Parenti District Art & Design | Alla ricerca del sacro

Il filo conduttore della seconda edizione del Parenti District - Art & Design (5-12 settembre 2021, Milano) è il tema del sacro declinato nelle forme che può assumere nella contemporaneità e secondo un percorso di Andrée Ruth Shammah con la colonna sonora di Matteo Ceccarini. In origine era l’interdizione del sacro a proteggere la natura in quanto manifestazione delle potenze primigenie del divino, e su tale esperienza originaria l’umanità ha costruito un modo di essere nel mondo. Un mondo che oggi è sempre più dissacrato fino alle conseguenze estreme di una crisi ambientale senza precedenti. Se dunque il profano diventa scempio, deturpamento, alienazione, sia nel modo di costruire lo spazio intorno a noi, sia nella modalità con cui concepiamo il rapporto con la natura, allora irrompe l’urgenza di ripensare la dimensione del sacro recuperandone il senso profondo.
Installazioni, mostre, video, letture, musica, danza, filmati incontri "indagano" su questo. Le opere saranno esposte fino al 12 Settembre 2021 L'inaugurazione scatta domenica 5 Settembre dalle ore 18. Biglietto cortesia € 5, acquistabile on line Orari di apertura dal 5 al 12 Settembre dalle ore 18 alle 23. Secondo le vigenti normative, per accedere in tutti gli spazi della manifestazione - le sale interne del Teatro Franco Parenti e gli spazi esterni dei Bagni Misteriosi - è necessario esibire il Green Pass all’ingresso. Domenica 5 alle ore 18 in Sala Grande inaugurazione con il convegno "La forma del sacro". Coordina Marco Sammicheli. Intervengono: Jean Blanchaert, Francesco Dal Co, Michele De Lucchi, Mario Botta, Italo Rota, Valentina Moretti, Alessandro Scandurra (si ringrazia Marco Sammicheli per i preziosi consigli). Alle 19.15 "Improvvisazioni per un’indagine semiseria", testi di Federica Di Rosa, con gli allievi attori del CTA di Annina Pedrini. Alle 19.30 prende il via il percorso espositivo e in Sala Tre, alle 20.30, "Sara Bertelà legge Ettore Sottsass". Conclusione della prima giornata ai Bagni Misteriosi (ore 21.15) con Vasco Brondi |Una cosa spirituale - Canzoni e letture. Le installazioni sono il perno dell'iniziativa. Nel Foyer ecco "Mettere in luce la luce" di Michele De Lucchi, a cura di Andrée Ruth Shammah e Jean Blanchaert. Video di Luigi Guaineri. In Sala Testori "Il dodecaedro romboide regolare" di Mario Botta, a cura di Andrée Ruth Shammah e Jean Blanchaert. "A volte sono proprio le geometrie pure, le forme semplici e primarie, come una struttura di listelli in legno a forma rotonda, a riconnetterci con il senso del costruire, con il gesto originario con cui l’essere umano pone i suoi segni nel mondo. Nell’idea di uno spazio sacro, o piuttosto di uno spazio 'del' sacro, mi sembra di aver trovato le ragioni più profonde del fatto architettonico stesso, dove tutto prende un significato: il muro diventa un limite e quindi la chiave per l’infinito, la soglia diventa momento di passaggio, e tutti gli elementi prosaici del costruire assumono un carattere e una forza simbolica". Video a cura di Luigi Guaineri.
 
