Ravenna Festival 2015 suona… Dante Alighieri 

Riccardo Muti con l'Orchestra Cherubini
L’edizione 2015 di Ravenna Festival (22 maggio-27 luglio 2015) pensa ancora più in grande e dedica un tributo al sommo Dante Alighieri, nei 750 anni dalla nascita. “La ricorrenza, già di per sé estremamente significativa, segnerà di fatto l’incipit di un percorso, della durata di sette anni, con una scansione biennale, che si concluderà nel 2021, VII Centenario della morte del poeta avvenuta a Ravenna, che ne custodisce gelosamente le spoglie mortali e ne coltiva amorevolmente l’immortale memoria”, spiegano gli organizzatori. 

Zubin Mehta
“Tappe di questo percorso ­­- aggiungono a Ravenna - saranno altrettanti lavori e progetti (sette, ndr) commissionati dal festival ad artisti che operano nei diversi linguaggi della creazione contemporanea, assecondando la natura multidisciplinare della manifestazione. Obiettivo principale è quello di mettere in evidenza l’attualità vivificante dei capolavori danteschi, in primis la Commedia, inesauribile ‘opera mondo’ in cui è forse depositato anche il segreto della nostra modernità”.  

Anche la nuova edizione della rassegna riserva il suo spazio centrale alla musica sinfonica con il ritorno di Zubin Mehta assieme all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un programma classico-romantico su musiche di Beethoven, Wagner e Ciajkovskij. Altro pezzo forte del Festival il concerto dell’orchestra dei Münchner Philharmoniker diretta da Semyon Bichkov, impegnati nell’esecuzione della Terza Sinfonia di Brahms e di due capolavori del primo Novecento francese: il Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra di Ravel (con un solista del calibro di Jean-Yves Thibaudet) di Ravel e La mer di Claude Debussy.  

Un’ulteriore possibilità di immergerci nel mondo dantesco sarà "indagata" dalla Budapest MAV Symphony Orchestra che assieme all’Angelica Girls’ Choir, anch’esso proveniente dalla capitale ungherese, eseguirà, diretta da Vittorio Bresciani, la grandiosa Dante-Symphonie di Franz Liszt (una coproduzione con il Budapesti Tavaszi Fesztivál - Festival di Primavera di Budapest), introdotta dalle letture dantesche per la voce di Chiara Muti e accompagnata dalle immagini di Gustave Dorè. 

Riccardo Muti
Riccardo Muti, sempre sul podio della prediletta Orchestra Cherubini e vera anima musicale del Festival, sarà protagonista dell’ormai tradizionale concerto sulle “Vie dell’Amicizia” mentre non si potrà perdere, nell’epoca del de-comporre e del ri-comporre, l’operazione compiuta dal compositore britannico Max Richter, già tra i fondatori del leggendario Piano Circus ed autore di importanti colonne sonore. Richter ha riscritto uno dei brani più popolari della musica di tutti i tempi - Le quattro stagioni di Vivaldi - rendendolo un brano assolutamente contemporaneo.

All’estero il reload del capolavoro vivaldiano, che si avvale di un solista di grande classe e virtuosismo come il violinista inglese Daniel Hope, è stato accolto da un grandissimo successo. Quella che ne offrirà Ravenna Festival sarà la prima esecuzione italiana. 

Nicola Piovani
L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Pietro Mianiti, con il celebre pianista jazz Danilo Rea come solista, ripercorrerà, poi, “60 anni di sigle Rai” e dunque oltre mezzo secolo di storia italiana e del nostro immaginario collettivo, scanditi da brani musicali che vanno dal tema dell’Inizio delle trasmissioni (il Finale del Guglielmo Tell di Rossini), alla sigla di Quark (la Suite n. 3 di Bach) passando per Ufo Robot, Canzonissima, Sandokan, Studio uno, Spazio 1999 e molte altre fino ad arrivare al tema della Fine delle trasmissioni (l“Aria di Saturno” composta da Roberto Lupi) che, con il monoscopio Rai, augurava la buonanotte agli italiani.

Attesissimo anche il recital di Roberto Vecchioni, uno dei protagonisti indiscussi della canzone d’autore italiana. Il Ravenna Festival gli rende omaggio (dopo aver ospitato nel corso degli anni Franco Battiato, Francesco De Gregori, Gino Paoli, Renato Zero, Peppe Servillo e Vinicio Capossela) in una esibizione insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. 


Daniele Vaninetti