Parte Spoleto66 e risuona la "Musica dei Due Mondi"

Spoleto: venerdì 23 giugno 2023 alle 20,30 il concerto dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Jakub Hrůša avrebbe dovuto alzare il sipario, in Piazza Duomo, sulla sessantaseiesima edizione del Festival dei Due Mondi. Sui leggii dell’orchestra alcune delle pagine più suggestive di Leoš Janáček. Ma causa maltempo la serata è stata annullata (con rimborso del costo del biglietto). Anche la Budapest Festival Orchestra, altra compagine di assoluta statura internazionale diretta dal maestro Iván Fischer, è presente in città con una nuova produzione d’Opera, Pelléas et Mélisande di Claude Debussy con la regia di Marco Gandini e dello stesso Fischer.
Ivan Fischer (ph. BFO/Facebook)
Torna la tradizionale rassegna dei concerti di mezzogiorno, quest'anno dedicata al mondo della natura in musica, che coinvolge i musicisti della "Budapest" e l’Orchestra da Camera di Perugia. Il rapporto tra l’uomo, la natura e le altre specie viventi sul pianeta attraversa tutto il programma della kermesse, che si interroga sui sentimenti delle relazioni umane, amore e morte, identità e diversità, giustizia e discriminazione. Temi eterni che tornano nel progetto di Alessandro Baricco "Tucidide. Atene contro Melo" con Gabriele Vacis, Stefania Rocca e Valeria Solarino, le musiche di Giovanni Sollima e dei 100 Cellos guidati anche da Enrico Melozzi. A San Simone Silvia Costa mette in scena il ciclo di Lieder Harawi di Olivier Messiaen. Laetitia Casta è protagonista di uno spettacolo di teatro musicale dedicato alla leggendaria pianista Clara Haskil mentre svettano le grandi voci di Rhiannon Giddens e di Imany o il talento di Cameron Carpenter all’organo, impegnato con il grande Bach, l’elettronica di Max Cooper, con una performance live audio-video, e il timbro graffiante dell’artista afroamericano Lonnie Holley, accompagnato dal duo Nelson Patton. Di particolare rilievo e interesse, venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, resta lo spettacolo "Laetitia Casta - Clara Haskil".

  
Cameron Carpenter
Dal preludio della sua esistenza alla fuga finale, l'attrice francese racconta e incarna la struggente vita di un nome storico dell'arte della tastiera: "Il destino di Clara Haskil, pieno di fragilità e dubbi, mi parla - racconta proprio Laetitia Casta -. La sua sensibilità mi commuove. Ho potuto identificarmi in lei e immaginare che anche lei potesse prendere a modello me". Il cineasta e regista Safy Nebbou, che aveva già guidato Letitia Casta a teatro in "Scene da un matrimonio" di Ingmar Bergman, le offre il ruolo, per la prima volta da sola in scena, dell'indimenticabile musicista e solista rumena ed ebrea, accompagnata dalla pianista turco-belga Isıl Bengi. Il testo dell’autore Serge Kribus è un ritratto delicato e romantico dell’artista amica di Charlie Chaplin: un prodigio precoce, in costante lotta con le difficoltà fisiche, la sua malata paura del palcoscenico, l’eccessiva modestia e la salute fragile. Nel mezzo la fuga dal nazismo e le due guerre mondiali. Nonostante il suo talento unico, Clara Haskil impiegherà tutta la vita prima di raggiungere la fama e il successo mondiale nel 1950. Morì a Bruxelles dieci anni dopo. Con questo omaggio, Nebbou torna sul palcoscenico per comporre un nuovo ritratto che è allo stesso tempo un incontro con una donna straordinaria.

Jakub Hrůša (ph. pagina Facebook Accademia di Santa Cecilia)