Giustizia alimentare, la CLIMAVORE Assembly a Roma

Sabato 28 e domenica 29 ottobre si tiene la prima edizione della CLIMAVORE Assembly, evento promosso dal 2015 da CLIMAVORE, piattaforma di ricerca che lavora per immaginare diete rigenerative e nuove infrastrutture alimentari connettendo tra loro spazi artistici, culturali e agricoli e sviluppando ricerche, programmi pedagogici, operazioni curatoriali e apprendistati di cucina che rendano possibile una trasformazione dell’impatto dell’industria alimentare su clima e ambiente. Avviata da Cooking Sections, è una piattaforma di ricerca che si interroga sul modo in cui mangiamo quando l'uomo interferisce nel cambiamento climatico e lavora per immaginare diete rigenerative e infrastrutture alimentari per le nuove stagioni nate dall’impatto dell'essere umano sull’ambiente.
Campidoglio, Rome. Photo Cooking Sections
L'Assembly riunisce agricoltori e coltivatori, artisti, chef, cooperative, imprese alberghiere, ricercatori, pensatori culturali, ambientalisti, decisori politici, custodi di sementi vive coinvolti per re-immaginare il ruolo di musei e istituzioni culturali come agenti di trasformazione dei sistemi alimentari e agricoli nel contesto della crisi climatica. L’incontro, che in occasione della sua prima presentazione coinvolge decine di organizzazioni di base provenienti dall'Italia e dal Mediterraneo insieme a rappresentanti internazionali, vuole essere uno strumento per affrontare il ruolo che la cultura può svolgere per una transizione verso una giustizia alimentare radicata in infrastrutture ecologiche. Tra i partecipanti confermati che seguiranno i lavori nelle due giornate dell’assemblea si segnalano Alessio Baù, C40 - Cities Climate Leadership Group, Carlo Cellamare, Università La Sapienza, Nadia El-Hage, International Commission on the Future of Food and Agriculture, Charles Esche, Van Abbemuseum, Germana Fratello, Campi Aperti, Adrian Lahoud, Royal College of Art, Ulrikke Neergaard & Irene Campolmi, KØS Museum of Art in Public Spaces, Berkan Özyer, Istanbul Planning Authority, Lucia Pietroiusti & Kostas Stasinopoulos, Serpentine Galleries, Costanza Pizzo, Observatoire de la Souveraineté Alimentaire et de l’Environnement; Beatrix Ruf, Hartwig Art Foundation, Vicente Todolí / Todolí Citrus Foundation. Sabato 28 ottobre, dalle 09:30 alle 17:30, il Museo delle Civiltà ospita la prima di due giornate di presentazioni, pranzi, dibattiti e workshop mettendo in contatto figure internazionali ed esplorando tattiche culturali e artistiche per azioni e politiche ecologiche.

Insieme si penserà a come il cibo possa essere uno strumento per affrontare le sfide poste dalla crisi climatica, nonché i cambiamenti culturali e le azioni necessarie per sostenere agrobiodiversità, salute del suolo, un mercato etico alternativo e la raccolta di semi viventi. Tra le organizzazioni coinvolte interverranno: Casa delle Agricolture da Castiglione d’Otranto, Instroom Academy da Anversa, Sakiya da Ramallah e Roberta Bruno dalla Cooperativa Karadrà. Domenica 29 ottobre dalle 9.30 alle 16:30 la seconda giornata viene ospitata in Campidoglio dove, come in un dibattito parlamentare, intervengono anche Frances Morris, direttrice emerita della Tate Modern, e Parviz Koohafkan, fondatore e presidente della World Agricultural Heritage Foundation. La giornata è dedicata alle strategie, alle azioni e agli impegni delle istituzioni culturali per affrontare la crisi climatica utilizzando il cibo. Nel corso della giornata verranno condivisi anche una serie di case studies raccolti nella campagna Becoming CLIMAVORE, che ripensa i menu di ristoranti, caffè e mense di istituzioni culturali ed educative: sperimentazioni concrete del ruolo della cultura e delle istituzioni come agenti facilitatori di futuri alimentari, agricoli e sociali più sostenibili. 
Lanciata nel 2020 con le quattro istituzioni museali afferenti alla Tate - dove il salmone d'allevamento è stato eliminato dai menu e sostituito con prodotti di acquacoltura rigenerativa - Becoming CLIMAVORE coinvolge oggi più di 20 istituzioni in tutto il mondo, tra cui il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Serpentine Galleries di Londra, la Biennale di Istanbul, il Victoria & Albert Museum di Londra e il KØS di Køge.

Visible Award 2019 Temporary Parliament (Ph Benoit Lorent)
La conclusione, domenica 29 ottobre, è affidata a una serata musicale del programma Merende all’Angelo Mai. CLIMAVORE Assembly nasce grazie a due borse di studio di Visible, progetto di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna (la prima in collaborazione con Locales project), che hanno permesso alla piattaforma di gettare le basi di un progetto a lungo termine in Italia. Si basa sull'esperienza dei Visible Temporary Parliaments, che dal 2015 occupano temporaneamente i parlamenti delle città con progetti artistici socialmente impegnati per infondere nuove prospettive nei dibattiti democratici. La ricerca per CLIMAVORE Assembly è stata prodotta con CLIMAVORE x Jameel al Royal College of Art di Londra. L'Assemblea è promossa da Visible (Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna), dal partner storico Nicoletta Fiorucci Foundation, e CLIMAVORE x Jameel presso RCA, in collaborazione con Museo delle Civiltà di Roma, Roma Capitale, Gaia Art Foundation, Teiger Foundation e Hartwig Art Foundation. L’evento è stato realizzato inoltre grazie al sostegno di American Academy in Rome, Real Academia de España en Roma, Deutsche Akademie Rom Villa Massimo, Circolo Scandinavo di Roma, Istituto Svizzero di Roma.

Dida terza immagine dall'alto in basso: Køs CLIMAVORE Food Market, 2023. Courtesy of KØS Museum of Art in Public Spaces. Photo: Andreas Holmby

***************************************
CLIMAVORE Assembly
Sabato 28 ottobre 2023, dalle 09:30 alle 17:30 Museo delle Civiltà, Roma
Domenica 29 ottobre 2023, dalle 9.30 alle 16:30 Aula Giulio Cesare, Campidoglio, Roma
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
Per la prima volta in Italia l’assemblea internazionale che riunisce agricoltori e coltivatori, artisti, chef, cooperative, imprese alberghiere, ricercatori, pensatori culturali, ambientalisti, decisori politici e custodi di sementi vive, per immaginare come le istituzioni culturali possano contribuire a creare le basi per una giustizia alimentare e a arginare la crisi climatica