tag:blogger.com,1999:blog-27283969198960417072024-03-29T12:02:32.039+01:00Style LegendsDaniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comBlogger4285125tag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-19871895037508714262024-03-29T09:13:00.002+01:002024-03-29T09:13:53.016+01:00Milano Design Week: prima mondiale di Audi Q6 e-tron<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqmVe57lrHzC_c5eBASV8ZkRprPfV8UTN84E4r8GIGRqtJen9uAz3y6EkcyEqfWmkWdWqcc9rwFvSiDzAJKSIOnnglJJJImKd3dxbA87VKXTtKbt18RAbZ9x4SSmO9ZdVhyhNFaCWMwEM9MKQ4NYxqQhd8e7luGh2INI6R-e_Fi84aYn4yGATKR_IUP-wG/s3508/copertina%20di%20rigore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2631" data-original-width="3508" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqmVe57lrHzC_c5eBASV8ZkRprPfV8UTN84E4r8GIGRqtJen9uAz3y6EkcyEqfWmkWdWqcc9rwFvSiDzAJKSIOnnglJJJImKd3dxbA87VKXTtKbt18RAbZ9x4SSmO9ZdVhyhNFaCWMwEM9MKQ4NYxqQhd8e7luGh2INI6R-e_Fi84aYn4yGATKR_IUP-wG/w400-h300/copertina%20di%20rigore.jpg" width="400" /></a></div>Lunedì 15 aprile, giorno di apertura della Milano Design Week 2024, Audi presenta in anteprima mondiale al pubblico Audi Q6 e-tron, la "sua" prima elettrica prodotta a Ingolstadt e certificata carbon neutral, nuova espressione del Vorsprung, l’avanguardia tecnica del brand. La scelta di farla debuttare in Italia rimarca il ruolo chiave di questo mercato e della città di Milano per il marchio dei quattro anelli. Nella città del design per eccellenza, luogo dove la creatività vuole incontrare l’innovazione, Audi continua a esprimere concretamente la propria attitudine avanguardistica proprio con la premiere del nuovo Suv ad elettroni.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj46cjFxs4reBl9VC0HwfqGywNlIk_rCz-m-30vsW8fmLDsjQsIeou0V1T7My8HxOixoLeC16OwhQtlHZwdz_VowOlSu0yBtuMc4heqhF5myjfbp4ESnIs6WZog7chuM6enFWo4wz6jdq0qFnZYcBfRzKjRPMPwXnGcbuixwr2UXGM9nVOSVVm2tFe4M5OX/s3508/da%20mettere.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2339" data-original-width="3508" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj46cjFxs4reBl9VC0HwfqGywNlIk_rCz-m-30vsW8fmLDsjQsIeou0V1T7My8HxOixoLeC16OwhQtlHZwdz_VowOlSu0yBtuMc4heqhF5myjfbp4ESnIs6WZog7chuM6enFWo4wz6jdq0qFnZYcBfRzKjRPMPwXnGcbuixwr2UXGM9nVOSVVm2tFe4M5OX/w400-h266/da%20mettere.jpg" width="400" /></a></div>Il tutto avviene nel contesto di House of Progress, l’hub creativo del costruttore tedesco che torna ad occupare gli spazi di Portrait Milano, in Corso Venezia 11, una delle "vetrine" privilegiate della manifestazione meneghina. All’interno appassionati e visitatori potranno scoprire le principali caratteristiche del Suv full electric che si propone di ridefinire gli standard della mobilità green premium con dinamica e prestazioni di riferimento. Primo modello Audi di serie basato sulla piattaforma nativa elettrica Premium Platform Electric, si annuncia come punto di riferimento della categoria per autonomia - sino a 625 km - e potenza di ricarica (si arriva a 270 kW) consentendo di ricaricare fino a 255 chilometri di percorrenza in dieci minuti. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYFxoAoz8JfJWy_niU-0j2Zg9wkpV9qucFkGXXNJgC-VlAvPU-qDKH-WQVP93HvX3lQBfRB1QcQCGfGQ7HBc3JZRmYhuBuJ4TY2G444SPCXnc_LBObyj3iglV_h5hsQya4u07nqvGPvrKFXhv4Ms2Y1l9lyxH738zWNRMPv2zL68o7KSAX3UDf4E-jlYNe/s3508/prima.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2631" data-original-width="3508" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYFxoAoz8JfJWy_niU-0j2Zg9wkpV9qucFkGXXNJgC-VlAvPU-qDKH-WQVP93HvX3lQBfRB1QcQCGfGQ7HBc3JZRmYhuBuJ4TY2G444SPCXnc_LBObyj3iglV_h5hsQya4u07nqvGPvrKFXhv4Ms2Y1l9lyxH738zWNRMPv2zL68o7KSAX3UDf4E-jlYNe/w400-h300/prima.jpg" width="400" /></a></div>A questi primati si accompagnano inedite prestazioni dinamiche, la marcata digitalizzazione di cui è emblema il comando vocale gestito dall’intelligenza artificiale e l’abitacolo "disegnato" dall’innovativo "palcoscenico digitale" con display panoramico. Con Audi Q6 e-tron, inoltre, la Casa di Ingolstadt proietta nel futuro un elemento cardine del suo Dna: l’illuminotecnica. La seconda generazione della tecnologia Oled, oltre a contraddistinguere il look dei nuovi modelli Audi, amplia sensibilmente la gamma delle funzioni a vantaggio della sicurezza tanto individuale quanto collettiva. Il lighting Audi da soluzione di design diventa strumento di comunicazione con gli occupanti della vettura e con gli altri utenti della strada. Con questo nuovo modello, per la prima volta su di una vettura di serie, la Casa di Ingolstadt progetta non solo la forma, ma anche il movimento della luce. La gamma Audi Q6 e-tron rappresenta la punta di diamante della sua offerta full electric.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidiMeAgxEmYMyRn3szfQLLcGEkECHceMOOPH6YFifFylkaEmglMQONR44UX-rdsIXL-q2O0LVQlLs0mJPmulvQjTIHJZAhDqc8modQhFFF-12ZtckWFAVDLJjxS0gGqqh72IiS16C4j9uQ0dmudS3zgIzyJJ9bxz5j0UMx5pNeiDRHvd0Ux9HuwJJOa4_o/s1920/seconda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1350" data-original-width="1920" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidiMeAgxEmYMyRn3szfQLLcGEkECHceMOOPH6YFifFylkaEmglMQONR44UX-rdsIXL-q2O0LVQlLs0mJPmulvQjTIHJZAhDqc8modQhFFF-12ZtckWFAVDLJjxS0gGqqh72IiS16C4j9uQ0dmudS3zgIzyJJ9bxz5j0UMx5pNeiDRHvd0Ux9HuwJJOa4_o/w400-h281/seconda.jpg" width="400" /></a></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-83832122926140747332024-03-29T00:00:00.063+01:002024-03-29T00:00:00.137+01:00"Beauty Amid War" di Fatimah Hossaini | Allemandi<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDFNhywRpYNxQ8ez-a2gBddxJGB4-kLKZ6PdgxUjZHKL8XIslNPSP3nfNdR5j_YbEveaY4x0B9OoKSKpkajAU3lOA2TzvjQgIw1KBMSgVcO1SSc7nqY22FX12e7swULrOOw0V7cuB4vCggxQPyRrFVRDxoQkubpJFjU8VQZKUph6Z0ObPl-n7k6F6nAlO9/s6240/ultima.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="6240" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDFNhywRpYNxQ8ez-a2gBddxJGB4-kLKZ6PdgxUjZHKL8XIslNPSP3nfNdR5j_YbEveaY4x0B9OoKSKpkajAU3lOA2TzvjQgIw1KBMSgVcO1SSc7nqY22FX12e7swULrOOw0V7cuB4vCggxQPyRrFVRDxoQkubpJFjU8VQZKUph6Z0ObPl-n7k6F6nAlO9/w400-h266/ultima.jpg" width="400" /></a></div>"Beauty Amid War", la bellezza in tempo di guerra, è il titolo del photobook, da poco uscito per la casa editrice Allemandi, ed è anche il tema delle opere della fotografa afghana Fatimah Hossaini. Il volume prende vita da un’idea del presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Lecce, Nicola Ciracì, e viene promosso dalla stessa accademia, che nell’ottobre 2021 è stata la prima a portare in Italia l’omonima mostra della fotografa, costretta a lasciare il paese pochi mesi prima. Hossaini - artista, fotografa, curatrice, espositrice e fondatrice della Mastooraat Organization - ha conseguito la laurea in fotografia presso l'Università di Teheran dopo la sua prima laurea in ingegneria industriale. Ha insegnato alla facoltà d'Arte dell'Università di Kabul dal 2018 al 2019.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkP1SpYW6PmWIn2tejEhGQT_anPPqDHFDFh6s8xwfnryIl3yDK4WrGp4kwYPEgMIhk4dDPw5iOEEtl28ut9v6pcd7NGYzb3rBofxcHa4zjtPSwOX05YSMqrg05kHlBSeHvVl1v76-biiallNMu5IDi0z9qqe4on8-5MSa870BE4EYUycNWaJdUng7vq40-/s6040/prima%20o%20seguente.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3924" data-original-width="6040" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkP1SpYW6PmWIn2tejEhGQT_anPPqDHFDFh6s8xwfnryIl3yDK4WrGp4kwYPEgMIhk4dDPw5iOEEtl28ut9v6pcd7NGYzb3rBofxcHa4zjtPSwOX05YSMqrg05kHlBSeHvVl1v76-biiallNMu5IDi0z9qqe4on8-5MSa870BE4EYUycNWaJdUng7vq40-/w400-h260/prima%20o%20seguente.jpg" width="400" /></a></div>Il suo lavoro è stato presentato ed esposto in mostre collettive e festival d'arte in Iran, Afghanistan, India, Turchia, Cina, Giappone, Corea del Sud, Austria, Danimarca, Italia, Albania, Francia e New York. Il volume "Beauty Amid War" racchiude un lavoro luminoso, pieno di amore e speranza per un Paese con il quale la storia non è mai stata clemente e gli avvenimenti hanno prodotto solo devastazione e dolore per il suo popolo. Attraverso questo viaggio artistico, Hossaini mostra un volto diverso dell’Afghanistan, rompendo tutti i cliché della narrazione odierna e portando al centro la bellezza, appunto, in mezzo alla guerra. Le fotografie del volume, una dopo l’altra, come in un vero racconto, ripercorrono la quotidianità e l’universo delle donne afghane pieno di colori e luce, raffigurate spesso nei loro habitat naturali, ora come protagoniste e non come vittime. "Le sfide che le donne hanno dovuto affrontare sono state molto diverse e probabilmente più difficili di quelle che si presentano in qualsiasi altra parte del mondo", scrive l'autrice nell’introduzione. Nel volume le fotografie, oltre al testo dell’artista, sono accompagnate dai contributi del fotografo Reza Deghati, del direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Lecce Nunzio Fiore, della scrittrice Anilda Ibrahimi e di Rachel Deghati, Shirin Zahara e Fevsiye Rahgozar Barlas. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg09sd1fwIxEeqldsxCuFuj-na-9vir6PjQMA4v0RGt8fy_Jh7hCnZytlY8mlavfKlFmi-PWN-vYEk2-aFaGQMCK0zVNdkz1v7aNIQFAoX3pyeFn9GR_L6cgVkehu8nXauklHmg6xzl_9gZ4qxIQjEv_3nKse-jC6C6HyenIAPuC_M6YGFvtBEIMex_eJ0-/s6040/seconda.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3924" data-original-width="6040" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg09sd1fwIxEeqldsxCuFuj-na-9vir6PjQMA4v0RGt8fy_Jh7hCnZytlY8mlavfKlFmi-PWN-vYEk2-aFaGQMCK0zVNdkz1v7aNIQFAoX3pyeFn9GR_L6cgVkehu8nXauklHmg6xzl_9gZ4qxIQjEv_3nKse-jC6C6HyenIAPuC_M6YGFvtBEIMex_eJ0-/w400-h260/seconda.png" width="400" /></a></div>Fiore, in "Painting or Photography", scrive: "Attraverso questi volti, noi osservatori, prendiamo coscienza dell’importanza dell’attimo, del momento in cui rischiamo di perdere quanto faticosamente conquistato o quanto, altrettanto tenacemente, ci sforziamo di conservare". In "Ferite invisibili" saggio a due mani di Rachel e Reza Deghati: "Un mattino hanno aperto le persiane delle loro vite e hanno visto per le strade lo scontro tra la sofferenza e la gioia, la rassegnazione e la rabbia, i mormorii e le grida, la dolcezza e la crudeltà, la lotta e la grazia". Ibrahimi, in "Solo nella bellezza vi è consolazione", annota: "Lontana dalle macerie e dalla miseria, dall’oscurità e dalla mestizia, le sue donne ci raccontano altro: le loro ferite e i loro sentimenti, i sogni che spesso si frantumano in mille pezzi come gli specchi che lei stessa rompe nelle sue foto, per ricomporsi ancora e ancora in nuove forme, in un continuo reinventarsi che diventa universale perché riguarda tutte le donne del mondo". La pubblicazione è promossa dall'Accademia di Belle Arti di Lecce, vincitrice proprio con Beauty Amid War del concorso nazionale "University 4 Europe. Il tuo futuro, la nostra Europa" indetto dal ministero dell'Università e della Ricerca e dal Dipartimento per le Politiche Europee della presidenza del Consiglio dei Ministri. Il volume è in lingua italiana e inglese.<div><br /></div><div><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">************************************************************</span><br style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>"BEAUTY AMID WAR"</b></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Resilience</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;"><b><i>di Fatimah Hossaini</i></b></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Allemandi Editore</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">2024, cartonato con sovraccoperta, 94 pp</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">29,5 x 25,4 cm</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Edizione in italiano e inglese</span><br /></span><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTEf0n0Yy1RlNbj__QWcM1uKQIl9gsuSnsHk_yamKIiV6Ik71HIT_SDcKIaVUrA6Fh3a87vXWs2SwrGJmnqNFOWPULN-fCkH91srtOb-tPqS63OZMxeprqbqwqCmRilVqtlT89zrA2C4D4WgY1woPW_YJWn59eiWS2I_qrkc5zfwgFe4THAfjbwtVVVj0R/s6176/seconda%20da%20mettere.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3924" data-original-width="6176" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTEf0n0Yy1RlNbj__QWcM1uKQIl9gsuSnsHk_yamKIiV6Ik71HIT_SDcKIaVUrA6Fh3a87vXWs2SwrGJmnqNFOWPULN-fCkH91srtOb-tPqS63OZMxeprqbqwqCmRilVqtlT89zrA2C4D4WgY1woPW_YJWn59eiWS2I_qrkc5zfwgFe4THAfjbwtVVVj0R/w400-h254/seconda%20da%20mettere.png" width="400" /></a></div><div></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-40187072838670026362024-03-28T10:23:00.009+01:002024-03-28T16:01:19.841+01:00Cap d’Antibes Beach Hotel | Costa Azzurra e Provenza<p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieb_LSKqZDiz8QdtI_1sHjsOeztTL2QdQVuqJPxXgEIZ-01-U8ZIkne-Q1OKdL5MyZu6WE5cCE4Ze87ArVahGOAxylnwf44Kx-zymPZhTsXaTVEISW5Ea0HIG_MMgFleqNKD5SUi5mCW1btS0lhIKHPGW8wEzkWCsY5ei0zpXk9yQC_nho-A2oWMoJxHde/s1200/copertina.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieb_LSKqZDiz8QdtI_1sHjsOeztTL2QdQVuqJPxXgEIZ-01-U8ZIkne-Q1OKdL5MyZu6WE5cCE4Ze87ArVahGOAxylnwf44Kx-zymPZhTsXaTVEISW5Ea0HIG_MMgFleqNKD5SUi5mCW1btS0lhIKHPGW8wEzkWCsY5ei0zpXk9yQC_nho-A2oWMoJxHde/w334-h400/copertina.webp" width="334" /></a></div>La Costa Azzurra "corre" verso l'estate e tra gli indirizzi che si accingono a spalancare le loro porte alla bella stagione, a metà strada tra Nizza e Cannes, in una cornice col Mediterraneo in primo piano, c'è il Cap d’Antibes Beach Hotel, piccolo gioiello dell’architettura contemporanea. Associato a Relais & Chateaux - che ci fa da guida alla sua (ri)scoperta - si distingue per le sue le "linee minimaliste in completa armonia con una vegetazione mediterranea che ha il fascino e la freschezza di un giardino bagnato dal mare, con la spiaggia privata di sabbia fine che 'guarda' le isole di Lerino e con la sua splendida piscina a sfioro". Vince l'incanto del luogo, immerso com'è nella natura.<span><a name='more'></a></span> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM_bPzC9fmcrgIeLmHdhji5-ZMgvUp3NSsB0mtKagphHYjqW6-ygMG7aP77BzDq7AQH_4mUArscn8Yx1-1EiB7DgGoj2lIiDsNidBQbO5n7FBCqGaS7NtQDwrgFv2PSRjOnbGV7umFef_3gbTt0L_78O9RulktzWjHZfIdYpW069yEYcLKeBpUZ31AD1F2/s1200/chef.webp" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM_bPzC9fmcrgIeLmHdhji5-ZMgvUp3NSsB0mtKagphHYjqW6-ygMG7aP77BzDq7AQH_4mUArscn8Yx1-1EiB7DgGoj2lIiDsNidBQbO5n7FBCqGaS7NtQDwrgFv2PSRjOnbGV7umFef_3gbTt0L_78O9RulktzWjHZfIdYpW069yEYcLKeBpUZ31AD1F2/w334-h400/chef.webp" width="334" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo chef stellato Nicolas Rondelli</td></tr></tbody></table>Il paesaggio marino la fa da padrone a cominciare dalle atmosfere che si respirano, per esempio, al ristorante stellato Michelin Les Pêcheurs, affacciato sul mare con sullo sfondo il massiccio dell’Esterel. L'insieme del cinque stelle di Cap d'Antibes esalta un mix di stili classici e moderni, in cui l'essenzialità delle linee dell'architettura esterna e della piscina a sfioro sanno affascinare gli amanti dei luoghi autentici, nel cuore di una vegetazione tipicamente mediterranea. Dopo lavori di ampliamento nel 2016, gli architetti d'interni nizzardi Sarich & Goujon hanno realizzato 8 nuove camere e suite dal design contemporaneo, rafforzando il mondo esclusivo e chic di questa maison dove il relax è un imperativo, tra arredi originali e raffinati. La Costa Azzurra e le sue tradizioni si riflettono nella cucina di Nicolas Rondelli. Al ristorante Les Pêcheurs, lo chef sceglie di unire sapori esotici con quelli regionali, "offrendo agli ospiti la sensazione unica di immergersi nella freschezza di un giardino in riva al Mediterraneo". Tutti i giorni a mezzogiorno, da aprile a ottobre, e la sera da giugno a settembre, Le Cap invita gli ospiti a "gustare pietanze saporite sotto l’ombrellone e con i piedi nell’acqua al ristorante Baba dove invece vincono i piatti più creativi".</span><span style="background-color: transparent; font-family: inherit;"> </span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Ma anche il luogo merita grande attenzione: "Antibes, la più antica città della Costa Azzurra, è stata fonte di ispirazione per numerosi artisti, giunti qui per cercare il fascino e i segreti dei villaggi d’un tempo. La città vecchia si svela ai turisti curiosi in un dedalo di stradine che conducono al Fort Carré, alla Porta marina, alla cinta muraria e al Port Vauban.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="color: #222222;"><br /></span><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmTNlRBnEntsazLm8GZEONlDQYBWHp33b44mACT5kx3mouqjZcqRxRiWNgFPgknZpa287dGWqu9am89PBf9-cPyKPt9AQZuUiGTxEuvNJ-iDXt2Q-6QL8gLX6kAFtFnSYRgMnLMLHOHpH1bK78t6zZZuvBVWZE2zzjU8bkU06TKbSfJMJuKZ0dWcQLYfNK/s800/Baba%20restaurant.webp" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmTNlRBnEntsazLm8GZEONlDQYBWHp33b44mACT5kx3mouqjZcqRxRiWNgFPgknZpa287dGWqu9am89PBf9-cPyKPt9AQZuUiGTxEuvNJ-iDXt2Q-6QL8gLX6kAFtFnSYRgMnLMLHOHpH1bK78t6zZZuvBVWZE2zzjU8bkU06TKbSfJMJuKZ0dWcQLYfNK/w400-h300/Baba%20restaurant.webp" width="400" /></a></div>Ci si può 'perdere' nei vicoli di questo borgo pittoresco, percependo le diverse lingue parlare ai tavolini dei bar, tra i profumi floreali che inebriano la città. L' anima provenzale si assapora anche nei mercati della città, un trionfo di frutta e verdura baciate dal sole. Primizie del gusto".</span><span style="background-color: white; color: #222222;"> Nascosto come è tra il porto di Crouton e quello di Gallice, il Cap d’Antibes Beach Hotel può essere una base privilegiata anche per partire alla scoperta di un piccolo angolo di paradiso di questo tratto della Riviera del Sud della Francia: le isole di Lerino, un luogo che impone il suo "silenzio" ai ritmi a volte frenetici della costa. Relais & Chateaux ha pochi dubbi: "Qui si vive un'esperienza di pace assoluta in uno scenario magico, circondati su ogni lato da acque turchesi. Di fronte alla baia di Cannes e al Cap d’Antibes, queste isole regalano una vista unica a poca distanza dal litorale e dall'hotel". </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: inherit;">www.capdantibes-beachhotel.com</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEcZlkUZMDDzh8jK8634c8NXrtJTBvBaXbqGb8YuillNtWqLydFNpSNphzR7Dbq_KMlwZND-uDHKbY8IyiLF7wCjhnVyYIZe_LYsFxbECw8lvBlW3SrjMwKMX9PNjCLYKKQYrv_35XREBEouA5HZ2JIaE6F77QyvlpDNBnvHeM0I99mZBYozfKTXgl8pma/s1920/Ultima.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1920" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEcZlkUZMDDzh8jK8634c8NXrtJTBvBaXbqGb8YuillNtWqLydFNpSNphzR7Dbq_KMlwZND-uDHKbY8IyiLF7wCjhnVyYIZe_LYsFxbECw8lvBlW3SrjMwKMX9PNjCLYKKQYrv_35XREBEouA5HZ2JIaE6F77QyvlpDNBnvHeM0I99mZBYozfKTXgl8pma/w400-h266/Ultima.webp" width="400" /></a></div></span></div><p></p>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-90538136267687418072024-03-28T00:00:00.023+01:002024-03-28T00:00:00.144+01:00Carl Hansen & Søn CH24 Wishbone Chair dei bambini<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjz9gpid2Yhwqe8_lQtdI-0nbLG4NNpmtWUk9t1A3mTbHO8Awwe362dXJM9tdeAn5oRXK4Ph_kKaeudTKHD_CPguR-urjUma8nT1571v7GFv0ejo8a-TJzH73fwcim81p159Xr61a-rwRZCBPRFAsTL4pHpCYDHjBDLB2vNRVG6OLEd-7veOuSfwE-G4vv/s2362/copertina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1772" data-original-width="2362" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjz9gpid2Yhwqe8_lQtdI-0nbLG4NNpmtWUk9t1A3mTbHO8Awwe362dXJM9tdeAn5oRXK4Ph_kKaeudTKHD_CPguR-urjUma8nT1571v7GFv0ejo8a-TJzH73fwcim81p159Xr61a-rwRZCBPRFAsTL4pHpCYDHjBDLB2vNRVG6OLEd-7veOuSfwE-G4vv/w400-h300/copertina.jpg" width="400" /></a></div>La celebre CH24 Wishbone Chair di Carl Hansen & Søn, disegnata da Hans J. Wegner e ideata nel 1949, viene oggi proposta in versione mini, rappresentando un nuovo traguardo per l'azienda danese. Questa nuova proposta ha richiesto una meticolosa rielaborazione: il processo di ridimensionamento è stato particolarmente impegnativo perché ogni componente doveva, infatti, essere attentamente bilanciato per preservare l'integrità del design originale e garantire un equilibrio estetico impeccabile. Anche la Wishbone Chair per bambini è composta da quattordici componenti che richiedono più di cento fasi di produzione per la realizzazione e l’assemblaggio di ciascuna sedia.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRyv4THf1KFTSNFaCpIYSomEKa1nkcSv0nlDij25NTfn9B9ds5draVAci_EB8biHezmkrAyKlkSjKcwkuN0GA4XjaBCFNUNiVL1J04quuZ0RWKh2-ijZd1U9ufHUAmkRLYl92mam_upTlJvLZ9-1V0iXB4UgbjioX6phbIbzWn9LpQBNG7XF8a0jN5wDr7/s3441/seconda.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3441" data-original-width="2581" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRyv4THf1KFTSNFaCpIYSomEKa1nkcSv0nlDij25NTfn9B9ds5draVAci_EB8biHezmkrAyKlkSjKcwkuN0GA4XjaBCFNUNiVL1J04quuZ0RWKh2-ijZd1U9ufHUAmkRLYl92mam_upTlJvLZ9-1V0iXB4UgbjioX6phbIbzWn9LpQBNG7XF8a0jN5wDr7/w300-h400/seconda.jpg" width="300" /></a></div>La maggior parte dei procedimenti viene svolta a mano, confermando il know-out dell'azienda nel campo dell'ebanisteria e l'impegno costante nell'offrire un prodotto di alta qualità artigianale, prestando particolare attenzione ai dettagli. Dopo oltre 70 anni, l'azienda ha dovuto rivisitare il suo approccio per creare questa versione mini. La seduta è tessuta con un motivo a busta utilizzando 75 metri di papercord, il cui diametro è stato ridotto per garantire un migliore equilibrio estetico, che si adatta perfettamente alle dimensioni più piccole della sedia. Un artigiano esperto impiega un'ora per tessere a mano la seduta e tutti i processi vengono eseguiti presso lo stabilimento Carl Hansen & Son di Gelsted, in Danimarca. Knud Erik Hansen, amministratore delegato e titolare di terza generazione di Carl Hansen & Son, afferma: "Il bellissimo design e l'eccellente maestria artigianale non hanno età ed è per questo che siamo molto felici di presentare questa variante per i più piccoli. Da anni sognavamo di realizzare una versione a misura di bambino della Wishbone Chair e siamo entusiasti del risultato. Si integra perfettamente con il resto dell'arredamento di una casa ed è un'idea regalo perfetta per i futuri appassionati di design". La CH24 Wishbone Chair per bambini sarà disponibile nei negozi a partire dal 2 aprile 2024. Durante la Milano Design Week 2024 si potrà visitare lo speciale allestimento del flagship store meneghino di Carl Hansen & Søn. Un'occasione unica per immergersi in un'atmosfera suggestiva e scoprire dal vivo le novità dell'azienda danese.<div><br /></div><div><b>INFO PRODOTTO </b></div><div>Prezzo consigliato al pubblico
