
In occasione della diciannovesima Esposizione Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia 2025, anonymous art project debutta in Europa con due inediti progetti espositivi che pongono l’accento su alcune delle voci più significative dell’arte contemporanea giapponese, in stretto dialogo con il patrimonio storico e architettonico di Venezia. Le due mostre sono iniziative indipendenti a sostegno della mostra del Padiglione Giappone alla Biennale di Venezia, intitolato In-Between. Nato nel 2023 da un’idea dell’imprenditore Hiroyuki Maki, anonymous art project è il primo programma filantropico giapponese a sostegno degli artisti locali attraverso donazioni, sponsorizzazioni e finanziamenti a musei e mostre in Giappone e all’estero. Fondato sulla filosofia del "restituire alla società", il progetto si propone come piattaforma alternativa alla logica del profitto, con l’obiettivo di creare uno spazio libero in cui l’arte possa essere vissuta come esperienza autentica e trasformativa.
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Mika Ninagawa |
L’approdo a Venezia segna l’inizio delle attività internazionali del progetto con le due mostre che riflettono sulla relazione tra arte, architettura e società: la personale LINES by KENGO KITO, dal 6 maggio al 28 settembre 2025 nella corte del Museo archeologico nazionale di Venezia, parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, e il progetto espositivo Mika NINAGAWA with EiM: INTERSTICE, dal 10 maggio al 21 luglio 2025 negli spazi di Palazzo Bollani. In occasione dell’arrivo a Venezia della delegazione anonymous art project l’apertura al pubblico delle due mostre sarà accompagnata da un evento performativo focalizzato sullo street food nelle giornate di sabato 10 maggio 2025 che vede protagonista l’oden, un piatto invernale tipico della cucina giapponese. L’evento inaugurale è animato dalla presenza del collettivo artistico L PACK. LINES by KENGO KITO è un'installazione site-specific a cura di Masahiko Haito che si inserisce in dialogo con l’eredità culturale veneziana e con l’architettura rinascimentale che la innerva, riflettendo sull’interazione tra arte e spazio pubblico. Kengo Kito (Nagoya, 1977) coltiva una ricerca artistica radicata nell’uso di materiali ready-made per la realizzazione di opere pittoriche e installazioni ambientali che trasformano lo spazio in cui si inseriscono. Il suo lavoro è una continua ricerca di connessioni tra materia, colore e forma, con un’attenzione particolare alla relazione tra arte e architettura. L'opera trova sede nel Cortile dell’Agrippa e nella Sala V del Museo archeologico nazionale di Venezia. Il cortile, progettato in stile classicista inizialmente da Vincenzo Scamozzi nel XVI secolo, realizza un interessante punto di incontro tra le architetture rinascimentali che lo circondano e lo stile bizantino che caratterizza la vicina Basilica di San Marco. L’intervento di Kengo Kito arricchisce il dialogo tra epoche e forme architettoniche con un gesto modernista, denso di rimandi sia alla tensione verticale rinascimentale sia al carattere decorativo dell’architettura bizantina. Parte del progetto espositivo è l’intervento temporaneo di manutenzione sostenuto da anonymous art project che interessa la parete alle spalle della scultura di Agrippa accolta nel cortile, parzialmente consumato dall’azione del tempo e dell’umidità. L’attività comprende interventi di spolveratura della superficie, rimozione delle aree decoese e l’esecuzione di velature per armonizzare la superficie.
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Kengo Kito (International Tokyo Gallery) |
L’intervento di Kengo Kito contribuisce ad annunciare la riapertura del Cortile dell’Agrippa, segnando l’inizio di una nuova fase della propria storia. A partire dal 6 maggio, infatti, il Museo riapre lo storico ingresso al civico 17 di piazzetta San Marco, di fronte a Palazzo Ducale, integrando l’accesso già esistente dal Museo Correr con un nuovo ingresso indipendente. Questa novità sancisce l’avvio di un importante processo di riallestimento, che prende vita proprio in occasione di questa riapertura, e conferma l’impegno dell'istituzione verso una maggiore inclusività e una rinnovata accoglienza al pubblico. A completamento dell’esperienza, viene introdotto un nuovo sistema di bigliettazione separata per Museo archeologico nazionale di Venezia e Biblioteca Marciana, a integrazione di quella già esistente, e un abbonamento annuale che consente l’accesso illimitato e flessibile alle collezioni, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale e rendendola più accessibile a cittadini e visitatori. Un nuovo spazio polifunzionale ospiterà alcuni prestigiosi reperti e sarà il luogo dove restare aggiornati sui progressi del nuovo progetto di allestimento. Mika NINAGAWA with EiM: INTERSTICE, a cura di Eriko Kimura, rappresenta la prima esposizione personale in Europa della fotografa e regista giapponese Mika Ninagawa, in collaborazione con il collettivo creativo EiM (Eternity in a Moment). L’installazione immersiva, allestita a Palazzo Bollani, esplora i concetti di confine, transizione e sovrapposizione, utilizzando immagini, luci e suoni per creare uno spazio in cui realtà e finzione si fondono in un’esperienza sensoriale totalizzante. Mika Ninagawa (Tokyo, 1972) è una delle fotografe più influenti della scena contemporanea giapponese, celebre per il suo uso audace del colore e per una poetica visiva che fonde estetica pop, simbolismo naturale e cultura tradizionale giapponese. Alla direzione di film acclamati dalla critica giapponese come Sakuran (2007) e Helter Skelter (2012) affianca una sperimentazione fotografica focalizzata su soggetti come fiori, paesaggi e figure dalla forte carica emotiva, impiegati come elementi fondanti di contenuti visivi e scenari immersivi unici. La visione di Ninagawa si combina con l’apporto scientifico di EiM, che riunisce talenti del mondo del design, della scienza dei dati e della cinematografia per creare esperienze immersive uniche. Tra i collaboratori di EiM figurano il data-scientist Hiroaki Miyata, il production designer ENZO, il direttore creativo Isao Kuwana, il lighting designer Koshiro Ueno.
