Urban Art al Prologis Park Lodi, galleria a cielo aperto

Era molto atteso e adesso è stato svelato ai media: Prologis Park Lodi si trasforma ponendo l’arte al centro della nuova concezione dello spazio di lavoro. Spettacolo industriale. Otto street-artist italiani sono i protagonisti di un intervento unico al mondo per un itinerario di 300.000 metri quadrati di arte urbana all’interno di un parco logistico. Un'"opera" a cielo aperto, pensata soprattutto per i veri "abitanti" del parco logistico: dipendenti, autisti, staff e personale vario di gestione che potranno fruire  delle creazioni tramite nuove aree di servizio pensate e disposte come terrazze "belvedere".
Sandro Innocenti
Sandro Innocenti, senior vice president e country manager Prologis in Italia, commenta: "Nel corso degli ultimi 10 anni la logistica, anche sotto la spinta dell’e-commerce, si è trasformata. Non più capannoni, ma edifici moderni e tecnologicamente avanzati che ospitano tra i 350 e i 1.000 dipendenti. Si tratta di piattaforme altamente automatizzate che richiedono personale specializzato. I nostri clienti devono quindi competere sul mercato del lavoro per attrarre i 'talenti' oggi fondamentali per la loro attività. Questo significa che il parco logistico deve essere più accogliente, orientato al benessere fisico e mentale di chi vi lavora, confortevole e arricchirsi di servizi: zone ufficio luminose, aree per socializzare, attività sportive all’aperto, servizi dedicati, piste ciclabili, percorsi benessere nel verde e rivalorizzazione dello stesso. E’ da queste considerazioni che nasce PARKlifeTM, il parco logistico di domani pensato da Prologis e che vede a Lodi, grazie alla collaborazione con CEVA Logistics, il suo progetto pilota in Italia". L’obiettivo è porre al centro della progettazione non solo le esigenze logistiche dei clienti ma soprattutto quelle personali e di benessere dei  propri dipendenti. Lo sviluppo del progetto al Prologis Park Lodi è stato affidato a TUNED, del Gruppo Lombardini22, specializzata nell’applicazione delle neuroscienze in architettura che ha scelto di intervenire sul campo attraverso un approccio ad "agopuntura".  Affrontando, quindi, il complesso sistema logistico come se fosse un organismo vivente su cui intervenire con azioni mirate, ma diffuse, dove la progettazione architettonica intreccia psicologia ambientale, neuroscienze, urbanistica e paesaggistica. Azioni che sono coincise con l’invito a otto urban artist italiani di fama internazionale a intervenire, a partire dalle suggestioni offerte da alcune parole chiave, su 40.000 metri di facciate degli edifici e sulle pareti esterne dei serbatoi d’acqua, utilizzandole come tele per realizzare opere inedite, progettate per inserirsi nel contesto architettonico e ambientale.