CH24 Wishbone Chair per bambini: EUR 487</div><div>Dimensioni (cm): altezza della seduta 30; altezza 51; larghezza 34; profondità 38 </div><div>Materiali telaio: rovere certificato FSC. Seduta: papercord certificato FSC<br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih5sHe_Z7ltqCOeEbqD7wCCLnBPyX_RgRaibMO-QzXcFe-YhNPkRkmd5cJ0hTjRRsu2CowMOU352_-rFQssVlxQONg3sBFY5TniWh7czGtTRB8MhafGW8qGLT__koay4vwyTqRY0IHFsCXgIakOwOgtZ9JeH923yGaBgbY29Hrp1rBsm9DjGsilyX_mst_/s1934/ultima.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1934" data-original-width="1368" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih5sHe_Z7ltqCOeEbqD7wCCLnBPyX_RgRaibMO-QzXcFe-YhNPkRkmd5cJ0hTjRRsu2CowMOU352_-rFQssVlxQONg3sBFY5TniWh7czGtTRB8MhafGW8qGLT__koay4vwyTqRY0IHFsCXgIakOwOgtZ9JeH923yGaBgbY29Hrp1rBsm9DjGsilyX_mst_/w283-h400/ultima.jpg" width="283" /></a></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-39173677414836760982024-03-27T11:52:00.006+01:002024-03-27T11:52:33.040+01:00500 anni di Lorenzo Lotto a Trescore Balneario. Mostre<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivdAgz0WufhXty7bem3CcYZaU_F7qGe9QpIvC2x5jyoa6JXsryynNeoq2fzPwE1bFJrPVxKi6G7_LsePsn4kLI6ljoBPrhItB4bV056oQpPo3jka6u7dvRtctYGSwMKn9fOQZzBBqCu76leBhsGYTl7e2xuSeMIVOlGi5jjYRGY7QHkq6itMLjdf0raTMA/s1500/copertina.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1001" data-original-width="1500" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivdAgz0WufhXty7bem3CcYZaU_F7qGe9QpIvC2x5jyoa6JXsryynNeoq2fzPwE1bFJrPVxKi6G7_LsePsn4kLI6ljoBPrhItB4bV056oQpPo3jka6u7dvRtctYGSwMKn9fOQZzBBqCu76leBhsGYTl7e2xuSeMIVOlGi5jjYRGY7QHkq6itMLjdf0raTMA/w400-h268/copertina.jpeg" width="400" /></a></div>Il Comune di Trescore Balneario (BG), con il patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Bergamo, dà il via alle celebrazioni per i 500 anni dalla realizzazione della Cappella di Villa Suardi con due mostre che inaugureranno lunedì 8 aprile 2024. La cappella è dedicata a Santa Barbara e Santa Brigida, protagoniste del ciclo di affreschi: della prima Lotto racconta, sulla parete sinistra, la tragica morte ad opera del padre per essersi opposta a un matrimonio obbligato; sulla parte destra invece le vicende della seconda, protettrice degli agricoltori e della vita nei campi. Il soffitto invece è affrescato con un finto pergolato su sfondo azzurro, con l’utilizzo delle reali travi lignee della copertura, tra le quali si susseguono dei putti intenti a vendemmiare, tra decorazioni e richiami a passi biblici e della liturgia legati ai temi del vino e della vigna.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrZXamTZMOrMQo1xukRCri3Z71AS0IB1hCC4KJXUMKoGsJnEZ3kXxa3MB4qhrnboU9uRiACpFJksSpKLq29TE3SZwAnquyuYcYE2fX2JwSFtcMFXW5K8LR7RUYT9-MgsssoMcVPoFK6hrb0v4dJ2kmXwHvuWlV3Uyf-VsAQiIo99ajEYXx6L1AuWN3AiZq/s1500/seconda%20da%20mettere.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1001" data-original-width="1500" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrZXamTZMOrMQo1xukRCri3Z71AS0IB1hCC4KJXUMKoGsJnEZ3kXxa3MB4qhrnboU9uRiACpFJksSpKLq29TE3SZwAnquyuYcYE2fX2JwSFtcMFXW5K8LR7RUYT9-MgsssoMcVPoFK6hrb0v4dJ2kmXwHvuWlV3Uyf-VsAQiIo99ajEYXx6L1AuWN3AiZq/w400-h268/seconda%20da%20mettere.jpeg" width="400" /></a></div>Il ricco calendario di iniziative, che si susseguiranno lungo tutto il 2024, si apre con due mostre propedeutiche alla conoscenza del grande artista, che accompagneranno la visita alla cappella Suardi. Saranno aperte sino all’8 dicembre 2024 con ingresso gratuito. La mostra multimediale "The gaze of the renaissance - Lo sguardo del Rinascimento", allestita in un negozio sfitto del centro di Trescore Balneario, in via Locatelli 14, presenterà al pubblico una nuova produzione video realizzata dall’agenzia di comunicazione Publifarm con il contributo scientifico di Fernando Noris, storico dell’arte e coordinatore del progetto, dedicata proprio al ciclo di affreschi di Villa Suardi. L'esposizione sarà, inoltre, arricchita da una sezione dedicata allo studio del volto dell’artista realizzato dalla Polizia scientifica nel 2023, in occasione di Bergamo Brescia capitale della Cultura: partendo dall’analisi dei due autoritratti - quello presente nella cappella Suardi e quello individuato nelle tarsie del coro di Santa Maria Maggiore a Bergamo - si è approdati ad una riproduzione in stampa 3d dell’identikit di Lotto. Le diverse fasi del lavoro che hanno portato a questo straordinario risultato sono riassunte in un video che dà voce a tutti gli attori coinvolti nel progetto.<p></p><p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQmsGvvZ57yhLMt46U5h3WVFscGXtvdghhdj-z4r8goiAlEx_h9hle-6j5wBhpH089uG4CL-B1RgwApfAf-us1aQiWaqJMfqGa0mnISUTMzplp_UxxSrNnCzAjIfmCgYexrCfUV3W7PH67K1jreqnqBK4-tA0AfXLvepJTlLegfyzFTWqE2OtyTPtBFg-y/s974/finale.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="974" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQmsGvvZ57yhLMt46U5h3WVFscGXtvdghhdj-z4r8goiAlEx_h9hle-6j5wBhpH089uG4CL-B1RgwApfAf-us1aQiWaqJMfqGa0mnISUTMzplp_UxxSrNnCzAjIfmCgYexrCfUV3W7PH67K1jreqnqBK4-tA0AfXLvepJTlLegfyzFTWqE2OtyTPtBFg-y/s320/finale.jpeg" width="320" /></a></div>La seconda mostra, ancora ideata da Fernando Noris in collaborazione con la Fondazione Museo Bernareggi e la Parrocchia di Trescore Balneario, sarà invece allestita nella piccola chiesa della Madonna Lourdes, di fianco alla chiesa parrocchiale di Trescore Balneario, in via Locatelli 102. In questa sede sarà possibile vedere le riproduzioni fedeli dei più celebri capolavori realizzati da Lorenzo Lotto in terra bergamasca e di proprietà della Diocesi di Bergamo. “Le iniziative avviate in questo 2024 per celebrare il 500° anniversario degli affreschi dell’Oratorio Suardi - afferma Noris - stanno proponendo e favorendo una rinnovata attenzione nei confronti della straordinaria esperienza artistica e umana di Lorenzo Lotto. In tempi di epocali cambiamenti, dai quali, nel corso del XVII secolo, è nata la moderna Europa, il maestro ha saputo rivelare, con una pittura, altissima e insieme popolare, la bellezza della Verità e la necessità di vivere la Cultura come elemento orientativo, per la vita di ogni persona e di quella del comune vivere civile". Oltre alle due mostre sarà posibile visitare la Cappella ancora oggi di proprietà della famiglia Suardi e gestita dalla Pro Loco di Trescore Balneario, aperta fino a novembre. L’ingresso è soggetto a limitazioni e prenotazione obbligatoria. Il calendario delle iniziative, che si snoderanno lungo tutto il 2024, prevede dall’11 maggio al 28 giugno 2024 l’allestimento di una mostra di arte contemporanea nello spazio espositivo della Biblioteca civica, con opere di artisti dell’Accademia Santa Giulia di Brescia, curata da Maurizio Bonfanti e Raffaele Sicignano. Nella seconda parte del 2024 verrà organizzato un ciclo di conferenze dedicate ad approfondimenti e con la presenza di esperti e studiosi. Già in programma il conferimento di un premio alla carriera in memoria di Francesca Cortesi Bosco, storica dell’arte che ha dedicato i suoi studi al lavoro di Lotto in terra orobica. Per visionare il programma e tutte le iniziative per la celebrazione di questo anniversario sono stati realizzati un sito internet dedicato - www.lorenzolottotrescore.it - e una web app in cui saranno aggiornati eventi e attività che completeranno il palinsesto sia in italiano che in inglese.<p></p><p><i>Immagini: gli affreschi dell’Oratorio Suardi</i></p><p><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;">**********************************************</span><br style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>COMUNE DI TRESCORE BALNEARIO</b></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">con il Patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Bergamo</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;"><b><i>500 ANNI DI LORENZO LOTTO A TRESCORE BALNEARIO 1524 - 2024</i></b></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Informazioni: Ufficio cultura Comune di Trescore Balneario: tel. 035/955.671</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Per prenotazione alla visita della Cappella Suardi: Pro Loco Trescore tel. 035/944.777</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Ingresso: € 10,00 biglietto intero, € 5,00 biglietto ridotto e per le scuole.</span></span></p>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-75387253895296195902024-03-27T00:00:00.013+01:002024-03-27T00:00:00.133+01:00Vini di Annalisa Zorzetting per una Pasqua vegetariana<p><span style="font-family: inherit;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE4vrZeipPhaOMsrEogazP-NiKpJSBesz_cdHt2ENUD9DGC5P8VK4bNcNOjofLhP486O_GxYPzCb3q3NofMuwefGJfNTSYtDogQheXSoSXX0RsVsqclMI0L2xqd7hObItt_CuHqkiG7tT_7End7mns39WtPVRIpXcOl6TKGMxfWpOjVOhtyB8YL84bkgnf/s1897/Schioppettino%20da%20mettere.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1897" data-original-width="1897" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE4vrZeipPhaOMsrEogazP-NiKpJSBesz_cdHt2ENUD9DGC5P8VK4bNcNOjofLhP486O_GxYPzCb3q3NofMuwefGJfNTSYtDogQheXSoSXX0RsVsqclMI0L2xqd7hObItt_CuHqkiG7tT_7End7mns39WtPVRIpXcOl6TKGMxfWpOjVOhtyB8YL84bkgnf/w400-h400/Schioppettino%20da%20mettere.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;">In occasione della Pasqua, un momento di festa e convivialità, Annalisa Zorzettig vuole proporre un'esperienza enogastronomica unica, pensata per soddisfare i palati degli amanti del vino ma anche della cucina vegetariana. Da sempre attenta all’ambiente e alla natura, questa maison ha fatto della biodiversità una bandiera vera e propria. In questo solco, e proprio in occasione della primavera 2024, segnala due eccellenze friulane della linea Myò, lo Schioppettino e il Pinot Bianco, etichette "privilegiate" per gli abbinamenti del pranzo domenicale soprattutto se si vuole valorizzare a pieno la delicatezza dei piatti vegetariani.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2K_gaYmSZ62yPPAB28nj5dZwUvnlplqFNX7m97itk3dmSmpWDFn5XdpqOI0gUINcDr0oSM_N1O4E6qhwszVrtZCKbHQ-pjO3T0PHGxoUnZKlit1hkZ85H6p1vW3aW7kgDoDym6JM64ZY-A2VfpvYB4RHx6_VBbSytNjqo_tsacMav5m58QJNn48RdkNPx/s1264/Pinot%20bianco%20di%20rigore.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1264" data-original-width="843" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2K_gaYmSZ62yPPAB28nj5dZwUvnlplqFNX7m97itk3dmSmpWDFn5XdpqOI0gUINcDr0oSM_N1O4E6qhwszVrtZCKbHQ-pjO3T0PHGxoUnZKlit1hkZ85H6p1vW3aW7kgDoDym6JM64ZY-A2VfpvYB4RHx6_VBbSytNjqo_tsacMav5m58QJNn48RdkNPx/w266-h400/Pinot%20bianco%20di%20rigore.jpg" width="266" /></a></div>Lo Schioppettino, un vino rosso intenso e vibrante, con note speziate e fruttate, si rivela l'accompagnamento ideale per verdure grigliate, funghi porcini e formaggi stagionati. La sua struttura elegante e la sua persistenza aromatica lo rendono un compagno perfetto per celebrare il gusto delle creazioni che rinunciano alla carne. Il Pinot Bianco, invece, con la sua freschezza e la sua vivace acidità, può essere consigliatissimo per ricette ancora più leggere e delicate: insalate di primavera, risotti alle erbe aromatiche e piatti a base di formaggi freschi e saporiti. Le sue note fruttate e floreali ravvivano il palato e accentuano i sapori naturali dei vari ingredienti. La storia di Zorzettig inizia 150 anni fa a Spessa di Cividale; oggi la cantina è nelle mani di Annalisa, vignaiola che ha raccolto l’eredità del padre rinnovando l’azienda e acquisendo nuovi vigneti fino ad arrivare ai 120 ettari attuali. Le vigne si estendono dai Colli Orientali del Friuli fino a quelli di Ipplis e di Prepotto: tre terroir unici e particolarmente vocati alla viticoltura, protetti dalle Alpi dalle fredde correnti del Nord e baciati dalla brezza del mare Adriatico. Linea di punta di Zorzettig è proprio Myò: vini che nascono prevalentemente da vitigni autoctoni e vogliono essere una celebrazione dei Colli Orientali del Friuli e della loro biodiversità, storia e cultura. </span><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp6cRDWcsYwbl9eyDS3L5NTbXEm29K7pYReB5aHv85EbEQF7cCAnHepngaeq88jGNyyUDwvup3m3r0RX3rLdcftXGP0vVZZHWr0CMgwdKsrbc7S5WpdX7cFrZFYkkJnwA4K7iScjaGOs_uxyIYwpJbOqclam_cdw1FBUVTMFXZjb6wt-gw1-LXqH1DMhXu/s843/30171438_1708791892489479_4074108148156175430_o.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="843" data-original-width="843" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp6cRDWcsYwbl9eyDS3L5NTbXEm29K7pYReB5aHv85EbEQF7cCAnHepngaeq88jGNyyUDwvup3m3r0RX3rLdcftXGP0vVZZHWr0CMgwdKsrbc7S5WpdX7cFrZFYkkJnwA4K7iScjaGOs_uxyIYwpJbOqclam_cdw1FBUVTMFXZjb6wt-gw1-LXqH1DMhXu/w320-h320/30171438_1708791892489479_4074108148156175430_o.png" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><b>MYÒ</b><br /><i>"I Colli Orientali del Friuli. La nostra casa, i nostri affetti. Storia, tradizioni e cultura friulana legate alla terra, il nostro bene più prezioso, che amiamo custodire e proteggere. La linea Myò nasce da vigneti concepiti come riserve di biodiversità, al servizio dell’ecosistema. Un nuovo approccio alla viticoltura, per vini che guardano verso un futuro sostenibile. Dai grandi bianchi ai rossi della tradizione friulana, ogni vino parla di qualità, selezione, cura e impegno. L’impegno per un territorio e per la sua Gente. La nostra Gente".</i></span></p><p><span style="font-family: inherit;">www.zorzettigvini.it</span></p>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-4012218829454537492024-03-26T11:36:00.000+01:002024-03-26T11:36:00.934+01:00Il Festival di Letteratura working class 2024. Firenze<p><span style="font-family: inherit;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguF7oLz5WaS6OsJcfaDsDN2IVng8ZekpDmrUyTATaWnn6MkxD-KgZUkWXHTcoPOIQQX9Tf55wj2h4_3riFI70pBSYYB-5lZZja9sg7NC5qowoj0xF_caC0KgM161ATBrWJUvMqgln0huNG49iVzRQoPrj7OmZ8GZ-pNtVytYNDjDIE-IyeLvMM37o_JMxg/s2048/locandina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="2048" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguF7oLz5WaS6OsJcfaDsDN2IVng8ZekpDmrUyTATaWnn6MkxD-KgZUkWXHTcoPOIQQX9Tf55wj2h4_3riFI70pBSYYB-5lZZja9sg7NC5qowoj0xF_caC0KgM161ATBrWJUvMqgln0huNG49iVzRQoPrj7OmZ8GZ-pNtVytYNDjDIE-IyeLvMM37o_JMxg/w400-h400/locandina.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;">Dal 5 al 7 aprile 2024 torna a Campi Bisenzio (Firenze) il Festival di Letteratura working class La seconda edizione è sempre organizzata da Edizioni Alegre e dal Collettivo di fabbrica Gkn - insieme alla Soms Insorgiamo - con la collaborazione dell’Arci Firenze e grazie al sostegno di 400 persone tramite crowdfunding. E dopo "l'invito" a partecipare arrivato dall'attore Elio Germano, "scende in campo" anche il guru del cinema sociale e alternativo mondiale, Ken Loach. Non gli sarà possibile essere fisicamente presente ma il grande regista ha inviato agli organizzatori un messaggio di condivisione: "Il progetto ex Gkn è all’avanguardia sotto diversi punti di vista. Le lavoratrici e i lavoratori si intrecciano con la ricerca accademica per il bene comune, creando una sfida per il modello di ricerca esistente. La conoscenza dovrebbe essere nostra, da condividere, affinché tutti noi ne possiamo beneficiare senza che sia appannaggio di chi fa profitto".<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6rpRmCtu2s3hdtb_X8K0NZ_oYFfVE0nPmLavn1taB-oapa7KuAoLNQVGn3YDQ6Ie6ubbOYmk__Qcl_W5Waq0d8ZGpRea6EmvZvljzg0vVjaH5dbRoD859NSYHSJbAqH3k5Ad6BAQ5Ew_nbCar2CrNTc6hLrZwuN9NyKafEu_ubk5vWudOj4WrOiOYLLDe/s2048/Ken%20Loach.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="2048" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6rpRmCtu2s3hdtb_X8K0NZ_oYFfVE0nPmLavn1taB-oapa7KuAoLNQVGn3YDQ6Ie6ubbOYmk__Qcl_W5Waq0d8ZGpRea6EmvZvljzg0vVjaH5dbRoD859NSYHSJbAqH3k5Ad6BAQ5Ew_nbCar2CrNTc6hLrZwuN9NyKafEu_ubk5vWudOj4WrOiOYLLDe/s320/Ken%20Loach.jpg" width="320" /></a></div>Loach conclude: "Mettere insieme una cooperativa di lavoratori e lavoratrici significa avere una seria organizzazione sostenuta dalla comunità nel suo complesso per rendere questo incredibile progetto una realtà. Marciamo dietro le bandiere della solidarietà e dell’unità. Avete il diritto di chiedere che ciò diventi realtà con il sostegno attivo e concreto dei sindacati progressisti e dei partiti politici sia italiani che internazionali. State dando un esempio che tutti e tutte noi dobbiamo seguire. Spero che questi legami si creino e che altri riconoscano la serietà e l’importanza di ciò che state facendo". Intanto, i promotori rinnovano la loro sfida: "L’anno scorso ci hanno dato dei pazzi perché volevamo fare un festival letterario nel presidio di una fabbrica in lotta e non in un quartiere gentrificato di una grande città. Cogliendo tutti di sorpresa, è stato un successo che ha coinvolto ed entusiasmato migliaia di persone facendo parlare di sé in Italia e all’estero... Qualcuno evidentemente ha paura di questa manifestazione perché chi lavora non deve mettersi in testa di raccontare la propria storia. Il Festival sarebbe stato, insieme a tutte le attività socio-culturali del territorio, perfettamente inseribile nel piano sociale di rilancio della fabbrica. Ma se l’interesse è svuotare il territorio dal lavoro, dalla dignità, dal proprio senso di comunità, parlare di letteratura working class diventa un problema. Noi però ribadiamo che il Festival sarà a Campi Bisenzio in omaggio alle tradizioni storiche delle case del popolo di quel territorio, a lotte come quella di Gkn e MondoConvenienza e alla resistenza solidale degli scorsi mesi ai danni climatici e sociali dell’alluvione. Del resto non siamo qui per intrattenervi, come scriveva lo studioso di origine working class Mark Fisher. Siamo qui perché vogliamo che chi è nato in case senza libri scriva la propria storia, per tornare dentro l’immaginario collettivo e diventare più forti nel rivendicare i propri diritti".</span><div><br /><span style="font-family: inherit;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM2Aa4gXnXYcphT39fUW9elf-1-NXPbhvztxeOkveH6VqUqmn1TUIMXdT9xeJsJ5eXLUbbCjTQl7iqmqh85-rt0Ai_1Qx8tAFUK83llbBVsgm5usFOIcCXEGv-kvp4-d6JyfWZatL44LOZ_Jwo7wrTxxvLJ3BWkCpQhuj3Gc0tFao7XTI59Ja0b9GjWCr7/s2048/seconda.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="2048" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM2Aa4gXnXYcphT39fUW9elf-1-NXPbhvztxeOkveH6VqUqmn1TUIMXdT9xeJsJ5eXLUbbCjTQl7iqmqh85-rt0Ai_1Qx8tAFUK83llbBVsgm5usFOIcCXEGv-kvp4-d6JyfWZatL44LOZ_Jwo7wrTxxvLJ3BWkCpQhuj3Gc0tFao7XTI59Ja0b9GjWCr7/s320/seconda.jpg" width="320" /></a></div>Il programma della prima giornata, venerdì 5 aprile, prevede gli interventi di Giulio Calella (Edizioni Alegre), Alberto Prunetti (direttore del festival), Francesca Di Marco (Soms Insorgiamo) e del Collettivo di fabbrica Gkn. Alle 18.30 Geografie working class #1 - La trilogia di Copenaghen di Tove Ditlevsen con Claudia Durastanti (scrittrice), Valeria Parrella (scrittrice), Nicklas Freisleben Lund (studioso di letteratura working class danese, University of Southern Denmark). Alle 21.00 spazio al tema Linguaggi working class #1 - Le subalterne possono parlare? Intervengono Brigitte Vasallo (autrice di "Linguaggio inclusivo ed esclusione di classe"), Sara Farris (sociologa della Goldsmiths University di Londra), Eugenia Prado Bassi (scrittrice cilena, autrice di "(D)istruzioni d’uso per una macchina da cucire"), Giusi Palomba (scrittrice e traduttrice). Alle 22.30 di scena "Altre riparazioni. Storia e lotte delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna", spettacolo teatrale con Donatella Allegro e Stefano D’Arcangelo (con il sostegno di Afeva ER).</span><div><br /><div><span style="font-family: inherit;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;">*********************************************</span><br style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="font-family: inherit;"><b><span style="background-color: white; color: #222222;">Festival di Letteratura working class 2024 - Geografie e linguaggi</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">"Non siamo qui per intrattenervi"</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Campi Bisenzio (FI)</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Organizzato da Edizioni Alegre e dal Collettivo di fabbrica Gkn in collaborazione con Arci Firenze</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Direzione di Alberto Prunetti</span></b></span></span></div></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-21274599068856500372024-03-26T00:00:00.041+01:002024-03-26T10:03:48.311+01:00La Comfort Room del Grand Hotel Majestic. Bologna<p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLmpFOO6zpV3vrrJZl6gfcHMPL5AMybEDc5eI_A44yjRcdxh3SM9h89GBK1JDcpwtDTOfIj7QCIzxNVeJyq0YAYUvGklofdFgCA2-4rl4ShnMmYZzv1me76X7Ct6Woy65TazpNxCmqIcPJw0qxPUI6PgtYkp_Pi7BziMTINErpYSSZcILC8n_xZRYM2TXZ/s4000/copertina%20forse.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="3000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLmpFOO6zpV3vrrJZl6gfcHMPL5AMybEDc5eI_A44yjRcdxh3SM9h89GBK1JDcpwtDTOfIj7QCIzxNVeJyq0YAYUvGklofdFgCA2-4rl4ShnMmYZzv1me76X7Ct6Woy65TazpNxCmqIcPJw0qxPUI6PgtYkp_Pi7BziMTINErpYSSZcILC8n_xZRYM2TXZ/w300-h400/copertina%20forse.jpg" width="300" /></a></span></span></div><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Uno spazio esclusivo dove gli ospiti possono lasciarsi alle spalle lo stress quotidiano, grazie al tocco di esperti massaggiatori. Il Grand Hotel Majestic "già Baglioni" inaugura Comfort Room: un nuovo ambiente votato al benessere che attende chi soggiorna nel 5 stelle lusso bolognese. Il termine comfort, etimologicamente, richiama "ciò che dà forza", un elemento che dona energia come "un bozzolo in cui si sosta per rinascere farfalla". La nuova esperienza include un menu completo di trattamenti rituali ed "express" per viso e corpo a base di prodotti [comfort zone] di Davines Group da sperimentare da soli o in coppia, che attingono a un patrimonio di conoscenze che spazia dall’ayurveda agli stone massage. Tutte le formulazioni, sviluppate e prodotte in Italia, seguono rigorosi criteri di sostenibilità, sono ricche di ingredienti naturali e molecole high tech e non contengono derivati animali.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdgcHfMzztSb5Ugl4OBjGEF5OfwibWaze-4LcobixJ-1PyUG3RBDIR4g6O71Swwa1Df_UoGT5xeqQoPmT2RAb3qh8JaBVxhTj5djtp47JOYNJXScK7Qzd0TeR0EEpOP5ymi0E_p2YoKHKP1wOcmRBaFqg8wdyuvMvJObAhlEb3eEMxp_wPAeFUEJqt4tub/s4000/seconda%20ma%20brutta.