Debutto per Rome International Documentary Festival

Sono state selezionate le dieci opere documentarie, tutte realizzate nel biennio 2021-22, che concorreranno al Rome International Documentary Festival (RIDF), in programma dal 24 settembre, per una settimana, al Cinema delle Provincie, a Roma. La manifestazione, alla sua prima edizione, si propone di festeggiare il cinema documentario e fornire occasioni di ispirazione e crescita per tutti coloro che amano questo genere della Settima arte. Un evento unico nella Capitale, che prevede una serie di proiezioni, incontri e masterclass, e che, rivolto principalmente al grande pubblico, funge da volano per produzioni e diffusioni future.
Saranno cinque i film italiani in competizione: "Erasmus in Gaza" di Chiara Avesani e Matteo Delbò, "Kristos, l'ultimo bambino" di Giulia Amati, "La  dernière séance" di Gianluca Matarrese, "Dear Mama" di Alice Tomassini e "Oltre le rive" di Riccardo De Cal. L'altra metà dei prescelti si dipana invece su un articolato panorama internazionale: "Charm Circle" di Nira Burstein (Usa), "Once upon a time in Uganda" di Cathryne Czubek (Usa/Uganda), "Les enfants terribles" di Ahmet Cupur (Turchia/Francia), "Ultraviolette et le gang des cracheuses de sang" di Robin Hunzinger (Francia) e "After a revolution" di Giovanni Buccomino (UK/Libia) Una scelta accuratamente ragionata dal comitato di selezione del festival, composto da Maud Corino, Sabrina Varani e Giacomo Ravesi, insieme a Leonardo Magnante, Arianna Vergari Arianna Calogero, Souhelia Soula, Francesco D'Asero, e ai due direttori artistici, Emma Rossi Landi e Christian Carmosino Mereu. Quest'ultimi commentano: "La prima edizione del Festival parla di relazioni. Nella ricerca di quei dieci film che rappresentassero  la nostra idea di documentario, che fossero creativi, cinematografici e narrativi, questo tema si è imposto in modo centrale. Sono le relazioni che ci sono mancate nei due anni di pandemia. Sono le relazioni che scolpiscono e scandiscono il tempo delle nostre esistenze. È il bisogno dell’altro, che ci contraddistingue come specie, che negli intrecci che creiamo determina il significato e la qualità della nostra presenza sulla terra. Raccontare le relazioni è di solito una sfida per il documentarista. Seguendo la vita vera, ci vuole tempo, spazio, fiducia perché le relazioni umane e le emozioni che scatenano riescano a fluire naturalmente davanti ad una camera. Che sia esso ambientato in guerra, o in situazioni sociali estreme, o che si svolga nel buio di  una camera da letto, quello che a nostro avviso contraddistingue un buon film documentario è proprio questo: che la visione ci faccia emozionare, che ci permetta di vivere nei panni di qualcuno che ha un sentire lontano dal nostro. Un buon film documentario, secondo noi, esprime una poetica, un punto di vista, una visione del mondo e arriva a raccontare le persone e le loro storie dall’interno". I dieci lungometraggi, ognuno a modo proprio, parlano di famiglia, di coppia, di amicizia, di sesso, di solitudine. Un focus improntato sulle relazioni e i loro sgretolamenti, le moltiplicazioni, le frammentazioni, sui legami che si riversano sul territorio, che rispecchiano la storia e la società, su amori impossibili, tensioni e connessioni tra fratelli, genitori e figli, vite plasmate dalla mancanza dell’altro. Dieci racconti intensi che delineano un affresco multicolore di cosa significhi essere umani. Rome International Documentary Festival è realizzato da Docfest srls in collaborazione con DAMS Roma Tre, CSC, Comune di Roma, Doc/it, AAMOD, Augustuscolor e Zalab.


                                           

Rome International Documentary Festival

Via Ricasoli 7 

00185 Roma

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