Ticino, fine estate nel "salotto al sole" della Svizzera

Per chi, tra fine estate e inizio autunno, decide di fare una scappata nel "salotto al sole" della Svizzera - il Ticino - le proposte non mancano: una visita a una mostra da non perdere, un soggiorno nel lembo più meridionale della "Regione" premiato con allettanti voucher, un giro a bordo della funivia progettata vent'anni fa da Mario Botta per ammirare Locarno dall'alto, una passeggiata alla scoperta dei Fortini della fame a Bellinzona, un'escursione sulla via degli alpeggi - castagnata inclusa - sul Monte Lema. Cominciamo.
Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona
Sino al 10 gennaio 2021, il Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona ospita un'importante retrospettiva di Alexej Jawlensky (1864-1941) e Marianne Werefkin (1860-1938). Per la prima volta in modo così esaustivo, i due artisti russi sono presentati attraverso il confronto di oltre cento opere tra le più significative della loro produzione. L'esposizione ripercorre la carriera di entrambi i maestri in un arco temporale che dalla fine dell'Ottocento giunge fino agli anni Trenta del XX secolo, approfondendo il turbolento rapporto di due personalità che, individualmente e in coppia, hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo dell'arte nel primo Novecento. Marianne Werefkin arrivò in Svizzera nel 1918, in fuga dalle barbarie della Grane Guerra e si stabilì ad Ascona. Oggi nel palazzo del Museo del paese - alla cui istituzione, nel 1922, l'artista partecipò attivamente - si trovano gran parte delle sue opere nonché la sede della fondazione che porta il suo nome. La mostra, frutto della felice collaborazione con la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco di Baviera e il Museum Wiesbaden, costituisce la terza e ultima tappa di un itinerario che nei mesi scorsi ha toccato, appunto, le due grandi istituzioni tedesche dell'arte espressionista. Dall'artigianato artistico, specchio delle tradizioni locali, nascono pregevoli opere in ceramica, legno, marmo, tessuto o lana - elementi decorativi di grande raffinatezza - che spesso si trasformano in uno splendido ricordo di una altrettanto splendida vacanza.
Lavorazione della ceramica (Photo Luca Crivelli)
In Ticino, terra dalla lunga tradizione artigianale, il visitatore ha l'opportunità di osservare gli artisti locali all'opera nelle proprie botteghe. Basta controllare sul sito web dell'Associazione ticinese artigiani artisti (Aticrea) quali soci aderiscono all'iniziativa e permettano di prenotare una visita al loro laboratorio. Tra questi ci sono pittori, creatori di gioielli, liutai, scultori, soffiatori di vetro, designer tessili, ecc. Sempre sul sito web viene anche indicata la lingua (o le lingue) in cui è disponibile la visita guidata (ticino.ch/artigianato). Chi è ancora alla ricerca di una meta per le prossime vacanze dovrebbe seriamente prendere in considerazione l'angolo più a Sud della Svizzera. Terra dalle indiscutibili attrattive, il Mendrisiotto ha l'Italia nell'aria, a partire dal paesaggio, la cui bellezza e luminosità vengono spesso paragonate a quelle della Toscana. Chiuso a est dal Monte Generoso e a ovest dal Monte San Giorgio, dichiarato Patrimonio naturale dell'umanità dall'Unesco, il Mendrisiotto custodisce come un tesoro antiche chiese, romantici borghi e accoglienti grotti tutti da scoprire. Come se non bastasse, nel 2020 questo comprensorio offre un incentivo in più: chi prenota un soggiorno di almeno tre notti sino al 31 ottobre riceve in regalo un blocchetto di buoni del valore di 50 franchi svizzeri. Dopo la prenotazione, che deve essere effettuata direttamente presso la struttura ricettiva, basta registrarsi sul sito web di Mendrisiotto Turismo.


