Biennale Musica 2023 premia Brian Eno | Il Festival

Biennale Musica (16-29 ottobre 2023) incorona un protagonista assoluto della scena contemporanea: Brian Eno (nella foto qui sopra) riceve il Leone d'Oro alla carriera 2023 "per la sua ricerca sulla qualità, la bellezza e la diffusione del suono digitale e la sua concezione dello spazio acustico come strumento compositivo". Il celebrato compositore, produttore, artista visivo e attivista - innovatore infaticabile nell’ambito della creatività compositiva e della tecnologia applicata al suono digitale senza mai trascurare le origini analogiche - presenterà sabato 21 ottobre al Teatro La Fenice la prima esecuzione assoluta del progetto Ships, in collaborazione con la Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristjan Järvi, con la partecipazione dell’attore Peter Serafinowicz, lo storico collaboratore-chitarrista Leo Abrahams, il software designer Peter Chilvers, sul palcoscenico insieme allo stesso Brian Eno in un'interazione con le atmosfere orchestrali diffuse ed elaborate per lo spazio acustico del teatro. Il mondo delle Sette Note senza confini.
Baltic Sea Philarmonic (ph Facebook)
Gary Hustwit, regista e fotografo americano, in collaborazione con l’artista digitale Brendan Dawes, presenterà Nothing Can Ever Be The Same, video installazione basata su tecnologie generative, che prevede una retrospettiva artistica di Brian Eno attraverso interviste, progetti di videoarte, conferenze, performance, documentazione del backstage di concerti ed eventi artistici. Brian Eno (1948, Melton - Gran Bretagna) ha raggiunto fama mondiale all’inizio degli anni Settanta con i Roxy Music, che ha fondato, cui sono seguiti album da solista e collaborazioni. In qualità di produttore ha realizzato dischi con i Talking Heads, i Devo, gli U2, Laurie Anderson, James, Jane Siberry e i Coldplay mentre nella sua lunga lista di collaborazioni si segnalano quelle con David Bowie, Jon Hassell, Harold Budd, John Cale, David Byrne, Grace Jones, Karl Hyde, James Blake e, più di recente, con suo fratello Roger nell’album Mixing Colours. Ad agosto 2021 i due fratelli Eno si sono esibiti insieme per la prima volta davanti al pubblico dell’Acropoli di Atene. Gli esperimenti visivi con luce e video di Brian Eno continuano ad affiancare la sua carriera musicale con mostre e installazioni in tutto il mondo. Ad oggi ha pubblicato oltre quaranta album e presentato il suo lavoro alla Biennale di Venezia, al Palazzo di Marmo di San Pietroburgo, al Ritan Park di Pechino, all’Arcos de Lapa di Rio de Janeiro, fino alle vele della Sydney Opera House. Tra i fondatori della Long Now Foundation, è membro del consiglio di amministrazione di Client Earth e patrono di Videre est Credere. Ad aprile 2021 ha lanciato il progetto EarthPercent che devolve fondi raccolti dall’industria musicale ad alcune delle migliori organizzazioni benefiche ambientali attualmente al lavoro sul cambiamento climatico.
  
Scrive Lucia Ronchetti, direttrice del settore Musica della Biennale: "Il 67° Festival Internazionale di Musica Contemporanea Micro-Music è dedicato al suono digitale, alla sua produzione e alla sua diffusione nello spazio acustico, attraverso tecnologie avanzate e ricerche sperimentali. Presenta un ampio spettro di tendenze stilistiche e ricerche creative innovative della scena musicale internazionale, secondo forme installative, performative e online, con molte prime assolute commissionate dalla Biennale Musica e coproduzioni con i più importanti festival internazionali. Micro-Music intende evocare la musica generata attraverso captazioni microfoniche e indagare la natura microscopica del suono. È un rassegna che mira a esaltare la bellezza e la complessità del suono digitale e dei nuovi orizzonti compositivi. L’impronta acustica specifica di ogni paesaggio e l’atto dell’ascolto come lettura dello spazio circostante, attraverso i riverberi articolati e mutevoli che l’ambiente ci rimanda, emergono nelle creazioni elettroniche delle diverse sezioni del Festival, volte a ricercare l’incanto sonoro nel contesto architettonico degli edifici veneziani".
  
E ancora: "Gli artisti invitati, provenienti da tutto il mondo, sono scultori di nuove entità sonore digitali, archeologi musicali alla ricerca di antichi suoni scomparsi, ricercatori della misteriosa, transitoria e magica natura del suono e creatori di inediti incantesimi acustici capaci di coinvolgere il pubblico con vasti affreschi musicali. L’ascolto del suono digitale, privo della visualizzazione delle sorgenti sonore e del contesto gestuale dell’esecuzione e della produzione, invita alla pura percezione acustica per una rinnovata ontologia musicale, resa possibile dall’evoluzione delle tecnologie legate alla riproduzione e diffusione del suono nello spazio. Così come possiamo entrare all’interno della materia grazie al microscopio, allo stesso modo possiamo ampliare la facoltà di ascolto e svelare la complessità del mondo auratico attraverso il microfono e la riproducibilità di ogni evento acustico, per quanto liminale, grazie al trattamento digitale delle informazioni captate nella sfera dell’inudibile, rivelando un mondo sonoro che sembrava precluso alle nostre facoltà percettive. Micro-Music, attraverso eventi teorici e performativi, presenta gli attuali campi di ricerca sul fenomeno dell’ascolto, la verifica di dati scientifici attraverso processi di sonificazione e diversi modelli di biotecnologia applicata alla generazione del suono".