Mostre Brescia Photo Festival | Luce della montagna

Sesta edizione per Brescia Photo Festival promosso da Comune e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f - Centro della Fotografia  Italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini. Sino al 27 agosto 2023 la rassegna propone una serie di iniziative allestite nelle più prestigiose sedi espositive che, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, ruota attorno al tema Capitale, e alle aree d’azione su cui si costruisce il programma; in particolare, la cultura come cura, che reinterpreta la tradizione solidale locale, la città natura, per ridisegnare le relazioni in vista di una coesistenza sostenibile, la città dei tesori nascosti, per ripensare il rapporto con il patrimonio esistente. Il fulcro del Festival è il Museo di Santa Giulia che ospita, fino al 25 giugno 2023, una delle più importanti esposizioni mai realizzate sul mondo delle vette, dal titolo "Luce della Montagna", a cura di Filippo Maggia, prodotta dalla Fondazione Brescia Musei e da Skira, in grado di analizzare l’universo iconografico della montagna attraverso le opere di quattro maestri: Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams e Axel Hütte.
Vittorio Sella Seracchi dalla vedretta del Mandrone 14 agosto 1891
La formula scelta è innovativa: non una collettiva di quattro autori, quanto un progetto composto da quattro personali che documentano, attraverso 120 immagini complessive, la loro particolare attitudine nello sviluppare una ricerca della natura montana, facendo vivere allo spettatore una esperienza unica. Il percorso si apre idealmente con 40 scatti di Vittorio Sella (Biella, 1859-1943) che analizza il suo progressivo passaggio da una fotografia ampiamente descrittiva e documentaria a un’altra tesa a interpretare e celebrare la bellezza della natura e, in particolare, le montagne: dalle Alpi e le Dolomiti, al Ruwenzori in Africa, le montagne del Caucaso, il Sikkim incuneato tra Tibet, India e Bhutan, il Karakorum himalayano, l’Alaska. Gli scatti dell'autore rivelano una nitidezza e ricchezza di dettagli quasi impensabile considerando che furono realizzate tra la fine dell'Ottocento e l’inizio del Novecento; lastre di vetro spesso preparate in loco e, nel caso delle spedizioni in Asia o Africa, dopo mesi di avvicinamento a piedi. Tra le particolarità, la rassegna bresciana ospita una fotografia di Sella scattata dallo stesso campo base dal quale Compagnoni e Lacedelli partirono per conquistare la cima e che usarono per tracciare la via per salire in vetta. Di Martin Chambi (1891-1973), fotografo peruviano attivo nei primi decenni del secolo scorso, vengono presentate 40 immagini appositamente stampate per l’appuntamento bresciano dalle lastre di vetro emulsionate originali, le stesse che venivano trasportate a dorso di mulo su e giù per le Ande, che restituiscono le prime vedute di Macchu Picchu, di Pisac, Kenko e Sacsayhuamán celate fra le Ande, ma soprattutto inquadrano la vita sociale quotidiana delle popolazioni andine in un racconto etnografico di valore inestimabile.

Axel Hutte Gruppo Presanella 2022 © Axel Hutte
Le 30 magnifiche fotografie di Ansel Adams (1902-1984), maestro statunitense tra i più celebrati del Novecento, esaltano la maestosità della natura, in particolare la nuova frontiera del West americano. Realizzate intorno alla metà del secolo scorso, le opere rivelano una natura ancora incontaminata, quasi eroica, di grande respiro, dove le montagne dominano senza incombere; al contrario paiono proteggere l’uomo, guidarlo verso il futuro e il progresso. Particolarmente curate sono la tecnica realizzativa e la stampa, nonché la sua paziente lettura del tempo al fine di registrare il paesaggio nella sua forma più autentica e primitiva. Ambientalista ante litteram, Adams affermava che "ogni giorno devo scrivere ai giornali per ricordare loro l’importanza dell’ambiente e della sua difesa". Axel Hütte (Essen, Germania, 1951), per certi versi, rappresenta l’evoluzione e la sintesi contemporanea di Sella e Adams. Allievo di Bernd e Hilla Becher, uno dei cinque protagonisti della cosiddetta Düsseldorf Academy (con Andreas Gursky, Thomas Struth, Candida Höfer e Thomas Ruff), è un instancabile viaggiatore, grande camminatore e ciclista semiprofessionista, perfezionista dell’immagine analogica, paziente e tenace nella sua ricerca della fotografia "completa" dove ogni dettaglio deve aderire a un progetto di immagine che è innanzitutto costruito nella sua mente. Quella di Hütte è una lettura architettonica della montagna, dei suoi volumi che si collocano nello spazio, sospesi fra terra e cielo, veri e propri monumenti  naturali. A volte le sue "visioni" diventano quasi inquietanti e le vette sembrano fantasmi che aleggiano sul nostro tempo, sempre più instabile e incerto. Al Brescia Photo Festival, Hütte presenta una serie di 20 fotografie di grande formato (150x200 cm) raccolte in varie parti del mondo, come nello Yosemite Park, oltre a degli scatti inediti realizzati per l’occasione che ritraggono alcune vette delle Alpi, come l’Adamello o la Presanella. Al termine della mostra, due opere di Hütte saranno acquistate dalla Fondazione Brescia Musei per arricchire la sua collezione. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira.

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Fondazione Brescia Musei è una partecipata pubblico–privata presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov. Ne fanno parte Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi Luigi Marzoli, Museo  del Risorgimento Leonessa d’Italia, Castello di Brescia Falcone d’Italia e Cinema Nuovo Eden. Fondazione Brescia Musei è con Pinacoteca Tosio Martinengo ente capofila della Rete dell’800 Lombardo.

Photo Vittorio Sella: Courtesy Fondazione Sella Biella