Hélène Grimaud | Festival Pianistico Brescia Bergamo

Hélène Grimaud (la ricerca del suono che si rinnova costantemente, nella foto qui sopra) e Martha Argerich (la classicità della tastiera) illuminano - al femminile - il programma del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, fondato nel 1964 in onore di Arturo Benedetti Michelangeli, e ora "in viaggio" verso il suo 60° compleanno. La programmazione diventa biennale e ha come protagonista il Novecento. La cinquantanovesima edizione, dal titolo Novecento Suite, è in programma dal 19 aprile al 18 giugno 2022 e vede come main partner Intesa Sanpaolo.
Martha Argerich (Photo Adriano Heitman)
"Il titolo scelto - annotano gli organizzatori - rispecchia la pluralità di voci che affollano la prima metà del secolo scorso, soprattutto nel periodo compreso tra la fine della Prima Guerra Mondiale e l’inizio della Seconda. Da qui il palinsesto della rassegna che avrà per protagoniste le partiture di Ravel,  Rachmaninov, Debussy, Gershwin senza dimenticare Bartók, Stravinskij e molti altri". "Un ventennio di straordinaria freschezza musicale nel quale sembra che la musica reagisca alle macerie lasciate dalla Grande Guerra con particolare vitalità, attingendo a piene mani dal jazz,  dalla musica da ballo più in voga nel periodo e, curiosamente, dal passato - spiega il direttore artistico Pier Carlo Orizio -. Ascolteremo brani celebri, quali il Concerto in sol di Ravel e la Rapsodia in blue di Gershwin, e composizioni per la prima volta proposte al Festival come il brillante e ironico Concerto di Britten". La serata inaugurale, a Bergamo il 28 aprile e a Brescia il 29, attinge a piene mani proprio dal tema novecentesco con un programma che prevede ben 3 concerti per pianoforte e orchestra. Due i pianisti - entrambi molto cari al Festival - protagonisti sul palco e diretti da Pier Carlo Orizio con la Filarmonica del Festival.

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Alessandro Taverna è il solista del Concerto di Britten mentre ad Alexander Romanovsky viene affidata la Rapsodia su un tema di Paganini op.43 di Rachmaninov. Dulcis in fundo il Concerto per due pianoforti di Poulenc, che manca al Festival da 20 anni. L'edizione 2022 è l’occasione per ricordare i 100 anni della nascita del maestro Agostino Orizio, fondatore del Festival, nato il 15 maggio 1922 in Franciacorta. I primi due concerti in cartellone sono pensati come omaggi a lui dedicati: il 19 aprile Martha Argerich - ospite della rassegna orobica fin dal 1967 - al Teatro Grande di Brescia lo ricorda insieme ai giovani della Filarmonica diretti da Pier Carlo Orizio. Al Donizetti il 20 aprile torna in recital Arcadi Volodos, musicista che fin dagli esordi fu particolarmente apprezzato dal maestro, che lo volle al Festival per la prima volta nel 2002. Attesissimo l’arrivo di Hélène Grimaud - forse l'interprete più in sintonia con il genio di Claudio Abbado (tutti ricordano ancora il loro concerto di Lucerna) - per la prima volta al Grande il 29 maggio e al Donizetti il 31 con un programma che prevede Silvestrov, Chopin, Satie, Debussy e Schumann a conferma della poliedricità di questa artista perennemente alla ricerca di un'autorialità senza confini.

"Mi sono sempre interessata agli accostamenti non prevedibili, insoliti, perché mi sembra che certi brani - anche a volte di compositori diversi - possano illuminarsi in modo speciale l'uno sull'altro", ha dichiarato la pianista francese "senza confini" e dallo stile personalissimo ma sempre autenticamente rigoroso. D'altra parte il suo ultimo album per Deutsche Grammophon lo conferma: "The Messenger" del 2020 è una creazione, attualissima, di un dialogo pianistico tra Mozart e il compositore contemporaneo di origine ucraina Valentin Silvestrov. Grimaud suona e interpreta un "pianismo" globale proiettato nel futuro dove il virtuosismo è esaltato dalla capacità di entrare nel "grembo del suono". Tra le promesse del pianismo in ascesa il francese Lucas Debargue, che con il suo Ravel ha lasciato il segno al XV Concorso Čajkovskij, è il 18 maggio a Bergamo e il giorno dopo a Brescia con in programma Scarlatti e Ravel. Grigory Sokolov porta nelle due città un programma a base di Beethoven e Schumann. Da non perdere anche l'incontro con la poetica pianistica di François-Joël Thiollier - ospite fisso dei più grandi eventi europei - impegnato in un tutto Gershwin a Bergamo nell’ex chiesa di Sant’Agostino e a Brescia in Auditorium S. Barnaba. E poi le "prime" di tre giovani pianisti: Alexander Gadjiev (al Grande il 3 maggio), l'emergente cino-americana Ying Li (al Donizetti il 21 maggio e il 22 in Auditorium S. Barnaba) e Josef Mossali, che si esibisce per la prima volta nella cornice del Donizetti l’8 giugno. Confermate anche le rassegne collaterali in entrambe le città con i concerti dei migliori allievi dei Conservatori Luca Marenzio e Gaetano Donizetti e gli appuntamenti in provincia di Festival e dintorni. "In vista del 2023 vogliamo implementare le sinergie con il territorio, a partire dai conservatori e dalle Università - spiega la presidente del Festival Daniela Guadalupi -. Per creare occasioni di dialogo non solo tra le varie istituzioni culturali, ma anche tra i loro pubblici differenti". La campagna abbonamenti parte a Brescia il 15 marzo e a Bergamo il 22 marzo. L’inizio per la vendita dei biglietti serali è previsto per venerdì 1 aprile nelle biglietterie ed on line su Vivaticket.


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                                                                                                           a cura di Daniele Vaninetti