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdgcHfMzztSb5Ugl4OBjGEF5OfwibWaze-4LcobixJ-1PyUG3RBDIR4g6O71Swwa1Df_UoGT5xeqQoPmT2RAb3qh8JaBVxhTj5djtp47JOYNJXScK7Qzd0TeR0EEpOP5ymi0E_p2YoKHKP1wOcmRBaFqg8wdyuvMvJObAhlEb3eEMxp_wPAeFUEJqt4tub/w400-h300/seconda%20ma%20brutta.jpg" width="400" /></a></div>L’apertura della Comfort Room è l’ultimo tassello di un percorso di costante ricerca portato avanti dal Gruppo Duetorrihotels a cui appartiene la struttura. "Nell’accezione più ampia e inclusiva del termine, il benessere è un elemento chiave di tutte le nostre proposte", sottolinea Franco Vanetti, general manager del Gruppo Duetorrihotels -. In quanto 'ambasciatori' della migliore accoglienza Made in Italy e dei suoi valori puntiamo, come in questo caso, a innalzare l’asticella in termini di servizi e capacità di ascolto. I massaggi e i trattamenti permettono di entrare in sintonia con gli ospiti, dedicando tempo e attenzione alle loro esigenze". Concorda Tiberio Biondi, direttore del Grand Hotel Majestic "già Baglioni". "Chi viaggia, per piacere o per lavoro, spesso desidera del tempo per rilassarsi: da oggi offriamo una parentesi rigenerante per coloro che, magari sospesi tra mille impegni, hanno bisogno di rallentare e occuparsi di sé. La nuova Comfort Room è lo spazio loro dedicato, un luogo dove sentirsi a casa. Siamo molto orgogliosi di questa novità, che ci permetterà di prenderci cura dei nostri ospiti con modalità che finora non avevamo ancora sperimentato". "Siamo felici che il Grand Hotel Majestic 'già Baglioni' abbia scelto i nostri prodotti per il suo spazio esclusivo - conferma Davide Bollati, chairman di Davines Group -. In questa cornice, la passione per il benessere e la bellezza si abbina alla costante innovazione scientifica che da sempre guida la creazione dei nostri rituali, per offrire a una clientela italiana e internazionale un’occasione di rigenerazione efficace e sostenibile, rendendo il tempo che trascorreranno in questa bellissima città".</span></span><div><span style="color: #222222;"><br /></span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqjmP2r5EVHWAueDR52_r-BJFHUZY9aKbjxaFSMvzn8xK6y3JMaELaSNt-onv5qFbtkZfmSkxF2ppUTiFunNusuXWxWGUBi8T7FqEoA73mt3C9w9OvipaPm60PNhitPPx9EwiLVL08rtTjnHatOT0Z9YNmOTyGRU_reHyjBdY_Bc3aU7L-bU41liHaDRFk/s851/intervallo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="851" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqjmP2r5EVHWAueDR52_r-BJFHUZY9aKbjxaFSMvzn8xK6y3JMaELaSNt-onv5qFbtkZfmSkxF2ppUTiFunNusuXWxWGUBi8T7FqEoA73mt3C9w9OvipaPm60PNhitPPx9EwiLVL08rtTjnHatOT0Z9YNmOTyGRU_reHyjBdY_Bc3aU7L-bU41liHaDRFk/w400-h148/intervallo.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">****************************************</span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>GRAND HOTEL MAJESTIC "GIA’ BAGLIONI"</b></span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><i>Inaugurato nel 1912, in piena Belle Epoque, l'hotel ha sede in un palazzo settecentesco, a pochi passi da piazza Maggiore, nel cuore di Bologna. All’interno custodisce veri tesori: al piano nobile si può ammirare il "Camerino d’Europa", capolavoro cinquecentesco e prima opera nota dei Carracci, mentre nei sotterranei è stato riportato al suo splendore un tratto dell’antica pavimentazione della Flaminia Militare, risalente al 189 a.C, oggi sede di esposizioni temporanee. Unico 5 stelle lusso in città, lo storico albergo offre agli ospiti un’esperienza realmente immersiva nel cuore di Bologna. Con le sue 106 camere e suite in stile classico veneziano, con rimandi all'Ottocenento francese, e con l’area benessere dotata di centro Health & Wellness e fitness corner, offre un’accoglienza capace di riassumere il meglio del Made in Italy. In hotel da sempre hanno soggiornato o alloggiano celebrità, artisti, star di Hollywood: tra gli ospiti più noti il fondatore del Futurismo Marinetti, che qui organizzò la sua celebre mostra-blitz del 1914. Ed è appunto intitolato all’artista il Cafè Marinetti, interamente Art déco, con poltroncine e divani di design e giardino d’inverno. Entrando al Ristorante I Carracci ci si accomoda, invece, in un salone cinquecentesco con i soffitti decorati da affreschi della scuola dei fratelli Carracci, dove si assapora la cucina regionale e non solo. L’Enoteca Morandi è pressoché perfetta per vivere degustazioni e cene private accompagnate da una selezionata gamma di etichette italiane e straniere.</i><br /></span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdgo8roJ58-FyLjNrbL53Su-rPuUTWdUUfp_3hY2Vxk3A3woUpHNK0oHHkAY5vaAJiJRGySJTGr_YB8xVSD_s5d9Y351iikLer-2ix9ycTZtwbCglIzkC9IHGGBgGwKQ0ALY4qcUEg6NK89qU-BAIalYbsHuXMOMIg8zxfRFfeyX2QN0nXlgQmY9R9fCE9/s1073/finale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1066" data-original-width="1073" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdgo8roJ58-FyLjNrbL53Su-rPuUTWdUUfp_3hY2Vxk3A3woUpHNK0oHHkAY5vaAJiJRGySJTGr_YB8xVSD_s5d9Y351iikLer-2ix9ycTZtwbCglIzkC9IHGGBgGwKQ0ALY4qcUEg6NK89qU-BAIalYbsHuXMOMIg8zxfRFfeyX2QN0nXlgQmY9R9fCE9/s320/finale.jpg" width="320" /></a></span></span></div><p></p></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-34124402495877550922024-03-25T12:35:00.009+01:002024-03-25T14:09:19.161+01:00Salone del Mobile, a Milano Le FRENCH DESIGN 100<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8TAwdYgxf0cJNnOyz9BhdYH-J0PaMQkTn1SYq3BgYBCJfA37CqaAZemnCSO_HsFNFxQeJyy16xc8O7l8hrX8pn24HHAYNT_ULppSwKjJ9heZk6k-uEz-4wys3C6wNhxYFXGxlwN6VR9JRsZIWMqzuLMXNasUvGIqFBDgU4d3ovzolAwl5cenAyu4DLJVe/s1920/copertina%20french.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1348" data-original-width="1920" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8TAwdYgxf0cJNnOyz9BhdYH-J0PaMQkTn1SYq3BgYBCJfA37CqaAZemnCSO_HsFNFxQeJyy16xc8O7l8hrX8pn24HHAYNT_ULppSwKjJ9heZk6k-uEz-4wys3C6wNhxYFXGxlwN6VR9JRsZIWMqzuLMXNasUvGIqFBDgU4d3ovzolAwl5cenAyu4DLJVe/w400-h281/copertina%20french.jpg" width="400" /></a></div>In occasione della 63.a edizione del Salone del Mobile, Le FRENCH DESIGN - piattaforma che promuove l'innovazione nell'arredamento e nell'interior design francesi - porta a Milano il meglio delle creazioni d’Oltralpe, esaltandone il gusto, la ricerca e quel "french touch" che le distinguono nel mondo.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhefFB1495n8O4SxzJu8BuRiWxG4MOb_2XVB829x_kA5LEpxfOtyDUDjtgV8cSZWCgna8nlgaALwUua_1oDUzfhbtpPfq0LBEVda8UoFkhf2xDrpVYFjJ9usXfAk4PpTC8r_2a3Y8q6w1SiW59Saz7QPENMMNoC7XSFHaD6k1lD2zRJd41-mAJBV3uuVOJz/s2000/seconda%20fench.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1616" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhefFB1495n8O4SxzJu8BuRiWxG4MOb_2XVB829x_kA5LEpxfOtyDUDjtgV8cSZWCgna8nlgaALwUua_1oDUzfhbtpPfq0LBEVda8UoFkhf2xDrpVYFjJ9usXfAk4PpTC8r_2a3Y8q6w1SiW59Saz7QPENMMNoC7XSFHaD6k1lD2zRJd41-mAJBV3uuVOJz/w324-h400/seconda%20fench.jpg" width="324" /></a></div>Dal 15 aprile al 18 maggio 2024 all’Institut français Milano arriva, infatti, la mostra Nomadic nuances. Mobili stampigliati Le FRENCH DESIGN 100, che presenta al grande pubblico della rassegna meneghina una selezione delle più interessanti realizzazioni degli interior designer vincitori della terza edizione del premio Le FRENCH DESIGN 100. L'esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Milano, è alla seconda tappa dopo quella andata in scena a Parigi - a Le FRENCH DESIGN GALERIE, dal 17 gennaio al 22 marzo 2024 - dove sono stati presentati 34 pezzi provenienti dai progetti premiati, frutto della collaborazione tra 27 designer e altrettanti produttori. Nel capoluogo lombardo "Nomadic nuances" si sofferma su una selezione di 31 opere - mobili, oggetti, progetti e proposte personalizzate per i settori hospitality, retail e residenziali - grazie alle quali viene raccontato il dinamismo e la creatività del comparto manifatturiero francese, oltre che la ricchezza di un design innovativo per realizzazione, sostenibilità, novità degli usi, competenze artigianali e industriali. Uno "stile" che è capace di esercitare una sempre crescente influenza internazionale.<div><br /></div><div><b>Dida immagini:</b><i style="font-weight: bold;"> </i><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Sfumature nomadi. Mobili firmati Le FRENCH DESIGN 100 Veduta dell'installazione presso Le FRENCH DESIGN GALERIE, Parigi. Per gentile concessione di Le FRENCH DESIGN </span><br style="color: #222222;" /></span><p></p>****************************************</div><div><b>Sfumature nomadi<br />Mobili firmati Le FRENCH DESIGN 100</b><br />Una mostra dedicata a una selezione esclusiva di pezzi di design e architettura d'interni tra i 100 progetti vincitori della 3a edizionedei Premi Le FRENCH DESIGN 100<br />Progettisti: Döppel Studio, Thomas Delagarde Studio, HALL HAUS, Edizioni Marine Peyre, le cann, JNOB, Jean-Charles de Castelbajac, Constance Frapolli, Elise Fouin Design Studio, Christophe Delcourt, Hartis Paris, Alexandre Labruyère, Walter & Moretti, Mroz + Boullier, Tristan Lohner, Bina Baitel Studio, Carbone 14, Guillaume Delvigne, Humbert & Poyet, Thierry d'Istria, RDAI, Frédéric Sofia, Reda Amalou, Constance Guisset, Fred Rieffel e Jean-Louis Iratzoki.<br />15 aprile - 18 maggio 2024<br />Istituto Francese Milano<br />Palazzo delle Stelline<br />Corso Magenta 63<br />MILANO</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfaEjTa0JVkIBSiHwXAmschT1Q07hL44I96sT3_Yf5D9pROMd-zfvgY0WnW2seVZcuhhyphenhyphenp4_JzNy6N4eGcqcnUfMInHRo-9mtAA_NJexQcPoD5KdIqkQdBAkU9oZepMUy0xbtCmp2odXUW45u969kdBvEtDQg-vNmrhW_noJowEkx-Xl29dBMumw9MSHDD/s842/ultima.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="835" data-original-width="842" height="317" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfaEjTa0JVkIBSiHwXAmschT1Q07hL44I96sT3_Yf5D9pROMd-zfvgY0WnW2seVZcuhhyphenhyphenp4_JzNy6N4eGcqcnUfMInHRo-9mtAA_NJexQcPoD5KdIqkQdBAkU9oZepMUy0xbtCmp2odXUW45u969kdBvEtDQg-vNmrhW_noJowEkx-Xl29dBMumw9MSHDD/s320/ultima.png" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><b>IL PREMIO</b></div><div>"<i>Dal 2019 Le FRENCH DESIGN organizza Le FRENCH DESIGN 100, unico premio di design in Francia che valorizza la portata internazionale di designer e interior designer francesi, con l’obiettivo di selezionare per ogni edizione i 100 oggetti (mobili, decorazioni...) e spazi (hotel, negozi, ristoranti...) che meglio rappresentano questa realtà nazionale nel mondo. Le FRENCH DESIGN 100 restituisce una fotografia della creatività francese, includendo sia nomi affermati nel contesto nazionale, sia profili interessanti che saranno le star di domani, tutti accomunati dalla capacità di esprimere attraverso i loro progetti i valori essenziali della creatività francese. 'Le FRENCH DESIGN 100 rende omaggio all’insieme di questo 'ecosistema' alimentato da designer, produttori, know-how unici... tutti elementi essenziali per l'art de vivre alla francese', ricorda Jean-Paul Bath, direttore generale Le FRENCH DESIGN. Il gruppo promuove l’innovazione nell’arredamento e nell’interior design. Da quarant’anni ha un ruolo di spicco nel settore, decifra le tendenze degli stili di vita contemporanei e lancia studi e progetti prospettici che incoraggiano incontri interdisciplinari tra creatori, designer, architetti, scienziati, artigiani e produttori di mobili per immaginare gli spazi abitativi di domani. Supporta le aziende nelle loro trasformazioni creative, incubando i loro progetti e contribuendo alla loro promozione. Attraverso mostre, conferenze e una forte presenza digitale con immagini e 3D, promuove uno stile di vita francese nei cinque continenti. Come attore che aiuta i marchi francesi a crescere ed espandersi in un mondo che cerca significato ed emozione, Le FRENCH DESIGN definisce un futuro che sarà più digitale, nomade e sostenibile</i>".</div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-29187806867164626712024-03-25T00:00:00.086+01:002024-03-25T00:00:00.146+01:00Palazzo delle Meraviglie 2024 | Milano Design Week<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoorrTL6lZtR1P4iRJUNJjuKSLE487awtpTHcw2Y55CtrEC9-vBbVbEeukahZYlkVyIIixdxozVIX2wtIliywZZ8G8DGEzPRgCraotdjofMsQgutCR6M2JmrGoaiGA1bMQPOS0GCrdrqlNuWa6seV2F9ea1vwa-fe3f8XoPQUXVi9Uk0lDc2CxCldujix5/s1280/HOMMES%20Anya%20center%20table.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="1280" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoorrTL6lZtR1P4iRJUNJjuKSLE487awtpTHcw2Y55CtrEC9-vBbVbEeukahZYlkVyIIixdxozVIX2wtIliywZZ8G8DGEzPRgCraotdjofMsQgutCR6M2JmrGoaiGA1bMQPOS0GCrdrqlNuWa6seV2F9ea1vwa-fe3f8XoPQUXVi9Uk0lDc2CxCldujix5/w400-h300/HOMMES%20Anya%20center%20table.jpeg" width="400" /></a></div>Milano Design Week: martedì 16 aprile 2024 viene inaugurata la quinta edizione della collettiva "Palazzo delle Meraviglie 2024", per la prima volta proposta nella storica Casa del Manzoni e che vede coprotagonisti architetti e designer provenienti da tutto il mondo. La speciale Wunderkammer curata dalla designer Katrin Herden con l’architetto Alessandro Zarinelli dello Studio MHZ si inserisce tra gli eventi selezionati da Dezeen e Fuorisalone, all’interno del calendario di Montenapoleone District. Al pian terreno della casa museo dedicata al grande scrittore, che qui visse gli ultimi anni della sua vita, è possibile compiere un viaggio immersivo tra arredi e complementi di pregio, disegnati e prodotti in diversi luoghi ma uniti dalla stessa attenzione al classico e, insieme, all'inedito.<span><a name='more'></a></span> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJNOWPrGikEgxySx3-YXNnn7OJgkIoUq2P4khDap6XQ0MIpLkf8ESz14VsWfXvnHh16bZc-rHsGZu5X3BxcLtAAqpsi_vZoVBOQgcQcnGU1udbYpQ3PZNueAYvwozhXSIymVmYAV3lWjdEnvgdZHBm_Yll-_AVrdnlvxCNKn8bBGs9thNU6Juq9pmmihd/s1044/Portrait_Anne-Sophie_Pailleret%20.png" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1044" data-original-width="686" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJNOWPrGikEgxySx3-YXNnn7OJgkIoUq2P4khDap6XQ0MIpLkf8ESz14VsWfXvnHh16bZc-rHsGZu5X3BxcLtAAqpsi_vZoVBOQgcQcnGU1udbYpQ3PZNueAYvwozhXSIymVmYAV3lWjdEnvgdZHBm_Yll-_AVrdnlvxCNKn8bBGs9thNU6Juq9pmmihd/s320/Portrait_Anne-Sophie_Pailleret%20.png" width="210" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Anne-Sophie Pailleret</td></tr></tbody></table>Ritorna a Palazzo delle Meraviglie il designer portoghese Micael Carvalho con la sua proposta visionaria, che ogni anno suscita l’interesse del pubblico della rassegna milanese. Sotto la sua egida, Tapis Studio aggiunge tappeti moderni al settore dell'interior design, completando ogni ambiente con entità colorate e scultoree. Carvalho è un artista multidisciplinare che trova nel design d'interni la massima manifestazione della sua passione per la storia dell'arte e le arti visive, dalla fotografia e dalla pittura al design digitale. Nato da una madre la cui famiglia è legata ai tessuti fatti a mano e alla moda artigianale e da un padre amante della fotografia e della natura, ha imparato fin da piccolo a esplorare la bellezza nelle cose più semplici. La sua attrazione per tutto ciò che è più autentico è stata coltivata durante l'infanzia. Per lui la casa è la principale fonte di ispirazione: "E' più di uno spazio in cui si vive. Dovrebbe essere il tuo porto creativo con il potere di trasformare, ispirare e cambiare la nostra anima". Sempre su questa linea, Hommés Studio (<b>in copertina</b> <b>Anya center table</b>) presenta il suo concept innovativo con pezzi di design sorprendenti, prestando particolare attenzione a come possono adattarsi agli spazi contemporanei con identità audaci e uniche. Vinceart Canteart, designer e imprenditore del brand MamaGreen, ha un approccio più pragmatico al design. Le sue linee sono pulite e nitide, i materiali di altissima qualità vengono trasformati grazie alle grandi competenze tecniche e artigianali in arredi da esterno di grande pregio. Nato a Bruges, in Belgio, nel 1964, ha studiato Scienze dell'Arte all'Università di Gand, ha lanciato il marchio Mamagreen nel 2007 e si divide tra la base produttiva in Indonesia e le attività negli Stati Uniti. Lui e il Mamagreen Design Lab hanno ricevuto diversi premi Icfa, Asid e Gda. Il fulcro della filosofia progettuale di Mamagreen è, invece, la scoperta di una nuova armonia; un equilibrio tra forme, ergonomia, texture, colori e materiali. Spazi in cui mente e corpo possano rilassarsi. Anne-Sophie Pailleret, Daniel e Michel Bismut - noti al grande pubblico come Bismut & Bismut, Lydie Joffre - firmano alcune linee di tappeti della storica casa francese Pinton, esposte accanto a un arazzo dell'artista Sonia Delaunay. Da sempre punto di riferimento per i tappeti e gli arazzi Aubusson, Pinton ha accolto maestri come Pablo Picasso, Alexandre Calder, Etel Adnan, Fernando Botero, Beatriz Milhazes che hanno utilizzato l'esperienza della manifattura della regione della Creuse, nel cuore della Francia, per creare opere d'arte originali realizzate con materiali e tecniche diverse. <p></p><p></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtkNMDL7wMevXJH-g1qboNsBfbAf3L0MBr24KBcWri2vj5FQPgObQgJtqeu2wl64qUDol6BTAgZWd1DEnxlzL_CN76vAFOey3hpk1WrbkwFtRwzBoTcLRN2r93OrXiTFHMklPOn6Rn8E8k1r_tIvJIYQdjL2H4Zn1UiC1TJnd6cANM4QOExxnYyV80J87_/s1228/PhotoRoom_20231105_184029.jpeg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1228" data-original-width="1160" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtkNMDL7wMevXJH-g1qboNsBfbAf3L0MBr24KBcWri2vj5FQPgObQgJtqeu2wl64qUDol6BTAgZWd1DEnxlzL_CN76vAFOey3hpk1WrbkwFtRwzBoTcLRN2r93OrXiTFHMklPOn6Rn8E8k1r_tIvJIYQdjL2H4Zn1UiC1TJnd6cANM4QOExxnYyV80J87_/w302-h320/PhotoRoom_20231105_184029.jpeg" width="302" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sohil</td></tr></tbody></table>La tradizione degli antichi tessitori francesi e la creatività dei moderni designer si uniscono per esprimere la bellezza delle trame e dei colori. Mariella e Laura Torri, designer del brand Softhouse, hanno studiato una capsule collection che illumina le sale centrali di Casa Manzoni, celebrando la fusione tra passato e presente attraverso un viaggio narrativo guidato dal colore. Il fulcro di questo percorso è la Sala Studio, dove il divano Grigio, reinterpretazione sofisticata del suo "predecessore" Grigio Chiaro, accoglie i visitatori con le sue curve morbide e un'eleganza senza tempo. Una serie di poltrone della nuova collezione, dalla silhouette scultorea ma sempre elegante e morbida, portano in primo piano il distintivo stile di Softhouse. Tessuti dalle sfumature blu e i loro sottotoni esaltano un percorso cromatico ricco di dettagli e elementi decorativi. Cuore dell'esposizione, la Sala Camino offre un'atmosfera avvolgente dalle tonalità carne con richiami alla terracotta. Il divano Gatsby è il gioiello dell'azienda ideato dalla director Mariella Torri nel 2015: le sue forme fluide e seducenti sono un richiamo diretto a un'eleganza cosmopolita. Katrin Herden è una interior designer con la passione per i tessuti e un notevole senso per la bellezza, la qualità e i colori. Nel corso della sua carriera è stata coinvolta in molti progetti internazionali con clienti che preferivano l'unicità e il "su misura". Si è resa conto che trovare il cuscino giusto per ogni ambiente era spesso una sfida e ha quindi co-fondato Sohil per offrire creazioni uniche prodotte artigianalmente per clienti privati e professionisti del design. I cuscini Sohil sono progettati con una moltitudine di forme, motivi e trame contrastanti. Vengono prodotti in Italia da abili artigiani che utilizzano tessuti di alta qualità e su misura, pezzi vintage o materiali provenienti da manifatture artigianali ricercate a livello internazionale. Si affiancano ai tessuti ricamati dell'India e del Marocco e ai pregiati pezzi d'epoca.<p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1xjGcNis0h4uCeyF2L58LAXACE-UJZ91ceiBpyhEGO2JZN6t3QXDXwdOfWhyl6J_88m9n5qiWv3t0EhAkGnbOS6NaU65zCyQ3uMMt28VpgpHMLiDmZ7zlgPpJPKOoGbHChNHmOr_OBhGrJWhErIxnwZhH6PVHRtck2kEJ2ffYa_ULeemP5mojsgPDTjbl/s1181/foto-cortile-casa-manzoni-compressa-1.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="886" data-original-width="1181" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1xjGcNis0h4uCeyF2L58LAXACE-UJZ91ceiBpyhEGO2JZN6t3QXDXwdOfWhyl6J_88m9n5qiWv3t0EhAkGnbOS6NaU65zCyQ3uMMt28VpgpHMLiDmZ7zlgPpJPKOoGbHChNHmOr_OBhGrJWhErIxnwZhH6PVHRtck2kEJ2ffYa_ULeemP5mojsgPDTjbl/w400-h300/foto-cortile-casa-manzoni-compressa-1.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Casa Manzoni, il cortile</td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">www.palazzodellemeraviglie.com</span></span></p>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-91431178872609028522024-03-24T00:00:00.044+01:002024-03-24T00:00:00.127+01:00VEDOVAMAZZEI, LRVM | Mostra diffusa a San Marino<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdnsaR5hSA5m7EJmzIGv3q94MYMuBEhZr-mi79SbdW6rwgpQ4PTzaPHc1vsDfETUHAbuU86CIHAz7MyuxnqOi7a5nP9xTSukg6YRnfUnQD3ii3fUmQOlpB7ykoKHPbWXBcmjuCAgNQPB8QscDlYSYOvNXRG70NIsDY9Tsvb58LqrILFyWWrlw0vnfISLJT/s1920/copertina%20forse.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1920" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdnsaR5hSA5m7EJmzIGv3q94MYMuBEhZr-mi79SbdW6rwgpQ4PTzaPHc1vsDfETUHAbuU86CIHAz7MyuxnqOi7a5nP9xTSukg6YRnfUnQD3ii3fUmQOlpB7ykoKHPbWXBcmjuCAgNQPB8QscDlYSYOvNXRG70NIsDY9Tsvb58LqrILFyWWrlw0vnfISLJT/w400-h300/copertina%20forse.jpg" width="400" /></a></div>Sino a venerdì 27 settembre 2024 con la mostra LRVM - Libera Repubblica Vedova Mazzei di VEDOVAMAZZEI - Simeone Crispino e Stella Scala -, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, la galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea presenta un progetto espositivo diffuso che coinvolge oltre ai suoi spazi anche quelli della Torre Guaita e della Galleria Nazionale della Repubblica di San Marino. Dopo il successo di Altana, progetto realizzato con Stefano Arienti e curato da Fabio Cavallucci, che da settembre 2022 a marzo 2023 ha visto l’artista realizzare tre interventi site specific alle pendici del monte Titano, la mostra di VEDOVAMAZZEI è il secondo appuntamento di SM-Art. Sensibilità artistiche dagli anni Novanta, un programma di iniziative promosse da Claudio Poleschi Arte Contemporanea, con un comitato scientifico composto da Fabio Cavallucci, Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese, che ha l’obiettivo di esporre a San Marino alcuni dei più significativi artisti della generazione degli anni Novanta, facendoli dialogare con il territorio e le sue istituzioni.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNGQGlwJ0frfAvJwO7JOhTzb24-XUdv2e2AUXa-7mzAFf6Dy_XPji15n8SzLWPoc7IgjHO_hcyjFhQKp0lGX9RJhQSd2tpcicjZiA5vxuIXjJ-8ZMbvSTGdhi0vBpR_tDN45xYvT_lHpXotZRYx6eS02JX1vSgOD_bRnaWemcwfcUTYSq8ocXofTzIy1H7/s1920/seconda.