Vigilia della trentaduesima del Festival della Mente, il primo a livello europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee. Tutto si svolge a Sarzana (La Spezia) da venerdì 29 a domenica 31 agosto 2025. Il festival è promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana, città candidata a Capitale italiana della Cultura 2028, ed è diretto da Benedetta Marietti. Il tema di questa edizione è l'Invisibile. Oltre 50 relatrici e relatori animeranno 34 eventi (più 4 bis), 11 appuntamenti dedicati a bambine e bambini, ragazze e ragazzi (21 con le repliche), due workshop praticaMente, curati da Francesca Gianfranchi, e il palinsesto di extraFestival.
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Alessandro Barbero |
Spiega Marietti: "Scrive Joseph Conrad in Cuore di tenebra: 'Forse tutta la saggezza, tutta la verità, tutta la sincerità si trovano concentrate in quell’imponderabile momento del tempo in cui varchiamo la soglia dell’invisibile'. Nel pensiero di Marlow, protagonista insieme a Kurtz del romanzo capolavoro del grande scrittore polacco naturalizzato britannico, l’invisibile rappresenta il limite tra conosciuto e ignoto, conscio e inconscio, apparenza e verità, razionalità e follia, bene e male. È un confine sottile e misterioso, che ci fa precipitare nell’abisso e proprio per questo ci salva, grazie alla conoscenza di quell’abisso: è solo da lì che può scaturire la luce. E proprio il concetto di invisibile è il filo conduttore di quest'anno... Varcare quella soglia e imparare a vedere, attraverso le parole delle relatrici e dei relatori, significa anche andare oltre le apparenze, infrangere il velo dell’abitudine e dell’indifferenza: da una parte esplorare con occhi nuovi la realtà che ci circonda per coglierne il significato, dall’altra guardare dentro noi stessi, compiere un viaggio interiore per arrivare all’essenza delle cose. Imparare a vedere diventa così un gesto sovversivo e un atto di responsabilità, di ascolto, di empatia, di apertura verso l’altro e verso il mistero. Chi si avvicina all’invisibile, infatti, non può più ignorarlo. Il mio augurio è che lo svelamento dei tanti mondi invisibili ( che nei tre giorni del festival percorreremo grazie all’aiuto della scienza e della tecnologia, delle arti e della letteratura) spinga tutti noi, e soprattutto le nuove generazioni, ad acquisire uno sguardo più consapevole e più umano, e una capacità di visione che rinnovi la fiducia in noi stessi e nel futuro".
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Sonia Bergamasco (credit Fabio Benato) |
La tradizionale lectio magistralis che apre il festival è affidata a Paolo Magri, presidente del Comitato Scientifico dell’ISPI e docente di Relazioni Internazionali presso l’Università Bocconi. Il titolo del suo intervento: La rivoluzione invisibile di Trump. Magri individua nella frenesia delle esternazioni del presidente statunitense - dai dazi all’Iran, alla Russia - le crepe sottili ma crescenti che riguardano l’ordine interno, costituzionale, dei delicati "checks and balances" del sistema americano, e l’ordine internazionale costruito nell’ultimo secolo, dalle organizzazioni internazionali (l’Onu in primis) alle regole della diplomazia, fino allo ius in bello. Ogni giorno, senza che ce ne accorgiamo, il nostro cervello cambia. Impariamo, ci adattiamo, ricordiamo, dimentichiamo. Tutto questo è possibile grazie a una caratteristica del nostro cervello, la plasticità, che costituisce uno dei punti di forza invisibili della nostra specie. Michela Matteoli, direttrice del programma di Neuroscienze dell’ospedale universitario milanese Humanitas, svelerà come la nostra mente, se allenata, riesca a sorprenderci a ogni età. Marco Malvaldi, chimico e scrittore, torna a muoversi al confine tra i suoi territori d’elezione: la narrazione e la matematica, strumenti complementari nel processo, quotidiano e complicatissimo, e di fatto invisibile, della ricerca della verità. Questa edizione del festival dedica un incontro al tema sempre più critico della difesa delle reti invisibili e due incontri all’intelligenza artificiale, una delle realtà che sta cambiando in modo sempre più pervasivo il nostro modo di lavorare, di pensare e di conseguenza di agire. Ma cos’è davvero "intelligente"? E cosa rimane irriducibilmente umano?

