Belmond e l'arte: Giardini di Luce al "Timeo" Taormina

Installazioni site-specific di creativi e light designer italiani e internazionali. Giochi di luce naturale e artificiale che invitano gli ospiti del Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina - dove è ancora piena estate - a riconnettersi con la natura e a ricoprire l’importanza dei legami umani. La meraviglia di una "cattedrale luminosa", farfalle che compaiono e scompaiono con la luce del sole, lo spettacolo della volta celeste nascosta in giare antiche e sculture illuminate che punteggiano il parco.
Per comprendere meglio questo mondo magico, visite guidate sono disponibili ogni martedì, venerdì e sabato, alle 19:00 e alle 20:00. Taormina è conosciuta da molti per la sua storia antica, risalente al tempo dei Greci e dei Romani. Pochi invece sanno della sua connessione con l’arte contemporanea. Un vuoto almeno in parte colmato da Grand Hotel Timeo che si trasforma in una mostra a cielo aperto dal nome Giardini di Luce, curata da Vittorio Erlindo, conosciuto per il suo lavoro alla Biennale Light Art di Mantova. Incredibili sculture giocano con la luce naturale e artificiale trasformando i giardini in un luogo incantato, dove il moderno si unisce alla storia antica ottenendo un effetto strabiliante. Ecco i protagonisti di questa esperienza Belmond per l'arte. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna come migliore del suo corso, Nicola Evangelisti è uno scultore che utilizza luci artificiali per creare opere d’arte dal tema scientifico e cosmologico. "Il Tempio della Luce" è visibile grazie alla luce nera di Wood ed è un tributo alla famosa cattedrale di San Giuseppe di Taormina. Nino Alfieri ama sperimentare con le forme. Le sue opere combinano materiali ed elettronica, evocando l’energia di autentiche forze primarie e il fascino della tecnologia contemporanea. Con "Archeo Sky" ha dipinto a mano due giare di terracotta che si illuminano per creare una incredibile rappresentazione della volta celeste. Con più di 40 anni di esperienza nelle arti visive, De Mitri si dedica alla creazione di progetti che suscitano una profonda risposta emotiva.

"Farfalle" consiste in quindici esemplari di acciaio specchiato, il suo omaggio alla potenza della luce naturale. I raggi del sole modificano l’aspetto dell’opera durante il giorno fino a renderla quasi invisibile durante la notte. Le farfalle, in contrapposizione ai resti antichi presenti nei giardini, invitano a riflettere sulla fragilità degli esseri viventi. Fardy Maes inizia a sperimentare con la light art negli anni Ottanta seguendo un approccio minimalista e site-specific. Con "Il terrazzo dei cieli sfuggenti", uno specchio su pannello in compensato marino, utilizza la luce riflessa del sole e delle stelle come parte integrante del suo disegno artistico. L’opera non fa uso di luci artificiali, per sottolineare l’importanza del risparmio energetico, senza però mai rinunciare alla bellezza. Lo specchio è disposto orizzontalmente per riflettere il cielo, che si può, così, ammirare anche guardando all’ingiù. Una serie di geometrie luminescenti arricchiscono l’opera sviluppandosi in verticale. Dopo una carriera da attore, Davide Dall’Osso decide di inseguire il suo sogno di diventare scultore. "Teste" è creata con ferro, fusione di policarbonato, colori per vetro e fari led e, grazie alle sue grandi dimensioni, rimanda alle antiche e imponenti sculture  delle civiltà del passato. "Cavalli" mostra l’eleganza, la forza e la bellezze dell’animale, mentre "Ballerine" raffigura delle danzatrici che fluttuano nell’aria, portando in vita l’essenza stessa della danza come momento di pura armonia.