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1279" data-original-width="1920" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNGQGlwJ0frfAvJwO7JOhTzb24-XUdv2e2AUXa-7mzAFf6Dy_XPji15n8SzLWPoc7IgjHO_hcyjFhQKp0lGX9RJhQSd2tpcicjZiA5vxuIXjJ-8ZMbvSTGdhi0vBpR_tDN45xYvT_lHpXotZRYx6eS02JX1vSgOD_bRnaWemcwfcUTYSq8ocXofTzIy1H7/w400-h266/seconda.jpg" width="400" /></a></div>Grazie all’ospitalità e alla collaborazione della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura e degli Istituti Culturali - Musei di Stato - Galleria Nazionale di San Marino, la mostra fortemente voluta da Claudio Poleschi e dedicata alla sua memoria presenta tre distinte sezioni con opere pensate o riadattate agli spazi pubblici della Torre Guaita e della Galleria Nazionale, che vanno a comporre una premessa all’esposizione in galleria. Alla Torre Guaita, la più antica delle tre rocche che dominano la città, viene installata Appliance, opera composta da una sedia a quattro gambe di cui una poggia su una lampadina accesa: nell’interpretazione degli artisti l’oggetto perde così il suo senso di seduta e assume, invece e in una postazione tradizionalmente destinata alla difesa della città, una dinamica metafisica. Nelle celle della Torre, che furono destinate alle carceri, viene esposta invece l’opera Early Works (Scipione Borghese A) e Early Works (Scipione Borghese B), parte di una serie iniziata da alcuni anni, il cui risultato visivo-formale si traduce in pittura o, come in questo caso, in scultura.<div> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzy4VNg_HsEm_-5EE3lzQ9-KiBLc9uJV-RlJ0Zi00kyrIkBUNEhBAUgxCb5qIUlAAupXTUqKAJb1LL5zO_0p8pyOxOttIvPRKDlti_XWebq22VoCGzSpoE6oUbSOG90WZvTSOzukeqhs7_J07dh9Jo6M8MviBtGMwiP3OLdUOfTEPiGx15z5ki37axuhX7/s800/terza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzy4VNg_HsEm_-5EE3lzQ9-KiBLc9uJV-RlJ0Zi00kyrIkBUNEhBAUgxCb5qIUlAAupXTUqKAJb1LL5zO_0p8pyOxOttIvPRKDlti_XWebq22VoCGzSpoE6oUbSOG90WZvTSOzukeqhs7_J07dh9Jo6M8MviBtGMwiP3OLdUOfTEPiGx15z5ki37axuhX7/w300-h400/terza.jpg" width="300" /></a></div>Gli artisti hanno trovato il lavoro appropriato per lo spazio, che custodisce anche disegni realizzati da carcerati, disegni "primitivi" che raccontano con intensità il vissuto di quei luoghi. Le sculture in bronzo, (unica opera) che mantengono però l’aspetto di gessi, nascono da disegni realizzati da bambini che hanno provato a riprodurre il ritratto di Gianlorenzo Bernini del cardinale Scipione Borghese, mecenate e collezionista del Seicento romano. L’opera mette in relazione vari livelli di creatività, quella innocente dell’infanzia, quella colpevole e smaliziata dei carcerati, e quella degli artisti stessi. Alla Galleria Nazionale - che per l'occasione vede rinnovata una parte dell'esposizione della collezione permanente con opere di James Brown, Shirin Neshat, Marina Busignani Reffi, Emilio Vedova, Enzo Mari - VEDOVAMAZZEI presenta The Notes, un’installazione site specific in cui i guanti tipici delle uniformi sammarinesi accolgono il disegno della mappa di San Marino, la più antica Repubblica del mondo. Infine, negli spazi della galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea, una mostra antologica presenta opere che raccontano gran parte del percorso artistico del duo. Il progetto LRVM - Libera Repubblica Vedova Mazzei raccoglie interventi diversi, precisi e meditati, in cui VEDOVAMAZZEI rivisita tecniche e metodi sviluppati nella sua carriera, rilanciando l’interesse degli artisti per lo spazio pubblico, e rinnovando quella tradizione italiana che da sempre vede l’arte nascere in chiese e in palazzi oltre che nei musei. La mostra è accompagnata da un catalogo con testo di Giacinto di Pietrantonio.<p></p><span class="sewhepru7pzndfv"></span><div><i>Didascalie delle immagini delle opere, dall'alto in basso:</i></div><div><b>Copertina</b> - Vedovamazzei, Early Works (Scipione Borghese A e B), 2021, veduta dell'installazione Torre Guaita San Marino Foto Cosimo Filippini<br /><b>1 </b>- Vedovamazzei, LRVM - Libera Repubblica Vedova Mazzei Veduta della mostra Claudio Poleschi Arte Contemporanea, San Marino Foto Cosimo Filippini</div><div><b>2</b> - Vedomazzei, Appliance n. 4 Chair, 2018 buble light 80x50x82 cm</div><div><br /></div><div>******************************************<br /><b><i>Claudio Poleschi Arte Contemporanea presenta<br />VEDOVAMAZZEI<br />LRVM - Libera Repubblica Vedova Mazzei<br />a cura di Giacinto Di Pietrantonio<br />Una mostra diffusa con un intervento site specific alla Galleria Nazionale di San Marino, le opere Appliance e Early Works alla Torre Guaita e un’esposizione antologica alla galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea<br />Sino a venerdì 27 settembre 2024<br />Repubblica di San Marino</i></b></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-38451201619584188542024-03-23T14:21:00.005+01:002024-03-23T17:23:55.026+01:00Addio Maurizio Pollini, grazie per la tua grande musica<p><span style="font-family: inherit;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEc0Ng6CiutOLoEMDRa1k6fgYMGJj83lr-QTynV-jWHjx9PDLsHEQeX1WLH4cQmSlF0MxQBU8Frl49iLmshixaqG047yZxNWOaocQIA0cuEaVtgp760ObLKOLM67vF-ReZw3Nt2lA6Xk-5Ljk9401ACaaWWsJNsiPa_0YT7ZJ3cj1lEMBzBZ4CwMoZACDD/s530/CopertinaMaurizio%20Pollini.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="370" data-original-width="530" height="279" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEc0Ng6CiutOLoEMDRa1k6fgYMGJj83lr-QTynV-jWHjx9PDLsHEQeX1WLH4cQmSlF0MxQBU8Frl49iLmshixaqG047yZxNWOaocQIA0cuEaVtgp760ObLKOLM67vF-ReZw3Nt2lA6Xk-5Ljk9401ACaaWWsJNsiPa_0YT7ZJ3cj1lEMBzBZ4CwMoZACDD/w400-h279/CopertinaMaurizio%20Pollini.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;">Il mondo della musica nazionale e internazionale piange la scomparsa del grande pianista milanese Maurizio Pollini (<b>qui sopra nella foto di </b></span><b>Mathias Bothor</b>)<span style="font-family: inherit;">, "asceta" del suono e dell'interpretazione, maestro di iniziative che nella seconda parte del Novecento avevano, tra l'altro, fatto conoscere la bellezza delle sette note anche ai più lontani da questa arte, le periferie milanesi, i giovani, le scuole e le fabbriche. Artista della tastiera prima che "semplice" interprete - per gusto, filologia e discografia - era entrato nell'olimpo del concertismo già da decenni, ponendosi come riferimento assoluto nel panorama musicale tutto. Il suo sodalizio con Claudio Abbado era rimasto sempre fermo e proficuo.</span><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA7ALTLsR1tfm4wfjgLUZS52TEuJC3N7nWUWys1JjPrZd9vBUdRtxHi6QfNNYRK0XuOfN8Vb__cl-XyTEDL_oHQHLFKgrIlpK94ufV-ZvaEUOPk-5VECzOqZuxpTqGzFWL3KpA4pYf1vPzAdwKRZqAR7nRfJ4LwRa6sEOioiMw-U8J-LUI-PXjZAgooBt1/s530/Maurizio%20Pollini%20(Photo%20by%20Mathias%20Bothor).jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="530" data-original-width="394" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA7ALTLsR1tfm4wfjgLUZS52TEuJC3N7nWUWys1JjPrZd9vBUdRtxHi6QfNNYRK0XuOfN8Vb__cl-XyTEDL_oHQHLFKgrIlpK94ufV-ZvaEUOPk-5VECzOqZuxpTqGzFWL3KpA4pYf1vPzAdwKRZqAR7nRfJ4LwRa6sEOioiMw-U8J-LUI-PXjZAgooBt1/w298-h400/Maurizio%20Pollini%20(Photo%20by%20Mathias%20Bothor).jpg" width="298" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Priska Ketterer</td></tr></tbody></table>Ricorda il Piermarini, rendendogli omaggio: "Allievo di Carlo Lonati e Carlo Vidusso, protagonista assoluto della scena concertistica internazionale fin dalla vittoria, diciottenne, al concorso Chopin di Varsavia nel 1960, Pollini è stato un interprete capace di rivoluzionare la percezione di autori come Chopin, Debussy e lo stesso Beethoven e promuovere con infaticabile dedizione l'ascolto delle avanguardie storiche, sopra a tutti Schönberg, e della musica d'oggi. Accanto alla sua grandezza di strumentista resta fondamentale la sua testimonianza sul ruolo stesso della musica, intesa come componente essenziale della cultura e della vita civile e come strumento di trasformazione della società. Dal debutto l'11 ottobre 1958 all'ultimo recital il 13 febbraio 2023 - continua il ricordo - Pollini ha suonato alla Scala 168 volte, cui si aggiungono gli incontri con gli studenti e le partecipazioni a giurie e convegni. Dopo i primi concerti diretti da Thomas Schippers e Sergiu Celibidache, con la serata del 23 ottobre 1969 prende avvio la collaborazione con Claudio Abbado, destinata a segnare la storia dell'interpretazione ma anche la storia culturale della città di Milano. Il comune impegno per allargare il repertorio, in particolare alla seconda scuola di Vienna e alla nuova musica si coniuga ad un eguale impegno ad allargare le platee in linea con l'impostazione di Paolo Grassi che in quegli anni sviluppava nuove politiche per coinvolgere tutta la città nelle attività del Teatro. Fondamentali anche le collaborazioni con Riccardo Muti e poi con Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, ma nel corso dei decenni si ricordano anche concerti con Carlo Maria Giulini, Pierre Boulez e Zubin Mehta. Al rapporto costruito negli anni con i musicisti scaligeri, sia in veste di Orchestra della Scala sia soprattutto in veste di Filarmonica, si aggiungono le apparizioni con grandi orchestre come i Wiener Philharmoniker (con Abbado) e il Gewandhausorchester di Lipsia (con Chailly) e numerose compagini dedicate alla musica d'oggi, in particolare nei 'Cicli Pollini' promossi da Stéphane Lissner: l'Ensemble Intercontemporain, il Klangforum Wien, la Musikfabrik Köln, l'Experimentalstudio SWR. Nel campo della musica da camera lo ricordiamo in particolare accanto a Salvatore Accardo, Toby Hoffmann, Margaret Batjer e Rocco Filippini. Ma al centro dell'ininterrotta presenza scaligera di Maurizio Pollini ci sono soprattutto i recital: dallo storico ciclo con le 32 sonate di Beethoven nel 1995 al sempre attesissimo concerto annuale in cui ricorrevano le stelle fisse del suo universo musicale: oltre ad alcune occasioni bachiane, Beethoven, Brahms, Chopin, Debussy, Schönberg e Nono. Lo aspettavamo di nuovo il prossimo 20 ottobre". Sofferente da tempo, il maestro italiano ha tenuto concerti - sempre attesissimi - sino agli ulti mesi della sua vita. Aveva 82 anni. Il sovrintendente del Piermarini, Dominique Meyer, il direttore musicale Riccardo Chailly, i professori dell'orchestra e i lavoratori scaligeri sono accanto alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e a tutta la famiglia. L'abbraccio più forte, in queste ore tristi, arriva anche dai Festival di Salisburgo e Lucerna.</span><div><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkl_LlcXykMIL6AabaiQ9bc99OsLydrK4JDUx6sK5kAkUZ79MCQVIJmMlBnqkrezd-cYPISd22jXVPkalZvKj4tkFBZWjc-SVNlQe5Lvbzyy0Trcd0wKXbpO_yaZcmi-i6lXNGBa4FfbWVt-K17GOK9JA9bLmGsAWskGepA8ipJN4df4FNJi2A_xzkvgbh/s1739/ultima.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1739" height="345" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkl_LlcXykMIL6AabaiQ9bc99OsLydrK4JDUx6sK5kAkUZ79MCQVIJmMlBnqkrezd-cYPISd22jXVPkalZvKj4tkFBZWjc-SVNlQe5Lvbzyy0Trcd0wKXbpO_yaZcmi-i6lXNGBa4FfbWVt-K17GOK9JA9bLmGsAWskGepA8ipJN4df4FNJi2A_xzkvgbh/w400-h345/ultima.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo pagina Facebook Deutsche Grammophone</td></tr></tbody></table><div><div><br /></div></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-71579163787344445912024-03-23T00:00:00.025+01:002024-03-23T00:00:00.140+01:00Re-Stor(y)ing Oceania | Taloi Havini. Mostra a Venezia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQHsJRbfykirAAHh29MkVTWCO1EpD-HFEr4qRpDeGaEYP4ZPjtvYXlI7iAwzMfqSS4jsKT9tsnqHYpzxZWR0tQ2bDQso8U7Th3DJDMkeX7hxexkH5PEjElw9EKiY9M8kVnuwTIQgAt7uRY4lFR3LGf1NDIviMjS56w4356K6ndgORo-5h7cMJdFpqXDlFI/s1920/copertina%20venezia%20ogr.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1266" data-original-width="1920" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQHsJRbfykirAAHh29MkVTWCO1EpD-HFEr4qRpDeGaEYP4ZPjtvYXlI7iAwzMfqSS4jsKT9tsnqHYpzxZWR0tQ2bDQso8U7Th3DJDMkeX7hxexkH5PEjElw9EKiY9M8kVnuwTIQgAt7uRY4lFR3LGf1NDIviMjS56w4356K6ndgORo-5h7cMJdFpqXDlFI/w400-h264/copertina%20venezia%20ogr.gif" width="400" /></a></div>Le OGR Torino, nell’ambito della partnership con TBA21 - Academy, annunciano che dal 23 marzo 2024, negli spazi di Ocean Space a Venezia, apre Re-Stor(y)ing Oceania, mostra che presenta in anteprima due commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Curata da Taloi Havini, artista originaria di Bougainville e recente vincitrice del premio Artes Mundi, la mostra è commissionata da TBA21 - Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino, hub di cultura e innovazione.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfbMoRSIZ0QUvwdKTYirTtYbvnImp1w3E67rTqAkd17o2Bg1Jj8RhhC62tHL1YOf58Q_vsLzJLI59r2zRK786aKup_abdNXvVTG9sHXpbtTE1tH06ceep8oOCKU4Bri9FC53CuNQ8Bt5HMYm-dK8UNqYczsHtIfL780M2BOy9MiD_bEzQ02-SLQuWWV-m4/s1500/6%20OS%20Exhibition%20Re-Stor(y)ing%20Oceania%20Latai%20Taumoepeau%20Ph.%20Giacomo%20Cosua%20.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfbMoRSIZ0QUvwdKTYirTtYbvnImp1w3E67rTqAkd17o2Bg1Jj8RhhC62tHL1YOf58Q_vsLzJLI59r2zRK786aKup_abdNXvVTG9sHXpbtTE1tH06ceep8oOCKU4Bri9FC53CuNQ8Bt5HMYm-dK8UNqYczsHtIfL780M2BOy9MiD_bEzQ02-SLQuWWV-m4/w400-h266/6%20OS%20Exhibition%20Re-Stor(y)ing%20Oceania%20Latai%20Taumoepeau%20Ph.%20Giacomo%20Cosua%20.jpg" width="400" /></a></div>Re-Stor(y)ing Oceania, un nuovo capitolo nella collaborazione tra Havini e TBA21 - Academy, invita il pubblico a connettersi con le voci degli/delle artisti/e delle comunità che abitano e operano nella vasta e diversificata regione delle isole e degli atolli dell'emisfero australe. Le isole del Pacifico sono una delle regioni più colpite dagli effetti nefasti del cambiamento climatico. I/Le leader e le comunità indigene hanno chiesto per decenni indagini più estese e una maggiore consapevolezza delle crisi che ne derivano. I popoli del Pacifico occupano oltre un quarto del pianeta, con legami ancestrali che si estendono da Taiwan alle Filippine fino a Papua Nuova Guinea, alle Isole Salomone, Tonga, le Samoa, le Figi e Palau, le Hawaii a nord, l'isola più meridionale di Aotearoa, Rapa Nui a est, e la costa occidentale del continente australiano. Tuttavia, nonostante l’indipendenza di molti Stati insulari nell‘Oceano Pacifico a partire dal 1962, l'eredità della colonizzazione continua a pesare sulle comunità oceaniche, sia dal punto di vista sociale che economico, attraverso lo sfruttamento continuo delle loro risorse naturali.<div> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUw9c2q93pvAByBPWV5mhqwc9Jl1aDZS8DACFjOBZC2CXqe_EoRIg0Xgheyl3rTGkbW_2uS4SX8ueHPcIYgJeOVQpLQ8_v2-YJJ8HhDCeniKeXJ5TxiFRmz7DUp-Iw4e20QSzlhff74B4eLkye9nZxRBwQAP_ERMiA-JyRqGBic6Ysl_gX1rKQuxC7sm8A/s1500/9%20OS%20Exhibition%20Re-Stor(y)ing%20Oceania%20Elisapeta%20Heta%20Hinemoa%20Ph.%20Giacomo%20Cosua.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUw9c2q93pvAByBPWV5mhqwc9Jl1aDZS8DACFjOBZC2CXqe_EoRIg0Xgheyl3rTGkbW_2uS4SX8ueHPcIYgJeOVQpLQ8_v2-YJJ8HhDCeniKeXJ5TxiFRmz7DUp-Iw4e20QSzlhff74B4eLkye9nZxRBwQAP_ERMiA-JyRqGBic6Ysl_gX1rKQuxC7sm8A/w266-h400/9%20OS%20Exhibition%20Re-Stor(y)ing%20Oceania%20Elisapeta%20Heta%20Hinemoa%20Ph.%20Giacomo%20Cosua.jpg" width="266" /></a></div>In un’epoca segnata dalla crisi climatica e ambientale, Re-Stor(y)ing Oceania si impegna a sovvertire questa traiettoria estrattiva attraverso forme d’arte, l’oratoria, il canto, la genealogia, la performance, "embodied knowlege" (conoscenza empirica) e i sistemi di credenze cosmologiche oceaniche. La visione curatoriale di Havini è guidata da un metodo ancestrale di chiamata e risposta. Per queste nuove commissioni, ha invitato l'artista Latai Taumoepeau a proporre un appello con l'opera Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL) e l'architetta Wāhine Elisapeta Hinemoa Heta a rispondere con The Body of Wainuiātea. Con questa produzione, le OGR Torino segnano una nuova tappa nella loro storia di relazioni e collaborazioni con importanti istituzioni artistiche e continuano a sostenere la ricerca degli artisti, confermandosi centro di sperimentazione e rinnovamento, radicato nel territorio torinese e allo stesso tempo aperto al mondo.<br /><p>**************************************** </p><p><b>Dida delle immagini, dall'alto in basso:</b></p><p><b>Copertina -</b> Latai Taumoepeau, "Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL)", 2024 / Elisapeta Hinemoa Heta, "The Body of Wainuiātea", 2024. Exhibition view of “Re-Stor(y)ing Oceania”, Ocean Space, Venezia. Co-commissionata da TBA21 - Academy e Artspace, e prodotta in collaborazione con le OGR Torino. Foto: Giacomo Cosua<b><br /></b></p><p><b>1 -</b> Latai Taumoepeau, "Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT ADRILL)", 2024. Exhibition view of "Re-Stor(y)ing Oceania", Ocean Space, Venezia. Co-commissionata da TBA21 - Academy e Artspace, e prodotta in collaborazione con leOGR Torino. Foto: Giacomo Cosu<b><br /></b></p><p><b>2 -</b> Elisapeta HinemoaHeta, "The Body of Wainuiātea", 2024. Veduta della mostra "Re-Stor(y)ing Oceania", Ocean Space, Venezia. Co-commissionata da TBA21 - Academy eArtspace, e prodotta in collaborazione con le OGR Torino. Foto: Giacomo Cosua</p><p><span style="font-family: inherit;"><i><b><span style="background-color: white; color: #222222;">Re-Stor(y)ing Oceania</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">a cura di Taloi Havini</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Una mostra commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Sabato 23 marzo - domenica 13 ottobre 2024</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Ocean Space</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Chiesa di San Lorenzo, Castello</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">5069 Venezia</span></b></i></span></p></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-63539784846239806792024-03-22T08:40:00.000+01:002024-03-22T08:40:24.803+01:00Trame Sonore con Brendel. 140 concerti a Mantova<p><span style="font-family: inherit;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggsHbIv2flC5MEKMxcvYqIIUesEljyCp9FTR67l-jOW3NQ3fFK9bSbarqKOmfM-D_d_7FyOQfUsJ-NcGlPk6NoDqWFfZSLQNbUQl0LWhTKBoFH8cT_QeQ81xlgy-VY9SMqWIXS852OU75YeMW6tiX1Zm5zi30L1dlYDeOp-33t8nHomL-ekC9uaC4ZOVGG/s6000/Artisti_Alfred%20Brendel.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="6000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggsHbIv2flC5MEKMxcvYqIIUesEljyCp9FTR67l-jOW3NQ3fFK9bSbarqKOmfM-D_d_7FyOQfUsJ-NcGlPk6NoDqWFfZSLQNbUQl0LWhTKBoFH8cT_QeQ81xlgy-VY9SMqWIXS852OU75YeMW6tiX1Zm5zi30L1dlYDeOp-33t8nHomL-ekC9uaC4ZOVGG/w400-h266/Artisti_Alfred%20Brendel.jpeg" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;">Trame Sonore dodicesima edizione. "Ovunque a Mantova, dal 29 maggio al 2 giugno 2024". Il grande maestro Alfred Brendel (<b>in copertina</b>) guest of honor. Alexander Lonquich artist in residence. Orchestra da Camera di Mantova come anima e cuore pulsante del festival. "L’unica Woodstock della musica d’arte nell’arte ritorna a far danzare gli affreschi, le prospettive architettoniche della città, senza limiti, senza freni, in un gioioso esperimento sociale e culturale che, preso a modello da tanti, conferma un’incrollabile fiducia nel futuro del settore, nelle giovani generazioni, nella libera creatività, nel dialogo orizzontale, nel contagio emotivo della musica che genera pensiero". 250 artisti, 140 concerti, 12 trame per 5 giorni e 5 notti di "pura felicità". 16 ore al giorno di eventi a ciclo continuo dal primo mattino a tarda sera in 30 diverse luoghi d’arte: Palazzo Ducale, Palazzo Te, Palazzo Castiglioni, Rotonda di S. Lorenzo, Teatro Bibiena, Santa Barbara, Palazzo D’Arco, Biblioteca Teresiana e ancora dimore storiche private, piazze, vicoli e chiostri. Per una "full immersion nel Bello con modalità d’offerta e fruizione innovative, per avvicinare tutti alla Classica".<span><a name='more'></a></span> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsRyNca9OEd-mcUiHNYEan5tT1oevH6F7JK0kZIbtjg_7OTrAw7fe-wwoniC2da7JAMZ2pkbJBWKAiNDcX9KZSTaCPWJV_qp1psjSv2Ws0VWzOWFHCueGMa-tsS8bD5FVbzvMJj9xCqiCdypjJTBLcl5I12kcArjBhRQYFxGUYLGn9VoEw54GqNZ5VJgCz/s5302/Artisti_Quartetto%20Indaco.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="3535" data-original-width="5302" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsRyNca9OEd-mcUiHNYEan5tT1oevH6F7JK0kZIbtjg_7OTrAw7fe-wwoniC2da7JAMZ2pkbJBWKAiNDcX9KZSTaCPWJV_qp1psjSv2Ws0VWzOWFHCueGMa-tsS8bD5FVbzvMJj9xCqiCdypjJTBLcl5I12kcArjBhRQYFxGUYLGn9VoEw54GqNZ5VJgCz/w400-h266/Artisti_Quartetto%20Indaco.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Quartetto Indaco</td></tr></tbody></table>Con questi nomi e numeri è stata presentata l'edizione 2024 di Trame Sonore. La kermesse non cambia, fedele ad una linea che si è dimostrata irripetibile in altri luoghi: "Nessuna concessione al routinario cliché dello star system, bensì altissima qualità complessiva per un happening corale dove anche le grandi eccellenze internazionali si mettono in gioco in modo orizzontale, sperimentando formazioni e repertori inediti, portando in scena nuovi volti e nuove soluzioni. Ciò che ogni anno, invece, si rinnova è l’ordito delle trame sonore che avvolgono la città, gli appassionati, gli operatori di settore e i turisti che giungono da ogni dove, conducendoli per infiniti sentieri d’ascolto", spiegano gli organizzatori con Carlo Fabiano, direttore artistico della manifestazone. All’interno di questo "arazzo sonoro" trovano collocazione tante unicità e inedite combinazioni di talenti. Una tesi forte percorre il progetto: la musica da camera come generatore inesauribile di incontri. Perché Trame Sonore 2024 è un festival d’incontri. Già uno sguardo al fitto programma dell’Artist in Residence, a cui è dedicata una specifica trama (Sulle tracce dell’Artist in Resience), ne dà la misura: Alexander Lonquich veste i panni del solista, del direttore, del camerista e del divulgatore, lavorando ora con il Quartetto Indaco (Schumann, op. 44), ora con il Quartetto Kuss (Korngold, op. 15), ora con uno dei massimi interpreti della liederistica schubertiana, Mark Padmore (per quello che si annuncia come un memorabile Schwanengesang), ora con l’Orchestra da Camera di Mantova (Chopin, Concerto n. 2).</span><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaSP66fOXYsBYCmHeQ6E5khARuwPsV9X8Lh4MPuFPB71vKGTiEXNm12pkH7l9D3BQ-MmrVJaUxg2wmTXLJ33IQ7nr1fhvWe5cO56cTN7z05WmHrjpfdW_k2dyk9u07cQIAu_GqTbQdAj3fknkYQIfqI6AM4Uv5gKm8cWq-Z3LiaFGgQs2xagHC87z8_XB4/s3000/Artisti_Lonquich_OCM.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1111" data-original-width="3000" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaSP66fOXYsBYCmHeQ6E5khARuwPsV9X8Lh4MPuFPB71vKGTiEXNm12pkH7l9D3BQ-MmrVJaUxg2wmTXLJ33IQ7nr1fhvWe5cO56cTN7z05WmHrjpfdW_k2dyk9u07cQIAu_GqTbQdAj3fknkYQIfqI6AM4Uv5gKm8cWq-Z3LiaFGgQs2xagHC87z8_XB4/w400-h149/Artisti_Lonquich_OCM.