I 16 Concerti 2023-2024 di Musica Insieme a Bologna

Musica Insieme Bologna: presentata la Stagione 2023-2024 dei Concerti giunta alla sua trentasettesima edizione. Si va dal 24 settembre 2023 al 4 giugno 2024. Sede: il Teatro Auditorium Manzoni. Questa volta lo spirito della rassegna musicale è racchiuso in un’immagine di condivisione e di ottimismo, donata a Musica Insieme dall’artista pugliese Millo, noto in tutto il mondo per i suoi murales dallo stile inconfondibile, che riempiono di poesia il grigiore di intere facciate delle periferie di Napoli come di Vienna, e vengono apprezzati dall’Abruzzo, dove Millo ora vive e lavora, alla Cina. L'artista stesso ha sottolineato di quest’opera, intitolata Sound of You, "la necessità di trovare una strada in questo mondo frenetico dove a volte ci dimentichiamo di ascoltare la nostra parte interiore. Ho dipinto questo muro a Shanghai nel 2017: questo lavoro è pieno dei miei pensieri più poetici".
Midori (Ph.Timothy Greenfield-Sanders)
La XXXVII edizione dei Concerti andrà a braccetto con la prima del Festival Respighi Bologna: il concerto inaugurale, infatti, sarà "gemellato" con quello d’apertura del Festival, il 24 settembre con l’Orchestra del Conservatorio "G.B. Martini", compagine di talenti che avrà la possibilità di esibirsi al Manzoni con una solista e un direttore eccezionali come Mariangela Vacatello e Carlo Goldstein. Gli organizzatori hanno comunicato programmi e date: 16 concerti, 6 debutti a Bologna, 1 prima esecuzione assoluta, 3 prime italiane. per confermare quanto le etichette di "classica", "repertorio", "cameristica" vadano strette a una materia tanto pulsante come quella "indagata" a Bologna. Il 22 ottobre tornerà in città dopo vent’anni (e dopo averv debuttato, giovanissima, nel 1992) una straordinaria violinista come Midori, che ha dedicato la propria arte a progetti umanitari e che con l’International Community Engagement Program porta la musica negli ospedali, negli orfanotrofi e per le strade delle comunità più povere dell’Est del mondo, dalla Cambogia al Laos, al Nepal. Al suo fianco gli archi del Festival Strings Lucerne in un programma che fugge espressamente dalla "comfort zone" per proporre pagine inconsuete, con una prima italiana dedicata a Beethoven da Richard Dubugnon, il maturo Concerto di Schumann e la Romanza per violino di Bartók, per concludere con l’apoteosi della danza della Settima Sinfonia di Beethoven, che Wagner definì "l’azione felice dei movimenti del corpo incarnati nella musica".

Quartetto Hagen (ph. Musica Insieme)
Il violino è protagonista anche di altri due appuntamenti "allargati" e sempre connotati da scelte di programma originali: il 13 novembre la Lithuanian Chamber Orchestra diretta da Sergej Krylov accosterà Bach e Bartók alla prima esecuzione italiana del Concerto per violino di Nicola Campogrande mentre il 29 gennaio I Solisti Aquilani debutteranno in cartellone con un mattatore delle scene come Gilles Apap, definito dal suo mentore Yehudi Menuhin come "il vero musicista del XXI secolo", ovvero l’artista che rappresenta la naturale evoluzione di quella musica viva che rispetta il patrimonio della classicità ma apre anche gli orizzonti alla creatività popolare. E proprio una panoramica folkloristica che va dalla Bulgaria all’Irlanda punteggia il concerto del "menestrello" del violino, senza rinunciare però a Mendelssohn e a Nino Rota, con l’unica discriminante di coinvolgere e trascinare con sé il pubblico. Il 4 marzo approderà per la prima volta a Bologna nella sua storia centenaria una delle più note orchestre internazionali, quella del Mozarteum di Salisburgo, diretta dal violoncello dall'"Artista in residenza" Luigi Piovano, per la prima data di una selezionatissima tournée italiana che lo vedrà esibirsi nel Concerto n. 1 di Šostakovič e dirigere, poi, nella Jupiter di Mozart la compagine che più di ogni altra al Salisburghese è storicamente legata.

