Il Desco, la “grand table” di Verona


Come potrebbe chiamarsi, se non Il Desco, il miglior ristorante di Verona? Siamo al centro 
dell'asse “enogastronomico" del Nordest che dalla città di Romeo e Giulietta sino a Venezia, ma 
anche a Nord e a Sud di questa linea, può inanellare, una dopo l'altra, tavole e cantine di pregio 
come poche altre zone in Italia.

Il Desco conserva dentro le sue mura, fiero di sé, due tesori: la grande tradizione familiare 
della “cucina dell’anima” dell suo chef-patron Elia Rizzo (e del figlio Matteo, erede di questa 
illustre scuola insieme a tutta la famiglia) e le due Stelle Michelin ottenute nel 1997 e da allora 
strameritate anno dopo anno. Una cosa non facile visto che il giudizio della clientela internazionale che affolla Verona e le sue ricchezze storiche e musicali non lascia scampo. Meriti quello che hai saputo conquistare e conquisti questo merito anno dopo anno, piatto dopo piatto, un'invenzione dietro l'altra.

Siamo in pieno centro storico, in un palazzo quattrocentesco di Via Dietro San Sebastiano, a due 
passi dalla Casa degli innamorati più famosi della storia. "Ambienti intimi e pieni di luce, stile ed 
eleganza nell'arredamento in cui elementi antichi si fondo con ingredienti moderni. Così come 
la cucina. legata alla tradizione veneta, eppure ricca di ispirazioni creative e di innovazione". 


L' autopresentazione de Il Desco non fa una piega. E' questa la sensazione che provi quando entri nella sua sala centrale dove il legno del parquet e del grande soffitto lavorato fa da pendant con i tocchi moderni dei dipinti e delle tovaglie dove fanno bella mostra di sé bicchieri e posate che “rompono” con il classicismo di quasi tutto il resto. Vetrinette per le bottiglie, giochi di specchi e di luci nei quadri, libri esposti: il tutto quasi immerso in un’atmosfera che invita alla degustazione come rito conviviale prima ancora che come piacere per i sensi. Al resto ci pensano la maestria, sempre vigile, e i consigli dello chef-patron. 

Elia Rizzo con il figlio Matteo
Le proposte del menu si aprono con una “collection” che è, insieme, un viaggio esplorativo nell’arte di Rizzo: Tonno leggermente scottato con fagioli bianchi e tortino di cipolle, Zuppa di piselli secchi, capesante e timo, Spaghettini neri alla chitarra con calamaretti, zucchini, pomodorini e basilico, San Pietro alle olive nere, vongole, crema di biete e salsa di mandorle, Lingua di vitello e polipo, topinambur, cime di rapa e mostarda di mele cotogne; Biscotto alle arachidi, spuma di caramello, gelato al latte. Infine la piccola pasticceria (da tre stelle Michelin e non da due). Puntale anche l’abbinamento con sei vini italiani (un bicchiere a portata). Ma poi ci sono i Classici come il Millefoglie di Baccalà mantecato e astice in salsa d’astice o il Brasato di guanciale di manzo con fegato d’oca, purè di patate e porro fritto o il Maialino da latte croccante con crema di fagioli cannellini, patata viola e tartufo nero. Forse l’insieme delle ricette predilige il pescato (oltre agli immancabili crostacei) ma alla fine è difficile separare la cucina di terra da quella di mare e stilare una classifica. 


La cantina guarda alla Francia (champagne in testa a cominciare dai Taittinger Blanc de Blancs 2000 e 2002) per le etichette estere e al territorio (“vini rossi e bianchi di Verona” ) per quelle italiane dove non manca una nutrita selezione delle annate regionali che hanno fatto grande la produzione vinicola del Belpaese. L’affiliazione al circuito de Le Soste, gli alti punteggi della guida 
del Gambero Rosso e dell’Espresso arrivano anche da qui, dall’arte di scegliere il meglio anche 
nel bere. Fuori, la magia di Verona è in piena sintonia con i momenti trascorsi al Desco, termine 
nobile e antico insieme, sempre sinonimo di mensa, banco e convivio. La Mensa Sonora di Biber 
qui risuonerebbe alla grande, tra tradizione veneta, ispirazioni creative e innovazione. La “summa”, 
quest’ultima, del lavoro della famiglia Rizzo e la sua capacità di restare da quasi due decenni alla 
ribalta delle “grandes tables” italiane. In una città d’arte tra le più affascinanti d’Italia. 

 Daniele Vaninetti


Ristorante Il Desco
Via Dietro San Sebastiano, 5/7
37121 Verona
Tel. +39 045 595358
www.ristoranteildesco.it