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alexander Lonquich ed ensemble</td></tr></tbody></table>Innumerevoli anche gli intrecci fra i grandi affezionati del festival - tra cui Nurit Stark, Marco Rizzi, Andrea Lucchesini, Giovanni Gnocchi, Gemma Bertagnolli, Roberto Prosseda, Danusha Waskiewicz, Jennifer Stumm, Antonio Ballista, Pietro Roffi - che non perdono occasione di sperimentare nuove collaborazioni tra loro e con musicisti che per la prima volta approdano a Mantova, come Kirill Troussov, Alexandra Troussova, Natalie Clein, Ying Li, Veriko Tchumburidze. L’Orchestra da Camera di Mantova si mostra quanto mai prima nella sua natura di ensemble fondato sulla fusione di ottimi cameristi, lasciando ampio spazio ai suoi musicisti in programmi diffusi lungo tutto il cartellone, aprendo a programmi con ospiti: ecco allora i concerti per pianoforte di Mozart in versione per quintetto d’archi, che vedono come solisti Andrea Bacchetti e Luca Ciammarughi; il Settimino di Ravel in una metamorfica versione col pianoforte di Alessandro Stella; l’Ottetto di Schubert in compagnia di Giovanni Guzzo, Mirijam Contzen, Anna Serova e Dorukhan Doruk.</span></p><p><span style="font-family: inherit;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjffsffSmRXMpuNQnwW1aSA_5DEiw6CNmVxSKTe2YazQztXbVX84b0DWSzrKb-WgRXSWnEoO1TvOtWp994CiuiwvArVDJSXLsCX0PijO3PIeNEOJum68h7GvvoZ-YcahP7wrDcPOceAz927pZUh80cV5c5nKJG8CJfPqD_utuggZ27CtwWFAVIWZhnCoMqG/s1200/Artisti_Li%20Ying.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="775" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjffsffSmRXMpuNQnwW1aSA_5DEiw6CNmVxSKTe2YazQztXbVX84b0DWSzrKb-WgRXSWnEoO1TvOtWp994CiuiwvArVDJSXLsCX0PijO3PIeNEOJum68h7GvvoZ-YcahP7wrDcPOceAz927pZUh80cV5c5nKJG8CJfPqD_utuggZ27CtwWFAVIWZhnCoMqG/w259-h400/Artisti_Li%20Ying.jpeg" width="259" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ying Li</td></tr></tbody></table>Così assumono diverso significato anche le quattro serate in cui l’Orchestra da Camera di Mantova si esibirà con Tai Murray, Mark Padmore, Giovanni Sollima e concluderà con Alexander Lonquich. Tra gli altri grandi nomi attesi: Quartetto Prometeo, Silvia Chiesa, Javier Comesana Barrera, Quartetto Avetis, Clarissa Bevilacqua, Maurizio Baglini, Maya Oganyan, gli Ensemble Zefiro, Diderot e Micrologus. Anche l’impianto delle trame riflette l’approccio sistemico adottato. Due in particolare quelle inedite. La prima, Metamorfosi, nasce su sollecitazione del tema cui s’ispira la stagione espositiva e di eventi di Fondazione Palazzo Te e indaga quel fiume carsico di metamorfosi musicali che attraverso trascrizioni, arrangiamenti, citazioni, variazioni, omaggi, nei secoli porta a noi musiche eterne in tutta la loro potenziale mutevolezza di forme e di modi. La seconda avanza una piccola provocazione. Con Puccini: Love or Hate? Trame Sonore, festival cameristico, nell’anno del centenario, offre un approccio alternativo a quello della grande narrazione. La musica di Puccini si confronta con il clima culturale italiano del suo tempo, non sempre a lui favorevole. Alcune trame trovano, invece, conferma. Come Looking Forward, dedicata alla riflessione sul futuro della musica d’arte, che però non manca di rinnovarsi, andando ad articolarsi in 7 azioni mirate (la tradizionale tavola rotonda per operatori del settore, coordinata da Angelo Foletto, la masterclass di Alfred Brendel, quest’anno con il Quartetto Malion, lo Youth Chamber Music Contest & Meeting, concorso e momento di incontro per cameristi under 18, Scuola sonora, percorso d’avvicinamento alla musica da camera per studenti delle scuole secondarie, ZigZago, caccia al tesoro musicale attraverso la città, e Scouting, volto a individuare giovani talenti e nuove formazioni cameristiche). La trama si arricchirà di Made in Oficina OCM, progetto finanziato da Siae e dedicato a giovanissimi cameristi under 30, che esplora nuove modalità di fruizione con concerti pensati per un pubblico coetaneo, nella piena libertà di assistere al concerto in modalità d’ascolto freestyle, quasi un invito alla danza, seguiti da momenti conviviali che portano artisti e fruitori a interfacciarsi e dialogare in piena informalità. Tra le trame storiche tornano Un Caffè con, nel Giardino di Palazzo Castiglioni, Fiumi Barocchi a Palazzo Ducale, L’Eco Di Monteverdi nella Basilica di Santa Barbara (ove operò il Divino Claudio e dove risuona l’Organo Antegnati), Casa Mozart a Palazzo D’Arco, Wunderkammer, Sulle Tracce dell’Artist in Residence e Hausmusik, diffusa su 9 dimore storiche e salotti privati della città, Solo e Round Midnight (con il suo tradizionale elisir della buona notte) alla Rotonda di San Lorenzo.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitvuASzZ3-uatOOWHbHlsAI_N8UZDxtrn5UJNNwje7srOew8RoUo8C7yQIZvOdIsayEobl-c3N_mpWQm8ix06wtLHRqh6wrJQ3BWbRXx13IBvhTiNNaz_VAlW2zOs1k8jtveahb1KVFMfLuKq86dydXhyphenhyphenZmN3mTg7SwU1BVWDpyWV6KASJlFQ4cgrjinhH/s8000/banner%20mantova.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="6000" data-original-width="8000" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitvuASzZ3-uatOOWHbHlsAI_N8UZDxtrn5UJNNwje7srOew8RoUo8C7yQIZvOdIsayEobl-c3N_mpWQm8ix06wtLHRqh6wrJQ3BWbRXx13IBvhTiNNaz_VAlW2zOs1k8jtveahb1KVFMfLuKq86dydXhyphenhyphenZmN3mTg7SwU1BVWDpyWV6KASJlFQ4cgrjinhH/w400-h300/banner%20mantova.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p></p><br />Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-158342267343058342024-03-22T00:00:00.037+01:002024-03-22T00:00:00.133+01:00Artcurial | "Piaget 150 anni" tra Milano e Monte-Carlo <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhafEIhBU9l7oSPph-Ouyp6P9Ct1S8fXe5xwYx3apD9jJGwW6rZ22NJqJ0gSlAFLclux65bA7NgQrJzGyiNU1t4K-t6AAH8I4j4-bNPmsWIBqHsWh8ejrowT7rYoZ8LqhmyUtY7NOjKRjjRU4f264uTAtCSCu4egvs9liQJ1aVnoCUtcM_Kdiqvv-kGH54m/s788/ultima%20o%20prima.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="693" data-original-width="788" height="351" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhafEIhBU9l7oSPph-Ouyp6P9Ct1S8fXe5xwYx3apD9jJGwW6rZ22NJqJ0gSlAFLclux65bA7NgQrJzGyiNU1t4K-t6AAH8I4j4-bNPmsWIBqHsWh8ejrowT7rYoZ8LqhmyUtY7NOjKRjjRU4f264uTAtCSCu4egvs9liQJ1aVnoCUtcM_Kdiqvv-kGH54m/w400-h351/ultima%20o%20prima.jpg" width="400" /></a></div>Emilie Volka, direttrice della sede italiana di Artcurial in Corso Venezia XXII a Milano, presenta il 27 marzo 2024 una conferenza dedicata al genio creativo della casa di alta orologeria francese, Piaget, in occasione del 150° anniversario dalla sua fondazione. L'appuntamento con l'esperto di segnatempo Geoffroy Ader ricostruirà la storia del marchio e le sue relazioni con il mercato, introducendo la prossima asta monotematica che Artcurial dedicherà al marchio nel corso della sua sessione di vendita estive a Monte-Carlo. Ciò avverrà nel mese di luglio 2024 sempre come omaggio all'impareggiabile creatività della maison.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiQr8I1XA3UbmfZ9RntXzrspjoLWPuXLW8fNl9vbJ9Ev48eOHjwOs1lPIZejE6UZUettkDdmMSlPGJFcfNljtQ6atGt2i7L0Dl5pLeIueAOvuN1vbftdaWErVsLXhMEyixh-DnyKlMeSCRMDsl5w-ymGpV_eJqtEH1l7HdoJXRbIGVdmzP_LF7IUXca4AY/s2048/prima.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1601" data-original-width="2048" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiQr8I1XA3UbmfZ9RntXzrspjoLWPuXLW8fNl9vbJ9Ev48eOHjwOs1lPIZejE6UZUettkDdmMSlPGJFcfNljtQ6atGt2i7L0Dl5pLeIueAOvuN1vbftdaWErVsLXhMEyixh-DnyKlMeSCRMDsl5w-ymGpV_eJqtEH1l7HdoJXRbIGVdmzP_LF7IUXca4AY/w400-h313/prima.jpg" width="400" /></a></div>Più che un'asta, "Piaget 150 anni" promette di essere un momento di cultura, passione e storia che metterà in luce le diverse sfaccettature di questa casa leggendaria: i movimenti extra-sottili, la stravaganza degli anni Settanta o la Piaget Society incarnata da personaggi del calibro di Jackie Kennedy, Elizabeth Taylor o Salvador Dalí. Dal 2007, Artcurial ha tenuto aste tematiche dedicate agli orologi, un mondo che costituisce una delle sue principali specialità. Tra queste vendite dedicate, orchestrate a Parigi e Monaco, alcune sono ormai considerate dai collezionisti in tutto il mondo come punti di riferimento imprescindibili per il mondo delle aste (80 anni di orologeria Hermès nel 2007, Jaeger-Lecoultre, Unique Auction nel 2011 e Panerai Only nel 2014). Nel 2018, Artcurial aveva già acceso i riflettori sulla casa Piaget e la favolosa collezione Gail & Robert Schwartz, i più grandi rivenditori di orologi del Sudafrica ed ex rivenditori ufficiali Piaget. Nel 2022 è con The Sparkling Collection - una serie di eccezionali orologi-gioiello - che la casa francese registra risultati di migliori per i pezzi firmati Piaget, alcuni addirittura superando la simbolica soglia dei 100.000 euro. "Il 2024 è l'anno giusto per celebrare la nascita di una casa che da 150 anni non smette di reinventarsi e il cui stile continua a incantare, affascinando tutte le generazioni", sottolinea Marie Sanna Legrand, direttore del dipartimento di orologeria da collezione Artcurial.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyvjddujIZH5ngfOrF8AyQnREHUHHsrEQsaRpfbcR2tdqeRIoEaRtP-10bA_nJMGyBbtzeRVNrV_ish1sckxHs5-HF-eR7v4pU6b2ZjJHQ7UfRWrAdFxrcN2EsAI4TSGVEc2fvTMpL1UGXLFQadj3sU_cw_KZxhUNAwgoklxMb0FUJwixoFKMzNtUtIEzP/s1749/copertina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1241" data-original-width="1749" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyvjddujIZH5ngfOrF8AyQnREHUHHsrEQsaRpfbcR2tdqeRIoEaRtP-10bA_nJMGyBbtzeRVNrV_ish1sckxHs5-HF-eR7v4pU6b2ZjJHQ7UfRWrAdFxrcN2EsAI4TSGVEc2fvTMpL1UGXLFQadj3sU_cw_KZxhUNAwgoklxMb0FUJwixoFKMzNtUtIEzP/w400-h284/copertina.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div><b>INFORMAZIONI</b><br />Artcurial in Italia<br />Corso Venezia XXII<br />Milano<br />www.artcurial.com<div><b><br /></b></div><div><b>A PROPOSITO DI ARTCURIAL</b><br /><i>Fondata nel 2002, la casa d'aste multidisciplinare Artcurial, con sede a Parigi, ha confermato la sua posizione di leader nel mercato internazionale dell'arte nel 2022. Con tre sedi d'asta a Parigi, Monaco e Marrakech, la casa d'aste ha raggiunto un totale di 216,5 milioni di euro di vendite nel 2022. Artcurial copre tutti i principali settori del collezionabile, dalle Belle Arti alle Arti Decorative, le Auto d’epoca, i gioielli, gli orologi, i vini pregiati e distillati. Con una forte vocazione internazionale, assicura la propria vicinanza ai clienti in tutta Europa con uffici stabili a Bruxelles, Milano, Montecarlo, Monaco, Vienna e in Spagna. Nell'ottobre 2015 ha tenuto le sue prime vendite a Hong Kong e in Marocco</i></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-14352771653501494152024-03-21T11:18:00.000+01:002024-03-21T11:18:40.316+01:00Le bollicine e il Rosso di Fèlsina per la Pasqua 2024<p><span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p><span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUZl2H9Teq9l-q_syRaS5Brr-4l4DdYK-5Otqmhihd9Dz9HFR1diLVjCML8YaDQMMp36OyspEew0v-KhSlwFWtsI4EmP25QtpPc0kftKpX8zSrmJ3NXzxzTkStjfa3vG9CC62h-jtaWqd9xrH0CimCFDvGCBRXz_RLt9GBZosyfzDm7nelswFRkd0fitXB/s2500/copertina%20nuova.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1664" data-original-width="2500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUZl2H9Teq9l-q_syRaS5Brr-4l4DdYK-5Otqmhihd9Dz9HFR1diLVjCML8YaDQMMp36OyspEew0v-KhSlwFWtsI4EmP25QtpPc0kftKpX8zSrmJ3NXzxzTkStjfa3vG9CC62h-jtaWqd9xrH0CimCFDvGCBRXz_RLt9GBZosyfzDm7nelswFRkd0fitXB/w400-h266/copertina%20nuova.jpg" width="400" /></a></div>Metodo Classico Brut Sboccatura Tardiva, bollicina a tutto pasto e dal perlage finissimo, e Colonia Chianti Classico Gran Selezione DOCG, il rosso intenso dell’azienda: questi i vini per festeggiare la Pasqua 2024 suggeriti da Fèlsina, storica azienda di Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena, situata in un territorio di confine tra Chianti Classico e Crete Senesi. Il Metodo Classico Brut Sboccatura Tardiva è la bollicina d’eccezione della maison. Unisce l’eleganza del Pinot Nero (20%) e dello Chardonnay (20%) all’intensità e alla freschezza del Sangiovese (60%), uvaggio con cui l’azienda ha scritto la sua storia.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirOIjlW9YrUoZUInm-OBIwS6Mhp9p4xQM4uhU3nzbSe3ggYeJCK9gZWMSFG7u0hp9yUJrWyJ5dT8VhfaUp_2hOSydq9Yjy3LzJantkpDE006ATjiGy7CsqDHkfFnC6kied80ryYDbzErcCiYuSo7edFtGGv6sKe1YUM7QcXiU-UTQSWMtWmgHb4-IeL889/s2879/bianco.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2879" data-original-width="1920" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirOIjlW9YrUoZUInm-OBIwS6Mhp9p4xQM4uhU3nzbSe3ggYeJCK9gZWMSFG7u0hp9yUJrWyJ5dT8VhfaUp_2hOSydq9Yjy3LzJantkpDE006ATjiGy7CsqDHkfFnC6kied80ryYDbzErcCiYuSo7edFtGGv6sKe1YUM7QcXiU-UTQSWMtWmgHb4-IeL889/w266-h400/bianco.jpg" width="266" /></a></div>Il vino rimane a contatto con i lieviti per 10 anni, mantenendo intatte le sue caratteristiche di grande beva e mineralità e sviluppando una personalità unica. Dopo la pressatura soffice delle uve, il mosto ottenuto viene fatto fermentare a temperatura controllata e l’imbottigliamento avviene nella primavera successiva. Trascorsi 120 mesi di affinamento si procede, quindi, al degorgement e alla colmatura, senza dosaggio zuccherino. Giallo paglierino con riflessi dorati, il Metodo Classico Brut Sboccatura Tardiva al naso si rivela intenso, con note floreali e di frutta secca, alle quali si aggiungono profumi che ricordano la pasticceria. In bocca è secco, dall’ottima acidità, con richiami di frutta candita. Un vino perfetto per i brindisi in famiglia, ma adatto anche ad accompagnare antipasti e portate come primi di pesce - ad esempio una pasta allo scoglio o un guazzetto - e secondi come una rana pescatrice con riduzione di curry e menta. Colonia è un Chianti Classico Gran Selezione DOCG da uve che vengono coltivate sulla sommità del Poggio a Rancia, circondate dal bosco e su terreni di colore bruno rossastro ricchi di magnesio, ferro, alberese e marna calcarea, diversi da qualunque altro a Fèlsina. Il vigneto prende il nome da un’antica colonia elioterapica e nasce dal duro lavoro di reimpianti iniziati nel 1966 da Domenico e suo figlio Giuseppe, abbandonato per le difficoltà nello scasso e ripreso dal nipote Giovanni nel 1991. Colonia è diventato, così, il simbolo del passaggio di consegna tra le tre generazioni Poggiali, che qui hanno unito le forze mettendo a dimora le barbatelle nel 1993, poco prima della morte di Domenico.</span></span><div><span style="color: #222222;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaiYwwBgMWJjEP_90-8lrP5MLmWeO9HynvMGsshlxcEwY4CvJJNNkTuLZ978GqHpXmHFNQDBMtaGrrqByW7OQiswnetY9CoUuyVyJHn9XoyEyFxbLXGPMINSifMJMGKlvzbXFUwzEx9xIdE9TuGizwr2uCOPwCaiTnjhhEd-RRo3N89aq_tf2DAUchEODd/s1920/vigneti%20Felsina.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1920" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaiYwwBgMWJjEP_90-8lrP5MLmWeO9HynvMGsshlxcEwY4CvJJNNkTuLZ978GqHpXmHFNQDBMtaGrrqByW7OQiswnetY9CoUuyVyJHn9XoyEyFxbLXGPMINSifMJMGKlvzbXFUwzEx9xIdE9TuGizwr2uCOPwCaiTnjhhEd-RRo3N89aq_tf2DAUchEODd/w400-h266/vigneti%20Felsina.jpg" width="400" /></a></div>Dopo la prima raccolta nel 1997, solo nel 2006 viene imbottigliata la prima annata, libera da qualunque classificazione per una casualità che la rende ancora più unica, diventando Chianti Classico già dall’annata successiva. La produzione è limitata ad un massimo di 6.000 bottiglie, numerate, riservate a veri amanti del Sangiovese e vuole essere una dedica speciale da Giovanni al nonno Domenico. Dal colore rosso rubino intenso, è un vino intenso, complesso, che spazia dalle note di terra allo speziato, dal minerale al tabacco, accompagnato da piacevoli sentori di frutti di bosco. Perfetto l’abbinamento con i grandi piatti di carne come le pappardelle al cinghiale o secondi piatti come la classica bistecca fiorentina, porchetta e tagliata di manzo. In sintesi: due "tesori" enologici che contraddistinguono la produzione di Fèlsina, consigliate per accompagnare il pranzo pasquale.</span></span><p></p><p><span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;">************************************<br /><b>Fèlsina</b><br /><br />La cantina Fèlsina nasce nel 1966 a Castelnuovo Berardenga grazie a Domenico e al figlio Giuseppe Poggiali. A entrambi fu da subito chiara la grande vocazione enologica di questo territorio di confine, tra le colline del Chianti Classico e quelle dei Colli Senesi, dove il Sangiovese trova grandissime espressioni. Con l’ingresso in azienda di Giuseppe Mazzocolin e dell’enologo Franco Bernabei si delinea ancor meglio il profilo che l’azienda mantiene tutt’ora e che dagli anni Novanta è portato avanti con successo da Giovanni Poggiali, terza generazione di viticultori e oggi alla guida di Fèlsina nella costante ricerca di autenticità in vigna e in cantina, tra natura e tecnica, lungo 500 ettari di terreno, di cui 72 dedicati alle vigne a conduzione biologica.</span></span></p><p><span style="background-color: white; color: #222222;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMoTBs75XprYqE4jyWdaRjT8mvedyk5oRTX7RQowZM9L5PsL5gfo5FHVrGCPSVCIdTGDZqHkoWBQsAk4EGdLw174fLFeEqZyZwljGDboP0fGY1yy855yowo4sDnii2h_kE4_a0gC4xg-cBRwxi2mLQPhurkhexPxHlBIb7Ib25oFwvLZoYbVN1xRl3hnLi/s2879/rosso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2879" data-original-width="1920" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMoTBs75XprYqE4jyWdaRjT8mvedyk5oRTX7RQowZM9L5PsL5gfo5FHVrGCPSVCIdTGDZqHkoWBQsAk4EGdLw174fLFeEqZyZwljGDboP0fGY1yy855yowo4sDnii2h_kE4_a0gC4xg-cBRwxi2mLQPhurkhexPxHlBIb7Ib25oFwvLZoYbVN1xRl3hnLi/w266-h400/rosso.jpg" width="266" /></a></span></div><span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"><br />www.felsina.it</span></span><p></p></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-60305261947969260222024-03-21T00:00:00.050+01:002024-03-21T00:00:00.138+01:00 "L'incanto di Orfeo" | Il mito in 60 capolavori a Firenze<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd412HrxnrZZzEoUtq-Bgarf7jMi-7rkrE7AnF2Gy2Vyz2sJy7-DSW354s5_aJ_PUp1ZD_qTlZtOxCh4gK65ktqIKf2RFWuQtRfoAfjaHFzApKqnMYwIjSnQSxl-u4y3u4H4eLUOBl6U2cu1f0HXuWWkBb8NrPCCTeA2kN_75Dr7oX_TuwMK1EYkfNI77f/s1920/copertina%20firenze.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1920" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd412HrxnrZZzEoUtq-Bgarf7jMi-7rkrE7AnF2Gy2Vyz2sJy7-DSW354s5_aJ_PUp1ZD_qTlZtOxCh4gK65ktqIKf2RFWuQtRfoAfjaHFzApKqnMYwIjSnQSxl-u4y3u4H4eLUOBl6U2cu1f0HXuWWkBb8NrPCCTeA2kN_75Dr7oX_TuwMK1EYkfNI77f/w400-h266/copertina%20firenze.gif" width="400" /></a></div>Si intitola "L’incanto di Orfeo" la grande mostra - a cura di Sergio Risaliti e Valentina Zucchi, responsabile scientifico di Palazzo Medici Riccardi, nata da un progetto del direttore artistico del Museo Novecento, promossa da Città Metropolitana di Firenze e organizzata da MUS.E - che sino a domenica 8 settembre 2024 vede Palazzo Medici Riccardi ospitare circa 60 opere d’arte dedicate a una delle più importanti e immortali figure del mito classico. Dipinti e sculture, disegni e manoscritti, installazioni e film che spaziano dall’antichità ai nostri giorni.<span><a name='more'></a></span> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9_mLI5YntPrCTSgA4CBBi6X3pMCWovOU4I0KEynfG7vH8BF9e-bI1cJ_66PL7y4m-sPfUvc1oIS2Rb1icwzb0CIHgoJcoLTs7s0P1x4S7kMhXdui3R_8CTMLerGmuewyMyXtZYznY8qRhNbp8M_2A5em9n6xNoYIBj7PYjSgpcXYOCUJu4kOe2MRAp_48/s2736/L'incanto%20di%20Orfeo%20Palazzo%20Medici%20Riccardi%20Un'immagine%20dell'allestimento%20Foto%20Nicola%20Neri.JPG" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1824" data-original-width="2736" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9_mLI5YntPrCTSgA4CBBi6X3pMCWovOU4I0KEynfG7vH8BF9e-bI1cJ_66PL7y4m-sPfUvc1oIS2Rb1icwzb0CIHgoJcoLTs7s0P1x4S7kMhXdui3R_8CTMLerGmuewyMyXtZYznY8qRhNbp8M_2A5em9n6xNoYIBj7PYjSgpcXYOCUJu4kOe2MRAp_48/w400-h266/L'incanto%20di%20Orfeo%20Palazzo%20Medici%20Riccardi%20Un'immagine%20dell'allestimento%20Foto%20Nicola%20Neri.JPG" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine dell'allestimento Foto Nicola Neri</td></tr></tbody></table>A partire dallo splendido rilievo marmoreo neoattico con Orfeo, Euridice ed Hermes, proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che raffigura il secondo e definitivo distacco del cantore dalla sua amata - fonte d’ispirazione per il poeta Rainer Maria Rilke, autore dei "Sonetti a Orfeo" - fino alle opere di Tiziano, Parmigianino, van Honthorst, Bruegel il Vecchio, Rembrandt, Delacroix, Moreau, Redon, Feuerbach, De Chirico, Cocteau, Savinio, Melotti, Twombly e Paladino provenienti da prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali (dalle Gallerie degli Uffizi al Musée du Louvre di Parigi, dal Mart di Trento e Rovereto al Kunsthistorisches Museum e al Belvedere di Vienna, dal MANN e dal Palazzo Reale di Napoli ai Musées de Beaux-arts di Blois e di Marsiglia, dal Museo Nazionale del Bargello all’Accademia Carrara di Bergamo, dal Museo di San Marco alle Biblioteche Laurenziana e Riccardiana di Firenze) oltre che da collezioni private e grazie a una speciale collaborazione con l’Archivio del Teatro del Maggio Fiorentino. "Siamo immersi nelle realtà virtuali e digitali, si costruiscono sul web città che non esistono (ma fino a un certo punto), veniamo a contatto con avatar. C’è come un assordante rumore di fondo che accompagna le nostre giornate - spiega Letizia Perini, consigliera della Città Metropolitana delegata alla Cultura -. La scelta di aprire uno spazio per contemplare il senso della vita, grazie a una mostra originalissima e unica nel suo genere su L’incanto di Orfeo, porta con sé un messaggio. Quando Orfeo canta, infatti, tutto il mondo si ferma; si arresta quello che gli antichi greci (ma non solo loro) temevano: il divenire, il tempo che cambia le cose. L’incanto di Orfeo ci porta per certi versi sulla soglia sospesa in cui Orfeo e Euridice si guardano per l’ultima volta e poi tutto è affidato alla speranza o, se vogliamo, alla disperazione di potersi ritrovare. Oggi abbiamo bisogno di pause perché tutto ci sollecita continuativamente a non fermarci, a non cogliere l’incanto. Le sessanta opere scelte per l’esposizione in Palazzo Medici Riccardi ci riportano su quella soglia con cui tutti devono fare in qualche modo i conti, magari per ascoltare quel canto che si è addormentato dentro di loro, dentro di noi".<div> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqe84lHUnHMsPjfjhe8EfgkIr-gW8dgZxVQ9erYlPczjRrqJ8vIchurzErwe4Nccao86ZHvwyEzH8MRefZfDkRS6mb6bpxGXS1VpKW_HJHC2SHN9bh3xPphS1OmEtUvWrGeao4g2kWBfDadWXTnNRqYiA1oHFSN6aUUkWm4Q1bqS8BtB4YbRLL9ZY15sz7/s2048/seconda.