Battistelli: ecco MITO SettembreMusica | Rivoluzioni

MITO SettembreMusica 2025 torna a unire Milano e Torino in un’unica grande proposta culturale comune articolata in quattro perimetri tematici per indagare la musica di ieri e di oggi, da Vivaldi e Bach a Šostakovič, Berio, Saunders e Moussa, dalla tradizione corale sacra occidentale alle tradizioni musicali orientali, dai tempi di pace e di guerra ai fenomeni migratori. Oramai il programma è definito: la Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung apre la programmazione nel capoluogo piemontese mentre è la London Symphony Orchestra con Sir Antonio Pappano a dare il via al calendario meneghino. Il tema stavolta è Rivoluzioni, come indicato dal direttore artistico Giorgio Battistelli (nella foto di copertina) per la diciannovesima edizione della rassegna in calendario dal 3 al 18 settembre nei due capoluoghi regionali "gemellati".
Mao Fujita (foto Dovile Sermokas)
MITO propone - tra concerti sinfonici, musica da camera, spettacoli per bambini, proposte multidisciplinari - 67 appuntamenti lungo un programma che attraversa epoche e generi, classici e prime assolute, sollecitando il pubblico alla costruzione di un proprio percorso originale attraverso le quattro declinazioni del tema - Mitja e gli altri, Berio e le avanguardie, Rivoluzioni/ tempi di guerra, tempi di pace, Ascoltare con gli occhi -, perimetri tematici dai contorni spesso labili o sovrapponibili. "Il tema 2025 - spiega Battistelli - viene declinato in una molteplicità di sensi: estetico, spirituale e scientifico. È una definizione che allude anche a un mutamento radicale di un ordine stabilito, che vuole essere rottura di abitudini di ascolto consolidate e apertura di nuove prospettive. Come già nel 2024, la programmazione si muove sul doppio binario della promozione e valorizzazione delle migliori espressioni della cultura prodotta e promossa dai due poli del festival e del dialogo con realtà oltre confine, per costruire relazioni progettuali in una prospettiva di integrazione europea. La volontà che guida questa scelta è quella di riprodurre la complessità (o il caos) del presente, senza confondere il pubblico, ma esponendolo a stimoli, provocazioni, riflessioni, idee, in una progettualità che va oltre l’intrattenimento colto e si pone come strumento di pensiero. Un festival, quindi, che ha come ambizione l’essere più coerente con la complessità del tempo presente". "La nuova edizione unisce ancora una volta Torino e Milano in un progetto culturale comune, valorizzando il loro patrimonio musicale e rafforzando il legame con la scena internazionale - dicono i sindaci della Città di Torino e Milano, Stefano Lo Russo e Giuseppe Sala -. Anno dopo anno, il Festival continua a essere un simbolo dell’incontro tra culture, epoche e linguaggi, rafforza il legame tra le nostre due città e contruisce a diffondere cultura attraverso il linguaggio universale della musica. Siamo certi che anche questa volta saprà emozionare e ispirare, rinnovando quello spirito di partecipazione e scoperta che rende MITO SettembreMusica un appuntamento imperdibile".  

