JW Marriott Venice: la "genesi". Aspettando il 2021


Venezia: aspettando la riapertura post-Covi19 nella primavera 2021, uno degli hotel a 5 stelle più "giovani" (2015), appartati e ricchi di storia contemporanea della Laguna si "racconta", ripercorrendo la sua "genesi" prima dello sbarco in Italia, a Sacca Sessola, di uno dei più famosi brand internazionali del lusso (made in Usa).
Si potrebbe cominciare da qui: un creativo pavimento con lastre in gres porcellanato di Casalgrande Padana, simile alla fine tessitura di un tappeto, caratterizza gli ambienti del JW Marriott Venice Resort & Spa. Dal masterplan generale al recupero degli edifici esistenti, l’intervento dello studio Matteo Thun & Partners + Luca Colombo è stato costantemente ispirato da una visione olistica e quindi considerato nella sua armonica totalità. Senza trascurare nessun dettaglio, la pavimentazione delle camere - altro esempio di come i particolari facciano sempre parte della cura del tutto - è stata appositamente disegnata per richiamare, in modo coerente, i vecchi pavimenti in legno del ristorante dell’ex Dopolavoro. L’espressivo impiego dei listelli in gres porcellanato - formato 10x60 cm posati "a spina di pesce con tecnica all’italiana" ovvero con un'angolazione a 90 gradi, incastrati tra di loro per formare un angolo retto perfetto - richiama alla memoria le raffinate tessiture dei tappeti e concorre ad impreziosire gli ambienti, valorizzando e ampliando le possibilità creative e di utilizzo del materiale ceramico. Quattro i colori pastello: Architecture Warm Grey e White, Unicolore Acquamarina e Rosa Antico.


A Sacca Sessola, soprannominata Isola delle Rose, una delle più grandi della Laguna a Sud di Venezia, JW Marriott Venice eredita una storia e un paesaggio particolari in un ambiente e in un contesto già di per sè speciali. Unici. L'Isola delle Rose, realizzata nel 1870 tramite l’interramento di un bacino acqueo con il materiale degli scavi per il porto commerciale di Santa Marta, è stata la protagonista, in un solo secolo, di una vera e propria metamorfosi: venne ceduta al Comune di Venezia che adibì l’area a capannoni per il Deposito Generale dei Petroli, attività che venne poi dismessa nel 1892 quando alcuni magazzini furono convertiti in un ospedale per malattie contagiose endemiche; nel 1914 venne inaugurato l’Ospedale San Marco e nel 1927 iniziarono i lavori per la costruzione di un'altra struttura sanitaria che venne aperta nel 1937. Attorno ai padiglioni sorsero un grande parco, la centrale termica, i depositi, le officine, il Dopolavoro con il cinematografo e la torre idrica.


Il nosocomio cessò la sua attività nel 1979 e la proprietà dell’isola venne affidata all’Associazione Venice International Center for Marine Sciences of Technologies, per svolgere ricerche nel campo della scienza e tecnologia marina. Nel 2015 il Gruppo Marriott rileva l’isola e affida i lavori di progettazione e ristrutturazione allo Studio Matteo Thun & Partners + Luca Colombo che si è aggiudicato la menzione speciale nella categoria edilizia pubblica all'undicesima edizione del concorso internazionale di Architettura Grand Prix. Al fine di preservare il carattere storico degli edifici, lo Studio, supportato da un team di restauratori specializzati e in stretta collaborazione con la Soprintendenza di Venezia, ha scelto di mantenere all’esterno i vecchi muri a vista mentre all’interno è stata costruita la nuova struttura. Il masterplan generale ha previsto la riorganizzazione dell’isola in tre parti essenziali: l’edificio principale dell’hotel, un centro conferenze e la residenza in mattoni stile Liberty.


L’edificio principale del resort, composto da 230 suite in stile contemporaneo veneziano, è stato ricavata dallo spazio adibito all’ex Ospedale San Marco: il principale cambiamento architettonico ha visto la riprogettazione dell’ampia terrazza panoramica con la creazione della piscina a sfioro e del ristorante panoramico con vista su Piazza San Marco. Adiacente al complesso alberghiero si trovano un centro conferenze e la storica dimora dell’ex direttore dell’ospedale, una residenza in stile Liberty trasformata in un’elegante villa per vacanze con giardino privato, piscina e spettacolari viste su Venezia. Ulteriori interventi hanno interessato sia la ricostruzione dell’antica facciata dell’ex sede del Dopolavoro, che oggi ospita il ristorante (regno dello chef stellato Fabio Trabocchi, vincitore del prestigioso premio della Fondazione James Beard) nei pressi dell’eliporto privato, sia la zona riservata all'oasi del benessere.


Accanto al ristorante sorge la Maisonnette Suite, un edificio a due piani in parte ricostruito inserendo all’interno dei vecchi muri una struttura in cemento e acciaio e il tetto in rame. Oltre l’oliveto e il parco storico, un meraviglioso giardino geometrico si apre su un grande orto che serve i ristoranti dell'hotel mentre una terza cintura verde è stata piantata con rape, funzionali per la rigenerazione del suolo. La riapertura del canale interrato consente di assaporate l’autentica atmosfera del paesaggio lagunare, fatta di acqua, silenzio, tranquillità e lentezza. Tra l'altro, sia nella costruzione che nella gestione siamo in un "villaggio a tre zeri": zero chilometri, zero CO2 e zero rifiuti. E ora l'appuntamento è per la primavera 2021. JW Marriott Venice Resort & Spa si sta preparando.

jwvenice.com/it/

Fonte: Lulop
Photo by JW Marriott Venice/Facebook e Lulop