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqe84lHUnHMsPjfjhe8EfgkIr-gW8dgZxVQ9erYlPczjRrqJ8vIchurzErwe4Nccao86ZHvwyEzH8MRefZfDkRS6mb6bpxGXS1VpKW_HJHC2SHN9bh3xPphS1OmEtUvWrGeao4g2kWBfDadWXTnNRqYiA1oHFSN6aUUkWm4Q1bqS8BtB4YbRLL9ZY15sz7/w400-h266/seconda.jpg" width="400" /></a></div>"Questa mostra è un nuovo, importante, progetto che valorizza le meraviglie custodite in Palazzo Medici Riccardi - osserva Valentina Zucchi, responsabile scientifico di Palazzo Medici Riccardi e curatrice della mostra -: è questa la volta del gruppo scultoreo di Orfeo che incanta Cerbero di Baccio Bandinelli, perno visivo del cortile del palazzo e di questa esposizione, che da quest'opera prende avvio e che a lei ritorna, nel canto senza fine del poeta. Il mito di Orfeo, in effetti, attraversa il tempo perché tocca le corde fondanti del nostro essere umano: il viaggio e il pericolo, l'amore e la perdita, il dolore e il coraggio, il desiderio e la paura, la morte, ciò che c'è oltre e ciò che le sopravvive. I mitemi di Orfeo sono gli elementi che accompagnano ciascuno di noi, in cui ritrovarci e su cui interrogarci. Ma sopra tutto questo, il racconto di Orfeo è un inno all'arte, capace di superare ogni ostacolo, di muovere ogni resistenza e di sublimare ogni fragilità: quando Orfeo canta, accompagnato dalla cetra, ammalia uomini e donne, animali selvatici e fiere, alberi di ogni specie, persino le rocce e i fiumi; la sua poesia lascia financo Cerbero con le sue tre bocche spalancate e fa inumidire le guance alle Furie. In un gioco di specchi, è proprio ciò che avviene con questa mostra: le bellissime opere esposte - che spaziano dalla classicità all'oggi, dalla pittura al video - hanno il potere di incantare e di sedurre, conducendo nei meandri di una storia che è anche la nostra storia. I grandi capolavori dell'arte trovano qui il senso pieno del loro esserci; e anche noi, qui, possiamo trovare un po' di noi".</div><div><br /></div><div> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNXjsowdmy871Cy9ad67LFsK1fkCYMJaAsCDEUav_jlZSvfBGS_Pq00xNLJhz7KIXVpCS48zoNrkelMZOH4SY2x2Ts5dIQ619kgwEfNZvjmxbHhksgd5w4gOXv5umjXMCUQVKRUoyO4ZEkQ69ols_iztUriKkVSoSFSMirjevVzM1S0PN0CzCWn60Phx4/s2736/7.L'incanto%20di%20Orfeo_Palazzo%20Medici%20Riccardi_Un'immagine%20dell'allestimento_Foto_Nicola%20Neri.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1824" data-original-width="2736" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNXjsowdmy871Cy9ad67LFsK1fkCYMJaAsCDEUav_jlZSvfBGS_Pq00xNLJhz7KIXVpCS48zoNrkelMZOH4SY2x2Ts5dIQ619kgwEfNZvjmxbHhksgd5w4gOXv5umjXMCUQVKRUoyO4ZEkQ69ols_iztUriKkVSoSFSMirjevVzM1S0PN0CzCWn60Phx4/w400-h266/7.L'incanto%20di%20Orfeo_Palazzo%20Medici%20Riccardi_Un'immagine%20dell'allestimento_Foto_Nicola%20Neri.JPG" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine dell'allestimento Foto Nicola Neri</td></tr></tbody></table>"Qualche anno fa con la Città Metropolitana di Firenze e MUS.E si era pensato ad una serie di mostre che nascessero dalla storia e dall’arte di Palazzo Medici. Non poteva mancare a questo punto un progetto con al centro la figura mitica di Orfeo, cantore, musico, filosofo e sapiente, la cui storia ha attraversato i secoli dall’antichità remota ai nostri giorni - dichiara Risaliti, direttore del Museo Novecento, a cui si deve il progetto della mostra -. Leggiamo infatti le sue incredibili storie in Virgilio e Ovidio, ne parlano Platone, Boezio, Ficino e Pico della Mirandola, entrambi di casa in questo palazzo nel Quattrocento; ne sono rimasti affascinati Rainer Maria Rilke che scrive i Sonetti ad Orfeo e Jean Cocteau che gli dedica i film, Orfeo e Il testamento di Orfeo. E se non bastasse, dopo Calvino e Bufalino, anche Vecchioni, ai nostri giorni ha scritto una canzone dedicata a Euridice, la sfortunata consorte del poeta che per lei ebbe il coraggio di scendere negli inferi. La sorte è nota: Orfeo disobbedisce all’ordine di Ade e Proserpina e si volta a guardare Euridice, che immediatamente svanisce, rapita di nuovo dal nero Erebo. Queste sono le mostre che amiamo e riteniamo utili a un’esperienza alta e profonda dell’arte: sono viaggi nel tempo e nello spazio delle arti, percorsi iniziatici alla comprensione dell’attualità sempiterna del mito. Questa di Orfeo è una storia di amore e di ombre, di divieti crudeli e dilanianti passioni, di insostenibile perdita e inconsolabile tristezza, ma è pure la favola che nasconde misteri esoterici e indicazioni sapienziali. Le opere bellissime di Tiziano e di Rembrandt, di Savinio e de Chirico, quelle di Feuerbach e di Redon, di Moreau e di Delacroix, dialogano con le moderne rinascite di Orfeo a firma di Arturo Martini e Fausto Melotti, di Mimmo Paladino e Cy Twombly. Insieme ci ricordano che Orfeo non muore e che il suo canto continua a incantare i cuori degli amanti, degli animali e delle piante. A Firenze, a Palazzo Medici, la sua storia e la sua figura hanno avuto un ruolo importante alla pari di quelle di Ercole, David e Giuditta. Ne sono lampante testimonianza la formella di Luca della Robbia per il Campanile di Giotto e la statua di Orfeo nel cortile di questo palazzo. Perfino Cosimo I de’ Medici volle farsi ritrarre da Agnolo Bronzino nelle vesti di Orfeo, cioè come portatore di pace e armonia nel mondo. Al sostanziale connubio di Orfeo con il mondo della musica e della poesia saranno altresì dedicati una serie di concerti e reading poetici nei mesi estivi. Perché dire Orfeo è recitar cantando. Pensiamo a Monteverdi, Gluck e poi a Stravinskij e a tanti altri compositori che hanno saputo far rinascere l’Incanto di Orfeo e le sue dolcissime, dolenti note nel corso dei secoli". Una mostra che affonda le radici nei tempi più antichi del mito e ruota attorno alla figura multiforme e metamorfica di Orfeo, poeta, musico e cantore, compagno di viaggio degli Argonauti, sposo prima infelice e poi disperato di Euridice, inconsolabile vedovo dilaniato dalle Baccanti.</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMDGn7E95hBZPfr_AeIVexJ-iOZ-WYudv-wKORvieKQOv6pDXQry785ODwLuDJTmaratQJoLiE6OU6Mqa5_CBPcqrh3brvVJkBnUXTK8b20r17GoULS4vzRQhr7S3U8GsLrmKYOUwHF-JWR34331QlxbZ_kYELHVEXWOmWtPCAvxRqgpeHiW_k4J6KRnhR/s2736/ultima.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1824" data-original-width="2736" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMDGn7E95hBZPfr_AeIVexJ-iOZ-WYudv-wKORvieKQOv6pDXQry785ODwLuDJTmaratQJoLiE6OU6Mqa5_CBPcqrh3brvVJkBnUXTK8b20r17GoULS4vzRQhr7S3U8GsLrmKYOUwHF-JWR34331QlxbZ_kYELHVEXWOmWtPCAvxRqgpeHiW_k4J6KRnhR/w400-h266/ultima.JPG" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine dell'allestimento Foto Nicola Neri</td></tr></tbody></table><div><br /></div><div><div><b>Copertina </b>- L'incanto di Orfeo, Palazzo Medici Riccardi, Un'immagine dell'allestimento, Foto Nicola Neri<br /><div><br /></div><div><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;">***************************************************</span><br style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>L'Incanto di Orfeo nell'arte di ogni tempo, da Tiziano al contemporaneo</b></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;"><i>da un progetto di Sergio Risaliti</i></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;"><i>a cura di Sergio Risaliti e Valentina Zucchi</i></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Sino a domenica 8 settembre 2024</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Palazzo Medici Riccardi</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Via Cavour, 3</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">50121 FIRENZE</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Tel. +39 055-276 0552</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">www.palazzomediciriccardi.it</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Orario: tutti i giorni 9:00 - 19:00, mercoledì chiuso</span></span><br /><p></p></div></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-90178141598779823432024-03-20T10:26:00.001+01:002024-03-20T10:26:45.303+01:00Record George V Parigi, l'hotel con 6 stelle Michelin<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaNwGfdaCramcmk6uxp5_61vte239i0vhvNvWDlNbyEsrSpX6vZr-nApFHhvI8UWOiwvefSI-s27P2qiXivhBvgOpjtYDAPJgUEW_u09SangUrLBpS9hd2wHmBPzqXauvDqjnc3n73eecmyvKkty1AVT31Hg2h-6DxkuZr_pD_GMWh5b1BYzGkclkVaZov/s1919/Zanoni%20al%20centro.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1079" data-original-width="1919" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaNwGfdaCramcmk6uxp5_61vte239i0vhvNvWDlNbyEsrSpX6vZr-nApFHhvI8UWOiwvefSI-s27P2qiXivhBvgOpjtYDAPJgUEW_u09SangUrLBpS9hd2wHmBPzqXauvDqjnc3n73eecmyvKkty1AVT31Hg2h-6DxkuZr_pD_GMWh5b1BYzGkclkVaZov/w400-h225/Zanoni%20al%20centro.jpg" width="400" /></a></div>La Guida Michelin Francia 2024, appena presentata, conferma la centralità di Parigi nel firmamento mondiale delle mete gastronomiche più amate ma suggella anche un record particolare, difficilmente eguagliabile. La "Rossa" conferma le cucine d'hotel del Four Seasons Hotel George V come le più premiate di tutta la Francia (e d'Europa). Anzi fa di più, porta le stelle dei suoi tre ristoranti interni da 5 a 6. L'Orangerie, infatti, sale da uno a due macaron mentre sono riconfermate le tre stelle a Le Cinq e quella di Le George, Sei in totale, appunto. E c'è anche una stella Verde.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaj-Epjd473zd8nWEh4soq9TUdiCTKwrA3iQIYLgjYHMU2xZtA_gUQdd_JBYzX7W9pmg304Nn1PbwrmrGZNz_r-Os01DG-wg-cZp8QRYg29fg1w1VcgC2AL9K65ZSjMgkaeX5eOEC_3_87JoeCRtirWidh08bk9uJGBGICdoxBmQ4wXhuSwHMdRE5r_vv6/s1924/L'Orangerie.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1082" data-original-width="1924" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaj-Epjd473zd8nWEh4soq9TUdiCTKwrA3iQIYLgjYHMU2xZtA_gUQdd_JBYzX7W9pmg304Nn1PbwrmrGZNz_r-Os01DG-wg-cZp8QRYg29fg1w1VcgC2AL9K65ZSjMgkaeX5eOEC_3_87JoeCRtirWidh08bk9uJGBGICdoxBmQ4wXhuSwHMdRE5r_vv6/w400-h225/L'Orangerie.jpg" width="400" /></a></div>"Siamo lieti per questi riconoscimenti, che posizionano il nostro hotel nel gotha della gastronomia mondiale oltre che in quello dell'ospitalità di pregio", commenta Jean-Claude Wietzel, direttore generale del George V. Nel dettaglio, L'Orangerie, con i piatti innovativi di Alan Taudon, è stato premiato con una seconda stella, "promozione" che sembra valorizzare ulteriormente questi ambienti dalle grandi finestre interamente in vetro che si affacciano sul cortile di marmo in un mondo discreto e intimo che contrasta con la vibrante energia della vita dell'albergo. Ai fornelli "vincono" le pratiche sostenibili che privilegiano ricette dagli ingredienti leggeri e gourmet incentrati su verdure, latticini e frutti di mare, evitando deliberatamente la carne. Utilizzando tecniche di cottura innovative, Taudon rende omaggio all'essenza di sapori puri e semplici, dove ogni proposta che arriva in tavola cerca di essere in giusto equilibrio tra leggerezza e aromi ricchi e concentrati. Intenditore di salse, lo chef bistellato le reinventa ingegnosamente facendone la pietra angolare del suo menu. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwqXMIVfu-wTWlLWq03UawODke5TvWZAcFRwoGCiizxP3ex2YueorORj5NR5TZZQxR6omoo5Dg8VrXb_bN3B0gHb3xpAxWLf_DX180LaYobu74LNN7c3hxtdAIRMpHFCjk9YnHJJ_OjDjCUVY3O8RUkVjrKS5jF03uxGD1rr7s88PfoC5VYYSYT5OXJfgo/s1600/finale.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwqXMIVfu-wTWlLWq03UawODke5TvWZAcFRwoGCiizxP3ex2YueorORj5NR5TZZQxR6omoo5Dg8VrXb_bN3B0gHb3xpAxWLf_DX180LaYobu74LNN7c3hxtdAIRMpHFCjk9YnHJJ_OjDjCUVY3O8RUkVjrKS5jF03uxGD1rr7s88PfoC5VYYSYT5OXJfgo/w400-h225/finale.jpg" width="400" /></a></div>L'esperienza gastronomica all'Orangerie accende i sensi ed è arricchita dalla fantasia della carta dei dolci firmata dal pasticciere Michael Bartocetti . "Questa seconda stella mi onora e mi motiva allo stesso tempo. Innamorato come sono dell'essenza del patrimonio culinario francese, profondamente radicato nel nostro terroir e orgoglioso delle mie radici nel Limousin. Tutto questo alimenta la mia determinazione a innovare: correre rischi per evocare emozioni profonde". Guidato da Christian Le Squer - guru dell'arte culinaria transalpina e maestro di fama internazionale - anche quest'anno il ristorante Le Cinq ha mantenuto le sue tre stelle. Infine, Le George ha riconfermato la sua posizione, merito dell'approccio green dello chef Simone Zanoni e del suo team all'evoluzione del mondo culinario parigino. Da qui l'assegnazione anche della stella Verde. In 25 ristoranti di 20 hotel e resort Four Seasons "brillano" attualmente in tutto il mondo 34 stelle Michelin. In totale sono attivi oltre 600 ristoranti, bar e lounge in 129 strutture di 47 Paesi.<p></p><p><b>Copertina:</b> <i>da sinistra, Alan Taudon, Simone Zanoni e Christian Le Squer</i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinUe0u-o2h_HFXQ069xpkEa7tiHWUCuUR9dB6cBtd3E-KkvRu0esy-7Czn06lqQj2xqU2VKj0YPbmkSjwWc4uKe1JK79a44iBcjmLBEQFigGOi44IIpX1EN3bEHUPswUp9HhCMSqevqOLC51YR9SMHpQBwETkYcxFNa8S7u13_I_C2eGjV3L36bO-8A_f7/s1600/piatto%20ultima.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1280" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinUe0u-o2h_HFXQ069xpkEa7tiHWUCuUR9dB6cBtd3E-KkvRu0esy-7Czn06lqQj2xqU2VKj0YPbmkSjwWc4uKe1JK79a44iBcjmLBEQFigGOi44IIpX1EN3bEHUPswUp9HhCMSqevqOLC51YR9SMHpQBwETkYcxFNa8S7u13_I_C2eGjV3L36bO-8A_f7/w320-h400/piatto%20ultima.jpg" width="320" /></a></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-74516868518709926692024-03-20T00:00:00.034+01:002024-03-20T00:00:00.142+01:00Salvatori The Small Hours firmata da Patricia Urquiola<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifMtHuwi6Edr1vCE8j8GIBHxiWC7yx1Qbtzs8266HzOPYxfVpwCPK8nQevBcaArtsHzuulNBFokT6NAfl3wKhCQZS0eaasiZCP8nxk5cmLWltJ-Am7c-u-FLVFetwo0it07prd3EKg6tvK6ZxoN7r290ihJLjUBq-CtWY5hwq1NL23MipVvzZphMqr5ICB/s1080/copertina%20Salvatori.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="961" data-original-width="1080" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifMtHuwi6Edr1vCE8j8GIBHxiWC7yx1Qbtzs8266HzOPYxfVpwCPK8nQevBcaArtsHzuulNBFokT6NAfl3wKhCQZS0eaasiZCP8nxk5cmLWltJ-Am7c-u-FLVFetwo0it07prd3EKg6tvK6ZxoN7r290ihJLjUBq-CtWY5hwq1NL23MipVvzZphMqr5ICB/w400-h356/copertina%20Salvatori.jpg" width="400" /></a></div>In occasione della Milano Design Week 2024, Salvatori rivela in anteprima The Small Hours, la prima collezione bagno firmata da Patricia Urquiola, un progetto articolato e completo, concepito con attenzione alla funzionalità, alla geometria, al colore e all'accostamento del marmo con diversi materiali. La frase The Small Hours cattura l'atmosfera delle prime luci dell'alba, un momento di intimità e riflessione prima che il mondo si risvegli. Ogni pezzo è pensato per trasformare il bagno in un santuario personale, offrendo un rifugio. Il brand torna, così, a esplorare uno degli spazi più intimi e personali dell'abitare, proponendo una filosofia dell'ambiente bagno sofisticata, distintiva, progettuale e sempre più ibridata con la zona living.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisk_6p5L0Gq7VvSGbzOgn8ZEx48RyjK3J0rHRXvdoBd1Moy1f9DY7FI63n3GzJ3IlB8C1_m5gnnFZ6rE3a8s9OC_ehyphenhyphenDQQrWCh2jdikd6fHrvaSb1vtUO7ZHRTQ0Q1FoIhHQ7KoZJKBE3L21saFzCl4qhByDafEbIICSsWQg6nhMTqNkWGFQpTfyf-bmCK/s720/Salvatori%20seconda.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="540" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisk_6p5L0Gq7VvSGbzOgn8ZEx48RyjK3J0rHRXvdoBd1Moy1f9DY7FI63n3GzJ3IlB8C1_m5gnnFZ6rE3a8s9OC_ehyphenhyphenDQQrWCh2jdikd6fHrvaSb1vtUO7ZHRTQ0Q1FoIhHQ7KoZJKBE3L21saFzCl4qhByDafEbIICSsWQg6nhMTqNkWGFQpTfyf-bmCK/w300-h400/Salvatori%20seconda.jpg" width="300" /></a></div>La nuova collezione include diversi elementi e complementi, pensati per comporre un ambiente personale e dalla forte identità: lavabo sospeso, lavabo freestading e lavabo da appoggio, top con backsplash e mensole, cassetti contenitivi, una selezione di specchi tondi o rettangolari di diverse dimensioni, personalizzabili con la scritta luminosa "Believe me or your eyes", piatto doccia, vasca tonda e una serie di accessori. A completare la collezione, una famiglia di vani a giorno in cui si integrano acciaio, legno e marmo e uno sgabello in noce canaletto a sottolineare la ricerca di un luogo da vivere nella sua totalità. L'elemento alla base della progettualità della collezione è il cilindro, rappresentazione del rigore architettonico, che si incastra con armonia su un piano sottile. Queste geometrie, volutamente semplificate, danno vita a costruzioni dalle linee essenziali e definite, mettendo in luce il marmo - grande protagonista della collezione - affiancato da elementi caldi in legno di noce canaletto o rovere e tagli netti in acciaio. Da un lato troviamo la sobrietà dei volumi e la vitalità del metallo, dall'altro la naturalezza intrinseca della pietra naturale. Urquiola immagina l'acciaio come una sorta di collante, definendo volumi, superfici sottili e superando l'approccio mono-materico. Da questa unione emerge un "dialogo" che trasforma il bagno in un'architettura dei sensi in continua evoluzione. Il risultato è potente: una fusione inaspettata, un contrasto tra la solidità del marmo e la levigatezza dell'acciaio, generando una nello stesso tempo sensazioni piacevoli, tattili e visive. Elemento principe della produzione di Salvatori, il marmo viene utilizzato in maniera sapiente, rispettosa e innovativa proponendo differenti texture e sensazioni tattili anche grazie a un'ampia proposta di essenze, aggiungendo così una nota di colore. Accanto all'emblematica palette del brand - caratterizzata da marmi sofisticati dai colori neutri come il Travertino chiaro - The Small Hours viene proposta anche in pietre naturali colorate come il Verde Guatemala e il Verde Antico. L'inserimento di questi nuovi marmi segna il punto di incontro tra la filosofia essenziale di Salvatori e la cifra stilistica inconfondibile di Urquiola. <div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9mgLaDPwheLes1DyGL3VIxDMBYd1mQO_Fr90iTdKCUiBIBLnrTabGWEWSKMa4rs6WsDBEF3i_NXNjfW55WuG-5WKGG1TFesgAiHrwlGcK2QdOnwgN1CDpjIEhrOHy-Lw7JZJHrvULwYxaO5qMxZX8culx_5t8eECOxLTSvG0OCZcHc0ECWV8a46Pfbcao/s1151/Banner_Patricia-Urquiola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="767" data-original-width="1151" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9mgLaDPwheLes1DyGL3VIxDMBYd1mQO_Fr90iTdKCUiBIBLnrTabGWEWSKMa4rs6WsDBEF3i_NXNjfW55WuG-5WKGG1TFesgAiHrwlGcK2QdOnwgN1CDpjIEhrOHy-Lw7JZJHrvULwYxaO5qMxZX8culx_5t8eECOxLTSvG0OCZcHc0ECWV8a46Pfbcao/w400-h266/Banner_Patricia-Urquiola.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Patricia Urquiola</td></tr></tbody></table><div><div><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">*************************************************</span><br style="background-color: white; color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>SALVATORI</b></span><br style="background-color: white; color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;"><i>Salvatori è un'azienda di design che pone con orgoglio al proprio centro la produzione interamente localizzata in Italia. A partire da innovative finiture per pavimenti e rivestimenti, a lussuosi arredi per il bagno fino a ricercati elementi di design per la casa, è punto di riferimento indiscusso quando si parla di design applicato alla pietra naturale. Grazie ai migliori valori del saper fare italiano ed alle più avanzate tecnologie ingegneristiche applicate a questo settore, unisce sapientemente artigianalità e tecniche progettuali ed industriali all'avanguardia per ottenere elementi di design che, spesso, nascono grazie alla collaborazione con designer di fama internazionale.</i></span><br style="background-color: white; color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;"><br /></span></span></div><div><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">salvatoriofficial.com</span><br /></span><p></p><br /></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-28217952461218338572024-03-19T11:48:00.005+01:002024-03-19T12:12:32.543+01:00La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 - 1915 <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivIkE3WmNhk2OGSCDLSRJs11gGTDPDuuyoaU_odkmTjSv3slRI3wbZTWpIhJvFKr_BZWuZUBXcc5uOZn8UXem-UXBX675w6oan0JZg9Ovk4xB_bV8b_H4J6EyolZtAKe4qLLqD3Tfdrzo2ljiFiLepFPPqZq-5BvL8UnxNC5lthpUdjJn5zF5RbeoXfR1a/s960/copertina%20da%20mettere.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="416" data-original-width="960" height="174" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivIkE3WmNhk2OGSCDLSRJs11gGTDPDuuyoaU_odkmTjSv3slRI3wbZTWpIhJvFKr_BZWuZUBXcc5uOZn8UXem-UXBX675w6oan0JZg9Ovk4xB_bV8b_H4J6EyolZtAKe4qLLqD3Tfdrzo2ljiFiLepFPPqZq-5BvL8UnxNC5lthpUdjJn5zF5RbeoXfR1a/w400-h174/copertina%20da%20mettere.jpg" width="400" /></a></div>Anticipata da un ricco palinsesto di attività che ha preso avvio nel dicembre scorso, la primavera della stagione espositiva a Bologna apre al pubblico da giovedì 21 marzo a domenica 30 giugno 2024 con l’ampia rassegna diffusa La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 - 1915 dedicata all'arte felsinea dall'età napoleonica all'inizio della Grande Guerra, ideata e coordinata dal Settore Musei Civici Bologna attraverso il Museo civico del Risorgimento, a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari. Per ampiezza del percorso delineato, numero delle opere esposte e varietà di soggetti e luoghi coinvolti, si tratta della più ampia ricognizione monografica mai organizzata per presentare le origini e le evoluzioni della modernità artistica in ambito bolognese, in particolare della produzione la cui presenza è dominante nella cultura figurativa del "lungo Ottocento".<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijXMWXVbKBIshKMWkuy5q3acElfkbpzDq300G70y0NvPVFMYM7SmwcGzph8BATPseQJKTYUGGmcSH9XEMdgrnCgj3zhvGUPaENYfGINkfdm0RRQNp3ea_84yMEJn96SKNCtJDaRLlcCv6aJwH0Jnv5Wbt9wWh_lcsJvtTj1LK_hUM_pDfsErH2hAlAH2AT/s709/Alfredo%20Savini%20copertina.