Sir Antonio Pappano (ph. Frances Marshall 1986)
Si parte con l'inaugurazione a a Torino (Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto) mercoledì 3 settembre con la Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung e un programma che colloca l’appuntamento nel primo perimetro, "Mitja e gli altri", per ricordare i 50 anni dalla morte di Dmitrij "Mitja" Šostakovič, del quale si esegue in apertura l’Ouverture festiva op. 96, seguita dal Secondo Concerto per pianoforte di Rachmaninov con il pianista Mao Fujita e la "Patetica" di Čajkovskij. Il giorno successivo, giovedì 4 settembre, a Milano al Teatro alla Scala, Sir Antonio Pappano dirige, invece, la London Symphony Orchestra nel Secondo Concerto di Prokof’ev con la star sud-coreana Seong-Jin Cho, (in locandina anche la Suite da Candide di Bernstein e la Terza Sinfonia di Copland). Entrambe le serate d’apertura si realizzano grazie al Presenting Partner Intesa Sanpaolo, che collabora anche per gli ormai tradizionali concerti al Santuario di San Giuseppe a Milano (giovedì 11 settembre, con il celebre fisarmonicista Samuele Telari che eseguirà le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach) e all’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino (lunedì 15 settembre con l'Eliot Quartett impegnato nell’integrale dei Quartetti di
 Šostakovič). La London Symphony Orchestra con il suo direttore principale sono, poi, anche a Torino (Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto) venerdì 5 settembre con un programma differente che comprende la Sinfonia n. 9 di Šostakovič, il Secondo Concerto di Chopin con Seong-Jin Cho, già vincitore del Concorso Chopin, il poema sinfonico Juventus di Victor de Sabata e l’ouverture dalla Semiramide di Rossini. L’omaggio a Šostakovič segna anche l’ultimo concerto a Torino mercoledì 17 settembre con la Sinfonia n. 13 affidata ai complessi del Teatro Regio diretti da Enrico Calesso. Un posto speciale occupa poi la Sinfonia n. 10, una delle sue opere più potenti e intense, composta subito dopo la morte di Stalin, che viene eseguita mercoledì 10 settembre a Milano (Teatro Dal Verme) dalla Luzerner Sinfonieorchester guidata da Michael Sanderling con la proiezione del film Oh to Believe in Another World dell’artista sudafricano William Kentridge. Vengono quindi proposte diverse composizioni da camera del maestro russo, considerate come "spazio privato" attraverso il quale la sua vena creativa si espresse senza i pesanti condizionamenti imposti dai rigidi canoni dell’estetica del regime sovietico.

  
Eliot Quartett (photo by Kaupo Kikkas)
I quattro giovani musicisti dell’Eliot Quartett di Francoforte saranno così impegnati, tra le due città, nell’integrale dei suoi 15 quartetti per archi (6, 7, 13, 14, 15 settembre). Il pianista Maurizio Baglini e il Quartetto di Venezia eseguono altre pagine cameristiche di "Mitja" martedì 9 settembre a Milano (Spazio Teatro 89) così come a Torino (domenica 14 settembre Conservatorio Verdi) è protagonista l’Ars Trio con i percussionisti dell’Ars Ludi. Corollario alle composizioni di Dmitrij Šostakovič, il festival presenta una serie di concerti dedicati a musiche di suoi contemporanei di area sovietica e non solo, come il polacco Mieczysław Weinberg, uno dei compositori più sottovalutati del XX secolo, il georgiano Giya Kancheli, il cui stile personale fonde il minimalismo con la musica tradizionale, oppure l’ucraino Valentin Silvestrov, le cui opere nascono da una riflessione profonda sulla nostalgia, la memoria e il tempo, riuniti in un concerto a Torino (Teatro Vittoria) venerdì 12 e a Milano sabato 13 settembre (Teatro Dal Verme) con Manuel Zurria (flauti) e Oscar Pizzo (pianoforte). L’immagine guida di MITO SettembreMusica 2025 è una fotografia firmata da Giorgio Ferrero, il direttore creativo dello studio multidisciplinare MYBOSSWAS di Torino, realizzata in collaborazione con Giorgio Battistelli. L’intento del direttore artistico era quello di racchiudere in un’unica immagine la forza visionaria e lo spirito rivoluzionario dei grandi innovatori della musica del passato, proiettandoli all'interno delle urgenze e della complessità del tempo presente. I due autori (che avevano già collaborato alla creazione dell’immagine dell’edizione 2024) hanno pensato di proiettare all’interno dell’immaginario simbolico del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo un corteo lento e sicuro di compositori visionari capeggiati da tre studenti di musica selezionati con una call aperta a giovani musicisti under 20.


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