Ristorante "Il Refettorio" a Venezia: la creazione di un luogo speciale dove, semplicemente, stare bene è la chiave di lettura di questo progetto che si pone in contrapposizione con la progettazione usa e getta che caratterizza il nostro momento storico. L'idea, in questo senso, si sviluppa quasi come una ricerca metafisica, un'indagine profonda sull'essere umano, partendo dai sensi, dai materiali naturali e dalle lavorazioni artigianali quali strumento della ricerca stessa che si sintetizzano in un luogo che vorrebbe essere "per sempre". Il colore partecipa in questa creazione come fulcro progettuale a partire dall’azzurro del pavimento, al rosso dei mattoni, ai grigi degli intonaci e al nero dell’ebano. Sono questi gli ingredienti utilizzati dallo studio milanese dell’architetto Giuseppe Tortato. I locali del brand Majer, dieci in tutta la Laguna, si contraddistinguono per un’attenzione particolare a ogni dettaglio: dal cibo servito, alle persone che lo realizzano, agli spazi dove viene preparato e consumato.
Yorick Photography |
Lo studio Tortato ha dato vita a un luogo elegante, senza tempo e dove le persone vengono sempre messe al centro. Un ambiente unico, illuminato dalla luce calda dei corpi illuminanti su disegno che lambisce voluttuosamente gli arredi, prevalentemente realizzati in legno massello. I colori catturano l’attenzione: tinte scure, quasi nere, per gli arredi fissi e rovere chiaro per tavoli e sedie a cui fanno da sfondo la pietra, il mattone e gli intonaci delle pareti ed il legno antico delle tavole dei soffitti. Il pavimento, un incredibile cotto azzurro, richiama l’importanza del colore negli ambienti ed è stato realizzato dalla Fornace De Martino, un’azienda storica salernitana in attività da 1200 anni. Infine, l’altra "star" del locale, oltre al bancone: la scala minimale in cemento faccia a vista, apparentemente sospesa sul pavimento di cotto azzurro. Un elemento contemporaneo, frutto di un attento studio delle proporzioni e dei materiali che nella sua semplice purezza si propone come fulcro visivo della seconda sala da pranzo. La scala è caratterizzata da un corrimano in metallo brunito, lo stesso dei battiscopa e dei serramenti delle vetrine ed un parapetto realizzato artigianalmente con striscioline metalliche intrecciate. La combinazione di un ambiente ideato e allestito con materiali ricchi di storia e l’atmosfera magica creata dalla cura nella realizzazione e presentazione del cibo fa che "Il Refettorio" diventi un ristorante pensato per i veneziani, dove si possano vivere momenti unici immergendosi completamente nell’anima storica di Venezia.
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GIUSEPPE TORTATO ARCHITETTI – PROFILO
Nato a Venezia nel 1967, Giuseppe Tortato consegue la laurea presso il Politecnico di Milano per poi trasferirsi ad Amherst nel Massachusetts dove collabora con un allievo dell’architetto visionario Paolo Soleri, occupandosi di progettazione bioclimatica e ponendo una particolare enfasi al ruolo sociale dell’architettura con la volontà di tutelare le caratteristiche sensibili dell'uomo e il suo contatto con la natura. Rientrato a Milano, dopo un paio d’anni di collaborazione con Dante Benini, si associa allo studio Milano Layout fino a diventarne co-titolare. Nei primi dieci anni del Duemila è stato l’ideatore dei principali progetti dello studio nell’ambito Real Estate, dedicandosi alla progettazione di nuovi complessi edilizi e alla rigenerazione urbana. Nel 2012 fonda Polisfluxa Srl e Giuseppe Tortato Architetti, "nuovi contenitori" con cui proseguire la propria attività professionale, dedicandosi con un approccio multidisciplinare e ugualmente "sartoriale" a progetti di architettura ed interior design per una committenza italiana ed internazionale sia corporate che privata. L’approccio alla progettazione nasce dalla ricerca sui temi dell’esperienza sensoriale e della sostenibilità, ponendo l’uomo e la natura come elementi centrali attorno ai quali sviluppare la propria architettura, portando gli elementi naturali all’interno degli spazi progettati che divengono essi stessi "materiale da costruzione" ed elemento attivo di rigenerazione urbana e sociale. Ha realizzato per Beni Stabili il concept del Green Business Hotel di Milano e per GVA Redilco il progetto dell’Hotel Metropole di Parigi, rispettivamente finalista e vincitore dell’Hospitality Award 2009 e 2010. Ha collaborato come docente di progettazione alberghiera con il Polidesign di Milano e La Sapienza di Roma. Con la realizzazione del progetto La Forgiatura a Milano si è imposto all’attenzione nazionale e internazionale. È stato l’unico italiano selezionato tra 40 candidati all’Energy Performance + Architecture Award 2013. Con progetti di architettura e di retail è stato finalista in varie categorie di progettazione per The Plan Award 2015 e 2016. Nel 2017 AB Medica headquarters ha ricevuto la menzione della giuria per il Premio Internazionale Dedalo Minosse. Nel 2019, è menzione d’Onore ai The Plan Awards con l’Arcadia Center e selezione al Compasso D’Oro con "Sciara", il primo "cioccolatino di architettura" al mondo. A ottobre 2021 l’Arcadia Center ha ottenuto la certificazione Leed Gold, è stato premiato come vincitore del The Plan Award Real Estate Special Contest 2021 nella categoria "Investment and Asset Management" ed è stato nominato progetto del mese da Green Building Council Italia, associazione senza scopo di lucro a cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile. Ha ricevuto due Special Mentions ai German Design Award 2022. Attualmente, con il supporto di un team multidisciplinare di professionisti, l’attività di progettazione è sviluppata a livello nazionale ed internazionale nei settori residenziale, terziario, fashion e food retail.
Foto di copertina: Yorick Photography