"Luci in miniera" all'ex Argentiera di Sassari. Memoria


Per tutto il periodo natalizio è da non perdere l’appuntamento con "Luci in Miniera", il progetto pensato per "illuminare" l’ex borgo minerario dell’Argentiera di Sassari - uno dei maggiori esempi di archeologia industriale del Nord dell'Isola - attraverso uno scenario suggestivo di luci, videoproiezioni, installazioni luminose, sonore e in realtà aumentata.
Luci in Miniera 2020, "Albero del Buio"
Obiettivo: coinvolgere attivamente gli abitanti e i visitatori nella creazione e fruizione delle opere in un contesto dal grande valore storico-culturale e paesaggistico. L’iniziativa ideata dall’associazione LandWorks, grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna e al sostegno del Comune di Sassari, è uno degli eventi di spicco della programmazione culturale di LandWorks Plus, il progetto di rigenerazione urbana e innovazione sociale e culturale che ha dato vita al Mar-Miniera Argentiera, il primo museo minerario a cielo aperto in realtà aumentata. In un momento storico così difficile, che vede la chiusura di molti dei principali luoghi della cultura, la produzione di LandWorks prosegue con l’obiettivo di offrire al pubblico un nuovo modello di turismo interattivo, aperto al territorio e accessibile gratuitamente da tutti anche in questo periodo di rinnovata emergenza sanitaria. I visitatori potranno, infatti, fruire liberamente delle installazioni all’aperto, in completa sicurezza e autonomia, grazie a una speciale mappa, per vivere un’esperienza immersiva unica alla scoperta della memoria storica e identitaria di questo luogo sempre più affascinante.


Luci in Miniera 2020, "Acqua"
L’edizione 2020 presenta cinque nuove installazioni luminose che vanno ad arricchire il museo open air, integrandosi con le opere già esistenti al fine di dar vita ad un tour unico ed emozionale, fra tradizione e innovazione, all’interno della cornice stellata dell’Argentiera. Le opere si propongono di riportare alla luce la vita del borgo e dei suoi abitanti, dentro e fuori la miniera, e prevedono processi di produzione partecipata con il coinvolgimento di artisti e professionisti, abitanti e visitatori. I partecipanti, grandi e piccoli, possono diventare, quindi, co-autori e diretti protagonisti dei contenuti e delle opere fruibili al pubblico. Partendo dalla Piazza Camillo Marchese, il percorso di "Luci in Miniera" si snoda attraverso i luoghi più rappresentativi della borgata e i vecchi ruderi, fra le memorie di ieri e l'oggi della miniera, alla scoperta delle nuove installazioni. Quest'ultime sono: "Albero del buio", un albero di Natale architettonico creato con luci e lanterne luminose che raffigurano la storia della miniera e dei suoi protagonisti. Realizzate con materiali naturali e di recupero (legno e cotone), le lanterne sono decorate dai bambini della scuola primaria di Palmadula e dai partecipanti ai laboratori presso le officine LandWorks; "Terra", uno speciale allestimento che accoglie all’aria aperta la mostra permanente Memorie ospitata all’interno del museo nell’antica laveria in legno, oggi chiuso a causa dell’emergenza sanitaria (il visitatore può vivere un’esperienza immersiva percorrendo una sezione di una galleria sotterranea); "Aria": un’installazione sonora (oltre che luminosa) permanente e itinerante, che durante la manifestazione "illumina" i luoghi più significativi della borgata, invitando il pubblico all’ascolto e alla scoperta del luogo in un’esperienza interattiva (l’installazione ideata e diretta in collaborazione con la regista Patrizia Santangeli è fruibile da una persona alla volta e raccoglie i suoni e le voci dell’ex borgo minerario, facendoli rivivere.


Luci in Miniera 2020, "Terra"
Ci si potrà immergere e isolare, interagire ed emozionare, in un’opera luminosa fuori e buia dentro, accompagnati da una piccola luce di conforto - come succedeva in miniera - in una vera esperienza sensoriale che coniuga conoscenza e cultura, divertimento e meraviglia); "Acqua" è uno spettacolo straordinario che ogni sera illumina e arricchisce con giochi di luci l’Antica Laveria in legno, l’edificio più emblematico e rappresentativo della borgata, dove veniva "lavato" e "arricchito" il minerale estratto (le proiezioni dagli effetti scenografici e suggestivi trasformeranno la facciata del museo in un palcoscenico unico e dinamico). "Fuoco" (prima immagine dall'alto in basso), infine, illumina le opere di Argentiera in Augmented Reality, l’allestimento permanente a cielo aperto che coniuga memoria storica e innovazione tecnologica realizzato in collaborazione con Bepart. Le opere potranno prendere vita anche di notte grazie a speciali contenuti audiovisivi e di animazione digitale fruibili in realtà aumentata attraverso il semplice utilizzo dello smartphone.


Luci in Miniera 2020, "Aria"
Un’esperienza coinvolgente ed emozionante che porta il pubblico a entrare nell’opera stessa, immergendosi in un racconto inedito. Le 10 opere fisiche e di animazione digitale sono state sviluppate da 8 artisti della creatività digitale con background e competenze differenti, vincitori della prime due call nazionali: Elisabetta Bosco (Asti), Francesco Clerici (Milano), Adolfo Di Molfetta (Bari), Francesca Macciò (Rapallo), Riccardo Massironi (Monza), Milena Tipaldo (Genova) Rocco Venanzi (Roma) e Andrea Zucchetti (Milano). Tutti hanno partecipato a una residenza artistica, workshop e laboratori all’Argentiera dove hanno potuto indagare da vicino il tema del rapporto tra memoria, uomo e tecnologia con il coinvolgimento attivo della comunità locale, di esperti, creativi e performer. Grazie allo speciale "Lant-Kit", i visitatori possono creare delle lanterne luminose personalizzate da utilizzare come supporto ai tour "notturni" o come ricordo di questa esperienza unica.


Photo: Ettore Cavalli, Giovanni Emilio Galanello