Copertina - KENGO KITO, KAAT Kanagawa Art Theatre, Kanagawa 2022
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anonymous art project
anonymous art project nasce nel 2023 su iniziativa di Hiroyuki Maki, che decide di investire personalmente nella promozione e nel sostegno dell’arte contemporanea attraverso un modello innovativo di collaborazione tra settore pubblico e privato. Dalla sua inaugurazione, il progetto ha già realizzato importanti iniziative volte a supportare artisti, curatori e istituzioni culturali, con un’attenzione particolare alla diffusione e implementazione sociale dell’arte. Tra le attività realizzate figura la donazione di 160 opere d’arte a 15 musei pubblici nazionali e il sostegno accordato a numerose mostre attraverso sponsorizzazioni e donazioni dirette. Parte integrante del progetto è il supporto alla ricerca, che si è concretizzato nel finanziamento di viaggi di studio all’estero per 55 partecipanti in città chiave del panorama artistico internazionale come Hong Kong, Venezia e Basilea. Dal 2023 anonymous art project ha organizzato tre edizioni di concorsi per giovani artisti, oltre a 43 mostre tra Tokyo e Nagoya. Inoltre, ha promosso eventi di beneficenza a cielo aperto, come la mostra di addio per Yuko Mohri, e ha prodotto un documentario sulle proprie attività, trasmesso nel maggio 2024. Per il 2025 anonymous art project mira a espandere ulteriormente il proprio impatto con iniziative mirate, tra cui la creazione di una posizione curatoriale a termine presso un museo d’arte straniero, il sostegno alle risorse curatoriali attraverso il sistema fiscale giapponese e la collaborazione con centri d’arte pubblici emergenti nel settore dell’arte contemporanea. Inoltre, il progetto prevede di co-organizzare grandi esposizioni e di partecipare a comitati esecutivi per mostre di rilievo internazionale. Per il fondatore Hiroyuki Maki, anonymous art project rappresenta un’alternativa alla logica aziendale del profitto e una piattaforma che permette di sperimentare un approccio diverso all’arte, che affonda le radici nella filosofia del restituire alla società quanto guadagnato, traducendosi in iniziative originali come il programma di scambio a Venezia, concepito come una "gita scolastica per adulti", o gli eventi di Omotesando, pensati come una "recita scolastica" e un "festival culturale per adulti". Con un modello che supera i vincoli della redditività e della pubblica utilità, anonymous art project aspira a creare uno spazio libero, dove l’arte possa essere vissuta come esperienza autentica e trasformativa. Il progetto LINES by KENGO KITO è coordinato in Italia da Veronesi Namioka, realtà italo-giapponese attiva per la costruzione di un ponte culturale tra Italia e Giappone. Uni.S.Ve ha curato l’allestimento di LINES by KENGO KITO mentre SUAZES si è occupato dell’allestimento di Mika Ninagawa with EiM: INTERSTICE.Con due progetti espositivi d’eccezione che celebrano l’arte contemporanea giapponese in dialogo con la città, debutta in Europa a Venezia il visionario programma filantropico giapponese anonymous art project.
LINES by KENGO KITOa cura di Masahiko Haito6 maggio - 28 settembre 2025
Museo archeologico nazionale di Venezia - Cortile dell’Agrippa e Sala V
Mika NINAGAWA with EiM: INTERSTICEa cura di Eriko Kimura10 maggio - 21 luglio 2025
Palazzo Bollani, Venezia