Al via i laboratori digitali di Palazzo Grassi. Venezia

Venezia: Palazzo Grassi-Punta della Dogana prosegue nel far proprio l’appello lanciato dal ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, partecipando alla campagna #IoRestoACasa. In un momento in cui i musei sono invitati a condividere in modalità digitale collezioni e attività, l’istituzione si stringe intorno alla comunità consolidatasi negli anni grazie al principio di accessibilità e apertura che anima le sue attività, dalla partecipazione alla proposta espositiva, al calendario di appuntamenti culturali ed educativi promossi presso il Teatrino di Palazzo Grassi.
Laboratorio con l'illustratrice Olimpia Zagnoli
Ed è proprio a partire dal riconoscimento di questo senso di comunità che è nata l’idea di estendere alle community digital il progetto “Laboratorio per tutti” che ha visto alternarsi negli spazi di Palazzo Grassi- Punta della Dogana professionisti attivi nei diversi ambiti della creatività contemporanea, dal design alla scrittura, passando per la grafica e la performance. 
Viene messo a disposizione del pubblico digitale un nuovo, inedito, programma di attività per tutti, attraverso un ciclo di atelier digitali realizzato in collaborazione con ospiti speciali, attivi nei diversi ambiti della creatività contemporanea (design, scrittura, grafica e performance). Con cadenze temporali diverse a seconda del progetto, il pubblico sarà invitato a partecipare alle attività, seguendo semplici indicazioni volte a stimolare punti di vista inediti sulla propria quotidianità. I workshop saranno fruibili sugli account Instagram e Facebook e sul sito di Palazzo Grassi-Punta della Dogana con gli hashtag #palazzograssiatyours e #openlab. Di workshop in workshop, il pubblico sarà accompagnato nella scoperta del proprio immaginario, con l’obiettivo di esplorare più in profondità il rapporto tra osservazione, creazione e condivisione. 

Laboratorio con Olimpia Zagnoli
L’illustratrice Olimpia Zagnoli, il team di studio saòr, la scrittrice Ryoko Sekiguchi, il designer Giulio Iacchetti saranno i primi protagonisti di questi nuovi Laboratori per tutti, ideati come estensione digitale delle attività di Educational di Palazzo Grassi-Punta della Dogana: una nuova iniziativa nata dal desiderio di coinvolgere il proprio pubblico e di sperimentare nuovi format. All’inizio del periodo di contenimento per l’emergenza Covid-19, sono stati invece gli adolescenti a prendere voce sui canali social attraverso Palazzo Grassi Teens, il progetto ideato nel 2015, volto a restituire un ruolo attivo ai giovani. I ragazzi danno vita a un racconto inedito condiviso dedicato all’arte contemporanea, rimandando all’enciclopedia degli artisti e delle opere della Pinault Collection, riscritta con il loro linguaggio, in collaborazione con lo staff di Palazzo Grassi e raccolta nella content library teens.palazzograssi.it. Nel dettaglio, “Libro viola incontra bottiglia verde”, con l'illustratrice Olimpia Zagnoli, mostra come un incontro causale tra due o più oggetti domestici possa suggerire una combinazione cromatica insolita. Olimpia nasce a Reggio Emilia. Dopo anni di scarabocchi diventa illustratrice e comincia a collaborare con The New York Times, The New Yorker, La Repubblica, Prada, Taschen e tanti altri. Il suo stile è caratterizzato da forme morbide e colori camaleontici. Vive a Milano in una casa con pavimenti caleidoscopici. “Equilibri astratti” con studio saòr, architettura illustrata, è uno stimolo a osservare le attività quotidiane e creare mappe e diagrammi dello spazio che ci circonda. Studio saòr è uno studio creativo fondato a Venezia nel 2014. "Ci piace definire quello che facciamo come 'architettura illustrata': il punto di partenza è l’analisi della città, da cui estrapoliamo temi per creare le nostre serie". “Perché si mangia?” della scrittrice Ryoko Sekiguchi è una riflessione sul cibo in relazione al mondo in cui viviamo. Sekiguchi, artista di espressione francese e giapponese, lavora sul tema del gusto, delle percezioni. “Timidi piccoli e fragili percorsi espositivi domestici”, con il designer Giulio Iacchetti, progetta piccoli (e timidi nonché fragili) percorsi espositivi in casa, da allestire e disallestire, a basso impatto ecologico, ma ad alto coefficiente di pensiero laterale. Iacchetti disegna oggetti, lo fa da quando era bambino, ma dal 1992 è diventata la sua professione. Si diverte a disegnare, sperimentare, curare mostre, conoscere, scrivere e realizzare con le sue mani piccoli oggetti e maquettes, soprattutto in legno.