STRADIVARIfestival, c'è Gualtiero Marchesi. Cremona


E' uno degli appuntamenti autunnali che meglio lega una città alla sua storia illustre: dal 23 settembre all'8 ottobre 2017 Cremona ripresenta il "suo" STRADIVARIfestival, che vedrà protagonisti all'Auditorium Giovanni Arvedi oltre 100 musicisti e alcune delle star contemporanee del violino nella città famosa in tutto il mondo per la produzione e la creazione degli strumenti ad arco. Giunta alla quinta edizione, la rassegna diretta da Roberto Codazzi propone ai suoi tanti pubblici un’esperienza unica grazie ad un programma che armonizza tra loro non solo concerti di violino ma anche incontri ed eventi nei quali lo strumento simbolo della città si fa un tutt'uno con altri temi, ad esempio la danza o la cucina.
Tra gli ospiti illustri arrivano a Cremona musicisti e virtuosi d’eccezione come Sergej Krylov, Uto Ughi, Ezio Bosso, Francesca Dego insieme a Carla Fracci, che ha ideato con il marito Beppe Menegatti uno spettacolo ispirato a Stradivari, ma è molto atteso anche Gualtiero Marchesi, che racconterà il suo rapporto con il mondo delle note e delle arti in un incontro scandito dalla colonna sonora del Trio Dandolo. E qui siamo al clou del Festival. Per Marchesi, il grande maestro della cucina italiana e non solo, creare una ricetta è sempre stato fare musica o dare vita a un'opera artistica. Una mensa sonora o pittorica, se si vuole. Ma anche di più: partiture del gusto che prendono spunto da mondi musicali e pittorici nel segno dell'armonia e dell'amore per il bello e le sue espressioni più diverse.
Musica e cucina: il binomio di Gualtiero Marchesi  (Facebook G.Marchesi)

I sapori vanno letti e pregustati attraverso lo sguardo, forse addirittura solfeggiati. In esclusiva per STRADIVARIfestival, il celebre chef affonda i colpi, rendendosi protagonista di una matinée in cui racconta al pubblico il suo rapporto con l’arte dei suoni. L’incontro sarà scandito dalla colonna sonora del Trio Dandolo, formato dai nipoti musicisti dello chef. Oggi la famiglia Marchesi riunisce tre generazioni di interpreti che suonano per sé e per gli altri, rinnovando una tradizione che risale all’Ottocento e alla bisnonna siciliana, insegnante di pianoforte della famiglia Florio. La storia personale e la carriera del maestro dei fornelli sono sempre state legate all'amore e alla curiosità nei confronti della pittura, della letteratura, della scultura e in sommo grado della musica.

L'ironia tra cucina e archi (Facebook Gualtiero Marchesi)
C’è addirittura, nel caso di quest’ultima, una vocazione, ma si potrebbe anche dire un karma familiare.
Per il cuoco che considera la cucina un’arte e non un semplice artigianato, per quanto brillante e seduttivo, ci si alimenta nella stessa misura in cui si ricerca il buono e il bello. Solo così si torna al concetto greco di "logodeipnon", di banchetto di parole con cui era indicato il pasto principale. La semplificazione di questo atteggiamento nel corso degli anni? I piatti di Marchesi che hanno reso omaggio ad alcuni artisti prediletti: da Pollock (Dripping di pesce) a Burri (L’uovo al Burri), a Piero Manzoni (Le Acrome di branzino) a Hsiao Chin (Risotto mantecato al profumo di tartufi bianchi e… neri). Si fa notare: "L’estetica ha in comune con l’etica cinque lettere su otto, un piccolo scarto che le rende utili l’una all’altra per evitare che la prima si trasformi in semplice culto, scivolando verso l’arbitrio del bello o del brutto. Ma se il bello è il buono, dove necessità e virtù, aspirazioni e concretezza si fondono, come racconta un recente libro a sei mani, scritto da Marchesi insieme a Nicola Salvatore e Aldo Spoldi, professori ambedue all’Accademia di Brera. E così il rischio di trasformarsi in esteti o in opportunisti si riduce e diventa accettabile".


Sergej Krylov (Photo by Evgeny Evtukhov)
"Lo STRADIVARIfestival si afferma sempre più come un appuntamento musicale che dialoga e valorizza l’identità culturale del territorio, offrendo alla città e al suo pubblico internazionale un fitto calendario di concerti dedicati al repertorio classico, ad un crossover colto... I veri protagonisti del Festival sono gli strumenti ad arco - violini, viole, violoncelli e contrabbassi - in un dialogo costante fra musica, poesia, teatro e in un percorso di contaminazione di generi musicali verso i quali ci sentiamo particolarmente attratti. Vi aspettiamo a Cremona", osserva Francesca Colombo, direttore artistico della rassegna. "STRADIVARIfestival è un momento privilegiato dove, nel segno della liuteria, trovano una sintesi creatività e rigore scientifico, prodotto e gesto, contenuti simbolici e oggetti meravigliosamente fisici. Fucina di saperi e di emozioni, è manifestazione evidente dell’attività quotidiana del Museo del Violino, promotore di esperienze e approfondimenti, luogo dove ci si incontra, ci si diverte e, nella ricchezza di competenze e sensibilità diverse, si cresce insieme", aggiunge Virginia Villa, direttore generale della Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari.
                                                                                                              D.V.

www.stradivarifestival.it