritorno della Pantera Rosa" di Blake Edwards compresa) a farne un tempio dell'ospitalità elvetica più esclusiva. E infatti "The Palace" del regista de "L'ufficiale e la spia" (premiato proprio in Laguna) lo vede come coprotagonista assoluto insieme a Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Bronwyn James, Joaquim De Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Fortunato Cerlino e Mickey Rourke. Stiamo parlando del Gstaad Palace, hotel-castello (in copertina una sua veduta estiva) nel cantone di Berna, che il 10 settembre chiuderà i battenti per la pausa autunnale, in attesa di riaprire a dicembre per la stagione sciistica.
Still. "The Palace" di Roman Polanski a Venezia80
Queste sale e queste stanze hanno ospitato, tra gli altri, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Marlene Dietrich, Elizabeth Taylor, Richard Burton, Sophia Loren e Grace Kelly. La narrazione lo ripete da anni: nel 2000 Michael Jackson si offrì di comprarlo. Le riprese dell'ultimo lavoro di Polanski si svolgono qui. Erano iniziate a febbraio 2022 grazie a una coproduzione Italiana, svizzera, polacca e francese. "Siamo onorati che il nostro albergo sia stato riconosciuto come il numero uno in Svizzera e il terzo in Europa da Bilanz", hanno annunciato da Gstaad. La stagione estiva ha "collaudato" con successo il nuovo stile delle aree esterne attorno alla piscina mentre i lavori di rinnovamento hanno riguardato anche la nuova sala riunioni.. Come se non bastasse anche la piscina coperta, completamente modernizzata, e la nuova area esterna della Palace Spa sono ora luoghi ideali per rilassarsi tra ricercati elementi d'arredo Art Déco. Il design della Spa combina elementi in legno e ottone con colori tenui e caldi per creare interni eleganti, intervallati da piante tropicali per dare al tutto un tocco esotico. La vista si allarga sino alle vette della catena dei Diablerets. Non è finita: il nuovo bar propone frullati e snack preparati al momento durante il giorno, trasformandosi ogni notte in una parte integrante del night club GreenGo.

Gstaad Palace, veduta invernale
Anche i giardini del "Palace" si presentano ora con un impianto inedito e riabbellito a beneficio anche della piscina olimpionica all'aperto costruita nel 1928 e ora divenuta un punto di riferimento sia per gli ospiti dell'hotel sia per visitatori. Il pool-bar bar della serve un menu leggero ma sostanzioso. Il dj resident e mente del GreenGo, Jim Leblanc, anima le serate in tutta questa zona del cinque stelle, ribattezzata "Piscine". D'altra parte, la musica a Gstaad è di casa. La rassegna intitolata al grande violinista Yehudi Menuhin (1916-1999) ha ancora molto da proporre, ad esempio l'attesissimo recital di pianoforte che Khatia Buniatishvili, uno dei "beniamini" dell'evento, tiene sotto la Gstaad Festival Tent tessendo una tela programmatica come una pittrice miniaturista e portando l'ascoltatore dove non si aspetta (27 agosto). Stella del pianismo internazionale con alle spalle oramai mezzo secolo di carriera, la pianista giapponese con base a Londra Mitsuko Uchida è una vera leggenda vivente. Al fianco di Jonathan Bliss - con il quale dal 2018 condivide la direzione artistica del celebre Marlboro Festival, negli Usa - affronta nella vicina Saanen l'ultimo Schubert: un concerto visionario e a quattro mani (29 agosto). "'Yuja Wang: Ravel con una e due mani", infine, è una vera sfida che la pianista cinese si è posta per il concerto finale del Festival: eseguire i due concerti per pianoforte di Maurice Ravel insieme a Tarmo Peltokoski e all'Orchestre Philharmonique de Radio France (2 settembre).

Khatia Buniatishvili

                                                                                                      a cura di Daniele Vaninetti

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