Do Leoni, la "Grand Table" di Venezia


La tradizione veneziana e veneta tutta, che non è solo pesce, e un futuro quasi assicurato da Grand Table dei Relais & Chateaux. Il Ristorante Do Leoni, come quelli di San Marco, è una delle perle dell'Hotel Londra Palace: una cucina centralissima, affacciata su Riva degli Schiavoni, e vicinissima al nucleo storico più celebre e affollato della città lagunare. Qui è all'opera da anni l'executive chef Loris Indri, autore e creatore di un menu che è quasi lo specchio della sua straordinaria semplicità.


Loris Indri 
Style Legends lo ha incontrato ben sapendo che il Do Leoni è da decenni un punto di riferimento per la proposta gastronomica locale. Le guide lo "tengono d'occhio" da tempo, ne segnalano la bellezza degli ambienti (sala e veranda estiva), la nobiltà degli arredi antichi (ma in un'atmosfera che si fa anche più informale e moderna), la cura della presentazione dei piatti e il servizio, il trionfo dei sapori e saperi culinari. Loris è un abile "artigiano" di una volta e sa benissimo che mare e terra non vanno mai traditi. Si parte e si arriva qui. A lui - come racconta - basta inserirvi un pizzico di innovativa creatività. Al resto ci pensa la carta dei vini e degli champagne curata dal maitre-sommelier Samuel Boston. 

Noi abbiamo degustato - nell'ordine e lasciando mano libera allo chef - le "Sarde in saor do leoni" (rotolini di sarde al forno dorati con pesto di uvetta, pinoli e aceto aromatico di Gewurzetraminer, crema di cipolla bruna). la "Frittura di scampi calamari e verdurine croccanti" (la conferma del binomio pesce-verdure ma senza mai rinunciare alla tradizionalissima maionese) e un "Gelato alla vaniglia mantecato" con scorzetta di limone tritata, menta fresca, "un pizzico di polvere di caffè" e di liquore "Ombra" alla liquirizia di Calabria. Il tutto servito in coppetta e accompagnato con savoiardi fatti in casa. Dulcis in fundo le inarrivabili frittelle veneziane, il cui segreto sta nell'impasto - "omogeneo e liscio" - di ben 14 ingredienti. Guai a perdere i tempi giusti.

Si pranza e si cena - il ristorante è aperto anche agli esterni - a ridosso di gondole, vaporetti e pontili. Il Canal Grande e Piazza San Marco non aspettano, così come è sempre pronto a servire i suoi cocktail il bar del Londra Palace, un altro dei tanti angoli - tutti in perfetta armonia tra loro - prediletti da una clientela che ama questo hotel e il suo ristorante per la loro discreta eleganza. 


Il che produce un effetto meravigliosamente straniante: il non sapere, alla fine, se sia più rilassante rimanere dentro il Londra Palace ancora un po' o uscire fuori dai suoi confini, oltre la sua bellissima veranda. Effetto di una doppia bellezza, interna e esterna. La gioia del palato che diventa quella dell'andare per campi, calli, ponti e canali della Serenissima. La serenità che si respira dentro il Londra Palace. Grande classe con tocchi autenticamente chic. E l'ulteriore riprova che dentro un grande hotel si svela quasi sempre anche un grande ristorante. 

E' il comfort a dettare legge in quello che Condé Nast Traveler aveva già inserito nella sua Gold List. Uno stile neoclassico. Anzi un classico dell'ospitalità veneziana tout court. Do Leoni e il "suo" Londra Palace: un binomio all'insegna di una nuova avventura. Quella dentro i Relais & CHateaux.

Daniele Vaninetti