30 giugno 2025

Ravello Festival 73, la vigilia. Musica e paesaggio

Attesa vigilia: Ravello Festival n.73 si apre domenica 6 luglio (ore 20) sul Belvedere di Villa Rufolo con un concerto (in esclusiva per Italia) di Jérémie Rhorer alla guida della sua orchestra Le Cercle de l’Harmonie fondata nel 2005 nel segno filologico del ricorso agli strumenti d’epoca, i soli capaci di restituire al repertorio classico e romantico le sue più autentiche sonorità. Composta da musicisti formatisi nei principali centri europei, è ospite di teatri e festival internazionali. In Costiera Amalfitana propone - secondo la propria visione rigorosa e al tempo stesso vitale di una prassi esecutiva storicamente approfondita - partiture di Wagner (il Preludio da Parsifal e l’ouverture da Tannhäuser) e la celeberrima Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz, omaggiando così il celebre compositore legato a Ravello e il padre del Romanticismo francese.
Venerdì 11 luglio (ore 20) ritorna un amato coro statunitense di voci bianche, le Uniting Voices Chicago dirette da Josephine Lee, punta di diamante di un’organizzazione musicale no-profit che dal 1956 promuove l’inclusione e la formazione giovanile attraverso lo studio della musica e la pratica corale e che coinvolge migliaia di ragazzi dai 6 ai 18 anni provenienti da contesti diversi della terza città degli Stati Uniti. Il fine settimana seguente vede protagoniste due formazioni e altrettanti direttori di fama internazionali: sabato 12 luglio (ore 20) ecco l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il suo direttore musicale Daniel Harding impegnati nell'esecuzione di Blumine di Gustav Mahler, della Seconda Sinfonia di Johannes Brahms e di un capolavoro di Wagner (il Preludio e morte di Isotta da Tristan und Isolde). Domenica 13 luglio (ore 21) arriva la Mahler Chamber Orchestra con Yuja Wang impegnata nella duplice veste di direttore e solista al pianoforte. Il programma prevede, insieme all’Ottetto per strumenti a fiato di Stravinskij e all’ouverture Coriolano di Beethoven, due concerti per pianoforte e orchestra, il Primo di Čajkovskij e il Quarto dell’ucraino Nikolai Kapustin (pagina del 1989 che lo stesso autore descrive come "jazz for classical musicians"). Novità del 2025 il ciclo di incontri introduttivi nei più celebri alberghi di Ravello - Caruso, Palazzo Avino e Rufolo - con giornalisti, critici, interpreti che guideranno il pubblico (anche quello straniero) ai concerti. Si tratta di Alberto Mattioli, Josephine Lee, Andrea Estero, Marcello Filotei, Gregorio Moppi, Stefano Valanzuolo, Carla Moreni, Roberta Pedrotti, Nicola Cattò. La rassegna storica di Ravello proseguirà sino al 25 agosto lungo un palinsesto di 15 concerti organizzati dalla Fondazione Ravello - guidata dal presidente Alessio Vlad con la direzione generale di Maurizio Pietrantonio e la direzione artistica di Lucio Gregoretti - realizzati grazie al fondamentale sostegno della Regione Campania. "La chiarezza è la condizione preliminare per definire un progetto culturale - spiega Vlad -. Con questo presupposto abbiamo condiviso l’avvio di un percorso, ponendoci come primo obiettivo quello di assicurare un livello di qualità, alto e omogeneo, che onori il luogo e la tradizione di uno dei più antichi festival italiani. Il rapporto unico tra musica e paesaggio che caratterizza Ravello deve essere uno stimolo a costruire una proposta culturale sorretta da un indirizzo etico. Per questo il Festival deve essere considerato come parte di un progetto generale in cui le attività di formazione, di divulgazione, di tutela dei beni e del paesaggio diano la possibilità affinché la conoscenza e la consapevolezza diventino le regole per affrontare il presente e preparare con continuità il futuro...". 

*************************************

Portrait Jérémie Rhorer (photo Eric Dahan)

Jérémie Rhorer

Jérémie Rhorer si è imposto all’attenzione internazionale come uno dei più intensi direttori d’orchestra della sua generazione. E’ fondatore e direttore musicale dell’ensemble Le Cercle de l’Harmonie, un’orchestra composta di musicisti che fanno uso di strumenti originali, con i quali da diversi anni ormai esplora il repertorio del XVIII e del XIX secolo con un approccio originale e innovativo: le sue interpretazioni di Cherubini, Beethoven e Mendelssohn sono state accolte con grande entusiasmo dalla critica e dal pubblico di tutto il mondo. Rhorer ha scavato un profondo solco nell’interpretazione delle opere di Mozart, alla ricerca del genio drammatico del compositore. Idomeneo, Così fan tutte, Don Giovanni, La clemenza di Tito, e Die Entführung aus dem Serail sono tra i lavori che ha diretto più spesso con le migliori orchestre del mondo, in particolare nell’ambito del ciclo mozartiano ospitato a Parigi dal Théâtre des Champs-Élysées. Lo stesso approccio è stata la chiave del suo successo come interprete della musica del XX secolo: alla guide della Philharmonia Orchestra, la produzione dei Dialoghi delle carnelitane di Poulenc per la regia di Olivier Py al Théâtre des Champs-Élysées gli è valsa nel 2014 il Grand Prix du Syndicat de la Critique. La versione Dvd dell’opera è stata premiata in numerose occasioni, tra le quali un BBC Music Magazine Award nel 2016. Rhorer dirige regolarmente le migliori orchestre europee, tra le quali la Frankfurt Radio Symphony Orchestra, i Bamberger Symphoniker e la Gewandhaus Orchester in Germania, la Rotterdam Philharmonic in Olanda, l’Orchestre National de France e l’Orchestre de Paris nel suo paese natale. Dopo l’improvvisa morte del maestro Nikolaus Harnoncourt, il Concentus Musicus lo ha invitato a dirigere un programma beethoveniano nell’ambito del festival annuale ospitato dal Musikverein di Graz. Jérémie Rhorer ha anche sviluppato una relazione particolare con la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema. Ospite regolare dei maggiori festival internazionali come Glyndebourne, Edinburgh e i BBC Proms, nell’estate del 2017 ha diretto una nuova produzione di Don Giovanni al festival di Aix-en-Provence. Ha inoltre diretto alla Staatsoper di Vienna, alla Bayerische Staatsoper di Monaco, al Granf Théâtre de La Monnaie di Bruxelles e al Teatro Real di Madrid. Elemento chiave della sua educazione musicale è stata l’esperienza giovanile con il Coro della Maîtrise de Radio France, dove ha scoperto la vocazione per la direzione d’orchestra; è seguito un corso di studi presso il Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi. Allievo di composizione di Thierry Escaich, svolge un'importante attività di compositore che gli è valsa il Premio Pierre Cardin. (fonte: AMC)