Bike Passion, dagli album Campari una storia a 2 ruote

26° Giro d'Italia (1938). La premiazione di Cinelli a Rieti (Courtesy Galleria Campari)
Galleria Campari, da mercoledì 24 maggio a venerdì 28 luglio 2017, riscopre una storia italiana tutta su due ruote, "complice" la tappa finale del 100° Giro d’Italia – a cronometro – che domenica 28 maggio sfilerà davanti al quartier generale di Campari a Sesto San Giovanni. Proprio in questa occasione viene presentato un nuovo progetto espositivo, a cura di Marina Mojana e Fabrizio Confalonieri. Si tratta di "Bike Passion, dagli Album Campari una storia a due ruote", una mostra patrocinata dal Museo del Ciclismo del Ghisallo. Un diario di viaggio di quel capitolo, nella storia del marchio, in cui Campari è stato testimone dei cambiamenti di costume nel nostro Paese e, come questa rassegna rivela, compagno della profonda passione sportiva per una delle corse ciclistiche più celebri d’Europa. La memoria conta più dell'attualità.
La Galleria Campari (Photo by Cristian Parravicini)
Il legame di Campari con il mondo a due ruote non si esaurisce però nel rapporto con il Giro ma trova infinite declinazioni. Il percorso espostivo prende avvio con una trentina di fotografie d’epoca custodite negli album degli archivi Campari. Le immagini ripercorrono l’arco temporale dagli anni Trenta agli anni Sessanta, in cui il marchio Campari ha seguito i ciclisti del calibro di Coppi, Girardengo, Cinelli, Moser, Anquetil, Baldini, Gaul, Magni, nelle ventuno tappe del Giro d’Italia, nelle tappe del Giro dei Tre Mari e in quelle del Gran Premio di Lugano, diventando, da sponsor delle manifestazioni, vero e proprio compagno delle imprese di una delle discipline sportive più onorate al mondo. Alle fotografie d’epoca, disposte su una pista che simula il circuito di gara, si affiancano le grafiche pubblicitarie originali, firmate da Franz Marangolo (1912-1995) e da altri autori degli anni Cinquanta e Sessanta, che propongono una storia fatta di brillanti intuizioni e di strategie comunicative d’avanguardia. Il fil rouge è sempre l’immagine della bicicletta, contestualizzata nella vita quotidiana e rappresentata anche con raffinate silhouette, nelle sorprendenti otto tavole originali di Ugo Mochi (1889-1977) che - da massimo esponente dell’arte delle Shadows in Outline - si divertì a illustrare l’evoluzione del mezzo di trasporto più innovativo e popolare del Novecento: uno dei grandi eventi della storia dell’umanità, di pari importanza della scoperta del fuoco, della scrittura o della stampa come scrisse J.H. Rosny Aîné.

26° Giro d'Italia 1938: Packard Campari a Firenze (Courtesy Galleria Campari)
La mostra volge uno sguardo complice anche al grande passato di questo mezzo ed è arricchita da un esemplare storico, prestito dalle preziose collezioni d’epoca del Museo Nicolis di Villafranca di Verona (www.museonicolis.com), che permetterà al visitatore di immergersi ancor più in profondità nella dimensione e nell’evoluzione della bicicletta. Il viaggio approda, infine, nel presente dando vita a un dialogo con la contemporaneità, grazie alla collaborazione tra Galleria Campari e Antonio Colombo, collezionista d’arte e presidente di Cinelli, azienda leader nell’universo delle due ruote e del design ciclistico. Arricchiscono l’esposizione nove biciclette d’artista della collezione di Colombo firmate da designer di fama internazionale: Alchymia, Alberto Biagetti, Sergio Calatroni, Death Spray, Piero Fornasetti, Stevie Gee, Max Lamb, Barry McGee, Alessandro Mendini. 



Una sezione del percorso espositivo sarà dedicata al mito della bicicletta nelle letteratura. Sarà quindi possibile scoprirla e riscoprirla non come un semplice mezzo di trasporto ma come un veicolo mutante che racchiude in sé dinamicità e arte, tecnologia e creatività. 


Supercorsa da pista Barry McGee (Courtesy Cinelli)

La mostra esprime molto bene la duplice vitalità di Campari, realtà con una grande storia che si muove da sempre all’insegna dell’innovazione e della sperimentazione. La “bicicletta” raccontata in questa mostra rappresenta un pezzo di storia del nostro Paese e un universo che si sposa con l’arte e il design, coniugando la dimensione sportiva e di mezzo di locomozione, con il suo immaginario di forma, pensiero e sogno. Bike Passion coglie l’occasione offerta dall’edizione numero 100 del Giro d’Italia per raccontare la dinamicità e la versatilità di un marchio la cui storia si intreccia in modo trasversale con la cultura, le arti e l’alto artigianato, e che costituisce uno dei segreti della dolce vita italiana. Con il patrocinio di Ghisallo Cycling Museum.
                                                                                                  
                                                                                                                      D.V.