"Caro Pubblico, benvenuti e ben ritrovati alla sessantaquattresima edizione di Stresa Festival!". Comincia così la presentazione della rassegna sul Lago Maggiore da parte del suo direttore artistico, il violoncellista Mario Brunello (
qui sopra, in copertina), protagonista indiscusso dell'arte dell'esecuzione di questo strumento, solista e concertista, didatta e studioso, inventore di nuove rotte sonore. A Stresa e dintorni i concerti e i vari appuntamenti sono in agenda dal 17 luglio al 6 settembre 2025. "E' un Festival che, con ambizione, si vuole definire 'la quarta isola' aggiungendo così - continua Brunello - un motivo di attrazione culturale alle celeberrime Isole Borromee, tesoro indiscusso di Stresa e del Lago Maggiore, che quest’anno saranno molto frequentate dai nostri concerti. Un Festival che amiamo definire un arcipelago musicale, isole di musica a cui approdano artisti provenienti da tutto il mondo, da vari ambiti sonori, per portare dialogo e bellezza, valori da tenere sempre cari di questi tempi".

Insomma, a vincere è il proprio il "dialogo tra culture, epoche, stili, tra strumenti antichi e moderni, tra voci lontane, tra arte e natura e, perché no, tra artisti e pubblico: questi sono i temi che si svilupperanno nel corso della manifestazione, lungo i due mesi suddivisi in quattro isole: Jazz, Young, Antiqua e Classic. Nell’isola Jazz ecco un intreccio a distanza tra musica popolare irlandese e caraibica, tra il jazz tradizionale e quello nuovo di uno straordinario giovane talento, Simone Locarni, artist in residence di Stresa Festival. Nell’isola Young, i giovani chiedono la loro musica e così la voce e il canto dialogano con l’elettronica e attraverso nuovi strumenti. Nell’isola Antiqua si trovano i padri della musica, Bach tra tutti, accanto a compositori o interpreti che con lui continuano a dialogare attraverso nuovi linguaggi e visioni. All’ultimo approdo, nell’isola Classic, il dialogo sarà motivo evidente in ogni programma, in ogni interprete, una voce unica ad affermare che la musica può essere, anzi è, paradigma di un futuro possibile". Brunello conclude così: "Non mancheranno omaggi specifici a grandi artisti come Alessandro Scarlatti (300 anni dalla morte), Šostakóvič (50 anni dalla morte), Berio (100 anni dalla nascita) e il compleanno dell’amatissimo Arvo Pärt (90 anni). Da non perdere la possibilità di dialogare, conoscere e avvicinare gli artisti ospiti di Stresa Festival partecipando agli Album. Da ricordare poi che l’iniziativa di creare il Bosco Claudio Abbado continua anche in questa edizione, adottando un albero a ogni concerto!". Tutto culminerà con la serata di chiusura (sabato 6 settembre in piazzale Europa a Stresa) che vedrà protagonisti la London Symphony Orchestra diretta da Antonio Pappano e Brunello. Evento clou della kermesse lacustre, la serata vede il ritorno della prestigiosa orchestra londinese fondata nel 1904 e che da allora ha visto succedersi diverse generazioni di talenti straordinari che ne hanno costruito la reputazione per qualità, ambizione e impegno. Antonio Pappano ne è il direttore principale così come è direttore musicale emerito dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma che ha condotto dal 2005 al 2023.
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Richard Galliano |
Va aggiunto che Brunello è stato il primo europeo a vincere il Concorso Čaikovskij a Mosca nel 1986. Il programma della serata (6 settembre) propone due capolavori assoluti: la Quinta Sinfonia di Beethoven e il Concerto per violoncello di Schumann. In apertura la Sinfonia n. 9 di Šostakovič. Dovendo selezionare una data e un nome da non perdere nel ricco calendario della rassegna, la scelta giusta potrebbe essere quella di (ri)ascoltare il fisarmonicista Richard Galliano (con il suo programma Passsion (Isola Bella, venerdì 25 luglio). "Era il mio desiderio più caro: dare un giusto spazio a questo strumento, ingiustamente qualificato come il 'pianoforte dei poveri', mentre la mia fisarmonica è sempre stata uno 'Steinway con le cinghie'". Hanno ragione da vendere a Stresa: "Queste parole di Richard Galliano rendono l’idea dell’approccio al suo strumento del quale è uno dei protagonisti indiscussi degli ultimi 50 anni. Non è esagerata la citazione di un illustre collega secondo il quale 'lui ha cambiato il corso della storia della fisarmonica. Possiamo parlare del prima e del dopo Galliano". Passion comprende musiche di Debussy, Satie, Chopin, Granados, Piazzolla e dello stesso Galliano: "Il mio amico Pierre Barouh ha scritto un bellissimo testo intitolato L’Allégresse su una delle mie composizioni, Il Piccolo Circo. Diceva all’epoca: 'È incredibile vedere il numero di paesi che hanno fatto della fisarmonica il loro strumento nazionale'. Aveva proprio ragione. In effetti, è onnipresente nella musica popolare in Brasile, Argentina, Colombia, Cina, Russia, Ucraina e nei Balcani. Con questa esperienza e con tutti i concerti che ho dato nei cinque continenti nei miei 50 anni di carriera, vi invito a condividere questa 'Passione' durante un concerto".

www.stresafestival.eu