Street Art: Laika omaggia Awdah Kathaleen. Roma
Nella nottte tra mercoledì 30 e giovedì 31 luglio 2025, in occasione della commemorazione di Awdah Kathaleen - l'attivista palestinese conosciuto per aver lavorato al documentario vincitore del Premio Oscar No Other Land, ucciso nel villaggio di Masafer Yatta da un colono israeliano - la street artist italiana Laika ha affisso un nuovo poster dal titolo "Awdah". L’opera, affissa a Piazza Sauli, nel quartiere Garbatella a Roma, raffigura il suo volto ed è densa di simboli e riferimenti alla causa palestinese. "Ho voluto rendere omaggio, a modo mio, a una persona straordinaria che ha difeso la propria terra pagando con la vita - ha dichiarato Laika -. Ho scelto di farlo durante una commemorazione pubblica, alla presenza dei suoi amici romani, attivisti e attiviste, compagni e compagne di lotta, in un quartiere che ha accolto Awdah nei suoi viaggi a Roma. Awdah Kathaleen è stato un attivista non violento e un insegnante, impegnato nella denuncia della pulizia etnica in corso in Palestina, tanto nella Striscia di Gaza quanto in Cisgiordania: territori devastati da demolizioni forzate, espropri e continue violenze da parte di coloni israeliani armati, spesso agendo con la complicità e la protezione delle autorità statali... Quello che sta accadendo in Palestina è inaccettabile - continua Laika -. L’Occidente sta consentendo, in modo sistematico, la cancellazione di un intero popolo, che ha diritto a vivere in pace e con dignità. Gaza è oggi ridotta a un campo di concentramento a cielo aperto, mentre la Cisgiordania palestinese sta progressivamente scomparendo sotto l’espansione delle colonie illegali. L’impunità resta una costante: l’assassino di Awdah è oggi libero, mentre molti attivisti di Masafer Yatta sono incarcerati senza processo". All'affissione del poster era presente anche Micol Meghnagi, attivista e amica di Awdah, che ha dichiarato: "Ad Umm Al Khair hanno proibito anche la sua commemorazione, il diritto a piangere una persona infaticabile, un padre, un marito. È così che agisce l’occupazione israeliana: priva i palestinesi della propria dignità anche da morti; deumanizza la perdita, il dolore, l’amore. È per questo che lo abbiamo commemorato a Roma" . A concludere è ancora Laika, con una dura denuncia: "Come può uno Stato che ha causato la morte di oltre 60.000 persone, tra cui 18.000 bambini, che affama quasi due milioni di esseri umani, espropria terre e lascia impuniti crimini come quello di Awdah, essere ancora definito 'l’unica democrazia del Medio Oriente?'".