Concerti Grossi | Academia Bizantina a Ferrara. Natale

In occasione dell’ormai tradizionale "Concerto di Natale", torna nella stagione di Ferrara Musica uno dei più rigorosi e noti gruppi italiani di musica barocca, l’Accademia Bizantina (qui sopra in copertina) che giovedì 18 dicembre al Teatro Comunale Claudio Abbado, con inizio alle 20.30, propone uno dei suoi programmi maggiormente riusciti, "L’Orfeo del Violino". Ensemble specializzato nell’uso di strumenti antichi, l'Accademia Bizantina, per questa particolare occasione, si presenta con il primo violino concertatore Alessandro Tampieri, che dal 2011 ha affiancato nella guida artistica della compagine cameristica Ottavio Dantone, fine conoscitore dei codici espressivi barocchi, vera star italiana riconosciuta a livello internazionale in questo campo.
Ottavio Dantone
Insieme a Tampieri la formazione, sempre per questo originale progetto, comprende i violinisti Sara Meloni, Maria Grokhotova, Lisa Ferguson, Ana Liz Ojeda, Mauro Massa, Lavinia Soncini e Paolo Zinzani, le violiniste Darya Filippenko e Alice Bisanti, i violoncellisti Alessandro Palmeri e Paolo Ballanti, Nicola Dal Maso al violone e Tiziano Bagnati all’arciliuto. Direzione e clavicembalo vedono protagonista lo stesso Ottavio Dantone. "L’Orfeo del Violino" ci accompagna alle origini, tutte italiane, del concerto solistico, con un excursus nella gloriosa scuola violinistica barocca in cui affonda le sue radici la grande musica strumentale europea. Un viaggio tra i fasti del "Concerto Grosso", ovvero l’antenato del concerto solistico, che contrappone anche fonicamente un piccolo gruppo di solisti a un "tutti" orchestrale. Sono proposti sei Concerti Grossi, due per ciascuno dei maggiori compositori di questo genere di tutti i tempi: Arcangelo Corelli, Francesco Geminiani e Georg Friedrich Händel, l’uno allievo o successore dell’altro. Si inizia dal primo compositore che ne adottò il nome, Corelli, la cui opera 6 detterà legge per decenni, e di cui in questa occasione sono eseguiti i Concerti n. 6 e n. 8 (il famoso Concerto Grosso in sol minore "fatto per la Notte di Natale"). Di Geminiani, brillante allievo di Corelli (di cui l’Accademia Bizantina ha registrato un CD pubblicato da HDB Sonus nel 2024), sono in programma i Concerti op. 3 n. 4 e n. 6. Un’altra fondamentale opera 6 è quella di Händel, terzo grande compositore in scaletta, che compose i suoi Concerti Grossi con maggiore libertà rispetto allo stile contrappuntistico di cui pur era fra i più autorevoli maestri, dando spazio e respiro al libero dispiegarsi della melodia. Di quest’opera del compositore tedesco vengono suonati i Concerti n. 2 e n. 7. L’esecuzione di queste pagine originali e accattivanti è un viaggio nel tempo, un inimitabile equilibrio fra tecnica, abilità, rigore, cultura interpretativa, accuratezza stilistica e perfetta sintonia dei musicisti protagonisti. Biglietti da 3 a 36 euro. La serata è compresa nell’abbonamento Large. Riduzione del 50% per i giovani entro i 30 anni, biglietto a 5 euro per gli studenti universitari e a 3 euro per gli allievi di Conservatorio. 

IL PROGRAMMA DI SALA 

"I sei Concerti Grossi proposti da Ottavio Dantone e dallʼAccademia Bizantina, composti da tre grandi maestri del Barocco - Arcangelo Corelli, Francesco Geminiani e Georg Friedrich Händel - condividono unʼ importante eredità stilistica, che li rende esemplari di questo genere musicale, fiorito tra la fine del XVII e lʼinizio del XVIII secolo: sono tutti costruiti sullʼalternanza e sul dialogo tra un piccolo gruppo di solisti (il concertino, tipicamente due violini e un violoncello) e lʼintera orchestra dʼarchi (il tutti o ripieno), in un costante gioco dinamico e timbrico di contrasti e di unità. Il loro ascolto non può che rivelare la varietà di stati emotivi e lʼabilità costruttiva propria dei singoli compositori, testimoniate dalle successioni di movimenti che spaziano da solenni e contemplativi (come gli Adagio e i Largo) a vivaci e virtuosistici (Allegro, Vivace), spesso con cambi repentini di atmosfera. Sebbene ognuno porti lʼimpronta distintiva del suo autore - la chiarezza e lʼequilibrio di Corelli, la ricchezza armonica e la passione di Geminiani, la grandiosità e lʼinventiva di Händel - tutti incarnano la grazia, il rigore formale e la ricchezza emotiva che concorrono a definire il genere del Concerto grosso barocco". (fonte: Ferrara Musica) 

Alessandro Tampieri