Vigneti Val Mara (Photo Milo Zanecchia)

La lista dei partner presso i quali possono essere utilizzati i voucher comprende ristoranti, musei e impianti di risalita, per un ventaglio di servizi che si estende a tour guidati, visite a cantine con degustazione e ingresso alle piscine e agli stabilimenti balneari della regione. Per maggiori informazioni e per effettuare la registrazione: mendrisiottoturismo.ch/scopri-il-mendrisiotto. La modernissima funivia di Orselina–Cardada, che in soli cinque minuti porta a 1340 m s.l.m., è stata costruita nel 2000 su progetto dell'archistar Mario Botta e regala ai passeggeri una vista panoramica a dir poco mozzafiato. Da Cardada, la salita prosegue a bordo di una seggiovia a due posti fino a Cimetta (1670 m s.l.m.), da dove lo sguardo abbraccia il punto più basso della Svizzera, il Lago Maggiore, e quello più alto, la Punta Dufour. Oltre all'impianto di risalita firmato da Botta l'intervento di rilancio dell'area, che quest'anno celebra il suo 20º anniversario, deve molto al progetto dell'architetto paesaggista Paolo Bürgi. Se oggigiorno Cardada è una delle mete escursionistiche più popolari del Ticino non è solo per le sue incantevoli vedute, ma anche per le molteplici attività a cui fa da cornice: tra il percorso ludico e il trail per Mtb, la passerella panoramica e l'osservatorio geologico, i voli in parapendio e il percorso di riflessologia plantare, i molti locali e ristoranti, ce n'è davvero per tutti i gusti e tutte le età (cardada.ch). Sopra Camorino si trovano cinque torri cilindriche (Ai Scarsitt, Ai Munt, Ala Pélera, Al Sass del Camósc e Al Pian di Bur), i cosiddetti Fortini della fame. La visita a questi edifici storici rappresenta un interessante salto nel passato, in un’epoca difficile e turbolenta per il Ticino. Le costruzioni sono i resti di una fortificazione eretta a partire dal 1853 per difendere i passi alpini da eventuali attacchi da sud e mai utilizzata. Si chiamano Fortini della fame perché a quell'epoca in Ticino molte persone vivevano di stenti.

Camorino, un Fortino della fame (Copyright Associazione Fortini della fame)
La loro realizzazione è considerata uno dei programmi sociali più importanti delle Svizzera italiana e all'epoca aveva permesso di trovare un'occupazione a circa 500 ticinesi. Oggi gli edifici caratteristici sono mete di escursioni con un panorama fantastico sul piano di Magadino e fino al Lago Maggiore. Un sentiero di cinque chilometri, provvisto di cartelli e tavole informative, si snoda attraverso i vitigni e i boschi sopra Camorino ed è ideale per coloro che desiderano trascorrere alcune ore tranquille in una natura immersa tra passato e presente. La passeggiata di due ore può essere prolungata a piacimento, iniziando dalla stazione di Giubiasco, dove ci si ritroverà nuovamente al ritorno. Si sale a bordo della funivia, giù nel paese di Miglieglia, e in men che non si dica si raggiunge la vetta del Monte Lema, a 1624 m s.l.m. Da qui si dipartono cinque splendidi itinerari escursionistici, riuniti sotto il titolo “Sulla via degli alpeggi”. I percorsi - di durata variabile da due a quattro ore - si sviluppano su sentieri che, di alpe in alpe, scendono nel Malcantone attraverso verdi prati orlati di castagneti e faggete. Cammin facendo, ci si imbatte in capre, cavalli, mucche e vacche scozzesi che pascolano placidamente sulle pendici del monte. Durante la stagione escursionistica, sui cinque itinerari vengono organizzate sfiziose uscite a sfondo gastronomico. Il 4 ottobre 2020, ad esempio, ci si incontrerà presso la stazione a valle della funivia del Monte Lema, ci si porterà sulla cima e, in compagnia di una guida turistica, si comincerà la discesa lungo il percorso n. 2. Giunti più o meno a metà strada, a 970 m s.l.m., si farà tappa alla Casera per una castagnata a base di gustose caldarroste, ottimi salumi e Merlot ticinese. Poi, ci si rimetterà in cammino lungo antiche mulattiere costeggiate da muretti a secco per rientrare al punto di partenza. Per informazioni e prenotazioni: montelema.ch.