Gli artisti invitati sono: ETNIK, FONT, HITNES, MADE, MACS, SEA CREATIVE, JOYS e VESOD, coordinati da HEMO. Importanti sono state alcune delle parole chiave  fornite da Prologis e CEVA Logistics, la società che opera presso il parco logistico, a partire dalle quali ciascun artista ha realizzato un progetto che rispecchiasse valori condivisi. Parole e valori come "cambiamento, innovazione, futuro", "cultura e talento",  "inclusione e diversità", "integrità", "passione", "empatia", "sostenibilità", "impegno", "lavoro di squadra" ed "eccellenza". Filo conduttore degli interventi prodotti, oltre alle parole chiave, è il rapporto con la natura. Il progetto avviato da Prologis vede l’introduzione di piante autoctone ad alto fusto e arbusti dai cromatismi diversi che riequilibrano gli spazi e l’ambiente e si intrecciano con le opere, insinuandosi talvolta nella loro composizione formale. La durata delle opere è garantita per dieci anni e, se necessario, sono già previsti interventi di ripristino da parte degli artisti. La tecnica utilizzata è quella tipica della street art ovvero pittorico-muralista con l’uso di rulli, pennelli e qualche spray. È un vero e proprio nuovo paesaggio urbano, tra Somaglia e Casalpusterlengo, quello che si offre allo sguardo dei passanti e della cittadinanza tutta e che sarà anche aperto al pubblico che potrà scoprire le opere e il parco attraverso una serie di visite guidate, accessibili su prenotazione. Prologis Inc. è il leader mondiale nel settore immobiliare logistico con un focus sui mercati con elevata barriera d’ingresso e a elevata crescita. Al 31 marzo 2021, deteneva investimenti consolidati o in joint venture e progetti di sviluppo per un volume stimato  di circa 92 milioni di metri quadrati in 19 paesi. La società offre in locazione delle strutture di distribuzione moderne a oltre 5.500 clienti, operanti nei settori del b2b e Commercio/online fulfillment. In Italia Prologis è presente nelle zone strategiche del Paese e in particolare intorno alle aree metropolitane di Milano, Bologna e Roma dove gestisce ed è proprietaria di 57 immobili. CEVA Logistics, uno dei principali operatori del settore caratterizzato da una strategia non-asset based, propone soluzioni all’avanguardia per aziende di grandi e medie dimensioni, nazionali e multinazionali.


La sua rete integrata nel Freight Management e nella Contract Logistics copre più di 160 paesi. Circa 58.000 dipendenti sono impegnati nel fornire soluzioni efficaci in una varietà di settori industriali in cui CEVA applica la propria esperienza operativa per fornire i migliori servizi del settore. TUNED è la business unit del Gruppo Lombardini22 specializzata nell’applicazione delle neuroscienze in architettura, riportando l’uomo al centro del progetto. Propone un nuovo strumento al mercato del real estate finalizzato a guidare lo sviluppo del progetto architettonico in sintonia con i bisogni e le attese delle persone che vivranno gli spazi, realizzando vantaggi misurabili in termini funzionali e competitivi per chi sceglie di costruire secondo questo approccio. Lombardini22, con l’iniziativa "Empatia degli Spazi" lanciata nel 2013, è capofila in ambito italiano di questa nuova frontiera della progettazione. Enrico Sironi (HEMO), art director, spiega: "Il filo conduttore che unisce gli interventi infrastrutturali nel parco e le opere degli artisti è la valorizzazione del rapporto dell’io con la natura. Non a caso alcune delle opere giocano sul contrasto mentre altre prevedono ad esempio l’inserimento all’interno delle stesse di giardini verticali. Abbiamo sviluppato un vero e proprio percorso sensoriale che integra anche elementi sonori e che mira ad accompagnare e stimolare sul piano emotivo quanti vivono il parco.


L’Urban Art vuole non solo arricchire l’esperienza cognitiva ma contribuire alla costruzione di un parco esteticamente più bello e quindi più armonioso". Angelo Caperdoni, sindaco di Somaglia, non ha dubbi: “L’amministrazione comunale di Somaglia è rimasta  stupefatta dall’iniziativa intrapresa da Prologis volta a trasformare l’importante e strategico sito logistico di Somaglia in una galleria di urban art a cielo aperto, con edifici che diventeranno opere d’arte, vivacizzando l’ambiente lavorativo con lo scopo  di pensare al benessere del lavoratore. Penso che questo progetto rappresenti un importante segnale per la logistica: non solo edifici con consumo di suolo, ma attenzione all’ambiente e all’aspetto estetico delle strutture e delle aree presenti sul territorio". Gli fa eco il primo cittadino di Casalpusterlengo, Elia Delmiglio: "Come territorio siamo entusiasti di questi interventi infrastrutturali che guardano all'innovazione, al futuro e alla sostenibilità. Condividiamo la linea di Prologis volta a migliorare gli spazi come investimento sul benessere dei dipendenti. Questo è un concetto che anche come amministratori pubblici mettiamo in atto nelle nostre comunità". Prologis Park Lodi è essenzialmente e significativamente un’itinerario di arte urbana che ne è la protagonista assoluta.

