Parmigiani Fleurier, Toric Quaestor Labyrinthe


Parmigiani ha avuto un'evoluzione notevole, salendo la difficile china che porta al successo. Fin dalla fondazione, la maison ha ritenuto di seguire una filosofia che si è dimostrata vincente: creare pezzi di alta orologeria con la cura e la passione che solo un piccolo artigiano può avere. Ora il piccolo artigiano non è più tanto piccolo, ma continua a regalarci esempi di alta orologeria che si pongono costantemente ai vertici. Al SIHH di Ginevra, è stato presentato il Toric Quaestor Labyrinte, segnatempo che pur richiamando chiaramente la mitologia greca, apporta innovazioni e soluzioni tecniche di pregio, caratteristica da sempre fondamentale della casa.

La maison ha voluto ispirarsi alla mitologia greca traducendo un concetto culturale di grande profondità, nella più alta tecnica di orologeria.

Dedalo, architetto greco, creò il labirinto per imprigionarvi il Minotauro. La difficoltà a districarsi, l'iter che riporta spesso a passaggi già visti e la quasi impossibilità ad uscirne, hanno accresciuto nelle epoche il senso di mistero che a tutt'oggi ancora riempie il labirinto in sé. Se si è alla ricerca del più alto significato filosofico del labirinto, non bisogna fermarsi  primo aspetto, non basta valutare i meandri, la ricerca del labirinto non è giusto la scoperta della corretta strada, ma piuttosto la sua stessa ricerca, perdendo la cognizione dello spazio esterno e del tempo stesso.

Ecco che Parmigiani ci propone un segnatempo a ripetizione minuti con un quadrante composto da due materiali sovrapposti, preziosissima giada birmana e una lastra di oro bianco traforata a formare il corpo del labirinto. Tale piastra, dapprima lavorata a macchina, viene successivamente trattata e rifinita a mano con una procedura che richiede oltre 35 ore, con una fine smussatura di tutti i 52 angoli interni e una lucidatura a specchio. Una lunetta a doppia godronatura impreziosisce ulteriormente il quadrante, che è solo la parte più evidente del segnatempo il cui cuore, il calibro PF357 a carica manuale, 21.600 a/h, 35 rubini, 72 ore di riserva di marcia, rappresenta uno splendido esempio di alta orologeria.

In una generosissima cassa in platino 950 a finitura lucida da 46 mm, Parmigiani ha racchiuso la complicazione ripetizione minuti applicando soluzioni innovative tali da essere inedite e finalizzate alla produzione un suono dalla purezza cristallina. Primaria è la qualità della melodia, e questo aspetto ha comportato studi, analisi e soluzioni di nuova portata. Ecco allora che il calibro è stato bloccato alla cassa con un ulteriore punto di ancoraggio, tramite un piccolo pezzo posto direttamente sotto al timbro. Eliminata la possibilità di vibrazioni, il risultato non potrebbe essere diverso da una propagazione perfetta della melodia.

L'altra grande innovazione riguarda, sempre per ottimizzare la qualità del suono, l'utilizzo di un volano di inerzia. Tutti i precedenti meccanismi traevano l'energia da una ruota dentata la quale poteva produrre il classico rumore meccanico di sottofondo; l'utilizzo del volano apporta un'energia costante e senza sbalzi e soprattutto una silenziosità assoluta.

Il risultato di questa grande tecnica applicata è un melodioso suono del carillon, accentuato dalla cassa che con la sua dimensione permette una propagazione eccellente. Sul lato sinistro della cassa è presente il sistema di entrata in funzione della ripetizione minuti, su due timbri, con disinnesto della regolazione dell'ora quando la suoneria risulta in funzione.

Il quadrante mostra anche le funzioni di riserva di carica al 3, e piccoli secondi al 6, lancette centrali per ore e minuti "Javelot" con superluminova, vetro zaffiro antiriflesso, con tenuta a 10 metri, corona da 7 mm con cabochon in zaffiro ad impreziosire ancor più, se necessario, questo magnifico orologio. Completano il tutto le decorazioni dei ponti rodiati a còte de Geneve, cinturino in alligatore Hermès e fibbia godronata in oro 18 carati anch'essa rifinita lucida.

Stefano Carazzali