Ascoltare il futuro. Claudio Abbado e il Nuovo. Milano

Fare musica insieme: nelle più prestigiose sedi internazionali (Vienna, Berlino, Lucerna, tra le altre) ma anche tra i giovani e nelle fabbriche, o nei palasport, come fece negli anni Sessanta. Figura centrale nella storia della musica e della cultura del Novecento e nel primo decennio del Duemila, infaticabile ed entusiasta innovatore di repertori e creatore di orchestre, animato da un'incrollabile fiducia nella capacità della musica di unire persone, creare energie, incidere sulla realtà, Claudio Abbado ha diretto alla Scala 362 spettacoli d’opera, 217 concerti e 6 balletti, per un totale di 567 serate. Direttore musicale dell’Orchestra dal 1968, nel 1972 assume l’incarico di direttore musicale del Teatro, che conserverà fino al 1986 dando vita a una delle stagioni più esaltanti della storia della Scala.
Il gesto di Claudio Abbado - Teatro alla Scala
Nel 1982, insieme ai musicisti dell’orchestra, fonda la Filarmonica della Scala, istituzione indipendente ispirata ai Wiener Philharmoniker e votata allo sviluppo del repertorio sinfonico. Il grande ritorno a Milano avviene dopo 26 anni e l’ultima apparizione alla Scala è del 30 ottobre 2012. Dopo la sua scomparsa nel 2014 Daniel Barenboim ha diretto la Marcia funebre dell’Eroica di Beethoven nella sala vuota mentre una folla immensa gremiva la piazza per ascoltare attraverso gli altoparlanti. In occasione della trentesima edizione del Festival Milano Musica, la Fondazione a lui intitolata, in collaborazione con il Teatro alla Scala, ricordano il maestro con il convegno "Ascoltare il futuro - Claudio Abbado e il Nuovo" nel Ridotto dei Palchi (venerdì 15 e sabato 16 ottobre). Partecipano: Elena Abbado, Siel Agugliaro, Thomas Angyan, Cecilia Balestra, Lorenza Borrani, Oreste Bossini, Lidia Bramani, Alessandra Calabrese, Giovanni Cestino, Riccardo Chailly, Michele Chiappini, Michele dall'Ongaro, Angela Ida De Benedictis, Martin Elste, Angelo Foletto, Albrecht Mayer, Dinko Fabris, Marco Ferullo, Michael Haefliger, Emmanuel Hondré, Klaus Georg Koch, Sid McLauchlan, Franco Pulcini, Wolfgang Schreiber, Julia Spinola, Marco Stroppa, Andrea Zietzschmann. L'incontro si apre il 15 ottobre alle 10 con il saluto di Dominique Meyer, una conversazione con Maurizio Pollini e la tavola rotonda "Claudio Abbado e la nuova musica" moderata da Franco Pulcini.


Alle 15 il focus "Claudio Abbado e la ricerca musicale" - modera Angelo Foletto - indaga sul rapporto del maestro con la partitura grazie ai contributi di Alessandra Calabrese, Giovanni Cestino, Martin Elste, Dinko Fabris, Sid McLauchlan. Il 16 ottobre dalle 10 il tema è "Abitare il suono. Nuovi spazi per la musica" (modera Angela Ida De Benedictis). Dal progetto di Prometeo all'Auditorium del Lingotto di Torino, dal rapporto con Renzo Piano al sodalizio con Luigi Nono, ne parlano Elena Abbado, Siel Agugliaro, Lorenza Borrani, Michele Chiappini, Eva-Maria Tomasi, Marco Stroppa. In conclusione la tavola rotonda "Costruire il futuro" moderata da Oreste Bossini per mettere a fuoco l'eredità musicale e intellettuale di Abbado, dalla Scala di Grassi agli anni viennesi e quelli berlinesi dedicati al rinnovamento del repertorio, all'apertura a un nuovo pubblico sino alla fondamentale "avventura" di Lucerna, ultimo capolavoro e summa dell'arte interpretativa del direttore milanese-inventore di nuove orchestre e nuove sonorità. Intervengono Michele dall'Ongaro, Emmanuel Hondré, Klaus Georg Koch, Maria Majno, Andrea Zietzschmann. Dalla nascita dell'Orchestra Mozart alla folgorante esperienza di Lucerna, che grazie a lui negli anni Duemila è divenuta il riferimento per l'attività concertistica europea con il suo Festival estivo, il lascito di Abbado è enorme. Forse la sua lezione di uomo e "orchestratore" di musica resta insuperata e insuperabile nel panorama internazionale prima e dopo la pandemia. Come lo stile della sua direzione, tutta tesa al gesto assoluto, al suono più puro e potente, alla perfezione. "Fare musica insieme". Sempre.

                                                                                                           a cura di Daniele Vaninetti 


Foto di apertura: Lucerne Festival