Tutta l'arte di Aldo Mondino in mostra a Genova

Aldo Mondino davanti all'opera "Mon Dine" (Photo Fabrizio Garghetti)
A undici anni dalla morte, il Museo di Villa Croce a Genova rende omaggio a Aldo Mondino (Torino 1938-2005). E’ un tributo celebrato in collaborazione con l’Archivio del grande artista piemontese e Palazzo della Meridiana (la seconda sede espositiva). La mostra, dal titolo “Aldo Mondino. Moderno, Postmoderno, Contemporaneo.”, è curata da Ilaria Bonacossa e nelle due “sezioni” presenta la produzione pittorica, scultorea e ambientale di quarant’anni di ricerche che per le loro qualità formali e concettuali, oltre che per la loro bellezza straniante, sembrano frutto di molteplici personalità artistiche
La grande antologica genovese vuole mostrare le qualità della poliedrica produzione del maestro italiano per permettere al mondo internazionale dell’arte di comprenderne l’importanza. Artista tra i più eclettici della sua generazione, Mondino è sicuramente il maggiore rappresentante della poetica Post-Moderna italiana. Attraverso il suo lavoro si è riappropriato delle ricerche stilistiche e formali delle avanguardie artistiche, citando e scherzando allo stesso tempo con le opere dei suoi contemporanei. 
I riferimenti presenti nei suoi lavori spaziano dal Surrealismo alle ricerche Dada, dal Pop al Concettuale sino a citare e stravolgere le opere di grandi maestri come Casorati, Degas, Picasso, Giacometti o Capogrossi. Mondino pratica tutto e il contrario di tutto, mescola tecniche, materiali e generi, cambiando il modo di vedere le cose e la loro funzione (esemplari i tappeti dipinti su eraclite). Il tocco è originalissimo. E oggi sembra ancora più unico e irripetibile.  

A partire dai primi anni Ottanta realizza sculture di cioccolato, dipinti su linoleum, mosaici di marshmallow, tappeti di caffè e di granaglie, lampadari di penne Bic oltre a sculture in bronzo, vetro, ceramica e legno. Tutto per Mondino è fonte d’ispirazione: dagli abbecedari ai classici dell’arte, dal Palio di Siena alle tradizioni religiose e mistiche. Si resta esterrefatti per come il suo lavoro possa essere giocoso e infantile, appassionato ed emotivo, introspettivo e drammatico ma sempre irriverente e ironico.
Dervisci + mosaico, 2004, olio su linoleum 60 x 80 cm
Amico di Armando Testa, che lo vorrebbe spingere a fare il pubblicitario, elabora un inedito rapporto tra parole e immagini, trasformando i suoi titoli in catalizzatori di significato, che attraverso irriverenti giochi di parole stravolgono la lettura dei lavori.  
La seconda parte della sua vita è segnata da un inarrestabile bisogno di perdere coscienza di sé. Questa forma d’escapismo da un’Italia travolta dal boom economico e attraversata dalle lotte di classe, si manifesta, come nell’amico e compagno di ricerche Alighiero Boetti, nella ricerca mistica, nell’alcool e nelle donne, ma soprattutto in lunghi soggiorni in luoghi esotici (Turchia, Marocco o India) in cui trova i soggetti per la sua pittura.


Il Museo di Villa Croce presenta la prima produzione di Mondino concentrandosi sulle straordinarie installazioni ambientali dell’artista, sulle opere di matrice Pop (presentate alla Biennale di Venezia del 1964) e sui lavori creati con il cioccolato e le caramelle in risposta alle ricerche dell’Arte Povera. Palazzo della Meridiana, invece, presenta importanti cicli pittorici legati alla sua fase più matura, opere nate dai suoi viaggi nel bacino del Mediterraneo, opere come i “dervisci” che, catturati nel loro roteare mistico, gli valsero numerosi riconoscimenti e un padiglione monografico a La Biennale di Venezia del 1993.

The Byzantine World, 1999, cioccolatini su tavola 190 x 240 cm.

La mostra, inoltre si arricchisce di sei interventi monumentali installati in alcune delle più importanti istituzioni museali genovesi, articolandosi come un percorso sorprendente, in cui niente è come appare e in cui la grandiosa storia della città viene reinterpretata dall’ironia dissacrante di questo artista. “Aldo Mondino. Moderno, Postmoderno, Contemporaneo.” diventa una caccia al tesoro che, dalle sale neoclassiche di Villa Croce, ci spinge a scoprire la medievale Casa di Colombo, stupendoci con la superba monumentalità di Palazzo Ducale, per entrare nei saloni da ballo dei famosi Palazzi di Strada Nuova. E dopo averci fatto affacciare sul mare delle terrazze di Palazzo Reale, ci "immerge" nelle sale dell’Acquario, guidandoci nel meraviglioso atrio liberty di Palazzo della Meridiana.


                                                                        A cura di Daniele Vaninetti



Aldo Mondino. Moderno, Postmoderno, Contemporaneo.
Museo d’arte contemporanea Villa Croce e Palazzo della Meridiana
Installazioni a Palazzo Ducale, Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Reale, 
Casa di Colombo, Acquario di Genova
GENOVA
Opening 23 settembre dalle 18 alle 21
Apertura dal 24 settembre al 27 novembre 2016