 

MADE 
Nella prima tappa  - FONT / Evoluzione - Luca Font ha lavorato sul concetto di "evoluzione" interpretandolo secondo il suo stile grafico, di grande sintesi formale e cromatica, con la rappresentazione di una figura in movimento, ritratta nel processo  di ergersi in piedi, voltare l’angolo e raggiungere le stelle. La carriera di Luca Font inizia nel 1994 come graffiti writer, attività che ancora non si è conclusa rendendolo attivo nel campo da più di un ventennio. E' noto alla scena internazionale per essere stato uno dei primi ad abbandonare il tradizionale approccio ai graffiti in favore di uno stile strettamente legato alla grafica e alla tipografia. Nella seconda tappa l’opera di HitNes prende ispirazione dalle rotte migratorie degli uccelli, il cui peregrinare è sintetizzato nel succedersi di paesaggi diversi che si aprono lungo linee dinamiche, come vedute sospese. Nato nel 1982 a Roma, HitNes nel 1996 inizia la sua carriera di graffiti sviluppandola in muralismo su larga scala. Ha viaggiato, lavorato ed esposto in musei e gallerie di tutta Europa, Australia, Messico, Cina, Russia, Nord e Sud America. Per la terza tappa - MADE / Coraggio -, riflettendo proprio sul concetto di "coraggio", l’artista è risalito alla matrice etimologica del termine, scoprendo che si tratta della medesima origine della parola "cuore". Da questa suggestione, Made ha disegnato un intrecciarsi di fasci cromatici che rievocano il flusso del sangue. Nel moderare questo fluire di vita, l’artista restituisce la sintesi perfetta per rappresentare uno dei  più alti valori umani.

 

ETNIK
Nato a Padova, ha iniziato la sua attività nel mondo dei graffiti nei primi anni Novanta. Parallelamente ha perseguito una carriera artistica legata alla pittura in nome della sperimentazione di materiali e tecniche, trasponendo l’esperienza del writing su supporti più convenzionali. Nella sua ricerca sulle lettere, usa la tag come veicolo di studio, il gesto del movimento come espressione della volontà, il lettering come costrutto risultante, visualizzando una dimensione spesso distorta e psichedelica in cui la gestualità della calligrafia è pronunciata e cristallizzata nel tempo dell’espressione. Per la quarta tappa - Strappi, sovrapposizioni - SeaCreative ha lavorato su un supporto diverso per il suo wall painting, ovvero il metallo che ricopre uno dei silos del complesso. La sua opera è costruita per piani sovrapposti in cui si alternano figure umane, elementi naturali e parola, riunendo in un'unica composizione l’idea di sviluppo portata avanti da Prologis: il blu e le parole che simboleggiano i valori dell’azienda, la natura che richiama l’attenzione all’ecologia e allo sviluppo sostenibile, gli sguardi e le persone che vivono questi spazi. Fabrizio Sarti, in arte Sea (nato a Varese, 1977), inizia il suo percorso artistico negli anni ‘90 quando sperimenta per la prima volta il graffiti art, i colori e gli stili. Ciò ha portato naturalmente negli anni 2000 all’inizio di SeaCreative:  un progetto versatile che include design grafico, murales stradali, olio su tela e performance dal vivo. Quinta tappa: MACS / IL SUCCO DELLA CREATIVITÀ. L’opera di Macs (Antonello Piccinino) richiama alla memoria una delle opere d’arte contemporanea più celebri della storia: la Tomato Souce di Andy Worhol, con l’obiettivo di risvegliare nella memoria degli abitanti del parco delle associazioni positive con il proprio immaginario. Nell’idea di succo o concentrato rientra la volontà di riunire diversi elementi fondamentali per lavorare in squadra con successo, come la cooperazione, il coraggio di osare e uscire dagli schemi. Antonello nasce nel 1978 a Lanciano (Ch), dove attualmente risiede, si appassiona al disegno da bambino  e inizia a studiare da autodidatta.


