Eventi, il Rodin ritrovato esposto a Milano. Artcurial


Il legame tra una famiglia, un capolavoro e il suo autore. Il 30 maggio 2017, in occasione del centenario della morte di Auguste Rodin (1840-1917), Artcurial batterà all'asta Andromède (Andromeda), un’opera in marmo molto rara e dalla storia affascinante. Da giovedì 4 a sabato 6 maggio 2017, prima della vendita parigina, la scultura sarà presentata da Artcurial Italia nella sua sede milanese di Corso Venezia 22. Era rimasta nelle mani della stessa famiglia sin dalla sua creazione nel 1887 ma era "scomparsa" agli occhi degli storici dell'arte che ne avevano perso le tracce sino al suo ritrovamento, 130 anni dopo, a Madrid da parte dei due direttori associati di Artcurial, Stéphane Aubert e Bruno Jaubert.
La storia di Andromède sembra quasi un romanzo. Nel 1888 il diplomatico cileno Carlos Lynch de Morla, stanziatosi a Parigi, chiede a Rodin, di cui era amico, di realizzare un ritratto della giovane moglie, Luisa. Lo scultore immortala la bellezza della sposa cilena in un busto marmoreo che viene esposto al Salon National des Beaux-Arts dello stesso anno.
Auguste Rodin, Andromède. 1887. Marmo
L’opera è osannata a tal punto che il governo francese esprime il desiderio di acquisirla per inserirla nella collezione del Musée du Luxembourg, l'esposizione dell'epoca dedicata all'arte contemporanea. In qualità di patrono delle arti e amico di Francia, Carlos acconsente alla cessione del busto, permettendo così il suo ingresso nel patrimonio pubblico francese. Il ritratto è oggi visibile presso il Musée d’Orsay. Quale gesto di riconoscenza e ammirazione nei confronti della coppia, Rodin dona un’altra opera in marmo alla famiglia cilena: il corpo nudo di una giovane donna, accovacciata su una roccia, Andromède, uno degli esempi più eclatanti della trasposizione di un mito antico nelle forme moderne e sensuali della scultura del grande artista. 
Tre dei cinque esemplari sono attualmente esposti presso importanti istituzioni museali: il Philadelphia Rodin Museum, il Musée Rodin di Parigi e il Musée National des Beaux-Arts di Buenos Aires. Il quarto è stato incorporato in una collezione privata in seguito alla vendita avvenuta circa una decina di anni fa. Ma la copia posseduta dalla famiglia Morla costituisce l’esemplare più fedele alla trascrizione naturalistica. Anche per questo viene ora esposto a Parigi prima di essere presentato nelle sedi europee di Artcurial a Bruxelles, Vienna e Milano. Luisa Lynch del Solar (1864-1937) e Carlos Morla (1846-1901) appartenevano entrambi all’alta borghesia cilena della seconda metà del XIX Secolo. Il Paese era all’epoca dominato da poche, potentissime, famiglie impegnate negli affari economici, nella politica e nella diplomazia.
Rodin nel giardino della sua villa a Meudon (Facebook Rodin)
Luisa e Carlos si incontrano per la prima volta a Londra nel 1884 e si sposano nello stesso anno per poi spostarsi a Parigi. In compagnia della moglie, scrittrice prolifera e ardente femminista, il diplomatico cileno frequenta artisti e scrittori della Ville Lumiere. Ed è proprio n
el corso del loro soggiorno nella capitale francese che i coniugi fanno la conoscenza di Rodin. Nel 1886 Carlos commissiona allo scultore un ritratto equestre in bronzo del Generale Lynch da parte dello Stato cileno, una copia del quale era stata ceduta a Morla e sarà presentata anch’essa in asta. Questo personaggio della storia nazionale del Cile si guadagnò numerose onorificienze nel corso della Guerra del Pacifico che vedeva fronteggiarsi Perù e Bolivia contro il Cile, dal 1879 al 1884. Quell’uomo non era altro che lo zio di Luisa! Nello stesso periodo, Carlos Morla chiede a Rodin di realizzare un busto in marmo di sua moglie, questa volta come una commissione privata. Intitolato Madam Morla Vicuña, è stato eseguito tra il 1887 e il 1888 dagli allievi Jean Escoula e Louis Cornu. Nel 1888 l’artista decide di esporre l’opera in occasione del Salon National des Beaux-Arts. La scultura è salutata con un entusiasmo tale che lo Stato francese esprime il suo interesse nell’acquisirla. 
