Heiner Oberrauch, Salewa



Il “tagliatore di teste” del capitalismo finanziario interpretato da George Clooney nel film “Tra le nuvole” dovrebbe fare un salto qui, a Bolzano, per capire che fortunatamente il rispetto del lavoro e la dignità della persona non sono ancora calpestati del tutto.

E dovrebbe entrare nel nuovo quartier generale della Salewa (Gruppo OberAlp), azienda leader in Europa per l’abbigliamento sportivo e tecnico legato alla montagna ma che fa tendenza anche per chi si muove in città. La star di Hollywood spalancherebbe gli occhi davanti ai volumi dal profilo mistilineo di questa “factory”, concepiti in modo unitario, unificati da grandi vetrate e da una innovativa “pelle” in alluminio elettrocolorato, per un risultato che rimanda ad un massiccio alpino, evocando con forza la mission ambientale di Salewa e dei suoi marchi.

L’edificio, con le sue torri ben visibili dall’autostrada del Brennero, è stato inaugurato nei giorni scorsi e s’inserisce nel paesaggio delle montagne circostanti presentandosi come il nuovo quartier generale del gruppo OberAlp. Di più: gli architetti hanno disegnato una grande “meridiana” cangiante a seconda delle condizioni climatiche e di luce, nuovo riferimento geografico per la città di Bolzano, capace di esprimerne, al contempo, l’industriosità e il rispetto per l’ambiente. Visto che è ad emissioni zero, e che autoalimenta il suo intero fabbisogno energetico grazie ad una centrale fotovoltaica di ultimissima generazione. L’intero progetto ha ottenuto la certificazione "Work&Life" conferita dalla prestigiosa agenzia CasaClima.

Anima e motore di questa casa è Heiner Oberrauch, fondatore e presidente di un’azienda leader in Europa nel settore dell’abbigliamento (e dei materiali) per la montagna e il tempo libero, erede di una tradizione familiare in attività da 76 anni nel settore. Sposato e padre di tre figli, Heiner si racconta così: “Senza passione è difficile fare le cose bene. Salewa nasce con questo spirito. E senza la passione per le cose che ami non hai la spinta giusta. Io vado in montagna uno o due giorni la settimana, dalle 6 alle 10 prima di arrivare in ufficio. E naturalmente tutte le domeniche. In inverno faccio sci-alpinismo quando è ancora scuro. Così capisco che cosa vogliono gli atleti, molti dei quali sono nostri amici, e cosa ci chiedono. Insomma i nostri prodotti nascono anche così, semplicemente durante una camminata in montagna”.


Le ampie vetrate dell’ufficio del presidente di Salewa, come quelle di tutti gli altri desk dei dipendenti, fanno entrare luce e calore dalla città e dalla sua corona alpina. Ma guai a parlare di successo con Heiner: “Cosa significa avere successo? Io sono un uomo felice ed un uomo lo è anche quando raggiunge i suoi obbiettivi e vede realizzarsi i suoi sogni. Sono quasi un giocatore di vita e a volte questo gioco riesce, come è successo per la realizzazione di questa struttura, questa casa che non è solo un luogo deputato allo sviluppo aziendale ma anche uno spazio di incontro dove il pubblico può
arrampicare nella palestra Cube o fermarsi per breve ristoro al bistrò Bivac. Per i nostri collaboratori abbiamo anche un asilo interno dove le mamme possono lasciare i figli durante l’orario di lavoro - racconta ancora Heiner Oberrauch – e all’ultimo piano della torre centrale abbiamo predisposto un centro fitness”.

In altre parole un luogo dove lavorare ma anche vivere. Quasi fantascienza in un’epoca dove il lavoro è svilito e le tutele si allontano sempre di più. Non è questa la strada scelta da Salewa: “Ce lo aveva già insegnato nostro padre - ricorda ancora Heiner -. La parola più importante sul lavoro è dire grazie ai tuoi collaboratori, dando valore alle persone. Credo che si possa essere bravi anche andando avanti da soli, ma si diventa eccellenti solo in team. E ciò dà senso alla vita perché quello che conta di più nelle nostre esistenze sono le relazioni personali: nella famiglia ma anche sul lavoro, con gli amici ma anche con i tuoi collaboratori e i tuoi dipendenti”.

Ma dove va adesso Salewa? “Resteremo nell’alpinismo, nell’arrampicata, negli sport outdoor e di montagna, assecondando la nostra anima multispecialistica. Non usciremo da questo profilo, cercando di creare linee sempre più tecniche ma anche belle. Certo, siamo molto conosciuti per la nostra tecnicità nordica, quasi germanica, ma con un design italiano e molta, moltissima, ricerca sui materiali e l’innovazione”. E qui il rimando al mondo più generale della moda sportiva è obbligatorio: “Al momento la moda tecnica da montagna influisce molto su quella di tutti i giorni. Il consumatore ha capito che i nostri capi d’abbigliamento sono belli e comodi da portare anche in città. D’altre parte in un mondo sempre sempre on line, si sente il bisogno di spazi off line, anche nel vestire”.

Una cosa è certa: alla città, Heiner Oberrauch continuerà a preferire gli spazi verdi delle sue Dolomiti. E già prepara il suo domani da “pensionato”: “Mi piace curare il giardino, lavorare il legno e fare il vino. Coltiverò queste mie passioni, magari aprendo un ristorante dove sarò il cuoco di me stesso, offrendo ai miei clienti solo i prodotti, di stagione, della mia terra e delle mie coltivazioni. Una vita autarchica da contadino e chef”. L’impero Salewa a misura d’uomo. Immerso nella natura.   

Daniele Vaninetti