Se ne discuterà con Alfio Quarteroni, professore emerito al Politecnico di Milano e al Politecnico di Losanna (EPFL), partendo dalle origini dell’IA per arrivare alla sorprendente ascesa del machine learning e dei modelli generativi, ripercorrendo così le tappe di una rivoluzione che trasforma scienza, creatività e conoscenza. Mantenendo il focus sugli algoritmi quale minaccia per il pensiero e il saper-pensare, Chiara Giaccardi, che insegna Sociologia e antropologia della comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano, insiste, nella sua ricerca, sullo spirito - l’essenziale che è invisibile agli algoritmi - come riserva di libertà e creatività: sarà questo il tema della sua lectio al festival. Mariarosaria Taddeo, docente di Digital Ethics and Defence Technologies presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford, affronterà l’evoluzione della guerra dopo la scissione che è avvenuta tra l’uso della forza e l’effetto di coercizione: oggi le nuove guerre cyber operano infatti senza l’uso della forza. Nel mirino ci sono flussi di dati e servizi online invisibili. I sistemi di difesa sono chiamati a proteggere proprio l’invisibile su cui poggiano le nostre infrastrutture digitali. In questo scenario, dove il campo di battaglia è invisibile, quale quadro etico può orientarci? La nuova edizione del festival prevede, tra l'altro, una serie di conversazioni a due voci attorno all’invisibile, e non si poteva che iniziare dalla poesia che nel territorio dell’invisibile si avventura di continuo. In dialogo con il narratore e saggista Alessandro Zaccuri, Silvia Bre, una delle voci più intense della poesia italiana contemporanea e traduttrice di Emily Dickinson, rifletterà sulla fascinazione della poesia per ciò che è nascosto. Tornando poi a ciò che accade nel nostro cervello, e in particolare all’effetto che le ideologie producono sulla nostra mente, durante il dialogo tra lo scrittore e psicologo Massimo Cirri e Leor Zmigrod, scienziata pluripremiata e pioniera nel campo della "neuroscienza politica", si indagherà l’intreccio invisibile tra le nostre convinzioni e la biologia del cervello, e si cercherà di capire perché alcuni cervelli possono essere più sedotti di altri dalle ideologie.

Si parlerà anche del disagio delle nuove generazioni, che oggi non si esprime più attraverso insofferenza e contestazione pubblica, ma attraverso abbandono scolastico e chiusura sociale, autolesionismo o violenza contro gli altri. Donatella Di Pietrantonio, scrittrice e dentista pediatrica, affronterà questo tema insieme allo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, coinvolgendo gli adulti, per i quali da tempo si invoca una nuova alfabetizzazione emotiva, necessaria per affrontare i bisogni dei più giovani. È risaputo che il tennis, prima di essere uno sport di strategia e di forza fisica, è uno sport in cui la mente gioca un ruolo fondamentale. Ancora una volta, là dove non è possibile vedere, accade qualcosa che può cambiare, se non la vita, almeno l'esito di una partita! Di questo sport che simula conversazioni a due e che ha nelle regole la possibilità di correggere il proprio errore - cosa che non sempre la vita riserva - parleranno due scrittori appassionati: Angelo Carotenuto e Marco Malvaldi. E sarà un dialogo a chiudere, domenica 31 agosto, la manifestazione, quello tra Lorenzo Jovanotti e Paolo Pecere, professore associato di Storia della filosofia presso l’Università di Roma Tre. La musica della natura è il titolo dell'incontro, nel corso del quale si rifletterà sulle molte vie sensoriali - non solo quelle riconducibili alla vista - per ritrovare il senso di un'appartenenza alla natura invisibile di cui facciamo parte, come la musica, la filosofia, i viaggi e gli incontri con altri esseri viventi. Alessandro Barbero, storico e scrittore di casa al Festival della Mente, dedicherà il suo intervento all’invisibilità a cui erano spesso condannate le donne nel Medioevo. Nella società di quel periodo vigeva una rigida separazione fra maschi e femmine, e il ruolo delle donne era relegato alla sfera privata, mentre agli uomini spettava quella pubblica. Non mancavano tuttavia i casi di figure femminili che ricoprivano una posizione molto significativa, a dispetto del loro sesso. Sono invisibili, benché protagonisti di migliaia e migliaia di foto e reportage, i corpi dei minori che vivono nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Di queste vittime innocenti ci dirà Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice, che si occupa di migrazioni e conflitti. Attraverso le microstorie di queste bambine e bambini - come Ammar, 13 anni, Mayar Al-Arja, 2 anni - è possibile provare a conservare la memoria e a ricordarci cosa non deve mai più accadere. Persone disposte a tutto pur di non essere invisibili: di questo straniamento parleranno Didier Fassin, antropologo, e Anne-Claire Defossez, sociologa. Per cinque anni, estate e inverno, Fassin e Defossez hanno raccolto sulla frontiera delle Alpi le voci dei migranti, delle comunità dei territori, dei tanti volontari che si attivano per aiutare gli esuli, della polizia di confine e di chi fa politica. Dalle loro parole emerge un coro di voci che ci aiuta a comprendere le complesse dinamiche delle migrazioni globali, lungo le rotte di orme invisibili. Anche gli scrittori Mathieu Belezi e Gaia Manzini riflettono sulle difficoltà di abbandonare la propria patria per un paese straniero e dell’ostinazione che anima chi è costretto a questa scelta pur di salvare dall’invisibilità se stesso e la propria famiglia. Nel tempo in cui viviamo il corpo è oggetto di mille attenzioni ma di pochissimo ascolto, è esibito sugli schermi dei cellulari - pensiamo ai corpi delle vittime di guerra e dei femminicidi - che però lo falsificano in stereotipi decorativi. Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, invita a riflettere su queste contraddizioni e a riportare il corpo al centro dell’ascolto, renderlo vivente nel suo racconto medico e psicologico, politico e poetico. Matteo Nucci, scrittore e amico del Festival della Mente, torna a Sarzana con un ciclo di tre incontri dedicati a Platone, il filosofo dell’invisibile, che è oggetto dei suoi studi da molti anni. Nucci toccherà le tre età della vita di Platone. La giovinezza segnata dalla guerra con Sparta, la fascinazione per Socrate, lo sconcerto per la condanna a morte del grande filosofo per mano della democrazia, i viaggi lontano da Atene sulle orme di maghi e pitagorici. Poi la scrittura della Repubblica, l’esperienza fallimentare a Siracusa con i tiranni della città, il ritorno ad Atene. E infine la vecchiaia, quando Platone, nella sua scuola diventata il centro filosofico del mondo, incontra un giovane di nome Aristotele… E proprio il rapporto tra maestro e discepolo è alla base dell’intervento dello psicoanalista Massimo Recalcati, nonché tema chiave della sua ricerca: la trasmissione del sapere tra maestro e discepolo. Un movimento che non ha tanto a che fare con un travaso di competenze, ma più con una luce, un’onda, un fuoco che si accende. A uno straordinario personaggio femminile, Eleonora Duse, sono dedicati due appuntamenti del festival: uno al cinema e uno a teatro. "La" Duse - per lei vale un’eccezione grammaticale che rende la grandezza e l’unicità di questa attrice - è ricordata come la diva invisibile, tale era la sua austerità fuori dalle scene. Come può una donna pressoché invisibile, di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? È da questo paradosso che muove la ricerca di Sonia Bergamasco che, al suo esordio alla regia, ha realizzato il docufilm Duse, the Greatest (Italia, 2024, 98'), vincitore del Premio speciale opera prima ai Nastri d’Argento 2025. Dopo la visione del film, in proiezione sabato al Cinema Moderno, saranno presenti in sala Sonia Bergamasco e Marco Federici Solari, curatore delle lettere di Eleonora Duse. Dalla collaborazione tra Sonia Bergamasco e Marianna Zannoni, studiosa che in occasione dei cento anni dalla scomparsa della Duse cura la pubblicazione di un volume di lettere indirizzate a lei, è nato La Duse e noi. Ritratto plurale di un’artista. Si tratta di una lettura scenica che propone l’intreccio di voci vicine e lontane, a partire da una selezione delle più belle lettere dall’archivio della più invisibile delle artiste. Lo spettacolo, protagonista Sonia Bergamasco, andrà in scena al Teatro degli Impavidi. Cesare Picco, pianista, improvvisatore e compositore, affronta una delle performance musicali più straordinarie della storia: The Köln Concert di Keith Jarrett. Un’esecuzione diventata leggenda, il disco di piano solo più venduto di sempre. Picco eseguirà il concerto partendo dallo spartito originale dopo aver narrato come Jarrett attinge a quella dimensione invisibile e parallela in cui dimorano i suoni, cara alla fisica quantistica come alle diverse filosofie e culture spirituali sparse nel mondo. Al Teatro degli Impavidi va in scena Maria Stuarda, tratto dal primo testo teatrale della scrittrice Nicoletta Verna, ideato da Andrée Ruth Shammah con la regia di Claudia Grassi e prodotto dal Teatro Franco Parenti. Marina Rocco interpreta una donna, alla fine degli anni Quaranta, che nonostante un’esistenza di angherie e di soprusi, in casa e sul posto di lavoro, cerca di non arrendersi alla sua sorte e combatte tutta la vita per essere vista e per essere libera. Al sassofono Marina Notaro.
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I protagonisti del Festival della Mente 2025
Edoardo Albinati, Alessandro Barbero, Cristina Bazzanella, Mathieu Belezi, Sonia Bergamasco, Silvia Bre, Antonella Capetti, Angelo Carotenuto, Daniela Carucci, Patrizia Casali, Centro Formazione Supereroi, Loredana Cirillo, Massimo Cirri, Marianna Coppo, Roberto Danovaro, Anne-Claire Defossez, Donatella Di Pietrantonio, Elisa Di Toro, Didier Fassin, Marco Federici Solari, Irene Ferrarese, Marco Albino Ferrari, Antonella Fioravanti, Chiara Giaccardi, Isabella Guanzini, Lorenzo Jovanotti, Matteo Lancini, Vittorio Lingiardi, Paolo Magri, Marco Malvaldi, Francesca Mannocchi, Gaia Manzini, Piero Maranghi, Michela Matteoli, Mook, Marina Notaro, Matteo Nucci, Sergio Olivotti, Paolo Pecere, Per Aspera ad Astra, Cesare Picco, Mascia Premoli, Alfio Quarteroni, Massimo Recalcati, Vivienne Roberts, Marina Rocco, Filippo Rosa, Maura Sandri, Mariarosaria Taddeo, Luca Tebaldi, Guido Tonelli, Giorgio Volpi, Alessandro Zaccuri, Francesco Zago, Gianni Zauli, Leor Zmigrod