LacMus Festival e l'arte di Artur Schnabel. Tremezzina

LacMus Festival 2021: dieci giorni di concerti e cultura dall'8 al 18 luglio sul lago di Como. Si lavora al cartellone ma c'è già una ghiotta anticipazione. Quest’anno farà parte del programma anche un'importante mostra dedicata a un gigante della tastiera del Novecento, Artur Schnabel, e alla sua famiglia di musicisti, tutti legati a questi borghi lacustri. Sarà aperta al pubblico dall'1 luglio al 26 settembre nella sale del Museo del Paesaggio del lago di Como a Tremezzo (CO) con il titolo "Artur Schnabel e la sua famiglia - Storie di musicisti in Tremezzina, Lago di Como", primo progetto espositivo internazionale dedicato al grande pianista berlinese e alla sua biografia familiare.
Una storia "privata" che si interseca con quella del territorio lacustre. Sarà possibile ammirare dipinti, fotografie, lettere, oggetti che mostrano il valore delle vicende degli Schnabel nel loro forte legame con il mondo dove è nato il Festival. L'iniziativa è promossa dal Comune di Tremezzina in collaborazione con l'Associazione Ars Aeterna, LacMus Festival e la Schnabel Music Foundation. Il Museo del Paesaggio ha sede nella Villa Mainona ed ospita una raccolta di antiche stampe del lago e un sistema multimediale per la presentazione del patrimonio culturale e ambientale del territorio lariano e in particolare dell’area della Tremezzina. I membri della famiglia Schnabel occupano un posto di primo piano nella storia della musica del Novecento. Il capostipite Artur 
(Lipnik 1882-Morschach 1951), pianista austriaco di origine ebrea, nel maggio del 1933, quando Hitler conquista il potere, abbandona la capitale tedesca per arrivare proprio sul Lago di Como, in uno degli angoli più affascinanti della Tremezzina: Villa Ginetta. Attraverso l’esposizione delle testimonianze di proprietà della Schnabel Music Foundation e di collezioni private, si ricostruisce la sua stagione comasca, quella della moglie Therese Behr-Schnabel (Stoccarda 1876-Lugano 1959), contralto tedesca molto nota per le sue interpretazioni del repertorio liederistico (per lei Richard Strauss compose "Traum durch die Dämmerung"), oltre che del loro figlio Karl Ulrich Schnabel (Berlino 1909-Danbury, Connecticut 2001), pianista e insigne didatta, e della consorte Helen Fogel Schnabel (New York 1911- Gravedona, Lago di Como 1974), solista statunitense, brillante concertista e insegnante.

Una saga che continua sino ai nipoti. La mostra di Tremezzo ha più di un motivo d'interesse: presenta le storie dei componenti della famiglia offrendo uno spaccato storico culturale che, dall’Europa di fine Ottocento, attraversò il Ventesimo secolo; apre un capitolo di storia internazionale e locale vissuta nell’intreccio di coloro che partecipano e condividono emozioni, preoccupazioni e desideri dettati dal periodo; tesaurizza quel linguaggio universale che consente il dialogo tra i popoli in una sorta di geografia intellettuale che gli Schnabel valorizzeranno fino all’elogio del territorio lariano proprio attraverso la musica. Nel progetto a più mani sono determinanti i contributi di Ann Schnabel Mottier e François Mottier, fondatori della Schnabel Music Foundation, di Britta Matterne, musicologa e ricercatrice della Fondazione e dell’Università di Amburgo, di Paola Colombo Mazzucchelli e Paolo Bressan per l’ideazione, la progettazione, il coordinamento con l’Associazione Ars Aeterna e LacMus Festival. E' un'occasione da non perdere se non altro perché siamo di fronte alla riattualizzazione dell'opera esecutiva di un vero e proprio maestro della tastiera del Novecento: "...Le esecuzioni beethoveniane di Schnabel - scrive Piero Rattalino nella sua 'Guida all'ascolto' delle 32 Sonate per pianoforte del compositore di Bonn - sono di eccezionale importanza storica e di altrettanto eccezionale bellezza, tanto da dover essere considerate, a quarant'anni circa di distanza (il volume di Rattalino è del 1989, ndr), come una delle fondamentali e insostituibili letture del testo di Beethoven. Schonberg chiama Schnabel 'l'uomo che inventò Beethoven'". E alle sue esecuzioni tutti gli altri maggiori interpreti del Novecento - da Backhaus sino a Richter, prima del prorompere dell'arte di Arturo Benedetti Michelangeli - devono moltissimo. Ancora Rattalino: "Schnabel inventò una sonorità, una concezione del grado di tensione reciproca degli accordi, una misura nel realizzare certi segni caratteristici (per esempio il 'forte' o il 'crescendo' seguiti dal 'piano' improvviso), un modo di abbreviare o prolungare i silenzi o di introdurre brevissimi respiri, insomma, uno stile di esecuzione che fu preso a modello da moltissimi pianisti, e che non fu privo di rilevanti influenze su alcuni dei maggiori interpreti del nostro secolo, da Gieseking fino a Richter".
                                                                                                              a cura di Daniele Vaninetti

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