RoRegeneration, il festival delle arti urbane | Rovigo

Da lunedì 11 a domenica 17 settembre 2023 Rovigo si trasforma in una galleria d’arte contemporanea a cielo aperto tra land art, design, fotografia, musica e live performance grazie a RoRegeneration, Festival di arti urbane rigenerative. Nato da un’idea dell’assessorato all’Innovazione del Comune, ha lo scopo di stimolare cittadini e turisti nel diventare parte attiva dei processi di riqualificazione e di rigenerazione della città, attivando nuove percezioni attraverso l’esplorazione di diverse forme espressive urbane. La manifestazione, dapprima dedicato alla street art (che resta comunque il filo conduttore di ogni sua edizione), introduce di anno in anno nuove forme, tra cui la land e la sound art.
Il Museo dei Grandi Fiumi
Negli ultimi anni Rovigo ha avviato un percorso di importanti investimenti al fine del recupero di strutture vuote che sono state adibite a funzioni polivalenti a disposizione dei cittadini e del pubblico degli eventi. 
L’edizione 2023 di RoRegeneration, organizzata con il supporto del Rovigo Convention & Visitors Bureau, mette al centro la città come sistema attivatore di percezioni volte a riconscersi collettivamente in un’identità che evolve e che si arricchisce di spunti grazie all’arte urbana. Da sempre la rassegna porta in città un folto pubblico tra cui molti giovani. Sono interessati ai laboratori di artisti di livello nazionale e internazionale. Insieme realizzano nuove opere. Quest’anno sono previsti tre percorsi espositivi in luoghi che per la prima volta ospiteranno i visitatori con uno sguardo innovativo. Così avviene nella Pescheria Nuova dove l’arte contemporanea diventa scenografia per momenti di dialogo e performativi. Il progetto espositivo "Utopia" presenta il percorso di Carlotta Cernigliaro, rodigina emigrata prima a Milano per la sua formazione, poi nel biellese per realizzare la riqualificazione e apertura al pubblico della dimora storica Villa Cernigliaro (già Villa Germano-Antonicelli). Questa mostra consiste in una ragionata esposizione dei capolavori imperdibili delle avanguardie storiche del 900 e del gruppo di maestri contemporanei più significativi che hanno esposto in villa, vissuto e scambiato qui le loro esperienze, ispirati reciprocamente e collegati concettualmente da un sottile fil rouge che ha liberamente tracciato l’ideale estetico di ognuno.

Le sale di Palazzo Roverella
Il Museo dei Grandi Fiumi ospita invece "Arte, Terra, Acqua", collettiva dei lavori realizzati nelle residenze artistiche di Land Art degli artisti Roberto Ghezzi e Antonio Massarutto. Il territorio polesano, in cui è inserita la città di Rovigo, è contraddistinto da un continuo e rinnovato equilibrio tra uomo e natura, a cui recentemente si uniscono gli effetti dei cambiamenti climatici. Questa incredibile variazione del paesaggio è oggetto di indagine e ne sono testimonianza le opere dei due artisti che si contraddistinguono per il lavoro "attraverso" e "con" l’ambiente naturale. Roberto Ghezzi, con le sue Naturografie che stanno documentando lo stato di salute di ambienti in tutto il mondo, si è dedicato a cogliere elementi ambientali unici presenti nel territorio della pianura alluvionale italiana, dove l’acqua ha forgiato la terra lasciando tracce come gorghi e piccole zone umide, scrigni di biodiversità. Le sue tele sono allestite negli spazi polivalenti del Museo cittadino che raccoglie testimonianze storiche dell’evoluzione del territorio nei secoli. Antonio Massarutto, che ha raccolto elementi legnosi trasportati dal grande fiume fino alla riserva di biosfera del Delta del Po nell’anno della grande siccità, espone installazioni che richiamano l’attenzione sulla capacità di percepire i mutamenti in atto. Il materiale concreto con cui egli opera diventa così una matrice di ricerca estetica capace di porre in sintesi reale e immaginifico, echi di storia con presagi di futuribilità. La galleria fotografica a cielo aperto di Mattia Zoppellaro, dal titolo "E’ ancora qui", trova sede negli spazi di pubblica affissione. L’idea è di far cogliere da angolazioni diverse i caratteri della città, proponendo percorsi percorribili a piedi, in bici o in auto a chi la abita e a chi la visita anche solo per un giorno. L’artista rodigino si è trasferito per studio e lavoro a Milano e propone a RoRegeneration un’esposizione di proprie foto scattate a Rovigo con un’osservazione attenta ai dettagli.

Cello City
Si affiancano due esposizioni in Piazza Annonaria, con i pannelli descrittivi dei progetti che cambieranno il volto della città, e all’Urban Digital Center mentre Cello City presenta sino al 10 settembre il meglio di quest'arte musicale con interpreti affermati. Intensa anche la programmazione di laboratori e incontri che vedono protagonisti bambini e giovani nella realizzazione di tavole da skateboard che vengono successivamente donate all’Associazione Rovigo Skateboard a beneficio di chi desidera avvicinarsi a questa realtà. Momenti musicali completano la rassegna artistica. Il Festival, per il secondo anno, vede Rovigo Convention & Visitors Bureau tra i partner tecnici di promozione del capoluogo e della destinazione, nell’ambito delle azioni promosse dal marchio d’area "Terre fra Adige-Po" sostenuto da CCIAA Ve-Ro e Fondazione Cariparo. La Rovigo Card consente di visitare i principali monumenti del centro storico e anche la mostra in corso a Palazzo Roncale dedicata a Virgilio Milani, lo scultore rodigino più importante del Novecento. Le "Terre fra Adige e Po" sono un mondo ideale da apprezzare e vivere per chi ama il turismo slow in un territorio ricco di cittadine tranquille e borghi ricchi di ville, palazzi, musei legati ad una storia antichissima. Una passeggiata nel centro storico consente di salire sulla Torre Donà, una delle più alte del Veneto, e riscoprire le varie testimonianze delle sue origini medievali tra i portici e i palazzi Roverella e Roncale che ospitano mostre d’arte di grande richiamo. Attraversando Piazza Garibaldi, su cui si affacciano Palazzo Pretorio, oggi sede della Camera di Commercio di Venezia-Rovigo, e il Teatro Sociale, annoverato tra i teatri di tradizione italiani e simbolo della passione per il melodramma dei rodigini, si giunge in Piazza XX Settembre, al cospetto del Tempio della Beata Vergine del Soccorso detta La Rotonda. Chi ha qualche giorno in più a disposizione può proseguire il viaggio in queste terre procedendo verso ovest e scoprendo Fratta Polesine e la palladiana Villa Badoer, patrimonio Unesco, ma anche gli altri importanti siti storici (Villa Molin Avezzù, Casa Museo Matteotti, Museo Manegium, Mulino Pizzon) di questo borgo tra i più belli d’Italia. Imperdibili anche Lendinara con il Museo del Risorgimento, la Basilica della Madonna del Pilastrello, Palazzo Malmignati, il giardino di Ca’ Dolfin e Badia Polesine con l’Abbazia della Vangadizza, antico eremo dell’anno 1000, e il Teatro Balzan detto "La piccola Fenice". Per chi non vuole rinunciare a nulla, e vuole spingersi anche verso est, ecco Adria, antico porto etrusco, "culla" di uno dei due musei archeologici nazionali più importanti dell’area.


Per informazioni www.terrefraadigepo.com