L'ingegnere Ludwig Oechslin, orologiaio e astronomo

Il recente lancio, da parte di Ulysse Nardin, della versione "ultra-design" di una delle sue complicazioni astronomiche storiche, il Moonstruck (vedi Style Legends del 3 febbraio 2022), lo ripropone all'attenzione degli amanti e degli studiosi delle meccaniche e dei segreti dei migliori segnatempo. Opere d'ingegno, creazioni d'arte, oltre che strumenti lussuosi per convivere con i ritmi del tempo che scorre. Proprio il nuovo Blast, infatti, è il discendente diretto della trilogia degli orologi astronomici creata quasi quarant'anni fa dal maestro Ludwig Oechslin (sopra e sotto nelle foto). Lui dice: "Perché un orologio astronomico? Perché tutto ciò che ha cicli regolari può essere riprodotto meccanicamente e quindi letto su un quadrante. Incapsulare il tempo è l'arte dell'orologiaio. Liberarlo è quello del filosofo. In un certo senso, il Blast Moonstruck racchiude... ma soprattutto libera la mente. È così semplice". Ma chi è l'ingegnere Ludwig Oechslin?
Ulysse Nardin lo sa bene. Ludwig nasce il 10 febbraio 1952 a Gabicce Mare, nelle Marche, in Italia. Nel 1976 si laurea in Archeologia, Storia Antica e Greco presso l’Università di Basel. Nel 1983 ottiene un dottorato in Filosofia, Storia della Ricerca, Erudizione (fisica teoretica) e Astronomia presso l’Università di Berna e nel 1995 - come se non bastasse - l’abilitazione in Archeologia tecnica preindustriale presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia a Zurigo (ETHZ). E non si ferma. Contemporaneamente, questo straordinario "artigiano" delle lancette, intraprende un apprendistato in orologeria e diventa un tecnico e successivamente, nel 1993, un maestro orologiaio vero e proprio. Avendo acquisito tutti questi saperi, proprio come gli umanisti del primo Rinascimento, riesce a convertire queste discipline nella creazione di movimenti di orologi che includono complicazioni astronomiche originali o modalità di funzionamento innovative. Dal 1983 al 1990 sviluppa per Ulysse Nardin, prima, l’Astrolabium Galileo Galilei e, successivamente, altri due orologi. Nasce così quella Trilogia destinata a rimanere negli annali come punto di riferimento assoluto in termini di complicazioni astronomiche. Appassionato anche di efficienza meccanica, Oechslin, vincitore del Prix Gala nel 1995 proprio per i suoi studi sugli orologi astronomici monumentali, nel 2001 crea un altro capolavoro, il Freak, il primo orologio nella storia del settore ad incorporare il silicio nel proprio meccanismo. Amante del sapere, dal 2001 al 2004 è stato curatore del Museo Internazionale di La Chaux-du-Fonds. Spirito avventuroso mai sazio di conoscenze e desideroso di mettere in pratica le su intuizioni, l'orologiaio-astronomo "venuto" dal centro dell' Italia fonda nel 2006 il suo marchio di orologi Ochs and Juniur.

Oggi, ancora pieno di idee, questo ingegnere onnisciente - ricercatore, progettista e designer - rimane aperto ad un mondo quasi inafferrabile. Orologiaio? Artigiano del tempo nello spazio? Sì, ma soprattutto un vivace curioso della bellezza e della conoscenza. La "partnerschip" con Ulysse Nardin è arrivata naturale. La Manifattura svizzera realizza da sempre modelli originalissimi per "moderni esploratori" alla ricerca della libertà, come ama definirli. Fondata da Ulysse Nardin nel 1846 e appartenente al gruppo Kering, la maison deve la sua fama al suo stretto legame con il mondo marino e i suoi cronometri sono tra i più premiati e tra i più affidabili mai realizzati. Pioniere  nelle tecnologie più innovative e nell’utilizzo dei materiali high-tech come il silicio, è una delle poche aziende ad avere le competenze necessarie per produrre in-house i propri componenti e movimenti di alta precisione. Per sottolineare il  suo impegno nel rispetto dell’ambiente, Ulysse Nardin partecipa attivamente alla salvaguardia dell’oceano. Oggi, nelle cittadine svizzere di Le Locle e La Chaux-de-Fonds, continua a dedicarsi alla ricerca della perfezione orologiera con quattro collezioni chiave: Marine, Diver, Blast e Freak. Nel 2022 continuerà a perseguire la sua "Odissea Verticale": dagli abissi del mare al cosmo con orologi pressoché inimitabili.