A partire dal 1891 Carlos Morla è richiamato in Cile, poi inviato in Giappone e negli Stati Uniti. Muore nel 1901 di malattia, all’età di 54 anni, lasciando sei figli: cinque femmine e un maschio di nome Carlos. Proprio il giovane erede avrà un ruolo molto importante sulla scena artistica, letteraria e politica spagnola tra il 1920 e il 1949, grazie ai suoi rapporti con Pablo Neruda e Federico Garcia Lorca, perpetuando così la tradizione familiare di un alto patronato culturale.
La sede parigina di Artcurial
In tutto l’arco temporale in cui Andromède è stata nelle mani dei Morla è rimasta sempre custodita dalla famiglia. Ereditata di generazione in generazione, l’opera ha preservato in maniera visibile il profondo legame di rispetto e amicizia esistente tra “l’amico cileno” e Auguste Rodin. C'è di più: la scultura 
è segnalata nelle mani della famiglia Morla ancora nel 1930 da Georges Cluster, primo curatore del Museo Rodin. 
Andromeda è una figura appartenente alla mitologia greca, figlia del re di Etiopia Cefeo e della regina Cassiopea, che si vantava di possedere una bellezza più grande di quella di tutte le Nereidi, le ninfe di Poseidone. La ninfe chiedono vendetta al Dio dei Mari che risponde scagliando una mareggiata e un mostro marino contro il Regno di Cefeo (collocato nell’attuale Striscia di Gaza). Il Re consulta un oracolo che, al fine di acquietare Poseidone, gli consiglia di sacrificare la figlia Andromeda alla mostruosa creatura. Cefeo fa così incatenare la figlia a una roccia a pelo d’acqua, sperando di calmare il mostro con la sua offerta.

Arttcurial Parigi: lavoro d'archivio e catalogazione 
Su quel masso la ragazza rimane in agonia sino all’arrivo di Perseo che, trovandola, uccide il mostro e le restituisce la libertà. Spesso confusa con La Danae creata da Rodin nel 1885, la scultura infonde però gli stessi sentimenti di disperazione, fatica e rassegnazione. Questi temi, insieme a quelli enunciati con la Porte de l’Enfer, lasciano intendere che si trattassero di studi per un’illustrazione. La prima delle cinque Andromeda è stata esposta per la prima volta da Rodin alla Gallery Georges Petit a Parigi, nel 1886. La copia che andrà in asta per la cura di Artcurial è la seconda creata dall’artista. 
Nell’introduzione del catalogo dell’asta, Serge Lemoine, Scientific and cultural advisor di Artcurial, così descrive l’opera: "Questo lavoro ha tutte le carte vincenti per sedurre il pubblico. Il soggetto, il materiale, le dimensioni, lo stato conservativo e, come abbiamo avuto modo di constatare, la storia. Questa scultura rappresenta una donna nuda 'seduta su una roccia, quasi piegata in due', come recita la descrizione stesa in occasione della mostra del 1886 presso la Georges Petit gallery a Parigi dal critico Gustave Geoffroy. Ciò che ovviamente impressiona maggiormente è il contrasto fra il trattamento della figura - con i suoi volumi ben torniti, i profili morbidi e delicati, la superfice lisca e lucente - e quello della roccia che sorregge la vergine, dall’apparenza ruvida e connotatata da rare evocazioni arboree". Ancora Lemoine:  "Tutta l’arte di Rodin è caratterizzata dal dialogo tra l’immagine compiuta e il non finito del blocco a partire dal quale essa prende forma e a cui resta legato. Colpiscono la varietà di profili e lo scorcio di tre quarti su cui è costruita la composizione, la sequenza di forme e le diverse inflessioni luminose... La sensualità della scultura di Rodin è ormai riconosciuta universalmente e ne ha garantito il successo. Le dimensioni sono importanti: 28,1 cm di altezza, 18.5 cm di profondità. La scultura è stata pensata per un interno, favorendo l’intimità della contemplazione e ha preso il nome di Andromède quando divenne chiaro il riferimento al mito greco".                                                                           
                                                                                          D.V.