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="709" data-original-width="505" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijXMWXVbKBIshKMWkuy5q3acElfkbpzDq300G70y0NvPVFMYM7SmwcGzph8BATPseQJKTYUGGmcSH9XEMdgrnCgj3zhvGUPaENYfGINkfdm0RRQNp3ea_84yMEJn96SKNCtJDaRLlcCv6aJwH0Jnv5Wbt9wWh_lcsJvtTj1LK_hUM_pDfsErH2hAlAH2AT/w285-h400/Alfredo%20Savini%20copertina.jpg" width="285" /></a></div>Sono oltre 500 le opere, di cui circa un centinaio mai esposte prima e provenienti dai depositi di istituzioni museali pubbliche e da collezioni private, di 80 artisti appartenenti a generazioni differenti, a essere visibili in 18 sedi (5 musei, 5 gallerie antiquarie, 3 fondazioni, 2 edifici di culto, un palazzo comunale, un teatro storico e un’associazione culturale) situati tra Bologna, Crespellano e San Giovanni in Persiceto, che spaziano tra tecniche (dal disegno al dipinto su tela e tavola, all’acquerello su carta), contesti di realizzazione (dalle grandi decorazioni pubbliche alle opere da salotto alle riviste) e generi rappresentati (paesaggi, ritratti, soggetti storici, pale d’altare, vedute urbane). La prima inaugurazione si svolge martedì 19 marzo 2024 alle ore 20.30 al Museo civico del Risorgimento con la partecipazione di rievocatori in costume storico di 8cento APS che animano quadri viventi ispirati alle opere esposte nella sezione che dà il titolo all’intera rassegna. Per offrire un’immersione ancora più suggestiva nelle atmosfere della vita ottocentesca sono aperti in via straordinaria, dalle ore 20.00 alle 23.00 con ingresso gratuito, sia il museo sia, grazie alla collaborazione di Biblioteche di Bologna, Casa Carducci, la residenza con gli arredi e le suppellettili originali dove il poeta Giosue Carducci ha abitato dal 1890 fino alla morte nel 1907, situata al secondo piano dello stesso edificio storico situato nella piazza a lui intitolata. Partendo dallo spoglio della pregevole collezione dei tre album fotografici che documentano la produzione artistica e architettonica a Bologna nella seconda metà del XIX secolo, raccolta da Raffaele Belluzzi (1839-1903) e da lui donata al Museo civico del Risorgimento di Bologna di cui fu primo direttore, l’iniziativa si prefigge l’ambizioso obiettivo di proporre con nuovo slancio interpretativo una visione complessiva su questa fervida stagione culturale rinnovatrice della città attraverso gli studi più aggiornati, le scoperte recenti e le ricostruzioni biografiche acquisite negli ultimi anni.<div> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4608Jm8Q5meTiviG7O87CmcWeuxWT6_xEkw1qVWndFebdd-ikF5GioNPqXU5JusaJtD2Iag_PfLYBZKqV-zty48pRg2VAGbNjCqy2LKypVvG7RdFsya8q0iqyikssO0JVyM3p5UE169n5N7NCDzMO9npqryQjtu0yCAoZtXhv3cVsFjZ4aqvIpyYq5L8P/s2110/Ottavio_Campedelli%20Museo%20civico%20Risorgimento.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1486" data-original-width="2110" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4608Jm8Q5meTiviG7O87CmcWeuxWT6_xEkw1qVWndFebdd-ikF5GioNPqXU5JusaJtD2Iag_PfLYBZKqV-zty48pRg2VAGbNjCqy2LKypVvG7RdFsya8q0iqyikssO0JVyM3p5UE169n5N7NCDzMO9npqryQjtu0yCAoZtXhv3cVsFjZ4aqvIpyYq5L8P/w400-h281/Ottavio_Campedelli%20Museo%20civico%20Risorgimento.jpg" width="400" /></a></div>Numerosi soggetti pubblici e privati concorrono ad arricchire un’iniziativa corale fondato su una co-progettazione culturale durata oltre due anni, con l’obiettivo di restituire a questo patrimonio artistico una rinnovata visibilità per farne riscoprire a un pubblico di non soli specialisti l’altissimo valore non ancora adeguatamente conosciuto e riconosciuto. Collaborano: Comune di San Giovanni in Persiceto, Confcommercio Ascom Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna con Genus Bononiae. Partecipano: 8cento APS, Accademia di Belle Arti di Bologna, Antichità Barberia, Archivio Fabio Fabbi, Confguide Bologna, Associazione Amici della Certosa di Bologna, Associazione Bologna per le Arti, Associazione per le arti "Francesco Francia", Bologna Servizi Cimiteriali, Centro Sociale Casa Gialla, Comitato per Bologna Storica e Artistica, Comune di San Lazzaro di Savena, Federagit Guide turistiche, Fondantico, Fondazione Collegio Artistico Venturoli, Fondazione Gualandi a favore dei sordi, Galleria Artifigurative, Galleria de’ Fusari, Galleria del Caminetto, La Quadreria di ASP Città di Bologna, Le Guide d’Arte, MetROzero di Associazioni Jaya e Samà APS, Mirarte Bologna, Museo Ottocento Bologna, Pinacoteca Nazionale di Bologna. Per queste sue peculiarità, il progetto si configura come un'opportunità rara per vedere rappresentato l’inquieto alternarsi di nuovi stili e ricerche - dal Neoclassicismo accademico al movimento romantico, passando per le tendenze naturalistiche del Purismo e del Realismo, l’Eclettismo storicista fino alle sperimentazioni dei Simbolisti e dei Divisionisti - nel periodo storico in cui, dopo la fine del dominio pontificio e l’adesione al Regno d’Italia, Bologna è attraversata da profondi mutamenti politici, sociali e culturali che conducono la città alle soglie dell’epoca contemporanea.</div><div> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh3DxKOwqYpT2xeb9LEtJBTpKIhvPnD-PbOLyF8cfeceLYFc8Sze7jL0FfOtVlLS3LTi6VmJh2okQL5EVtGmd6pa1OusZ35xELptGPD3MbTkVeIahJsNwXpjkJr-FC6dDD2AzNjGSrtTRVd9zgwZ8rppyEPaZktraDBrdhdvJih4iIcSitmWQtEDtaX7r-/s4208/03_Giulio_Cesare_Ferrari_Museo_civico_Risorgimento.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="4208" data-original-width="3113" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh3DxKOwqYpT2xeb9LEtJBTpKIhvPnD-PbOLyF8cfeceLYFc8Sze7jL0FfOtVlLS3LTi6VmJh2okQL5EVtGmd6pa1OusZ35xELptGPD3MbTkVeIahJsNwXpjkJr-FC6dDD2AzNjGSrtTRVd9zgwZ8rppyEPaZktraDBrdhdvJih4iIcSitmWQtEDtaX7r-/w296-h400/03_Giulio_Cesare_Ferrari_Museo_civico_Risorgimento.jpg" width="296" /></a></div>La città felsinea è geograficamente destinata a essere il crocevia d’Italia, luogo d’incontro e confronto della cultura e dell’economia. Questo ruolo viene in parte perdendosi negli anni centrali del Risorgimento, ma con l’Unificazione Bologna può tornare a diventare uno dei centri vitali nazionali. Un'occasione importante per accreditare questo ruolo è certamente l’Esposizione Emiliana del 1888, quando - sotto l’egida di Giosue Carducci - di fatto si candida a capitale culturale della Terza Italia. Sede della più antica Università d’Europa, nel corso del "lungo Ottocento" vede un fiorire di nuove istituzioni e circoli artistici che si affiancano all’Accademia Clementina (poi delle Belle Arti), fondata nel 1710. Il Collegio Venturoli inizia l’attività nel 1825 offrendo a studenti in difficoltà economica la possibilità di accedere agli studi mentre con la nascita della Società Protettrice delle Belle Arti (1853), e in seguito con la società "Francesco Francia" (1894), vengono organizzate mostre-mercato che avvicinano gli artisti a un pubblico borghese. In Accademia, ai Concorsi Curlandesi, riformati nel 1870, si affianca dal 1878 il Premio Baruzzi. Il Comitato per Bologna Storica e Artistica (1899) e il movimento dell'Aemilia Ars, insieme ad altre gilde e cenacoli di minore durata, sono tutte occasioni per sviluppare il gusto contemporaneo. Tutto questo fervore artistico si riflette in un grande numero di giornali e riviste d’arte e nella nascita di una delle più importanti tipografie italiane, la Litografia Chappuis. L’itinerario espositivo diffuso documenta la ricchezza espressiva e la complessità di questi nuovi orizzonti visivi attraverso i lavori degli artisti locali che si sono confrontati con i movimenti italiani e internazionali, partecipando alle Esposizioni Nazionali, a quelle Universali, alle Biennali di Venezia come alle Secessioni romane, ottenendo commissioni all’estero, viaggiando per il mondo. Accanto ai protagonisti di primo piano, più documentati e studiati - Gaetano Gandolfi, Antonio Basoli, Pelagio Palagi, Ottavio Campedelli, Alessandro Guardassoni, Luigi Bertelli, Luigi Busi, Mario De Maria detto "Marius Pictor", Fabio Fabbi, Luigi Serra, Coriolano Vighi, Augusto Majani detto "Nasica", Carlo Corsi, Athos Casarini, Alfredo Protti - sono rappresentati altri artisti dimenticati o oggi quasi del tutto sconosciuti come Giuseppe Bortignoni junior, Achille Frulli, Dina Pagan de’ Paganis. Non mancano, poi, documenti di artisti "forestieri" che hanno influito sulla cultura artistica locale, o che vi hanno soggiornato, o che hanno insegnato nella locale Accademia delle Belle Arti: Antonio Canova, Felice Giani, Antonio Puccinelli, Leonardo Bistolfi, Giovanni Boldini. Accanto alle iniziative espositive, grande attenzione è dedicata alle attività di mediazione culturale per adulti, bambine e bambini, e a momenti di approfondimento specialistico per il pubblico più appassionato. Durante l’intero periodo di apertura della rassegna sono proposte 70 visite guidate, 22 conferenze, 10 laboratori didattici e attività per famiglie, 4 rievocazioni storiche, oltre a 12 altre iniziative tra passeggiate, momenti musicali e l’esposizione Bolognesi all’avanguardia - l’esperienza Liberty di "Modelli d’Arte Decorativa", allestita dal 16 al 30 maggio 2024 presso la Mediateca di San Lazzaro di Savena. </div><div><p></p><p>***************************************</p><p><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>Dall'alto in basso:</b></span></p><p><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>Copertina e 1</b> - Alfredo Savini (Bologna, 1868 - Verona 1924), Auxilium ex alto, 1896, olio su tela Bologna, Collezioni Comunali d’Arte (deposito MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna)</span></p><p><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>2</b> - </span><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Ottavio Campedelli (Bologna, 1792 ‐ ivi, 1862) </span><span style="background-color: white; color: #222222;">Un mulino in mezzo a un luogo montuoso, 1826 </span><span style="background-color: white; color: #222222;">Olio su tavola, cm 35 x 45 </span><span style="background-color: white; color: #222222;">Bologna, MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna (Collezioni storiche)</span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>3</b> - </span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Giulio Cesare Ferrari (Bologna, 1818 ‐ ivi, 1899) </span><span style="background-color: white; color: #222222;">Scena di strada, 1855‐57 </span><span style="background-color: white; color: #222222;">Olio su tavola, cm 23 x 17 </span><span style="background-color: white; color: #222222;">Collezione Privata</span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">www.storiaememoriadibologna.it/ottocento</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">www.museibologna.it/risorgimento</span><br style="color: #222222;" /><br /></span></p></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-50702164255196244312024-03-19T00:00:00.071+01:002024-03-19T07:24:59.873+01:00Relais & Chateaux nel mondo | Dodici nuove maison<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUk3VySfTmZfYTKsX2PwT17kSV5NnO6rvAnmLF5WBqDTkvNBMoQhBBxwhFTBFSG6eG56vDmUeOx58FI47S3oFdZmHIOpMMT-E0yLPAm3pCCL7lSbL3edziZxxQnnamWnajLXJGJVOQQjIcnVmnDQoX7ucG854_e6U90Gudo6x0S5fIkVZ-fV_TkM1RFBGs/s680/H%C3%B4tel%20Vermelho,%20Melides%20Portogallo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUk3VySfTmZfYTKsX2PwT17kSV5NnO6rvAnmLF5WBqDTkvNBMoQhBBxwhFTBFSG6eG56vDmUeOx58FI47S3oFdZmHIOpMMT-E0yLPAm3pCCL7lSbL3edziZxxQnnamWnajLXJGJVOQQjIcnVmnDQoX7ucG854_e6U90Gudo6x0S5fIkVZ-fV_TkM1RFBGs/w353-h400/H%C3%B4tel%20Vermelho,%20Melides%20Portogallo.jpg" width="353" /></a></div>Dall’Africa all’Australia, passando per l’Europa, gli Stati Uniti, i Caraibi e la Cina, la famiglia Relais & Châteaux si allarga, dando il benvenuto a 12 nuove maison alberghiere e culinarie che condividono la stessa passione per il proprio territorio e l’impegno per la sua protezione. I nuovi membri dell'associazione operano in Sudafrica e Namibia, in Minnesota e Florida negli Usa, e in Portogallo, Italia, Inghilterra e Francia nel Vecchio continente. Si aggiunge anche Antigua. Per restare nella Regione europea, spicca l'<b>Hotel Cappella di Colfosco</b>, nel cuore delle <b>Dolomiti</b>, di fronte alle montagne del massiccio del Sella.<span><a name='more'></a></span> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidWzI9Xk0sJgt6rhCiZ1QwLXoyw8B9BQGDw__p2PfPljF4Yt5gPgP8yVvBMUBUJ51tQXLUu9vZTDbeFZKgEab7CvUBPeKL_o7aRBCnRC42Z6i68WiSCQ2wJWhm4UG0jARt6w3qn-36t-ZkBceExx0gqRKkFtwks2wBbqgx6zRVSju4tEooAZRSeDdbEcws/s600/Hotel%20Cappella%20Corvara%20Italia.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidWzI9Xk0sJgt6rhCiZ1QwLXoyw8B9BQGDw__p2PfPljF4Yt5gPgP8yVvBMUBUJ51tQXLUu9vZTDbeFZKgEab7CvUBPeKL_o7aRBCnRC42Z6i68WiSCQ2wJWhm4UG0jARt6w3qn-36t-ZkBceExx0gqRKkFtwks2wBbqgx6zRVSju4tEooAZRSeDdbEcws/w334-h400/Hotel%20Cappella%20Corvara%20Italia.jpg" width="334" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Hotel Cappella, Calfosco (Alta Val Badia)</td></tr></tbody></table>E' una struttura familiare dal carattere unico, dove le tradizioni dell'ospitalità sono onorate da generazioni. In inverno basta varcarne la soglia per ritrovarsi direttamente sulle piste. In estate si respira il profumo dei fiori e si contemplano gli splendidi panorami dell'Alta Badia. A disposizione degli ospiti due piscine, di cui una esterna riscaldata, nonché una Spa dall'ampia zona relax esterna con vedute sulle montagne. Passeggiando per i corridoi dell'albergo sembra quasi di visitare un museo tra innumerevoli dipinti e oggetti di artigianato originali posti in mostra dopo essere stati tutti acquistati dai proprietari durante i loro numerosi viaggi negli ultimi 40 anni. Questa scoperta continua nella galleria d'arte dell'hotel. La brigata di cucina predilige preparare piatti mediterranei utilizzando prodotti locali ed erbe aromatiche appena raccolte dall'orto di famiglia. Nel corso di vent'anni, Christian Louboutin, fondatore dell'omonimo marchio di alta moda, ha sviluppato una passione per il sud del <b>Portogallo</b>, in particolare per la tranquillità del piccolo villaggio di Melides nell'Alentejo, a dieci minuti dalla costa atlantica. Il designer ha ora aperto l'Hotel Vermelho (<b>in copertina</b>), una struttura tradizionale la cui facciata azzurra è decorata con ceramiche dello scultore Giuseppe Ducrot. Gli interni barocchi, ma dallo stile gioioso, presentano decorazioni disegnate da Madalena Caiado. Il proprietario invita gli ospiti ad ammirare "la vie en rouge" di questi ambienti, frutto della collaborazione dei migliori artigiani locali e di alcuni dei suoi amici artisti che hanno lavorato alla creazione di applique in gesso, magnifici affreschi murali e giochi di illusione ottica. Tipicamente portoghesi e ispirate al colore preferito di Louboutin, le piastrelle rosse che rivestono il pavimento del bar provengono dalla famosa fabbrica di ceramiche Azulejos de Azeitao. <div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsQfQfQGgEN9jyKrS-b4_nWIRsGGGOu3shoV8IM0alSphovSprfm2aXa0sk8fllIVklUiQXX7nsqXJLkNou-Al7qr5u4y4rUvoqdf15ebxQx2Y3OAoh3mSjWfoQws0ZoZye5E80Y2q7EV-ZEfAitELo2f7nZVUiV0jXW5iKDWemXl-H6q7PXnT3Pc-lhqU/s680/H%C3%B4tel%20Balzac%20Paris.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsQfQfQGgEN9jyKrS-b4_nWIRsGGGOu3shoV8IM0alSphovSprfm2aXa0sk8fllIVklUiQXX7nsqXJLkNou-Al7qr5u4y4rUvoqdf15ebxQx2Y3OAoh3mSjWfoQws0ZoZye5E80Y2q7EV-ZEfAitELo2f7nZVUiV0jXW5iKDWemXl-H6q7PXnT3Pc-lhqU/w353-h400/H%C3%B4tel%20Balzac%20Paris.jpg" width="353" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Hotel Balzac, Parigi</td></tr></tbody></table>L'hotel è, inoltre, interamente arredato con mobili, pezzi d'antiquariato e oggetti provenienti dalla collezione privata di Louboutin. Ciascuna delle 13 camere e suite, la maggior parte con terrazza privata e affaccio sul giardino e sulla piscina, vanta e conserva il proprio stile originale. Il ristorante Xtian propone ricette portoghesi di ispirazione bistrot, utilizzando ingredienti della zona. Il quartiere degli Champs-Elysées, <b>a Parigi,</b> accoglie una nuova destinazione: l'<b>Hôtel Balzac</b> (58 camere di cui 24 suite) che riapre a giugno 2024 dopo due anni di completa ristrutturazione. A due minuti dal viale più bello del mondo, all'angolo di due strade tranquille nell'8° arrondissement, ha sede in un elegante edificio degli inizi del Novecento precedentemente appartenuto al famoso scrittore francese Honoré de Balzac. Per reinventarlo con la tipica eleganza parigina, Charlotte de Tonnac e Hugo Sauzay dello studio di architettura Festen hanno utilizzato materiali nobili. L'atmosfera è intima. "Le Balzac perpetua un’eredità parigina senza tempo attraverso il suo classicismo. È un luogo ricco di storia. Bisogna vivere questo posto per capirlo", dicono i due architetti. Gli arredi ispirati agli anni Trenta adornano la sala comune, illuminata da un grande tetto in vetro, così come le 58 camere e suite, alcune delle quali aprono la vista sulla Torre Eiffel. Dopo aver esplorato la città, una Spa giapponese offre una pausa rilassante, offrendo un hammam o un massaggio tradizionale.</div><div><br /></div><div> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieUTH5zFaxPzWjKse2pCHS6U7WoAW1lpWXPn9l5ouiuYYa1fH3DWVYFrChikLKt_vkxF_jNGOgKS2Vir41p6y2d_eZIQKcNQ9MGwZEPhJraRfw0uGSEvoBxvVSOfHzsQJv3YHb5prSFB6dv0l0kDJeQtgT5oalUwGmEVQWQWK4xCx7Zs8ymElTYfIhTj1Y/s600/The%20Chelsea%20Townhouse%20Londra.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieUTH5zFaxPzWjKse2pCHS6U7WoAW1lpWXPn9l5ouiuYYa1fH3DWVYFrChikLKt_vkxF_jNGOgKS2Vir41p6y2d_eZIQKcNQ9MGwZEPhJraRfw0uGSEvoBxvVSOfHzsQJv3YHb5prSFB6dv0l0kDJeQtgT5oalUwGmEVQWQWK4xCx7Zs8ymElTYfIhTj1Y/w334-h400/The%20Chelsea%20Townhouse%20Londra.jpg" width="334" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">The Chelsea Townhouse, Londra</td></tr></tbody></table><span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;"><b>A Londra, The Chelsea Townhouse</b> (36 camere e suite, tutte spaziose) si articola in tre proprietà vittoriane dai mattoni rossi. Fanno parte di un'identica "enclave" di edifici che circondano Cadogan Gardens, uno dei pochi parchi privati della capitale, normalmente accessibile solo ai residenti. Tuttavia, con un'esperienza davvero esclusiva, soggiornare in alcune suite selezionate dell'albergo consente ai loro ospiti l'accesso diretto al parco. Meticolosamente restaurato, l'hotel fonde perfettamente il fascino britannico con l'eleganza contemporanea. Con caminetti in marmo, specchi dorati, antiche incisioni, morbidi tappeti e giustapposizioni eclettiche - un tavolino in stile Art Nouveau abbinato a una toletta Impero, per esempio - l'arredamento evoca uno stile inglese accogliente e a tratti bizzarro. Sotto gli alti soffitti, le grandi finestre offrono tanta luce naturale e la vista sugli alberi della piazza. Il fascino di Chelsea si può cogliere presto: Sloane Street e The King's Road, ma anche la Saatchi Gallery, Buckingham Palace e il Museo di Storia Naturale, sono nelle vicinanze. </span></span><p></p></div><div><span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: inherit;">www.relaischateaux.com</span></span></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-39949455111988362392024-03-18T10:53:00.001+01:002024-03-18T10:53:52.854+01:00Visioninmusica | Il pianoforte di Remo Anzovino. Terni<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/sb9v31uSSfU" width="320" youtube-src-id="sb9v31uSSfU"></iframe></div>Un viaggio tra le mille possibilità espressive e stilistiche del pianoforte, in cui il bisogno di volare diventa suono e la tastiera raggiunge la forza di un’orchestra: questo è "Don’t Forget to Fly", l’ultimo disco di Remo Anzovino - il sesto di studio e il primo completamente solistico della sua carriera - che verrà proposto dal vivo al prossimo appuntamento di Visioninmusica, in programma venerdì 22 marzo alle ore 21 presso l'Auditorium Gazzoli di Terni. In questa ultima data del suo tour italiano - organizzato da JM Production e CE Agency - il noto compositore e pianista italiano esprime con la magia del suo tocco il concept che accompagna l'album: un vero e proprio atto d’amore per il pianoforte il cui titolo, Non dimenticare di volare, è un promemoria e un invito - nato da una frase appuntata sul taccuino dall’autore - a non soffocare i propri desideri.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlTfuHjj3aIOljKHGGtP47BhLiJl05IRrLOGtWZxhiD0lE6nZQi3-zuDjBJwdaB6pfEMHPgKPOnV1bHBEJWO4N6HzwdkCEitV9_35ezUKy8B9Dfm87jMOXyVPV3N83demuVpk8XgJNaPY2Dk4DTXaGlDFrpi0LMD0SfEZkN1_lHtXW5NoBawOkfeTSYlpO/s1920/Anzovino%20al%20piano.