Presto Spoerri ebbe la visione di connotare il paesaggio e farlo interpretare da un’ampia schiera di amici e amiche autori di tante opere disseminate nel parco, talvolta risemantizzando opere già realizzate e qui spostate, talaltra producendo o promuovendo opere in situ, radicate tracce permanenti in dialogo con l’ambiente circostante e integrato nell’opera, in un certo senso modificandolo. In accordo con gli eredi di artisti amici, Spoerri ha voluto ospitare nel suo parco opere producendole post-mortem, progetti non realizzati prima, tratti da bozzetti o portati a termine come nel caso di Meret Oppenheim, Roland Topor, o dell’omaggio a Joseph Beuys, ad esempio. Talvolta ha apportato modifiche alle opere originarie in relazione allo spazio che le ha accolte. Non potevano mancare gli amici e le amiche di una vita come Eva Aeppli e Jean Tinguely che, nella Parigi di fine anni Cinquanta, hanno tenuto a battesimo la scoperta di una vocazione artistica che avrebbe soppiantato quella per la danza, già ben sviluppata da primo ballerino dell’Opera di Berna. Sebbene il ritmo, l’equilibrio bloccato, la dinamicità percorrano le opere del Giardino a evocare la particolare sensibilità per il movimento del suo autore. Oggi il parco ospita tantissime opere, ora mimetizzate nel paesaggio ora segnacoli e richiami sui profili più emergenti, che rispecchiano nell’insieme il messaggio lasciato da Spoerri nella sua sfida di domare, penetrare, comprendere il luogo nella sua totalità, innescarvi equilibri dialettici con una natura indomabile favorendo una cocente riflessione sulla sostenibilità e la salvaguardia ambientale. Si comprende bene, percorrendolo, quanto il Giardino rappresenti una grande scenografia esistenziale, una parabola di vita, un singolare e fenomenale autoritratto immersivo quindi, e anche uno spaccato di storia dell’arte recente, e non di meno, come molti lo hanno definito, un Poesiealbum a tre dimensioni. Nel libro dei ricordi gli amici lasciano parole e segni che parlano del proprietario del volume, parlano di amicizie e insieme di chi scrive. Al Giardino, sempre comunque sotto la regia di Daniel Spoerri, hanno operato gli artisti e le artiste; la sua poetica aleggia viva nel parco divenuto una sorta di testamento morale e poetico di un uomo fra i più curiosi, brillanti, importanti e longevi maestri del XX secolo coinvolti nella poetica neo-dadaista del riuso. Un poesiealbum, dunque, immersivo e ambientale. La mostra, allestita in una delle stanze dell’edificio centrale del grande borgo, e il volume, che comprendono un centinaio di fotografie tratte prevalentemente dall’archivio del Giardino, guidano visitatore e lettori in un viaggio visivo a ritroso attraverso le fasi di sviluppo e creazione delle opere. Daniel Spoerri è quasi sempre presente a condividere i progetti, a sovrintendere alla loro realizzazione ad accompagnare chi sta lavorando ad aggiungere un nuovo prezioso elemento alla collezione del Giardino: una storia nascosta, attraversata sempre dalla presenza e dallo sguardo di Spoerri che resta ora tracciato dalle opere permanenti nel parco. Il Giardino trasuda della presenza del suo mentore, conservandone integro il suo messaggio. Le immagini e le parole in ricordo aiutano a comprendere cosa rappresenti questo parco e a capire quante storie sottostanno a ogni profilo del paesaggio, ad ogni intervento artistico, ad ogni nome. Quelli rappresentati sono soltanto alcuni esempi per testimoniare l’intensità di questa opera totale e rendere omaggio al maestro suo regista, mai assente dal set. Oltre alle finestre nel tempo sul Giardino generate dalle fotografie esposte, il Poesiealbum è un libro di memorie che resterà nel tempo in omaggio a Spoerri, arricchito da storie di vita e di incontri. Un prezioso percorso fra trame visive che conservano il sapore di memorie d’archivio, variegate per formati e provenienze, scattate con mezzi più o meno professionali e amatoriali, a colori o in bianco e nero. Spesso sono state scattate dallo stesso Spoerri che non è raro vedere ripreso con le sue macchine fotografiche a tracolla. Questo diario percorre, dunque, solo uno degli infiniti possibili attraversamenti del passato e della storia del Giardino come esempio della stratificazione di memorie di questo luogo, come un figlio prediletto mai avuto. Il contributo ricevuto da parte di Fondazione CR Firenze si colloca nell'attività filantropica dell’istituzione che promuove e sostiene progetti e proposte provenieniti dal Terzo Settore nei campi dell’arte e cultura, della ricerca, dell’educazione, del welfare e dell’ambiente. "Supportare gli eventi dedicati a Daniel Spoerri - afferma Gabriele Gori, direttore generale di Fondazione CR Firenze - significa per la Fondazione valorizzare un patrimonio culturale straordinario e radicato nel territorio grossetano. Iniziative come questa, che uniscono memoria artistica, paesaggio e comunità, incarnano pienamente la nostra missione di promuovere una cultura diffusa, accessibile e radicata nei luoghi". (testo di Anna Mazzanti)
*************************
Fondazione HIC TERMINUS HAERET
Il Giardino di Daniel Spoerri
POESIE ALBUM
Omaggio a Daniel Spoerri
Esposizione fotografica e presentazione del volume
A cura di Anna Mazzanti, Susanne Neumann
Da domenica 3 agosto a lunedì 3 novembre 2025
Inaugurazione 3 agosto 2025 ore 11.00
Fondazione HIC TERMINUS HAERET - Il Giardino di Daniel Spoerri
Loc. Il Giardino, Strada Provinciale Pescina
Seggiano (GR)
www.danielspoerri.org
Copertina - Daniel Spoerri seduto sulla sua prima opera in bronzo, Santo Grappa (1970), 1997. Il Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano; Esposizione POESIE ALBUM. Omaggio a Daniel Spoerri, 2025 (foto Susanne Neumann).
Fondazione HIC TERMINUS HAERET
Il Giardino di Daniel Spoerri
POESIE ALBUM
Omaggio a Daniel Spoerri
Esposizione fotografica e presentazione del volume
A cura di Anna Mazzanti, Susanne Neumann
Da domenica 3 agosto a lunedì 3 novembre 2025
Inaugurazione 3 agosto 2025 ore 11.00
Fondazione HIC TERMINUS HAERET - Il Giardino di Daniel Spoerri
Loc. Il Giardino, Strada Provinciale Pescina
Seggiano (GR)
www.danielspoerri.org