Da non perdere, nello Spogliatoio Bagni Misteriosi, anche la mostra fotografica "Le forme del sacro oggi" con presidente di giuria Oliviero Toscani.  Come strumento di indagine immaginifica e di sensibilizzazione, il Teatro Franco Parenti ha indetto un bando fotografico nazionale inerente alle diverse dimensioni del Sacro. Ai partecipanti, professionisti e non, si è richiesto di esprimere e fermare attraverso la fotografia la propria personale interpretazione del tema. Durante il Parenti District saranno esposte 10 foto finaliste selezionate dalla giuria composta, oltre che da Toscani, da Andrée Ruth Shammah, Denis Curti, Jean Blanchaert e Martina Corgnati. La premiazione si terrà durante la serata conclusiva il 12 settembre. Al Cafè Rouge incontro con "Lo sguardo sacro del cinema" a cura di Lorenzo Vitalone. Video realizzato da Alberto Sansone, montaggio Alberto Sansone, Michele Stella. Un viaggio fatto di frammenti, passaggi nelle opere di grandi registi fra i quali Fellini, Dreyer, Pasolini, Bergman, Rossellini che hanno rievocato il sentimento originario del Sacro. Il prodigio si compie e riviviamo, in tutta la sua potenza, lo sguardo visionario del grande cinema quando incontra il Sacro. La Sala Treno Blu ospita, invece, "Armadio mobile" di Haim Baharier e Fabio Carturan, un progetto ideato da Haim Baharier e realizzato da Fabio Carturan. Video-intervista a cura di Luigi Guaineri. Aron in ebraico vuol dire armadio, cassa. L’oggetto esposto evoca l’Aron haKodesh, ossia armadio mobile di santità, riposto nel Sancta Sanctorum. L’Aron haKodesh era il segno visibile della presenza divina in mezzo agli uomini e custodiva al suo interno la testimonianza della rivelazione del Sinai, cioè i cocci delle prime tavole della legge frantumate da Mosè, le nuove tavole della legge e il primo rotolo della Torah. L’Armadio è in legno e senza orpelli, ad indicare che anche il più umile dei mobili assume un significato simbolico in funzione di ciò che contiene.

Come nell’Aron haKodesh, che veniva trasportato a spalla dai leviti nel deserto, la cassa ha due anelli per lato attraverso i quali sono inserite due stanghe a mo’ di portantina per significare che la "Legge" è viaggio. Sul coperchio dell’Armadio ci sono due cherubini alati, uno maschile e uno femminile, che si guardano reciprocamente a significare pace sociale. La tradizione dice che la voce della trascendenza nascesse nello spazio tra i loro volti per poi uscire nel mondo. Quando invece è la discordia a regnare nella Nazione, ecco che i volti dei cherubini ruotano su loro stessi, cessano di guardarsi e quindi di suscitare il suono armonico della voce divina. 
Sala Zenitale è il luogo dell'installazione "La Tomba di Nureyev" progettata da Ezio Frigerio che ne racconta la genesi in un video. A poca distanza da Parigi, nel Cimitero ortodosso di Nostra Signora dell’Assunzione (Sainte-Geneviève-des-Bois) si trova la tomba di Rudol’f Chametovič Nureev (o Nureyev). La tomba è un vero capolavoro progettato da Ezio Frigerio e realizzato materialmente dallo Studio Akomena di Ravenna con un mosaico che raffigura realisticamente un kilim kazako - un tappeto di grande pregio che viene tessuto come un arazzo e che il geniale artista russo amava particolarmente - adagiato a conservarne le spoglie. La bara del ballerino si trova sotto al livello della terra, ma la perfezione delle pieghe del tappeto suggerisce che invece si trovi elevata sul terreno. L’opera è composta da migliaia di tessere che mostrano 20 tonalità di rosso e ben 10 tonalità in oro, oltre a diversi altri colori fra i quali dominano altre molteplici tonalità di blu. La scultura, che è fredda come il marmo che ricopre, crea l’illusione mentale di esser composta di un tessuto caldo quando invece è, in effetti, soltanto un’opera in pietra.

Inaugurazione edizione 2019 Parenti District
E ancora: Yuval Avital presenta un’installazione site-specific in dialogo con la Sala Mosaico proponendo quindici sculture sonore che appartengono a due serie significative dell’artista. Al centro dell’ambiente in cui le porte comunicanti della navata centrale sono per Avital "un richiamo casuale e meraviglioso alle Porte dell’anima", è posizionata la scultura sonora Cuore di Etna, (2021), recentemente presentata in una versione inedita nella sua grande mostra personale E T E R E, presso la galleria Building. Sala Gemelle, infine, è la sede dell'incontro con "Viaggio a Calcutta", mostra fotografica di Jean Blanchaert. Basu Foundation Kolkata presenta una mostra fotografica di alcuni interventi calligrafici di Jean Blanchaert che sono stati realizzati in occasione della celebrazione del Durga Puja tenutasi nel 2019 a Calcutta. Le scritte, in inglese, bengali e sanscrito, vertono sul tema del sacro. Citazioni e poesie di Tagore e di Ramakrishna. Molto altro ancora è proposto da Parenti District. Un autentivo viaggio dentro una delle problematiche più attuali e potenti di questo fragile 2021.

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