Hélène Grimaud (Ph. Musica Insieme)
Il pianoforte si farà in cinque, con due importanti ritorni e tre debutti. Il talento adamantino della pianista franco-albanese Marie-Ange Nguci, classe 1997, risuonerà per la prima volta a Bologna il 30 ottobre, scegliendo due campioni del romanticismo come Schumann e Chopin (di cui eseguirà l’integrale dei quattro Scherzi), mentre Lucas Debargue, rivelazione del Concorso "Čajkovskij" 2015 per la qualità visionaria e l’estrema libertà interpretativa, il 12 febbraio renderà omaggio al centenario della morte di Gabriel Fauré con un programma che ne alterna le opere a quelle di Beethoven e Chopin. Debutterà a Musica Insieme il 6 maggio Alexander Malofeev, nato nel 2001 e rivelazione a sua volta della sezione "giovani" del Concorso Čajkovskij 2014, scegliendo di interrogarsi sull’evoluzione del linguaggio tastieristico da Händel a Rachmaninov e Skrjabin. "Per gli tzigani in musica non vi sono leggi, principi, regole, disciplina… Per essi tutto va bene purché piaccia loro: e piace loro a patto che il loro sentimento ne sia esaltato": sono parole di Liszt, la cui tredicesima Rapsodia Ungherese concluderà - ammiccando ancora al folklore - il recital di uno dei massimi pianisti del nostro tempo, Arcadi Volodos, primo concerto del nuovo anno, il 15 gennaio 2024, mentre sarà un ritorno attesissimo dopo 15 anni di assenza da Bologna, e per una delle uniche due date italiane in programma, accanto alla Scala di Milano, quello di Hélène Grimaud, che il 4 giugno si rivolgerà alle "tre B" della storia della musica - Bach, Beethoven e Brahms - per chiudere il cartellone di Musica Insieme.

Teatro Auditorium Manzoni
Se il pianoforte è il sovrano indiscusso delle scene concertistiche, il quartetto d’archi rappresenta l’aristocrazia, per nascita e discendenza: di certo il Quartetto Hagen ne incarna le radici più profonde, composto com’è da quattro fratelli salisburghesi che la musica l’hanno vissuta sin dalla culla e che da oltre quarant’anni la portano nel mondo, con una cinquantina di cd per Deutsche Grammophon e un palmarés di premi che fa tremare le vene. In cartellone il 27 novembre, quello che ad oggi è forse il più celebre quartetto al mondo non mancherà di indicarci le origini e gli sviluppi di un genere che ha entusiasmato e continua a entusiasmare i compositori, da "papà Haydn" a Bartók, passando per Beethoven. All’indiscussa autorevolezza del Quartetto Hagen farà eco il successivo lunedì 4 dicembre il Danish String Quartet, anch’esso blasonato e a sua volta sulle scene da ben vent’anni, ma al suo debutto assoluto a Bologna. Anche il Danish stabilirà i fondamentali del genere, affondando le radici ancor più indietro, nella Ciaccona di Purcell trascritta da Benjamin Britten, e spingendosi fino agli anni Sessanta con lo struggente Settimo Quartetto di Šostakovič, dedicato alla memoria della moglie Nina. Ancora una prima italiana e bolognese il 18 dicembre con i catalani del Kebyart Saxophone Quartet che insieme ad Albert Cano Smit al pianoforte e a Pablo Barragán al clarinetto non raggiungono la media di trent’anni di età. E trent’anni li avrà appena compiuti la giovane violoncellista Anastasia Kobekina il 22 aprile, quando debutterà a sua volta in duo con Jean Selim Abdelmoula al pianoforte. BBC New Generation Artist dal 2018 al 2021, premiata al Concorso "Čajkovskij" come all’"Enescu", Kobekina ha appena firmato con Sony Classical e la sua creatività e passione nel superare i confini della musica classica si traducono in programmi dove a comandare è la bellezza, quella che raggiunge gli ascoltatori a prescindere dall’età e dalla formazione, accostando Schumann a Nadia Boulanger e Mjaskovskij a Šostakovič. Proprio quello che farà il Kebyart, nel suo programma che "danza" intorno ai maestri del Novecento, dall’Uccello di fuoco di Stravinskij alla prima italiana dedicata da Francis Ciesla a Leonard Bernstein, con i colori del sax. Progetti unici sono non da ultimo quelli di due trii originali e dalla creatività tutta italiana: l’11 marzo Domenico Nordio (violino), Giovanni Gnocchi (violoncello) e Orazio Sciortino (pianoforte) renderanno omaggio alla poesia di Ovidio affiancandole musiche di Janáček, Szymanowski e Liszt ispirate alle sue Metamorfosi e al poemetto Tristia mentre la lettura dei versi sarà affidata alla voce di una straordinaria attrice e autrice lei stessa, Laura Morante. Il trio di corno, violino e pianoforte, con tre fuoriclasse come Alessio Allegrini, Marco Rizzi e Benedetto Lupo, sarà poi al centro di un programma che l’8 aprile affiancherà i due brani per eccellenza dedicati a questa formazione: il Brahms "progressista" e sperimentale del Trio op. 40 e l’omaggio che gli rende un secolo dopo György Ligeti. 


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