The International Festival of Films on Art a Venezia

In occasione della stagione autunnale 2022, Palazzo Grassi - Punta della Dogana conferma la prestigiosa collaborazione, attivata nel 2021, che porta a Venezia per la seconda volta nella sua storia The International Festival of Films on Art (FIFA), la rassegna filmica di Montreal dedicata alle arti visive, performative, mediali, all'architettura e alla vita degli artisti, diretta da Philippe Del Drago. Si tratta della prima tappa di una tournée europea che da Venezia prosegue a Le Fresnoy (15-17 ottobre) e poi al Centre Culturel Canadien di Parigi (19 ottobre). Da giovedì 6 a domenica 9 ottobre 2022, il Teatrino di Palazzo Grassi ospita un ricco programma di incontri e 21 proiezioni distribuite lungo quattro serate tematiche dedicate alle arti visive e multimediali, all’architettura e all'urban art, alla danza e alla performance, così come al racconto della vita e della poetica degli artisti che hanno fatto la storia dell'arte contemporanea.
still video da Yolloti di Fernando Colin Roque
Alcuni lavori sono dedicati alle produzioni e alle culture indigene canadesi. Le opere presentate sono firmate dai registi e video artisti: Fernando Colin Roque, Alain Fleischer, Elia Romanelli, Bêka & Lemoine, Edouard Lock, Ronan Mckenzie & Joy Yamusangie, Louis-Martin Charest, Laurent Goldring, Taylor Crowspreadshiswings, Hofesh Shechter, Louis-Martin Charest, Mistaya Hemingway, 2022, Justyne Sze-Yeung Li, Raymond Caplin, Annie Leclair, Pontus Lidberg, Sebastián Moreno, Andrea Bettinetti, Atsushi Tanabe. La rassegna inaugura giovedì 6 ottobre alle 18.30 con il saluto del direttore di FIFA, Philippe De Drago, e una selezione di 3 titoli firmati dai vincitori dei vari premi assegnati in occasione della precedente edizione a Montreal, tutti dedicati alla memoria di luoghi e territori, anche soltanto immaginati. "Yolloti" di Fernando Colin Roque (2020, 17') racconta dell'amore tra alberi millenari nelle foreste pluviali delle terre abitate dai Maya, attraverso le testimonianze di bambini indigeni e pone così in discussione la presenza dell'uomo in certi territori. "Les oliviers, piliers du temps" (2020, 12'), proiettato alla presenza dell'autore - il regista, artista  e fotografo Alain Fleischer - e originariamente presentato alla Biennale Architettura 2021 a Venezia nelle forme di un trittico gigante, propone una riflessione sulla storia del Libano e sulla sua forza di resistenza, attraverso gli ulivi secolari di Bchaaleh. A seguire, Elia Romanelli introduce il suo "Venice altrove" (2020, 62'. nell'immagine di copertina), un interessante viaggio nel mondo, lungo le molteplici e personalissime versioni di una Venezia ideale, immaginate da chi in Laguna non ha mai messo piede.

still video da Moriyama-San di Bêka & Lemoine
Venerdì 7 ottobre 2022, FIFA propone una serata "Speciale Bêka & Lemoine": una selezione di film  presentati per la prima volta a giugno 2022 nell'ambito di una retrospettiva sul lavoro di Ila Bêka e Louise Lemoine, sulla piattaforma streaming di FIFA, ARTS.FILM, a cura di Giovanna Borasi, direttrice del Canadian Center for Architecture. Si inizia alle 18.30 con un incontro con Louise Lemoine, del duo di video-artisti Bêka & Lemoine, che da oltre 15 anni focalizza la propria ricerca nello sviluppo di narrazioni visive legate all'architettura, al design e all'urbanistica. Il primo titolo previsto è "Moriyama-San" (2017, 63') e segue la vita straordinaria del collezionista giapponese Moriyama nella sua residenza, una delle più famose e apprezzate architetture contemporanee di Tokyo, realizzata dal Premio Pritzker Ryūe Nishizawa (SANAA). "Selling Dreams" (2016, 23'), invece, si rivolge a un abitare effimero, sull'esempio del protagonista Mark che cambia camera d'albergo ogni giorno e si guadagna da vivere affittando appartamenti di alto profilo in Scandinavia. Vendendo sogni ai suoi ospiti, Mark ha disegnato per sé una nuova libertà, fatta di distacco dalle cose materiali e una grandissima mobilità. Conclude il ciclo "The Infinite Happiness" (2015, 85'), in cui gli stessi registi diventano protagonisti dell'azione alloggiando nel gigantesco “8 House” costruito dall’architetto Bjarke Ingels nei sobborghi di Copenaghen. Sabato 8 ottobre, come suggerisce il titolo "Saturday Dance Night", la rassegna prosegue con una selezione di 12 cortometraggi sulla danza. La prima opera in calendario è "Echo" (2021, 23') del grande coreografo e regista Edouard Lock, protagonista Rachele Buriassi, prima ballerina della compagnia Les Grands Ballets Canadiens. Il regista documenta i movimenti della danzatrice sulla colonna sonora di James O’Callaghan che crea dissonanza e al tempo stesso armonia, costruendo un mondo in cui l’illusione e la danza esprimono il senso di solitudine provato durante il primo lockdown. "Wata" di Ronan Mckenzie & Joy Yamusangie (2020, 13') si struttura attraverso una metafora visiva.