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1281" data-original-width="1920" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlTfuHjj3aIOljKHGGtP47BhLiJl05IRrLOGtWZxhiD0lE6nZQi3-zuDjBJwdaB6pfEMHPgKPOnV1bHBEJWO4N6HzwdkCEitV9_35ezUKy8B9Dfm87jMOXyVPV3N83demuVpk8XgJNaPY2Dk4DTXaGlDFrpi0LMD0SfEZkN1_lHtXW5NoBawOkfeTSYlpO/w400-h268/Anzovino%20al%20piano.jpg" width="400" /></a></div>"Viviamo in un momento storico in cui siamo bombardati dalle immagini - afferma il compositore - e con questo disco chiedo a chi ascolta di produrle invece di subirle, tornando a essere protagonisti della propria immaginazione". Il disco - distribuito da Believe - è entrato in poche ore nelle principali playlist mondiali di musica classica e ha conquistato la vetta della classifica FIMI come album strumentale più venduto in Italia. Protagonista di progetti al confine tra musica e cinema e celebrato con il Nastro D'Argento 2019 Musica dell’Arte per le sue colonne sonore, Anzovino ha collezionato oltre 30 milioni di streaming in 180 Paesi nel mondo nelle principali piattaforme digitali. Numeri che sugellano un costante consenso di pubblico e che hanno registrato un anno, il 2023, ricco di soddisfazioni: dalla tournée in Giappone di febbraio, dove si è esibito alla Bulgari Tower, all’Auditorium Agnelli di Tokyo e allo Spot Rag di Kyoto, fino alle due colonne sonore firmate negli ultimi mesi. "Uomini e Dei. Le meraviglie del Museo Egizio", con la partecipazione straordinaria del premio Oscar Jeremy Irons, e "Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione", sono le due pellicole di cui ha composto e diretto le musiche. Il concerto di Terni sarà preceduto da IO da capogiro. IO senza respiro, un omaggio dell'attrice Cecilia Di Giuli e dei pianisti Denis Zardi e Lucrezia Proietti a Raffaella Carrà. Una performance teatrale che getta uno sguardo nuovo sulla diva della nostra televisione cercando di cogliere le ombre e le umane fragilità della sua figura, restituendole una profondità che spesso si sorvola nella narrazione "mainstream". <p></p><p><span style="font-family: inherit;"><b><span style="background-color: white; color: #222222;">VISIONINMUSICA</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">(XX edizione)</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Venerdì 22 marzo 2024 - ore 21</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Remo Anzovino</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">“Don’t Forget to Fly”</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">REMO ANZOVINO • pianoforte</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">In apertura:</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">IO da capogiro. IO senza respiro</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Omaggio a Raffaella Carrà</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">CECILIA DI GIULI • attrice</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">DENIS ZARDI & LUCREZIA PROIETTI • pianoforte a 4 mani</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Auditorium Gazzoli</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Via del Teatro Romano 13</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Terni</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Ingresso: intero € 20,00, ridotto € 17,00</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Biglietti in vendita sul circuito vivaticket</span></b></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">************************************************</span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><i>L’uomo sogna di volare dalla notte dei tempi e Remo Anzovino ha tradotto questo antico desiderio onirico su pianoforte. In Don’t Forget to Fly si immagina come un novello Icaro che vola libero e leggero sui tasti bianchi e neri fino a raggiungere il sole che, in questo moderno racconto sonoro, non scioglie le sue ali ma lo accoglie in un caldo abbraccio. L'interprete ambienta il suo lavoro esattamente sul Monte Ceceri a Fiesole, recandosi nei luoghi dove la leggenda vuole che Leonardo Da Vinci abbia effettuato le prove di volo per comporre una suite in 12 movimenti con la quale invita l’ascoltatore - protagonista dell’azione sonora - a cercare nella realtà di tutti i giorni il cielo dove far volare e vivere liberamente le proprie aspirazioni. Il piano solo acquista la forza di un’orchestra e descrive i movimenti aereodinamici dei diversi attanti dell’atmosfera: Morning Moon insegue la luce transitoria della luna, prima che sfumi in quella del giorno; No Gravity sospende la forza di gravità per un volo ad alta quota; Dance of Birds coreografa il volo di uno stormo e le fronde degli alberi danzano mosse dalle note di Celestial Trees. In Don’t Forget to fly ritroviamo la celebre capacità evocativa di Anzovino, in grado di tradurre immagini e visioni in musica, che lo ha imposto come uno dei più interessanti compositori italiani della scena strumentale contemporanea. Le innumerevoli colonne sonore che ha curato raccontano personaggi della storia dell’arte, della letteratura e dello sport di valore universale tra cui Frida Kahlo, Napoleone Bonaparte, Muhammad Ali e Pier Paolo Pasolini e sono entrate in risonanza con un vasto pubblico, come attestano gli oltre 30 milioni di streaming sulle piattaforme digitali. Nel 2019 le sue composizioni per "La Grande Arte al Cinema" gli sono valse un Nastro d’Argento - Menzione Speciale per le colonne sonore originali di Hitler contro Picasso e gli altri, Van Gogh tra il grano e il cielo e Le Ninfee di Monet. Nato a Pordenone nel 1976 da genitori napoletani, scrive musica da quando aveva 11 anni. Ha pubblicato 18 dischi tra album di studio e colonne sonore, ed è autore della celebre 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont), scelta dalla Fondazione Vajont quale musica ufficiale in ricordo delle vittime. Nel 2020 l’Unesco ha scelto due sue musiche (Igloo e Tempo Tempesta) per la campagna #NoiSiamoOceano. Da sempre sensibile alle tematiche sociali e umanitarie, nel 2023 la sua colonna sonora accompagna le immagini del documentario "Respiro di Inverno", realizzato dalla Croce Rossa Italiana per il primo anno della guerra in Ucraina; e partecipa lo stesso anno al Teatro Opera Carlo Felice di Genova per il concerto in memoria delle vittime del ponte Morandi. Come compositore, ha strettamente legato il suo nome al cinema firmando le colonne sonore di vari documentari: da "Ritratto di Regina" a "Pasolini Maestro Corsaro", passando per le colonne sonore dei cinque film realizzati per la serie "La Grande Arte al Cinema" (Vincent Van Gogh, Frida Kahlo, Picasso, Monet e Gauguin) che gli sono valsi il Nastro D'Argento nel 2019 e la pubblicazione di un box set celebrativo intitolato "Art Film Music" uscito in tutto il mondo per Sony Classical.<br /></i><br />Sito ufficiale: www.remoanzovino.it</span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCuyqaw3CB4FD16I2ExM5W95y-ZUD3pqnaKAA5wlaSZy4h7m1VWn8uApxCe9xX-l_S8wISZ_vloNU73-c-Doi9_8yxBffgwmMwu4xzUv6nyjbuLI127mlN7MMiYkUC2XkpTFVuBQWV4NlxjySTt0PMy8JpE1n1Pm01L53Rnnv5uKghfn6SAmMr6y2AoYdW/s1440/finale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCuyqaw3CB4FD16I2ExM5W95y-ZUD3pqnaKAA5wlaSZy4h7m1VWn8uApxCe9xX-l_S8wISZ_vloNU73-c-Doi9_8yxBffgwmMwu4xzUv6nyjbuLI127mlN7MMiYkUC2XkpTFVuBQWV4NlxjySTt0PMy8JpE1n1Pm01L53Rnnv5uKghfn6SAmMr6y2AoYdW/w400-h400/finale.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"><br /></span></span><p></p>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-13060315432148270762024-03-18T00:00:00.058+01:002024-03-18T00:00:00.231+01:00Confronti: "Cézanne / Renoir" a Palazzo Reale. Milano<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2Q5Q1Efv5CqpvtBGnszYU8EU5u_Vx-uYqWnxklJSEtrqDQ6z5RwS2oOWIn8UKUwfCZAudJNO1KUhB2D61mOrwMTOloLRf3nv9UAzxDayw130I7tQrxJzZgfBr3L9NTrtbIEv_vqs5DMNFyC5eZ_Y9CudqkfBae7BcEM9aLrU-EFj0n0I85rpBSCanF7mt/s1920/copertina.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="1920" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2Q5Q1Efv5CqpvtBGnszYU8EU5u_Vx-uYqWnxklJSEtrqDQ6z5RwS2oOWIn8UKUwfCZAudJNO1KUhB2D61mOrwMTOloLRf3nv9UAzxDayw130I7tQrxJzZgfBr3L9NTrtbIEv_vqs5DMNFyC5eZ_Y9CudqkfBae7BcEM9aLrU-EFj0n0I85rpBSCanF7mt/w400-h200/copertina.webp" width="400" /></a></div>Nel 2024, anno in cui si celebrano i 150 anni della nascita del movimento Impressionista, apre a Palazzo Reale a Milano, da martedì 19 marzo a domenica 30 giugno, uno dei progetti espositivi più stimolanti della primavera, che pone a confronto le personalità e le opere di due pittori - Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir - che hanno contribuito in maniera decisiva alle fortune dell’Impressionismo e che hanno influenzato le future generazioni di artisti. In esposizione cinquantadue capolavori capaci di offrire un esaustivo spaccato del lavoro dei due maestri, dalle prime tele degli anni Settanta dell’Ottocento alle prove più mature dei primi del Novecento, tutti conservati presso la prestigiosa sede del Musée de l’Orangerie di Parigi, affiancati da una selezione di opere provenienti dal Musée d’Orsay di Parigi e da due tele di Pablo Picasso.<span><a name='more'></a></span> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMe8cbmKq4PkR3ineRzSDDXpfaZr2RiHMS3ds8yoFaY5_fX5OGrTOVmvfZ86i-5QB7rfhj9HSbrKgYD_N4IAatFgI14_I88Tbd3sIidvfqn0d9sT9fcwygQvNzFROkBDCUnoxDder1K7-zRgQMHGYZzYX-hEyQDKgo6WChk3_brOIzoh5XkLy0JH-Rvbkl/s1173/quadro.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1173" height="279" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMe8cbmKq4PkR3ineRzSDDXpfaZr2RiHMS3ds8yoFaY5_fX5OGrTOVmvfZ86i-5QB7rfhj9HSbrKgYD_N4IAatFgI14_I88Tbd3sIidvfqn0d9sT9fcwygQvNzFROkBDCUnoxDder1K7-zRgQMHGYZzYX-hEyQDKgo6WChk3_brOIzoh5XkLy0JH-Rvbkl/s320/quadro.jpg" width="320" /></a></div>Nelle sale espositive di Palazzo Reale i capolavori provenienti dalle collezioni dei musei parigini ripercorrono la vita e l’opera di Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, figure storiche che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita dell’Impressionismo, che "compie" 150 anni il 15 aprile 2024. E' un viaggio tra i loro dipinti storici, dai ritratti ai paesaggi, alle nature morte, alle bagnanti. La mostra si completa con la sezione che documenta quanto decisivo sia stato l’impatto e l’influenza che i due Maestri ebbero sulla successiva generazione di artisti, attraverso il confronto tra due opere di Cézanne e Renoir con due dipinti di Pablo Picasso. La rassegna è curata da Cécile Girardeau, conservatrice del Museé d’Orsay, e Stefano Zuffi, storico dell’arte, con l'apporto di Alice Marsal, responsabile degli archivi e della documentazione al Musée de l’Orangerie. "Cézanne / Renoir" è una mostra di Palazzo Reale, Comune Milano - Cultura, Skira Arte, Museum Studio, in collaborazione con Musée de l’Orangerie e Musée d’Orsay, con il patrocinio di Ambassade de France en Italie. Main partner Enel, premium partner Fineco.<p></p><div><b>Qui sopra</b> - Auguste Renoir, Femme nue dans un paysage (© 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux/ Dist. Foto SCALA, Firenze)Paul Cézanne, Trois baigneuses (© 2024 RMN-Grand Palais / Hervè Lewandowski / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze)</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtlMhqlIbpPwNxjX3lYfDcglhhKxJekNbbWPofmGJV8wFw1fjKfh_rH6EAa_hpfF7BizhAh-8TQ2FHIm9jxY47djuQZgOlIvhWQ1tkIb4eVxrMITATXGb-RkYmx1uI-gMbPZnyCaQAwWOAOgovl6awVUzrQDp-syRZujNLVcvAtc4FmzEvOHOyVaKA-cow/s1200/seconda.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1200" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtlMhqlIbpPwNxjX3lYfDcglhhKxJekNbbWPofmGJV8wFw1fjKfh_rH6EAa_hpfF7BizhAh-8TQ2FHIm9jxY47djuQZgOlIvhWQ1tkIb4eVxrMITATXGb-RkYmx1uI-gMbPZnyCaQAwWOAOgovl6awVUzrQDp-syRZujNLVcvAtc4FmzEvOHOyVaKA-cow/w400-h300/seconda.png" width="400" /></a></div><span style="font-family: inherit;"><i><span style="background-color: white; color: #222222;"><b>Orari</b></span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Da martedì a domenica ore 10:00-19:30, Lunedì chiuso</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Giovedì chiusura alle 22:30</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Ultimo ingresso un'ora prima</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Biglietti: open € 17,00, intero € 15,00, ridotto: € 13,00</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Info e prenotazioni: palazzorealemilano.it</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">Infoline: 02 33020031 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 09.30 alle 18.00)</span><br style="color: #222222;" /><span style="background-color: white; color: #222222;">mostracezannerenoir.it</span><br /></i></span><div><br /></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-77119607653424827192024-03-17T00:00:00.038+01:002024-03-17T00:00:00.142+01:00Santa Cecilia protagonista al Festival di Salisburgo <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtrABKNAOL383N9wAE1Fu7KI_S4peek5rbm1miAaw8gClZobbvNiAFyYq8HqSWcI5ZZTBo1hNJiG_rJxBttmHH89ReimEDxMU_QkMwW5_uqStjyVOyJJlHbYmA8wFtFCkeb91Ju2Ba4DvZbggOMCrWBrm1C2-3bTaMD6QtDNVFXWyOUrL-G6Dhe_mddagL/s1500/copertina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="580" data-original-width="1500" height="155" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtrABKNAOL383N9wAE1Fu7KI_S4peek5rbm1miAaw8gClZobbvNiAFyYq8HqSWcI5ZZTBo1hNJiG_rJxBttmHH89ReimEDxMU_QkMwW5_uqStjyVOyJJlHbYmA8wFtFCkeb91Ju2Ba4DvZbggOMCrWBrm1C2-3bTaMD6QtDNVFXWyOUrL-G6Dhe_mddagL/w400-h155/copertina.jpg" width="400" /></a></div>L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia annuncia la sua residenza al Festival di Pasqua di Salisburgo 2024 fondato nel 1967 da Herbert von Karajan e che negli anni ha visto succedersi nello stesso ruolo i Berliner Philharmoniker e la Staatskapelle di Dresda. In occasione della rassegna, che si tiene dal 23 marzo al 1° aprile, sono proprio l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, insieme ad Antonio Pappano e a Jakub Hrůša, ad accompagnare il pubblico austriaco e internazionale in un viaggio musicale interamente dedicato all’Italia: nel corso dei dieci giorni della rassegna, e citando le parole di Pier Paolo Pasolini "Davanti a me il Sud", le compagini ceciliane eseguiranno un’opera e brani di compositori italiani e internazionali.<span><a name='more'></a></span> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc1olQ4B8Q0DujosiXYQNDKH0rl8qhtNusXnXbjA5yo5HJVcXKLMSevCGUuE1fH040oDzn7qnr2Zln2V9eiQqlJdS9eoIEyYyjDoKm0eMIgCF5p8r3Vulv5LAuGq7UB7E45u3g0JxxnYO1k13LknaGWja7rg9Ver0_M9dHoLd_K1-Cly0cTeCRj_AbaMnw/s1080/Antonio%20Pappano_19190527.webp" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="607" data-original-width="1080" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc1olQ4B8Q0DujosiXYQNDKH0rl8qhtNusXnXbjA5yo5HJVcXKLMSevCGUuE1fH040oDzn7qnr2Zln2V9eiQqlJdS9eoIEyYyjDoKm0eMIgCF5p8r3Vulv5LAuGq7UB7E45u3g0JxxnYO1k13LknaGWja7rg9Ver0_M9dHoLd_K1-Cly0cTeCRj_AbaMnw/w400-h225/Antonio%20Pappano_19190527.webp" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Antonio Pappano</td></tr></tbody></table>A tal proposito, il direttore Sir Antonio Pappano ha dichiarato: "Sono onorato ed entusiasta di partecipare al Festival di Pasqua di Salisburgo 2024. Portarvi la mia famiglia musicale italiana, l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, mi rende molto orgoglioso. Ringrazio Nikolaus Bachler per la sua fiducia e per averci aiutato a scegliere La Gioconda, un’opera profondamente italiana, e per il cast eccezionale. Quest’opera mi è molto cara, e non vedo l’ora di trascorrere un periodo fantastico a Salisburgo". Da parte sua, il presidente-sovrintendente dell’Accademia romana, Michele dall’Ongaro, ha aggiunto: "L’invito al Festival di Pasqua di Salisburgo è probabilmente il miglior riconoscimento per il grande lavoro che l’Orchestra e il nostro Coro hanno fatto insieme al maestro Pappano in questi anni. Siamo molto fieri, quindi, di avere la possibilità di partecipare a questo grande progetto che è un vanto della comunità musicale internazionale. Grazie, a nome dell’Accademia, per questo invito e per averci dato l’opportunità di fare musica insieme in questa straordinaria città che è la culla musicale d’Europa".<div><br /><div> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl8qxW04jM_XvT-KhcANMWiw_y_AED46Ie9fDrvhghtu5coU_2XjLbTeNi_p9ha-P6_v_86J5slNPZU-HtxvnZjWgwCCdtZB6I5xIy5cmqdR2bP8DiZwHCi9Nuzr8DVr1IOVd32s80lVYThGp05D0PLHnPmL9Sa0J3lgN5wPO7rcOgdwUCLEgsPlq5CTED/s1080/santa%20cecilia.webp" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="607" data-original-width="1080" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl8qxW04jM_XvT-KhcANMWiw_y_AED46Ie9fDrvhghtu5coU_2XjLbTeNi_p9ha-P6_v_86J5slNPZU-HtxvnZjWgwCCdtZB6I5xIy5cmqdR2bP8DiZwHCi9Nuzr8DVr1IOVd32s80lVYThGp05D0PLHnPmL9Sa0J3lgN5wPO7rcOgdwUCLEgsPlq5CTED/w400-h225/santa%20cecilia.webp" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'Orchestra e il Coro di Santa Cecilia</td></tr></tbody></table>Il Festival si iapre il 23 marzo 2024 alle ore 18, nel Grosses Festspielhaus di Salisburgo. Sul podio dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia Pappano dirigerà la Gioconda di Amilcare Ponchielli, con un cast internazionale composto da un vero e proprio "dream team" con Anna Netrebko nel ruolo della Gioconda, Jonas Kaufmann (Enzo Grimaldo) e Luca Salsi (Barnaba). Lo spettacolo, una nuova produzione realizzata in coproduzione con il Covent Garden di Londra e con la regia dell’inglese Oliver Mears, è replicato il 27 marzo e il 1° aprile, sempre alle ore 18. L’esecuzione di questa produzione della Gioconda segna un debutto sia per il Festival di Salisburgo, che non ha mai rappresentato quest’opera, sia per le formazioni Ceciliane. Martedì 25 marzo alle ore 19 (con replica il 29 marzo, Grosses Festspielhaus), Pappano salirà sul podio per dirigere la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, tra i massimi capolavori sacri di ogni tempo. Le parti solistiche sono interpretate da Masabane Cecilia Rangwanasha (soprano), Judit Kutasi (mezzosoprano), Luciano Ganci (tenore) e Michele Pertusi (basso). Antonio Pappano è il protagonista anche del primo concerto sinfonico del 24 marzo alle ore 19 (Grosses Festspielhaus.</div><div><br /></div><div> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6Ic78XxJrzhchyphenhyphenqTFXEAu3vbBbndC9P-r80cwPA_3AFmRbOYytM0RwfTMw34Vy1fm1tFzVNoyIoX9arPsiC7xQX-9sEtcZwZmV-vBwOKNFmTpw4ZF0r1HWclGCyy9ay3VouxZaIvAvKihM20flhuUrHREuxUI5XVWk6fYlBIb0BxSx1O9xdKTjNUJhIlT/s530/Jonas%20Kaufmann.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="530" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6Ic78XxJrzhchyphenhyphenqTFXEAu3vbBbndC9P-r80cwPA_3AFmRbOYytM0RwfTMw34Vy1fm1tFzVNoyIoX9arPsiC7xQX-9sEtcZwZmV-vBwOKNFmTpw4ZF0r1HWclGCyy9ay3VouxZaIvAvKihM20flhuUrHREuxUI5XVWk6fYlBIb0BxSx1O9xdKTjNUJhIlT/s320/Jonas%20Kaufmann.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jonas Kaufmann</td></tr></tbody></table>Replica il 31 marzo alle ore 19); l’Italia vista dai compositori italiani è il fil rouge che unisce i brani in programma: le Quattro versioni originali della ritirata da Madrid di Boccherini sovrapposte e trascritte per orchestra da Luciano Berio, Juventus di De Sabata, l’Elegia di Ponchielli e due dei più celebri capolavori di Ottorino Respighi, Fontane e Pini di Roma, eseguiti per la prima volta proprio a Roma dall’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia: Fontane di Roma l’11 marzo 1917 con la direzione di Antonio Guarnieri e Pini di Roma il 14 dicembre 1924 da Bernardino Molinari. Il secondo concerto dedicato all’Italia è in cartellone il 26 marzo (ore 19, Grosses Festspielhaus. Replica il 30 marzo ore 19), ma questa volta con brani di compositori stranieri. Sul podio salirà il direttore cèco Jakub Hrůša. In programma Les Fresques de Piero della Francesca (per l’Orchestra di Santa Cecilia si tratta della prima esecuzione integrale della composizione), il poema sinfonico di Bohuslav Martinů composto nel 1955 sull’onda delle suggestioni evocate dal ciclo di affreschi "Storie della Vera Croce" di Piero della Francesca conservato nella basilica di San Francesco ad Arezzo, e due brani del francese Berlioz: Aroldo in Italia con la viola solista di Pinchas Zukerman, al suo debutto con l’Orchestra di Santa Cecilia, e il Carnevale romano. </div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoOLQWYNrQNpJpF6hEDLTNQaO5kzUKiM3eQb8hKMggzJCOt531whqcH3Eu1DHPBNTitwSv5QJQjPGRNAUYsmzMpU-zKND0ck-qRwre9JCJk6tEd8BSsXGiZSFpzjEjNH7MG-sQSknxk2T5Fhfx0TnbqoBs7gCgmvuuMMTD2aSYK7B25I4KLPQWtbzEiTwE/s2000/salisburgo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="2000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoOLQWYNrQNpJpF6hEDLTNQaO5kzUKiM3eQb8hKMggzJCOt531whqcH3Eu1DHPBNTitwSv5QJQjPGRNAUYsmzMpU-zKND0ck-qRwre9JCJk6tEd8BSsXGiZSFpzjEjNH7MG-sQSknxk2T5Fhfx0TnbqoBs7gCgmvuuMMTD2aSYK7B25I4KLPQWtbzEiTwE/w400-h180/salisburgo.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Salisburgo</td></tr></tbody></table><div><p></p><p>Photo Salisburgo Festival</p><p>www.osterfestspiele.at </p></div></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2728396919896041707.post-65392584773458959262024-03-16T12:12:00.001+01:002024-03-16T12:12:36.092+01:00"Ritorni. Da Modigliani a Morandi ". Mostra a Firenze<p><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMZWuDdV7Kf4PMAGuV8rkGlJGsDqEIz5iPFj4eYeV4eTXBuoi-qigOUcyhG0U7Hadr3TOaQkCfnuGdmpC_Qe-OoYRAf_iWx5ffZKOjaWBzf537R7m8WED-Wlx5k01cj6WjflzpSOEprkM2GeW0PbEUFLovkmOuxnp6UMa-Qqased5MRreWNXN1_swf1RLi/s890/Modigliani%20seconda.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="890" data-original-width="567" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMZWuDdV7Kf4PMAGuV8rkGlJGsDqEIz5iPFj4eYeV4eTXBuoi-qigOUcyhG0U7Hadr3TOaQkCfnuGdmpC_Qe-OoYRAf_iWx5ffZKOjaWBzf537R7m8WED-Wlx5k01cj6WjflzpSOEprkM2GeW0PbEUFLovkmOuxnp6UMa-Qqased5MRreWNXN1_swf1RLi/w255-h400/Modigliani%20seconda.jpg" width="255" /></a></span></div><span style="font-family: inherit;">Il Museo Novecento celebra i dieci anni dalla propria inaugurazione, avvenuta nel 2014, ospitando "Ritorni. Da Modigliani a Morandi ", una grande mostra dedicata alla storia di una delle sue raccolte più pregiate: la Collezione Alberto Della Ragione. L'esposizione, ideata da Sergio Risaliti, a cura di Eva Francioli, Chiara Toti e dello stesso direttore del Museo Novecento, sarà visitabile da sabato 23 marzo a domenica 15 settembre 2024 nelle sale delle ex-Leopoldine al secondo piano del museo.<span><a name='more'></a></span> <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA8FK_oTO3gV5fc_wHh1dvJ3jZ3Y9KE_TiUzABpgrgbfup7STdYrnW7EhGUGhX5BHR1XKTfeAuTTKSKVse3MTv5jiE7PP8iHhVyn1bGXgwKRPCmduth62E9vjqaZhrcRcG647GolnE8OoRG5eBkQ9unvAj5Fg6fEl5zAlYFJigZZyWOXl_G-XRErviIj1n/s600/La%20camera%20incantata.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="490" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA8FK_oTO3gV5fc_wHh1dvJ3jZ3Y9KE_TiUzABpgrgbfup7STdYrnW7EhGUGhX5BHR1XKTfeAuTTKSKVse3MTv5jiE7PP8iHhVyn1bGXgwKRPCmduth62E9vjqaZhrcRcG647GolnE8OoRG5eBkQ9unvAj5Fg6fEl5zAlYFJigZZyWOXl_G-XRErviIj1n/w326-h400/La%20camera%20incantata.jpg" width="326" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carlo Carrà, La camera incantata</td></tr></tbody></table>C'è grande attesa per l'arrivo di un capolavoro di Amedeo Modigliani al Museo Novecento: l'autoritratto eseguito dal pittore livornese, una tra le opere più valutate al mondo, raggiunge Firenze proprio in occasione della mostra che vede riunite per la prima volta una quindicina di opere di grandi maestri del novecento italiano appartenute ad Alberto Della Ragione. Assieme al mitico Autoritratto di Modì, sono esposte la Natura morta metafisica di Morandi, La camera incantata di Carrà e la grande Crocifissione di Guttuso, tutti prestiti di inestimabile valore storico artistico giunti dai grandi musei italiani e stranieri. Il Museo Novecento di Firenze è dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo e propone, oltre ad una collezione permanente, mostre e cicli espositivi, installazioni e progetti speciali. La sede espositiva è l’antico spedale delle leopoldine di piazza Santa Maria Novella. <span style="background-color: white; color: #222222;">Di grande pregio, la collezione Alberto Della Ragione è stata donata alla città di Firenze all’indomani dell’alluvione del 1966 ed è impreziosita da opere di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Renato Guttuso, Felice Casorati e altri. </span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #222222;">Oltre alla collezione permanente, le mostre temporanee, la programmazione della Sala Cinema e Conferenze e i progetti speciali nel loggiato animano l’attività del Museo con approfondimenti tematici e multidisciplinari. A questi si aggiunge l’offerta del dipartimento di mediazione culturale, che organizza quotidianamente progetti educativi, laboratori e visite guidate per famiglie, bambini, adolescenti e pubblici speciali. </span><span style="background-color: white; color: #222222;">Il Museo Novecento propone ed ospita cicli di incontri, presentazioni, proiezioni e concerti pensati come momenti di approfondimento critico sul Novecento. La programmazione è curata da Sergio Risaliti.</span></span><p></p><div><span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: inherit;"><b>Copertina</b> - Amedeo Modigliani, Autoritratto, 1919 olio su tela 100 x 65 cm. Courtesy MAC USP Collection [Museu de Arte Contemporânea da USP Collection, São Paulo,Brazil]</span></span></div>Daniele Vaninettihttp://www.blogger.com/profile/16887795455956685766noreply@blogger.com