JOYS
All’inizio degli anni ‘90 crea i suoi primi graffiti, firmandoli con il nome "Macs", lo pseudonimo che è ancora il suo nome d’arte. Molto conosciuto in Italia e all’estero, dipinge murales in molte città in Italia e nel mondo. Negli anni ha lavorato in Italia, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Inghilterra, Galles, Polonia, Grecia, Cipro, Bulgaria, Stati Uniti, Brasile, Singapore insieme ai più grandi nomi dei graffiti, arte di strada e scena  artistica contemporanea. La sesta tappa è il "regno" di JOYS / Contemporary Future. L’estetica grafica e geometrica dialoga con l’elemento architettonico su cui si inserisce sviluppando una griglia dentro cui si ripete il nome dell’artista. Ogni linea che  compone il reticolo è intesa come il partecipante a un gruppo di lavoro che opera in totale sintonia, ognuna rispondendo allo stimolo dell’altra. Nato nel 1974, JOYS è un artista italiano che vive e lavora tra Londra, Regno Unito e Venezia, Italia. Ha concentrato la sua ricerca sul lettering, prima come bisogno di autoespressione e poi si è trasformato in un bisogno di evoluzione ed esplorazione. I suoi lavori sono stati riconosciuti dagli addetti ai lavori del mondo dell’arte in Europa grazie alla sua intensa attenzione ai dettagli. Per più di 25 anni, la dedizione alla precisione e all’esecuzione del suo mestiere lo ha reso riconoscibile in tutti i continenti. Le sue opere d’arte pubblica e i suoi murales sono stati esposti in tutta Europa, nelle Americhe e anche in Cina, Taiwan, Australia e Africa. Alcune  delle sue mostre includono diverse importanti istituzioni riconosciute, come il MART di Rovereto, in Italia, e il Gyeongggi Musem of Modern Art in Corea del Sud. In VESOD/ I N F I N I T O - settima tappa - Vesod prende ispirazione dalla celebre poesia di Giacomo Leopardi e dal concetto di "infinito" in matematica per realizzare una composizione  dal gusto surrealista. La sua attitudine artistica è stata favorita dalla lezione del padre Dovilio Brero, pittore surrealista, la cui influenza ha avuto un impatto su Vesod sin dalla sua giovinezza. La matematica, che è l’argomento in cui si è diplomato, ha un impatto importante sulle sue opere insieme all’arte rinascimentale e al futurismo. Dal 2013 ha dipinto murales in tutto il mondo: Dormund, Miami, San Francisco, Los Angeles, Mosca, Cartagena, Nanchang, Amsterdam, Rotterdam, Ehindoven, Calabria, Venezia,  Port Adelaide, Frankston. Ottava e ultima tappa: ETNIK / Green Revolution. L’opera di Etnik si muove tra astrattismo e figurazione, prestandosi a molteplici livelli di lettura. La sostenibilità e il conflitto tra natura e aree urbane vengono rappresentati con l’inserimento di  elementi vegetali reali, un vero e proprio giardino verticale che tenta di riprendersi propri spazi. Nato a Stoccolma (Svezia), vive e lavora a Torino. Attivo sulla scena graffiti writing sin dai primi anni Novanta, ha ricercato sempre una  nuova strada per superare i limiti classici della disciplina portando la pittura murale ad alti livelli, ideando e organizzando anche eventi che hanno messo in contatto i migliori artisti del panorama europeo. La trasformazione delle lettere che compongono il suo nome in masse geometriche è lo spunto su cui costruire moduli architettonici che s’intersecano violentemente su piani opposti e punti di vista spiazzanti per rappresentare un cemento sempre più costrittivo e un EQUILIBRIO sempre più precario nella vita quotidiana di ognuno di noi.