Il 2021 di Palazzo Reale: "Le Signore dell'arte". Milano


Potrebbe essere uno dei principali appuntamenti con la ripresa dell'attività museale italiana dopo mesi di un assordante silenzio rotto solo dalla digitalizzazione della grande cultura in presenza. Dal 5 febbraio al 6 giugno 2021, le sale di Palazzo Reale di Milano ospitano una mostra, unica e imperdibile, dedicata alle più grandi artiste vissute tra ‘500 e ‘600: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre.
Elisabetta Sirani, Cleopatra, 1664, Olio su tela
Il progetto espositivo è promosso dal Comune di Milano-Cultura e realizzato da Palazzo Reale e Arthemisia, con il sostegno di Fondazione Bracco, e aderisce al palinsesto "I talenti delle donne" promosso da Palazzo Marino e dedicato all’universo delle donne, focalizzando l’attenzione, per tutto il 2020 e fino ad aprile 2021, sulle loro opere, le loro priorità e le loro capacità. Con "Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600", le incredibili vite di 34 diverse artiste vengono oggi riscoperte attraverso oltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa vitalità creativa tutta al femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già "moderne". Vi sono le artiste più note ma anche quelle meno conosciute al grande pubblico; ci sono nuove scoperte, come la nobile romana Claudia del Bufalo, che entra a far parte di questa storia dell’arte al femminile, e ci sono opere esposte per la prima volta come la "Pala della Madonna dell’Itria" di Sofonisba Anguissola, realizzata in Sicilia, a Paternò, nel 1578 e mai uscita prima d’ora dall’Isola; così come lascia per la prima volta Palermo la pala di Rosalia Novelli "Madonna Immacolata e san Francesco Borgia", unica opera certa dell’artista, del 1663, della Chiesa del Gesù di Casa Professa; o la tela "Matrimonio mistico di Santa Caterina" di Lucrezia Quistelli del 1576, della parrocchiale di Silvano Pietra presso Pavia. Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, le opere selezionate provengono da ben 67 diversi prestatori, tra cui - a livello nazionale - le Gallerie degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, la Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria Borghese, i Musei Reali di Torino e la Pinacoteca nazionale di Bologna e - dall’estero - il Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan (Polonia).

Fede Galizia, Giuditta con la testa di Oloferne
Figlie, mogli, sorelle di pittori, o a volte donne di religione: "Le Signore dell’Arte" presenta non solo la grandiosa abilità compositiva di queste pittrici, ma - attraverso il racconto delle storie personali - guarda al ruolo da loro rivestito nella società del tempo, al successo raggiunto da alcune di esse presso le grandi corti internazionali, alla loro capacità di sapersi relazionare, distinguere e affermare trasformandosi in vere e proprie imprenditrici, e di sapersi confrontare con i loro ideali e diversi stili di vita. Tra le eroine in mostra a Palazzo Reale domina per celebrità la figura di Artemisia Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza e rivolta, artista e imprenditrice, la sua arte rivaleggia con quella degli stessi pittori uomini dell’epoca e il suo successo la porta allo scarto dalla sua categoria sociale: un esempio di lotta contro l'autorità e il potere artistico paterno, contro il confinamento riservato alle donne. Di Sofonisba Anguissola - cremonese che visse oltre dieci anni alla corte di Filippo II a Madrid, per poi spostarsi in Sicilia quando sposa il nobile Fabrizio Moncada, a Genova dopo il secondo matrimonio con Orazio Lomellini, e di nuovo in Sicilia, dove fu visitata da Antoon van Dyck nel 1624 - saranno esposti capolavori assoluti come la "Partita a scacchi" del 1555 (proveniente dal Muzeum Narodowe di Poznan, Polonia) e la citata Pala della Madonna dell’Itria, già oggetto di un importante restauro realizzato grazie alla collaborazione del Museo civico Ala Ponzone di Cremona. E ancora Lavinia Fontana (bolognese e figlia del manierista Prospero Fontana, che a 25 anni sposa il pittore imolese Giovan Paolo Zappi alla sola condizione di poter continuare a dipingere, facendo così del marito il proprio assistente) presente con 14 opere, tra cui l’"Autoritratto nello studio" (1579) degli Uffizi, la "Consacrazione alla Vergine" (1599) del Musée des Beaux-Arts di Marsiglia e alcuni dipinti di soggetto mitologico di rara sensualità.

Palazzo Reale
E poi la pittrice bolognese Elisabetta Sirani con potenti tele in cui sono raffigurati il coraggio femminile e la ribellione di fronte alla violenza maschile, come in "Porzia che si ferisce alla coscia" (1664) e in "Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno" (1659) del Museo di Capodimonte di Napoli. Per finire con Ginevra Cantofoli ("Giovane donna in vesti orientali" della seconda metà del Seicento), Fede Galizia con l’iconica "Giuditta con la testa di Oloferne" (1596) e le rare e preziose pergamene di Giovanna Garzoni, altra modernissima donna che visse tra Venezia, Napoli, Parigi e Roma. Anche per questa mostra, Fondazione Bracco conferma, in collaborazione con diverse Università milanesi, il supporto offerto dall'imaging diagnostico (settore scientifico in cui Bracco è leader mondiale) che permette di valorizzare una opera presente in mostra: si tratta del "Ritratto di Carlo Emanuele / Duca di Savoia" di Giovanna Garzoni, pittrice miniaturista ascolana del ‘600, un olio su pergamena di proprietà dei Musei Reali di Torino. 

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Didascalia immagini (Photo palazzorealemilano.it) delle opere dall'alto in basso:

1) Elisabetta Sirani, Cleopatra, 1664, Olio su tela, 110x91 cm. Collezione Privata

2) Fede Galizia, Giuditta con la testa di Oloferne, 1601, Olio su tela, 141x108 cm. Mibact-Galleria Borghese

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Una mostra Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, Arthemisia Arte e Cultura
A cura di Alain Tapié, Anna Maria Bava e Gioia Mori
Main sponsor Fondazione Bracco
Evento consigliato da Sky Arte
Catalogo Skira Editore


www.palazzorealemilano.it

www.lesignoredellarte.it