still video da The Rain di Pontus Lidberg
La narrazione segue il percorso del Mami Wata per raccontare la storia del Jazz, dall'Africa a New Orleans, perché allo stesso modo le acque del fiume hanno attraversato Paesi, oceani e generazioni, allo stesso modo le sonorità hanno compiuto un viaggio avventuroso nella storia, percorrendo terre e unendo popoli. Sono i corvi i protagonisti di "Crow" di Louis-Martin Charest (2022, 8'). Questi animali dall'intelligenza innata divengono fonte di ispirazione per la definizione di una coreografia firmata da Margie Gillis per Susan Paulson. L'Alice di "Alice au pays" di Laurent Goldring (2021, 11') è Louise Lecavalier, il cui corpo cambia in sintonia con i gesti e le movenze composte, assecondato da riprese virtuose che combinano prospettive e assottigliano i limiti tra animazione e riprese dal vivo. "Sokinaa' Passkaan" di Taylor Crowspreadshiswings (2020, 4'), regista appartenente alle popolazioni Blackfoot e Sioux, è una storia di personale salvezza e rigenerazione, che dimostra come la danza non sia soltanto folklore, ma un mezzo di liberazione e ricongiungimento con la propria spiritualità. Si prosegue con due proiezioni maturate intorno allo scoppio della pandemia da Covid-19: "Political Mother: The Final Cut" di Hofesh Shechter (2021, 36') è la traduzione filmica della coreografia di "Political Mother" del ballerino e coreografo israeliano Hofesh Shechter, la cui rappresentazione è stata cancellata a causa della pandemia. Una forma di resistenza che ha dato vita a un'opera coinvolgente e immersiva.  "When Dreaming Molly" di Louis-Martin Charest (2022, 9') è stato girato poco prima dell'inizio del confinamento ed è basato sull'"Ulisse" di Joyce e sul tentativo di rendere con il corpo il flusso di coscienza e la libertà di spirito. "At Lake" di Mistaya Hemingway (2022, 13') si ispira al film del 1943 "At Land" di e con Maya Deren: attraverso il movimento, i suoni naturali e la musica della compositrice di Montreal Merewenn Nero, esplora il surrealismo dell’opera originale a cui fa riferimento, sullo sfondo della natura lussureggiante dell’Eastern Townships, in Québec.

Il Teatrino di Palazzo Grassi
A seguire, "Come Rain or Shine" di Justyne Sze-Yeung Li (2019, 12') ha come protagonista la coreografa e ballerina di Hong Kong Justyne Sze-Yeung e la voglia di dare libero sfogo al proprio spirito attraverso il corpo e contro le avversità quotidiane. Si torna a scoprire le tradizioni autoctone del Canada con "Sneak Up" di Raymond Caplin (2020, 3'): lo "sneak up" è un ballo e canto tipico eseguito durante i powwow, in onore dei nativi nord americani. L'unicità di questo rito è sottolineata dalla tecnica del rotoscoping che, mutuata dall'animazione, enfatizza la leggerezza dei movimenti. Guarda invece alla cultura canadese contemporanea "Enracinée" di Annie Leclair (2020, 7') basato sulla vicenda personale della nota danzatrice Marie-Hélène Bellavance che convive nella sua carriera artistica con la disabilità, avendo perso entrambi gli arti inferiori da bambina, rendendola un vero e proprio punto di forza. Conclude l'excursus sui film dedicati alla danza "The Rain" di Pontus Lidberg (2007, 28') in cui la pioggia, con il suo ritmo costante, si intreccia alla vita dei personaggi ritratti in situazioni quotidiane, influendo con un disegno a loro sconosciuto su ciascuno di essi. L'ultima serata in compagnia di FIFA al Teatrino di Palazzo Grassi, domenica 9 ottobre, si intitola "ARTI" e presenta una selezione di film sulle arti visive e sui loro protagonisti. La prima proiezione alle 17.15 è "Sergio Larrain, The Eternal Moment" di Sebastián Moreno (2021, 83'), dedicato all'unico fotografo cileno ad aver fatto parte dell'agenzia Magnum Photos, la cui carriera ampiamente apprezzata e premiata si è conclusa con la decisione di Larrain di ritirarsi a vita eremitica. Il film condensa molto materiale visivo, da cui traspare molta tristezza. "CY DEAR" di Andrea Bettinetti (2018, 92') è un omaggio all'opera e alla vita di Cy Twombly, l'artista americano che visse in Italia dagli anni Ottanta sino ai suoi ultimi giorni. Un film delicato e tenero, come l’artista che ha ispirato nientemeno che Jean-Michel Basquiat, Anselm Kiefer, Francesco Clemente e Julian Schnabel. Chiude questa seconda edizione del programma sviluppato da FIFA insieme a Palazzo Grassi - Punta della Dogana "Magone - A Study on The Crossroads of Fate" di Atsushi Tanabe (2021, 96') e si fa idealmente ritorno a Venezia. Lo stato d'animo che nel linguaggio comune si definisce "magone" si rivela lentamente nei 7 capitoli in cui si articola questo film che racconta la quotidianità del maestro vetraio giapponese, ma residente a Murano, Yasuhiko Tsuchida. La programmazione del Teatrino di Palazzo Grassi dedica da sempre grande attenzione alle immagini in movimento. Molti i festival e le rassegne internazionali specializzati in questo linguaggio che nel corso degli anni hanno affiancato Palazzo Grassi per la costruzione di appuntamenti unici, strutturati ad hoc per il pubblico veneziano e per inserirsi con coerenza nella proposta culturale. Il calendario completo della stagione culturale è disponibile sul sito di Palazzo Grassi, alla pagina "calendario".

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